Incremento superiore al 20% per le filiere tecnologiche made in Italy

I dati 2022 forniti da ANIE Federazione durante l’assemblea annuale: il fatturato complessivo ha raggiunto i 92,6 miliardi di euro mentre l’export tecnologico è cresciuto del 16,9% a quota 26 miliardi
Assemblea ANIE: incremento superiore al 20% per le filiere tecnologiche made in Italy

Un aumento del fatturato superiore al 20% rappresenta un dato che non ammette discussioni sulla sua valenza più che positiva. Ed è il numero “forte” sfoggiato durante la recente assemblea generale di ANIE Federazione, l’associazione di Confindustria che rappresenta oltre mille aziende del settore elettrotecnico ed elettronico con circa 400.000 addetti. In particolare, il fatturato aggregato delle filiere tecnologiche made in Italy – riguardante i comparti del building, dell’energia, dell’industria, delle infrastrutture e della mobilità – l’anno scorso ha raggiunto i 92,6 miliardi di euro, segnando appunto un incremento del 20,8 per cento rispetto a quanto registrato nel 2021.

Crescita nonostante scenario difficile

Nel suo intervento in assemblea il presidente di ANIE Federazione, Filippo Girardi, ha sottolineato come “in uno scenario popolato di «cigni neri», come pandemia, guerra in Ucraina, tensioni sui mercati energetici, inflazione a due cifre e rialzo dei tassi di interesse, l’industria italiana ha mostrato una confortante capacità di reazione».

Restringendo il perimetro al fatturato delle filiere dell’elettrotecnica ed elettronica italiane, la crescita rispetto al 2021 è stata pari al 19,3 per cento. Si tratta di un incremento pressoché analogo a quello precedente (+19,4% sul 2020), che però era stato condizionato più pesantemente dalle conseguenze economiche della pandemia. Interessante anche il dato relativo all’export delle tecnologie che nel 2022 ha superato quota 26 miliardi di euro, con una crescita annua del 16,9 per cento.

Filiere tecnologiche: investimenti in Ricerca e Sviluppo

Un ulteriore elemento significativo è quello relativo all’utilizzo delle risorse economiche. Ebbene, le aziende aderenti ad ANIE Federazione investono in Ricerca e Sviluppo il 4% circa del loro fatturato. Si tratta di una percentuale rilevante, che a sua volta rappresenta più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

Ed è anche questo fattore che autorizza una visione rosea per il futuro del settore. Infatti, nell’orizzonte previsionale 2023-2027 saranno proprio le filiere dell’elettrotecnica ed elettronica quelle “che beneficeranno delle progettualità della transizione ecologica e digitale e guideranno la crescita dell’industria italiana in un quadro macroeconomico non privo di criticità”.

Focus sullo sviluppo sostenibile

Oltre che tradizionale appuntamento per illustrare i numeri a consuntivo dell’anno precedente, l’assemblea questa volta ha rappresentato l’occasione per confrontarsi su un tema cardine, ovvero lo “Sviluppo sostenibile, portatore di valore e competitività per le imprese di ANIE”.

“Innovazione, competitività e sostenibilità – ha affermato Girardi nel suo discorso – sono valori fondanti del nostro fare impresa, assieme al valore che le persone rappresentano in questa architettura. Senza persone capaci non c’è innovazione, senza innovazione competitiva non possiamo garantire la sostenibilità”.

Importanti modifiche alla Costituzione

Ed ancora, il presidente ha ricordato l’importante modifica, avvenuta lo scorso anno, a due articoli della Costituzione. Si tratta dell’articolo 9, che adesso impegna la Repubblica alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi, e l’articolo 41, che modifica il concetto di attività economica privata inserendo la tutela dell’ambiente.

Ergo, “la sostenibilità non è più una scelta, una prospettiva a cui guardare per il futuro, ma un’urgenza che, come tale, va approcciata. Perciò, è fondamentale costruire su nuove basi il confronto tra le imprese e le istituzioni nazionali ed europee, aprendosi ad un dialogo costruttivo, non basato su posizioni di principio.

Le richieste di ANIE Federazione

Da qui le richieste formulate da ANIE Federazione: “Abbiamo bisogno di processi amministrativi snelli, di una burocrazia rigorosa e capace di risolvere problemi anziché crearne. Occorre un quadro regolatorio stabile, realistico, efficace, dove il conseguimento dei target di sostenibilità non può prescindere dal salvaguardare la competitività dell’industria europea”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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