Mobilità sostenibile e veicoli elettrici: a che punto siamo?

Pubblicata la quinta edizione del White Paper “La mobilità sostenibile e veicoli elettrici” in cui Repower fotografa il settore della Green Mobility nell’anno della pandemia
mobilità sostenibile

Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile, ha pubblicato la quinta edizione del White Paper La mobilità sostenibile e veicoli elettrici, pubblicazione di riferimento nel mondo della mobilità green che fa il punto sul settore a livello mondiale.

Con un focus sull’impatto dell’emergenza Covid rispetto alla mobilità in generale e a quella elettrica in particolare, il documento è diviso in quattro capitoli, che fotografano dati, trend, innovazioni, scenari di un settore in rapida evoluzione.

Analizziamo alcuni dei punti salienti del Report.

Il 2020 dell’Automotive

Nel complesso il 2020 è stato un annus horribilis per il settore dell’Automotive, il peggiore dal Dopo Guerra. Dal White Paper di Repower si evince come nell’anno della pandemia siano crollate le immatricolazioni di veicoli in Italia, registrando un -28%, una contrazione pari a 535.000 vetture, di cui -40,2% diesel -38,7% benzina, -31,1 % GPL e -18,1 % metano.

A prescindere dalla profonda crisi che ha riguardato le vetture tradizionali, il numero dei veicoli elettrici (Full Electric e Plug in Hybrid) ha invece conosciuto un boom di immatricolazioni. Nel corso del 2020 BEV e PHEV considerate insieme hanno visto 59.900 nuove immatricolazioni contro le 17.065 nel 2019. In termini percentuali, l’aumento complessivo del 2020 per entrambe le categorie è risultato del 250% rispetto all’ anno precedente, anche grazie agli incentivi governativi e regionali.

Sharing e noleggio guidano la svolta elettrica

Nel 2020 si è registrata anche una forte contrazione nel settore del noleggio e del Car Sharing, dovuta alla crisi del turismo e alle restrizioni alla mobilità cittadina che hanno ridotto la condivisione degli spostamenti in auto, mentre l’incerto quadro economico ha limitato la mobilità aziendale.

Nonostante il periodo di forte criticità, nei primi nove mesi del 2020 le società di noleggio hanno comunque immatricolato ben 5.229 vetture ibride Plug-in (PHEV + Rex : +225% vs le 1.611 dello stesso periodo del 2019) e 6.132 elettriche (BEV: +125% vs 2019). Anche nel 2020 il noleggio ha quindi confermato il suo ruolo di volàno per la diffusione delle vetture elettrificate in Italia e della mobilità sostenibile nel suo complesso.

Forte crescita per la micro-mobilità condivisa

Nell’anno della pandemia si è invece riscontrato un miglioramento nella micro-mobilità condivisa, una soluzione che sta via via conquistando i centri urbani perché più sostenibile e perfettamente integrabile con il servizio di trasporto pubblico. A spiccare è stato in particolar modo il monopattino, grazie al balzo dalle 4.900 unità del dicembre 2019 alle 27.150 del dicembre 2020, valore destinato a crescere nei prossimi tempi.

Insieme al Bikesharing, per oltre il 15% elettrico, il monopattino si è dimostrato il servizio di micro-mobilità più in crescita nel periodo post lockdown 2020.

Il mercato dell’auto in Europa

L’impatto del Covid si è fatto sentire pesantemente anche sull’intero comparto dell’auto europeo, che nel 2020 si è contratto del 23,7% con immatricolazioni di vetture nuove pari a oltre -3 milioni di unità rispetto al 2019. Tutti i 27 mercati dell’UE hanno registrato diminuzioni senza precedenti.

Sconfitto tra gli sconfitti è stato il diesel, che secondo il Center Automotive Research, nel 2020 avrebbe registrato solo il 27% delle immatricolazioni. Un declino destinato a intensificarsi in avvenire, complice la volontà di diversi Stati di eliminare il motore a scoppio dal 2025, così da fornire una risposta concreta ai requisiti severi imposti dalla UE in materia di emissioni di CO2.

L’auto elettrica nel mondo

Decisamente positivi, di contro, sono stati i segnali relativi al mercato delle auto elettriche nel mondo. A livello globale, nel 2020 le e-car hanno conosciuto un record di vendite, segnando un +43%.

Nei prossimi anni si prevedono crescite altrettanto importanti. In base a quanto stimato da Deloitte, il tasso di crescita annuale per i veicoli elettrici si aggirerà intorno al +29% nei prossimi dieci anni.

La mobilità ai tempi del Covid

stazione ferroviaria ai tempi del CovidSotto la spinta della paura del contagio, la pandemia ha cambiato radicalmente il nostro modo di muoverci, favorendo l’affermazione di nuove modalità di fruizione dei veicoli. Dai dati raccolti, si evince come l’auto sia divenuta il mezzo preferito per spostarsi nel 2020, essendo reputata da oltre un italiano su due (56,7%) come il veicolo più sicuro. Un brusco calo si è invece riscontrato nell’uso dei mezzi pubblici, scelti solo da 2 italiani su 5 (22,5%).

Anche la mobilità in sharing ha dovuto affrontare delle sfide importanti. Il rischio elevato di condividere veicoli con altre persone ha spinto molte aziende a sospendere i propri servizi. La stessa micro-mobilità ha subito una battuta di arresto. Alcuni player d’eccezione come Uber e Bird hanno interrotto le loro attività in gran parte dell’Europa.

Gli attuali segnali sono comunque positivi. Si stima che mano a mano che la pandemia attenuerà la sua morsa, la micro-mobilità tornerà a crescere, superando con ogni probabilità i livelli pre-Covid.

Si rafforza il settore dell’e-bike

Nel corso del 2020 l’e-bike ha conosciuto un periodo di crescita, nonostante la chiusura forzata dei negozi di bici prolungatasi per diversi mesi in molti Stati. In Italia il bonus bici ha fornito uno stimolo al mercato dell’e-bike.

In prospettiva si stima un crescente utilizzo di bici tradizionali ed elettriche da parte dei cittadini, grazie anche a progetti che porteranno a un cospicuo aumento delle piste ciclabili nelle città del nostro paese. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) hanno in programma 2.626 km di nuove piste ciclabili che andranno a sommarsi ai 2.341 km già esistenti in 22 città italiane.

Mobilità sostenibile: focus sulle batterie

Le batterie rappresentano uno dei punti chiave nella diffusione delle auto elettriche su larga scala. Quali progressi si sono registrati nel corso del 2020? Nel 2018, l’industria delle batterie dell’UE era quasi invisibile sulla mappa dei player globali. A distanza di tre anni la situazione è significativamente cambiata, con il lancio di varie iniziative. A fine 2020 è stato avviato Battery 2030+, un insieme di progetti che riunisce i più importanti stakeholder nel campo della ricerca e dello sviluppo europei sulle batterie, con il fine di rendere queste componenti più sostenibili e mettere a punto azioni concrete che supportino l’attuazione del Green Deal europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Centrale si sta dimostrando anche il ruolo dell’Italia. A luglio dello scorso anno è nata l’Italian Battery Alliance, una piattaforma tecnologica nazionale promossa dal MISE e coordinata dall’ENEA, finalizzata allo sviluppo di batterie avanzate e di nuova generazione. Grazie all’investimento di Italvolt, nell’immediato futuro il nostro paese ospiterà inoltre una delle Gigafactory più grandi al mondo, destinata alla produzione di batterie agli ioni di litio.

Batterie nell’ottica dell’economia circolare

Come puntualizzato nel Report di Repower, allo stato attuale la domanda di batterie è in forte crescita e si stima che entro il 2030 aumenti di ben quattordici volte. In previsione del rapido incremento, è scaturita la necessità di ridurre al minimo l’impatto ambientale della produzione. La risposta per affrontare una crescita così importante, senza aumentare le emissioni di gas serra e il consumo di materie prime, si è trovata nell’adozione di un modello di economia circolare. Sul fronte delle batterie, ciò si tradurrà nel riciclo di tutti i materiali a fine vita o nel dare una seconda vita alle batterie esauste.

L’altra mobilità elettrica

La mobilità sostenibile non si limita solo alle auto, ai motocicli e alle biciclette. Tutti i mezzi devono essere coinvolti nella riduzione delle emissioni, inclusi gli aerei, le navi, i trasporti pesanti e i veicoli da lavoro. La quinta edizione del White Paper di Repower getta luce anche su questo punto chiave, evidenziando come l’industria europea stia progressivamente cercando di fornire soluzioni innovative nei vari ambiti del trasporto, così da supportare gli obiettivi di sostenibilità che ci si è prefissati a livello globale.

I progetti di rilievo sono svariati. Già dal 2015, ad esempio, la Norvegia ha messo in mare MS Ampere, una delle prime navi commerciali al mondo a propulsione elettrica. Ma anche altri paesi europei si stanno pian piano affacciando a questo tipo di navigazione a impatto zero. Non mancano inoltre proposte ambiziose in altri ambiti.

Il ruolo della Smart City nel futuro della mobilità sostenibile

Nell’immediato futuro, un input decisivo nei confronti dell’affermarsi della mobilità sostenibile sarà dato dalle Smart City. Tecnologie innovative come il 5G e l’Intelligenza Artificiale, unite a un approccio olistico incentrato sul miglioramento dell’efficienza, della sicurezza e della flessibilità del movimento, permetteranno di cambiare volto alle città, ridisegnando le infrastrutture e adeguandole alle nuove necessità.

Quattro sono, del resto, le tendenze che ci consentono di descrivere la mobilità del futuro. Si tratterà di una mobilità autonoma, connessa, elettrica e condivisa. Una mobilità sostenibile, quindi, ma anche sempre più a misura d’uomo.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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