La fiducia degli italiani nel fotovoltaico aumenta. É quanto rivelato da un’indagine condotta da Senec sulle ricerche internet fatte nell’ultimo anno dai cittadini italiani, che sembrano sempre più consapevole dei benefici di questa tecnologia rinnovabile.
Quando si parla di fotovoltaico le prime parole che vengono in mente sono “pannelli solari”. La ricerca di questa parola chiave è aumentata esponenzialmente e, complici l’aumento del prezzo dell’energia elettrica, la situazione di incertezza dovuta alla guerra e la disponibilità di incentivi statali a beneficio dell’installazione di impianti solari, è stata spesso associata al termine “bonus”.
A metà del 2022 è spuntata, tra i trend di Google legati al fotovoltaico, anche un’altra combinazione di parole: moltissimi italiani hanno, infatti, provato a capire meglio le caratteristiche e la convenienza dei “pannelli solari da balcone”, che hanno registrato un picco di ricerche soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo.
Verso l’ultima parte dell’anno, poi, gli italiani, spesso frenati dai vincoli di tipo estetico o architettonico/paesaggistico che si trovano a dover affrontare, hanno cercato molto “tegole fotovoltaiche”: si tratta di speciali tegole che integrano sulla loro superficie delle celle solari, coniugando la funzione di copertura del tetto con quella di produzione di energia pulita. Sul mercato sono disponibili vari modelli tra i quali le SENEC.Tile, tegole fotovoltaiche innovative che si distinguono da quelle tradizionali per il fatto di avere le griglie delle celle solari completamente impercettibili alla vista.
In questo modo, si rivelano esteticamente analoghe alle normali tegole. Sono, quindi, ideali per installazioni su edifici soggetti a vincoli paesaggistici o architettonici e anche per chi ha da sempre escluso il fotovoltaico per motivi estetici. Le SENEC.Tile si adattano a tutti i tetti, sono facili da montare e garantiscono le stesse prestazioni di copertura ed impermeabilizzazione delle tegole tradizionali.
Dall’analisi condotta emerge però un fattore che tradisce, forse, la scarsa conoscenza di molti cittadini in materia di fotovoltaico, ovvero l’assenza della parola “accumulatore”, che molto spesso non si trova associata alle ricerche fatte per i pannelli. Eppure un impianto fotovoltaico privo di accumulo non consente di massimizzare i vantaggi, sia economici che ambientali, offerti dall’autoproduzione di energia solare.
Gli accumulatori sono, infatti, costituiti principalmente da batterie: queste vengono collegate all’impianto fotovoltaico permettendo di immagazzinare l’energia ottenuta nei momenti di massima produttività e di utilizzarla quando necessario. Si risolve così il grande problema delle rinnovabili ovvero la non-programmabilità.
Il fotovoltaico, se integrato ad un sistema di accumulo, permette di soddisfare autonomamente fino all’80% del fabbisogno energetico, riducendo notevolmente i costi in bolletta. Tra le soluzioni presenti sul mercato c’è SENEC.Home V3 Hybrid, un sistema di accumulo ibrido che integra in un unico dispositivo le funzioni di inverter fotovoltaico e di accumulo energetico, rendendo ancora più intelligente e coordinato il flusso energetico tra il momento della produzione e quello del consumo.
