Ridisegnare le città per migliorare la qualità dei servizi e della vita dei cittadini e iniziare il cammino verso le smart cities, è quanto è emerso dal convegno I-CiTies 2015 svoltosi nel fine settimana a Palermo e organizzato dal Laboratorio Nazionale Smart Cities & Communities del CINI in collaborazione con l'Associazione Energy@home.
Tre i pilastri tecnologici della Smart City: una rete di comunicazione capillare adatta a collegare sensori, attuatori e dispositivi anche senza l’uso di batterie (la Internet of Things); piattaforme aperte e interoperabili capaci di acquisire ed elaborare la grande mole di dati generata e soprattutto di renderla disponibile in forma di open data; servizi smart per migliorare la qualità della vita dei cittadini in modo sostenibile, riducendo le emissioni di CO2 fino ad abbatterla dello 80%.
«Il primo obiettivo di una città intelligente è favorire al massimo la partecipazione dei cittadini – spiega Giuseppe Anastasi, professore di Ingegneria informatica all’università di Pisa, organizzatore del convegno e direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) – I cittadini possono diventare i sensori e gli attuatori intelligenti del sistema con la capacità di segnalare problemi e proporre soluzioni utilizzando gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione».
«Nella città del futuro tutto potrà migliorare grazie alla introduzione delle tecnologie informatiche e di comunicazione – spiega ancora Fabio Bellifemine, Direttore della Associazione Energy@home– in questi due giorni abbiamo visto come queste tecnologie possano rendere più educative le esperienze di visita dei musei, come possano supportare le decisioni della Pubblica Amministrazione aumentando la partecipazione dei cittadini, rendere più efficiente e sostenibile la mobilità nonché l’accesso all’energia, migliorare la qualità della vita e il benessere degli anziani, creare ambienti smart in grado di osservare, imparare e adattarsi all’ambiente, in sintesi come possano creare un mondo migliore».