I temi sono due, Solar Belt e Linea Diretta, e riguardano le novità normative del Decreto Energia per accrescere le installazioni fotovoltaiche in Italia. Le misure, infatti, sono finalizzate rispettivamente allo sviluppo degli impianti nei pressi delle aree industriali e alla valorizzazione dell’autoconsumo da fonti green. Possibilità importanti per un Paese che deve rilanciare le rinnovabili per fronteggiare il caro bollette, la dipendenza energetica dall’estero e il cambiamento climatico. Vediamo i passaggi salienti della norma, nei commenti dell’associazione Italia Solare.
Con la Solar Belt, il Decreto Energia dichiara immediatamente idonee all’installazione di impianti fotovoltaici (purché senza vincoli culturali) le aree adiacenti ai centri di consumo di energia per uso produttivo. Parliamo di impianti industriali e zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale. Qui sarà sufficiente depositare al comune una dichiarazione asseverata di inizio lavori (DILA) per installare impianti fino a 1 MWp. Rimanendo nel limite di 3 km dalle aree produttive, la potenza installabile con PAS ed esenzione da screening in assenza di vincoli sale a 20 MWp se in modalità agri-voltaica. Per gli impianti di taglia superiore sarà invece necessaria l’Autorizzazione Unica.
“La disponibilità di queste aree per il fotovoltaico – commenta il presidente di Italia Solare Rocco Viscontini -, può produrre un’accelerazione del processo di diffusione delle Comunità energetiche rinnovabili. Con estensione dei benefici alle famiglie e alle amministrazioni pubbliche”. Tra le altre novità, infatti, la Solar Belt rende subito idonee anche le aree adiacenti alla rete autostradale. Oltre ai nella disponibilità dei gestori di infrastrutture ferroviarie e delle società concessionarie delle autostrade. Mentre si allarga l’uso della PAS per autorizzare gli impianti fotovoltaici fino a 20 MWp su terreni industriali, cave e discariche recuperate che si colleghino alla rete anche in AT. Un elemento importante: finora sussisteva il solo riferimento alla MT, che di fatto limitava la PAS ai 10 MWp. È stata infine introdotta l’esenzione dalla verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale per gli impianti fino a 20 MW non ricadenti in aree ambientalmente sensibili.
Direzione altrettanto valida quella dettata dalla seconda misura di rilievo del Decreto Energia. La cosiddetta “Linea Diretta” permette alle imprese di realizzare impianti a fonti rinnovabili a terra per autoconsumo con un collegamento tramite linea elettrica privata lunga fino a 10 km. A patto che ciò avvenga su aree nella disponibilità delle stesse imprese. La realizzazione di questa infrastruttura è particolarmente interessante per le imprese energivore. Queste ultimme potranno infatti risparmiare sia a livello di quota energia sia per la non fruizione dei servizi di trasporto e dispacciamento.
“Gli emendamenti approvati dalle Commissioni attività produttive renderanno più semplice e conveniente installare impianti fotovoltaici”, aggiunge il presidente di Italia Solare. La sfida, ora, è accelerare la conferma delle norme in Parlamento, verificandone la coerenza e la concreta applicabilità. Ma anche emanare rapidamente i provvedimenti attuativi sulle fonti rinnovabili e sul mercato elettrico.