Da preventiva a predittiva, la trasformazione miliardaria della manutenzione

La manutenzione predittiva sta rivoluzionando il settore industriale: 6,9 miliardi nel 2021. Le stime parlano di 28,2 miliardi dollari nel 2026
manutenzione predittiva: il futuro della manutenzione

“Questa riparazione costa un capitale! E dire che ci voleva poco per accorgersi del rischio di una rottura…”. Alzi la mano chi non si è mai trovato in questa situazione, in ambito domestico piuttosto che lavorativo. Una situazione comune che però in un futuro neanche troppo lontano potrebbe divenire estremamente rara. Come mai? Per il semplice fatto che ad avvisarti del rischio, e comunque del loro “stato di salute”, saranno proprio i dispositivi interessati.

Stiamo parlando di quella che viene definita come manutenzione predittiva e nel cui sviluppo giocano un ruolo fondamentale l’IoT (acronimo di Internet of Things) e l’Intelligenza Artificiale. Di questo nuovo orizzonte tecnologico si è recentemente occupata Distrelec, multinazionale della distribuzione elettronica, con uno studio a sua volta basato su una serie di elaborazioni compiute da IoT Analytics, società che fornisce approfondimenti relativi all’Internet delle Cose e all’Industria 4.0.

E ad essere preso in considerazione, fra i benefici offerti dalla manutenzione predittiva, è non soltanto il vantaggio legato all’intelligenza dei singoli dispositivi ma anche quello derivante – ragionando in ambito industriale e quindi con possibili ritorni ancora maggiori – da una pluralità di controlli durante l’intero ciclo produttivo.

I benefici in ambito industriale della manutenzione predittiva

L’esempio è quello di monitor governati dall’Intelligenza Artificiale che sorvegliano continuamente le apparecchiature e le loro prestazioni nelle operazioni quotidiane, con la possibilità di eseguire controlli come l’analisi delle vibrazioni, l’analisi degli infrarossi e l’analisi sonora. In questo modo i sensori IoT possono registrare eventuali digressioni da ciò che considerano funzionalità “normali” inviando avvisi in tempo reale relativi a un potenziale guasto futuro.

Con queste premesse è facile comprendere l’enorme potenziale del mercato della manutenzione predittiva, destinato per questo ad una crescita di tipo esponenziale. Un mercato che nel 2016 era valutato a livello globale a quota 1,5 miliardi di dollari, un valore notevolmente inferiore al mercato della manutenzione basata sui presupposti tradizionali.

Manutenzione predittiva: i paesi che investono

Infatti, fino a pochi anni fa il paradigma di manutenzione dominante era quello preventivo, basato sul tempo, e non il predittivo, invece basato sulle condizioni effettive delle apparecchiature. Ne conseguiva che la maggioranza delle aziende eseguivano interventi di manutenzione a intervalli regolari e frequenti per ridurre la probabilità di costosi guasti.

Quasi sette miliardi nel 2021

Lo studio sottolinea come già oggi il passaggio dalla manutenzione preventiva a quella predittiva è in pieno svolgimento. La manutenzione predittiva nel 2021 è divenuta un mercato da 6,9 miliardi di dollari in virtù “dei progressi nei sensori, nella scienza dei dati e nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale, beneficiando inoltre di una diminuzione dei costi dell’infrastruttura IoT. E negli ultimi due anni abbiamo assistito a un aumento di start-up, attività di fusione e acquisizione”.

Ma è proprio il caso di dire che il meglio deve ancora venire, considerato che le stime di IoT Analytics indicano per il prossimo quinquennio un tasso di crescita globale per il mercato della manutenzione predittiva pari addirittura al 31% annuo, il che permetterà di raggiungere i 28,2 miliardi di dollari di valore entro il 2026.

“Sempre più aziende – si legge nello studio – realizzeranno i potenziali vantaggi offerti dalle soluzioni di manutenzione predittiva in tempi incerti. Ad esempio, il risparmio di tempo e dei costi di manutenzione, oltre al miglioramento della capacità produttiva. L’indicatore chiave delle prestazioni da tenere d’occhio è la riduzione dei fermi operativi non pianificati delle apparecchiature. I progetti di manutenzione predittiva odierni mostrano che, in molti settori, la visione di zero tempi di fermo non pianificati potrebbe essere realizzabile”.

Ripartizione geografica degli investimenti

In relazione alla ripartizione geografica degli investimenti nella manutenzione predittiva, al momento si registra una netta prevalenza degli Stati Uniti con la Cina che si trova invece abbastanza indietro. Per quanto riguarda l’Europa la situazione è abbastanza variegata, specchio di diverse sensibilità sull’argomento.

Più nel dettaglio, in nazioni come Francia, Regno Unito e Belgio si sono registrati significativi investimenti, ma il Paese leader è al momento la Svizzera grazie ad un mega investimento da 200 milioni di dollari, peraltro operato da una sola società. Quanto all’Italia, occupa per ora una posizione residuale, circostanza, peraltro, non nuova nel nostro Paese quando si tratta di recepire una nuova tecnologia.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità

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