Quando si tratta di economia e finanza una delle convinzioni più diffuse è che se le cose cominciano ad andar bene sulla sponda occidentale dell’Oceano Atlantico prima o poi lo stesso accadrà in Europa. Vale anche nell’ambito della transizione energetica? Non c’è motivo per pensare il contrario, e di certo ci si augura che la “regola” venga confermata di fronte alle notizie che arrivano dagli Stati Uniti relativamente all’andamento del settore fotovoltaico. Partiamo dai numeri, anzi dal numero visto che nel primo quarto dell’anno il mercato fotovoltaico statunitense ha raggiunto i 6,1 gigawatt (GW) di capacità installata, registrando così il miglior primo trimestre della storia. A certificarlo, la Solar Energy Industries Association (SEIA) e Wood Mackenzie nel più aggiornato rapporto del settore.
Altrettanto importanti sono le motivazioni che accompagnano il raggiungimento di questo risultato record. Infatti, a determinarlo non ci sono state circostanze eccezionali, bensì la progressiva risoluzione di precedenti criticità. “Questo trimestre record – si legge nel rapporto – è stato determinato in gran parte dall’attenuazione dei problemi relativi alla catena di approvvigionamento oltre che dal diminuire dei ritardi sui progetti solari in corso”.
Un diradarsi delle nubi che non solo è stato causa dei risultati del primo trimestre ma che autorizza un grande ottimismo sul futuro del comparto solare negli Stati Uniti, anche perché si intreccia con i primi effetti generati dall’Inflation Reduction Act (IRA). Quest’ultimo è il provvedimento legislativo varato l’anno scorso negli Usa che fra le altre cose destina quasi 370 miliardi di dollari per la lotta alle emissioni nocive e per la sicurezza energetica del Paese.
Proprio in ragione dei forti numeri registrati del primo trimestre dell’anno e dell’aumento della domanda derivante, appunto, dall’Inflation Reduction Act, Wood Mackenzie prevede che le dimensioni del mercato fotovoltaico statunitense triplicheranno nel giro dei prossimi cinque anni, portando il totale della capacità fotovoltaica installata fino a 378 GW entro il 2028.
Fra gli effetti dell’IRA che hanno già cominciato a manifestarsi c’è lo stimolo alle nuove iniziative di produzione, con la capacità dei moduli fotovoltaici made in USA che dovrebbe aumentare dall’attuale quantità inferiore ai 9 GW fino a più di 60 GW entro il 2026. A rafforzare questa previsione c’è il fatto che almeno 16 GW di impianti di produzione di moduli fotovoltaici sono già in costruzione alla fine del primo trimestre 2023.
Perché le cose procedano per il meglio è però necessaria una costante attenzione della politica ai processi della transizione energetica, come sottolinea Abigail Ross Hopper, presidente e ceo di SEIA: “Mentre l’Inflation Reduction Act inizia a mostrare i suoi muscoli e a guidare la domanda, l’industria statunitense del solare e dello stoccaggio attende con impazienza ulteriori indicazioni su alcuni degli atti di maggior impatto della legge”.
Ross Hopper aggiunge che “una guida governativa all’implementazione tempestiva, specifica e praticabile della legge avrà un impatto importante sul nostro successo sia a breve che a lungo termine con la conseguenza di sbloccare un nuovo potenziale di mercato in tutto il Paese”.
Al momento le maggiori incertezze riguardano le modalità concrete per accedere ai crediti d’imposta aggiuntivi previsti dall’IRA per i progetti solari che impiegano materiali di produzione nazionale.
Andando a vedere più nel dettaglio i numeri del primo trimestre registrati dal comparto fotovoltaico statunitense, il mercato delle utility scale (ossia impianti di taglia pari o superiore ad 1 MW, tipicamente installati a terra) è quello che ha realizzato la performance più significativa passando da un difficile 2022 al primato di 3,8 GW di capacità solare installata nel periodo gennaio-marzo 2023.
Si è ben comportato anche il segmento residenziale “nonostante l’aumento dei tassi di interesse e i venti contrari economici che causano esitazioni nei clienti”. Nel settore si sono comunque installati 1,6 GW di capacità solare nel primo trimestre del 2023, con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Infine, anche il mercato commerciale ha registrato un primo trimestre record, con 391 MW installati.