Dalla Smart City all’Industrial IoT: tra lavori in corso e innovazioni pronte al decollo

Nel 2020 le progettualità Smart City non si sono fermate, confermando un incremento nel grado di innovazione. Continua a crescere anche il mercato delle soluzioni Smart per la fabbrica
Lo stato della Smart City e dell’Industrial IoT in Italia

Come stanno evolvendo Smart City e Industrial IoT nel nostro paese? Su questo focus si è discusso in uno dei panel del recente convegno online “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!”. L’evento è stato l’occasione per presentare la nuova ricerca sullo IoT realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Addentriamoci nel merito di quanto emerso dalle indagini degli esperti.

La progettualità Smart City nell’era del Covid

Diversamente da ciò che si potrebbe ipotizzare, l’impatto del Covid sulla Smart City è stato positivo. Lo stato emergenziale ha contribuito a rendere sempre più rilevante il tema della città intelligente. Nell’ultimo anno, un crescente numero di Comuni ha iniziato a ragionare su progettualità finalizzate all’implementazione delle Smart City, cercando di ripensare il concetto di città in ottica sempre più digitale.

Le iniziative correlate alla Smart City non si sono arrestate nel corso del 2020 sebbene si sia registrato un rallentamento nell’esecuzione dei singoli progetti.

Allo stato attuale è possibile sostenere che, nel nostro Paese, quasi nove Comuni su dieci con popolazione superiore ai 15 mila abitanti considerino il tema della Smart City un argomento fondamentale, su cui è necessario discutere. Un dato, questo, in crescita di nove punti percentuali rispetto al 2019. Ad accelerare l’interesse da parte delle Municipalità, redendolo ancor più prioritario, è stato proprio l’impatto della pandemia.

Accanto ai Comuni, anche le Istituzioni hanno dimostrato un crescente coinvolgimento nei confronti della Smart City, evidenziato nella pubblicazione di bandi dedicati sia a livello regionale che a livello nazionale. Un esempio su tutti si trova nel bando Smarter Italy, programma promosso dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise), dal Ministero dell’Università e della ricerca (Mur) e dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione che ha l’obiettivo di migliorare la vita delle comunità e dei cittadini attraverso la sperimentazione nei territori di soluzioni tecnologiche emergenti in diversi ambiti: mobilità, ambiente, benessere della persona e valorizzazione dei beni culturali.

Un simile progetto segna un nuovo approccio nei confronti delle progettualità dedicate alla Smart City. Il bando è stato difatti anticipato da una serie di tavoli di lavoro in cui diversi attori, dalle Municipalità ai singoli player del mercato Smart City, hanno avuto modo di confrontarsi, identificando linee guida e priorità che sono poi confluite all’interno del bando. Siamo di fronte a un metodo che si dimostra sempre più determinante per riuscire a giungere all’affermazione di una Smart City a trecentosessanta gradi, con progetti integrati tra di loro.

Altrettanto positivi sono i dati relativi alle varie iniziative in atto. I rallentamenti legati all’emergenza sanitaria hanno parzialmente frenato alcuni progetti, mettendoli in momentaneo stand by o posticipandoli di alcuni mesi. A prescindere da questo, il numero di Municipalità che hanno avviato delle iniziative Smart City nell’ultimo triennio è comunque cresciuto. Il 59% dei Comuni italiani ha dato inizio ad almeno un progetto nel triennio 2018-20, segnando un +17% rispetto a quanto rilevato nel 2019.

In linea di massima, si tratta di progetti pilota focalizzati su specifiche aree cittadine. Tuttavia, dietro gran parte di essi si cela la volontà di renderli progressivamente estesi all’intero contesto urbano.

come sono fatte le smart city

L’evoluzione dei progetti Smart City in Italia

Uno dei dati di maggior rilievo che sono stati riscontrati dagli esperti dell’Osservatorio riguarda l’incremento costante, anno dopo anno, delle iniziative Smart City nell’intero territorio nazionale. I progetti di città intelligenti sono via via evoluti nel corso degli anni, con l’affermazione di nuovi orientamenti di interesse. Un orientamento è ad esempio riscontrabile nell’impegno verso l’erogazione di servizi a valore aggiunto per i cittadini.

Guardando alle tipologie progettuali su cui si stanno attualmente concentrando gli sforzi dei Comuni, si scopre che illuminazione e sicurezza si confermano i primi ambiti di interesse. Nel contempo si stanno affermando progettualità focalizzate sulla gestione del traffico e sulla mobilità in genere.

Non mancano tuttavia degli ostacoli da oltrepassare su cui le Municipalità dovranno lavorare per l’attuazione delle varie iniziative Smart City: dalla complessità burocratica fino alla mancanza di competenze e di risorse economiche.

Industrial IoT: gli sviluppi della fabbrica intelligente

Il 2020 si è dimostrato un anno positivo anche per l’Industrial IoT. Il mercato delle soluzioni Smart per la fabbrica ha proseguito la sua crescita a ritmi sostenuti.
Diverse sono state le novità in ambito tecnologico, in primis soluzioni per l’ottimizzazione della produzione e per l’Energy Management. L’affermazione progressiva del 5G, in particolare, ha aperto ulteriormente la strada a enormi possibilità in diversi ambiti del settore industriale, come la connettività e la localizzazione indoor. Si tratta di un tema di assoluto rilievo all’interno del recente processo di innovazione che stanno vivendo i sistemi produttivi con il paradigma dell’Industria 4.0.

In prospettiva ci si attende un’ampia mole di lavoro da mettere in atto per poter così cogliere delle opportunità di grande rilievo. Possibilità su cui è concentrata l’attenzione delle imprese di ogni dimensione.

L’Industrial IoT in Italia

In Italia tanto le grandi aziende quanto le PMI si stanno dimostrando attente alle opportunità offerte dalle fabbriche intelligenti. Allo stato attuale, il livello di conoscenza dell’Industrial IoT risulta piuttosto elevato tra le grandi imprese e sensibilmente crescente nel mondo delle piccole e medie imprese.

Sono già in atto delle progettualità in due terzi tra le imprese che a oggi si dimostrano già consapevoli delle opportunità legate alle fabbriche intelligenti, sebbene ci siano ancora diverse barriere da superare per un pieno sviluppo. Si stima inoltre che un 72% delle imprese abbia in programma di avviare un progetto di Industrial IoT nei prossimi anni.

Nel contempo, nel corso del 2020, è cresciuta la spinta nei confronti dell’incentivazione. La più grande novità è rappresentata dal Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 recentemente approvato dal Governo, che prevede un incremento degli investimenti a sostegno delle imprese da 7 a 24,3 miliardi di euro fino al 2022.

Nel complesso, quindi, anche i segnali che riguardano l’Industrial IoT possono considerarsi buoni e con prospettive a venire molto promettenti.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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