Nella narrazione del governo, e non soltanto l’attuale esecutivo, il regime delle detrazioni fiscali legato agli interventi edilizi viene indicato come uno dei maggiori responsabili del dissesto dei conti pubblici, con il Superbonus “eletto” addirittura a nemico pubblico numero uno.
Tanti italiani, però, dimostrano di pensarla diversamente e continuano a sfruttare agevolazioni che, in un Paese con stipendi fra i più bassi dell’Unione Europea, rappresentano in molti casi l’unico modo per rendere più efficienti e confortevoli edifici e abitazioni.
Di tutto ciò dà puntualmente conto il rapporto sulle detrazioni fiscali redatto come di consueto da ENEA. L’ultima edizione è relativa all’analisi dei dati del 2022 e questo ci porta a non soffermarci sul Superbonus del quale, complici le continue polemiche politiche di cui sopra, ci siamo occupati più volte aggiornandone quindi la situazione con numeri più recenti.
Basti pensare che alla fine del 2022 il numero totale dei cantieri aperti sfruttando la maxi agevolazione al 110% era di 352.101 per un importo degli investimenti ammessi a detrazione di poco superiore ai 60 miliardi. Ebbene, a novembre del 2023 si è già arrivati a 446.878 cantieri con quasi 97 miliardi di investimenti ammessi a detrazione.
Meno legati alla cronaca, e dunque sostanzialmente poco noti, i dati relativi alle altre due grandi agevolazioni tuttora vigenti per gli interventi edilizi, ovvero:
Cominciamo dall’Ecobonus, ricordando che è confermato anche per l’anno appena iniziato e che prevede il recupero, al 50% e al 65% a seconda della tipologia d’intervento, delle spese sostenute per interventi di risparmio energetico effettuati sia su edifici singoli che condomini.
Il 2022 ha rappresentato un altro anno di successo per l’Ecobonus che si è avvicinato alla soglia del milione di interventi (940.686), superata invece l’anno precedente (1.039.900).
Numeri che portano a circa 4,6 milioni il numero totale degli interventi in regime di Ecobonus che sono stati effettuati nel periodo che va dal 2014 al 2022.
Andando più indietro, a partire dal 2011, sono invece poco più di 5,5 milioni gli interventi effettuati, che diventano oltre 6,5 milioni dall’anno di avvio dell’agevolazione, il 2007.
Interessante la stessa lettura temporale guardando invece ai corrispettivi economici. Innanzitutto, per quanto riguarda il 2022, ammontano a oltre 6,8 miliardi di euro gli investimenti attivati, il che porta a ben 38 miliardi di euro il totale negli ultimi otto anni. La cifra sale a 48 miliardi partendo invece dal 2011 e arriva a oltre 60 miliardi dall’avvio dell’agevolazione nel 2007.
Ed ancora, oltre il 65% degli investimenti attivati nel 2022 (quasi 4,5 miliardi di euro su oltre 6,8 complessivi) è stato dedicato a edifici costruiti prima degli anni Ottanta.
In particolare, quasi il 21% delle risorse totali (1,4 miliardi di euro) è stato destinato a edifici costruiti negli anni Sessanta e Settanta.
Quasi un terzo degli investimenti (oltre 2 miliardi di euro) ha riguardato sia le costruzioni isolate (ad esempio una villetta mono o plurifamiliare), sia gli edifici con più di tre piani fuori terra, rispettivamente con il 32,5% e il 31,3%. Un altro 26,6% ha riguardato gli edifici fino a tre piani.
In termini di interventi specifici eseguiti e tecnologie installate nel 2022:
Analizzando l’intero periodo 2014-2022, la quota principale delle risorse stanziate, pari a oltre 15 miliardi di euro, ha riguardato la sostituzione di serramenti.
Circa 8,5 miliardi di euro sono stati invece destinati all’installazione di caldaie a condensazione, oltre 4,1 miliardi a interventi sulle pareti orizzontali e circa 3,2 alle pareti verticali.
Andando a considerare i risparmi energetici ottenuti con gli interventi edilizi, il trend osservato su tutto il periodo è di grande crescita, anche se i 2.130 GWh/anno ottenuti nel 2022 indicano una lieve flessione rispetto all’anno precedente. Nel periodo 2014-2022 il risparmio energetico è di oltre 13.200 GWh/anno, mentre a partire dal 2011 supera i 17.400 GWh/anno. Facendo invece riferimento al 2007, si arriva a oltre 24.700 GWh/anno.
I risparmi ottenuti nel 2022 sono associabili in particolare:
Il rapporto specifica come si tratta di “tipologie di interventi edilizi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, risultano essere caratterizzate dal miglior costo-efficacia”.
Un altro elemento portante del sistema di agevolazioni fiscali nell’edilizia è, come detto, il Bonus Casa, anch’esso confermato a tutto il 2024 con recupero del 50% delle spese sostenute per un’ampia gamma di interventi compiuti all’interno dell’abitazione.
Fra questi si registra la netta prevalenza dell’installazione di pompe di calore e caldaie a condensazione, che complessivamente nel 2022 hanno rappresentato circa il 70% del totale.
Il report ENEA indica che il bilancio numerico si è attestato su valori inferiori al 2021 ma comunque significativi: 508.375 interventi contro gli 882.007 dell’anno precedente, mentre nel 2020 il numero totale degli interventi effettuati in regime di Bonus Casa era stato pari a 614.547.
Inoltre, utilizzando i dati pervenuti attraverso il Portale di trasmissione Bonus Casa 2022, si è proceduto alla stima del risparmio annuo di energia primaria non rinnovabile conseguito sulla base dei dati medi nazionali di consumo.
Anche in questo caso il risultato è inferiore rispetto all’anno precedente. Infatti, in termini di risparmio energetico si è passati dai 925.033 MWh/anno del 2021 agli 833.294 MWh del 2022.