Protagoniste indiscusse della “nuova” Cappella della Sindone, presso i Musei Reali di Torino sono l’architettura e la luce. Quest’ultima, in particolare, rappresenta un elemento di rinascita che incarna appieno il linguaggio architettonico del Guarini, reinterpretato e ravvivato dal ventennale periodo di studi, progetti e lavori che hanno contribuito alla riapertura dell’opera, lo scorso 27 settembre, dopo il drammatico incendio del 1997.
Il monumentale cantiere è giunto al termine nel 2018 dopo la sostituzione di oltre 1400 elementi di marmo, il consolidamento e l’integrazione materica di 4000 componenti, l’inserimento di nuove catene in acciaio inox a supporto di quelle storiche, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e, elemento non meno importante, l’installazione di sistemi di illuminazione a LED efficienti e perfettamente integrati nel contesto artistico dell’opera torinese.
Nel progetto di illuminazione interna ed esterna della Cappella della Sindone, infatti, le fonti di luce artificiale rimangano completamente nascoste alla vista del visitatore, confermando e preservando la centralità accordata dallo stesso Guarini a luce e architettura.
I 66 corpi illuminanti combinati all’illuminazione naturale assumono così, nel complesso intervento realizzato da Performance in Lighting, Iren Energia e GMS Studio Associato di Milano, una funzione altamente caratterizzante e capace di esaltare l’idea progettuale di origina barocca. “Collocare gli apparecchi in modo non visibile allo spettatore è stato il criterio ispiratore di una soluzione illuminotecnica capace di enfatizzare le linee definite da Guarini, direzionando il flusso in modo degradante verso l’alto – spiega Marco Montani, partner dello studio GMS di Milano -. Grande attenzione è stata posta inoltre al fatto che abbiamo di fronte una cupola singola, che si staglia in un cielo aperto e senza costruzioni nell’intorno; era importante impedire un’eccessiva dispersione della luce”.
A illuminare il capolavoro di architettura barocca torinese, un sofisticato sistema di illuminazione a LED con diverse temperature di colore
Salendo dal basso verso l’alto, ogni postazione è composta da lampade con caratteristiche fotometriche diverse e con valori di illuminamento in aumento, evidenziando un metaforico percorso ascensionale dalle tenebre alla luce.
Scopriamo i dettagli dell’impattante cammino luminoso nelle 6 zone individuate dagli autori del progetto illuminotecnico torinese:
Tutti i componenti del sistema di illuminazione integrano driver digitali con protocollo DALI (apparecchi a luce bianca) o DMX (punti luce cambiacolore), che garantiscono estrema flessibilità nel creare scenari luminosi artistici e suggestivi, anche in relazione agli eventi di volta in volta ospitati nella Cappella della Sindone.