Illuminare un seminterrato o un ambiente senza finestre è una sfida progettuale importante per tutti i lighting designer. Ancor di più se si tratta di un ufficio, da trasformare in un ambiente di lavoro Human Centric, funzionale ed efficiente.
Un tema che deve aver impensierito non poco gli architetti dello studio Allford Hall Monaghan Morris (AHMM), chiamati a progettare i propri spazi all’interno del pionieristico centro direzionale White Collar Factory di Londra. Oggi, il grande seminterrato dell’edificio è diventato un centro creativo e flessibile, illuminato secondo il concetto di Human Centric Lighting con le tecnologie Erco.
L’area di 983 metri quadrati, la cui unica fonte di luce diurna è rappresentata da quattro piccoli lucernari, rispetta l’allestimento sperimentale e funzionale che caratterizza il palazzo londinese. Naturalmente, è stato più difficile trasformare il seminterrato in uno spazio di lavoro adeguato rispetto ai requisiti dei piani superiori. Ma questo spazio vantava caratteristiche uniche, come un soffitto alto otto metri utile a creare l’effetto “padiglione”.
Così, i co-fondatori di AHMM e l’ideatore del progetto Simon Allford hanno creduto in una missione possibile. “Sostanzialmente, c’era tutto ciò che si cerca in un progetto a eccezione delle finestre – spiega il progettista -. Abbiamo abbracciato l’idea che nessuno spazio è impossibile, e che ogni ambiente può diventare magico. Il tutto diventa un esercizio di progettazione per far sì che funzioni”.
Come nasce il progetto illuminotecnico londinese? Protagonista indiscusso, il sistema di Human Centric Lighting di Erco, capace di garantire comfort e benessere dei lavoratori anche in assenza di luce naturale. Questo perché gli apparecchi a sospensione a doppio fuoco Atrium supportano il ritmo circadiano, con capacità di dimmerazione, tonalità di luce bianca regolabile e controllo del bagliore. Lo fanno creando uno schema luminoso sui soffitti, per illuminare un seminterrato sia verso l’alto sia verso il basso, e un’atmosfera adatta a ogni situazione.
Negli specifici spazi di lavoro ci sono poi i modelli downlight per binari elettrificati Jilly, con distribuzioni ampie e ovali che emettono luce diretta solo dove necessario. Gli apparecchi per binari elettrificati Pantrac illuminano inoltre le pareti, suscitando una sensazione di apertura e “respiro” nell’ambiente. Ciascuna scrivania è poi dotata di una lampada da tavolo Lucy, offrendo ai dipendenti ancor più flessibilità nella configurazione del proprio spazio. Insomma, l’alternativa alle quantità di lux standardizzate dei sistemi tradizionali sta nel concentrarsi più sull’impatto della luce che sui corpi illuminanti stessi.
Insieme alle postazioni di lavoro, ci sono gli spazi comuni e le sale riunioni. Qui, AHMM ha voluto tenere conto delle mutevoli condizioni professionali dettate dalla pandemia, scegliendo tecnologie più flessibili e intelligenti. Proprio come Jack, un sistema modulare composto da cassette in compensato simili a scatole che permette di montare e riconfigurare le meeting room in poche ore. In pratica, l’ufficio si adatta alle dimensioni più o meno crescenti del team di lavoro.
La flessibilità delle soluzioni Human Centric Lighting di Erco è anche nella gestione connessa. Il sistema di controllo Casambi Bluetooth permette infatti di programmare gli apparecchi anche tramite dispositivi mobili.
Immagini © ERCO GmbH, www.erco.com, photography: Martina Ferrera