Wi-fi poco potente? Scegliere tra mesh, powerline ed extender

Esistono diverse tecnologie per estendere la copertura wi-fi in un ambiente di grandi dimensioni: mesh, powerline ed extender. Ecco le differenze.
wi-fi senza connessione

Muri spessi, abitazioni di grandi dimensioni, angoli ciechi, interferenze: avere una connessione wi-fi stabile in una abitazione può essere frustrante, soprattutto ora che possiamo avere decine di dispositivi connessi contemporaneamente.

La tecnologia mette però a disposizione diversi strumenti in grado di migliorare la situazione senza lasciare al solo router l’incombenza di distribuire il segnale senza fili a tutta la casa.

Le differenze tra mesh, powerline ed extender

Al giorno d’oggi ci sono tre tecnologie ampiamente diffuse e reperibili sul mercato senza particolari problemi: mesh, powerline ed extender.

Ma in cosa si differenziano? Quale scegliere e perché? Ce lo hanno spiegato i tecnici di D-Link.

  • Mesh – Il sistema mesh connette un router a uno o più nodi per estendere la copertura del segnale, raggiungendo le zone più lontane dalla fonte. I nodi di una rete mesh creano un’unica rete internet consentendo al dispositivo di mantenere la connessione agganciandosi al nodo più vicino, senza interruzioni. Inoltre, un sistema mesh può essere ampliato all’infinito aggiungendo quanti più nodi possibili, a seconda delle esigenze. Infine, se un dispositivo non dovesse funzionare per problemi tecnici, gli altri nodi subentrerebbero per coprire la rete internet in modo fluido.
  • Extender – Si tratta del predecessore del sistema mesh. Presenta meno funzionalità, ma è un dispositivo particolarmente economico e in molti casi è sufficiente per estendere la connessione in case non molto estese. Lo si trova sul mercato anche con il nome di ripetitore Wi-Fi, e si limita a ritrasmette la rete Wi-Fi del router principale, creandone una secondaria alla quale collegarsi. La differenza con una rete mesh è che in quest’ultima tutti i dispositivi dialogano tra loro: per raggiungere i punti più lontani, il segnale può passare da un dispositivo mesh a un altro mentre con gli extender il collegamento è limitato tra il router e l’extender stesso. In presenza di più extender, questi ultimi non dialogheranno tra loro.
  • Powerline – Una powerline sfrutta la rete elettrica domestica per estendere la portata del segnale. In presenza di ambienti molto estesi, infatti, è possibile utilizzare il cablaggio elettrico già presente per veicolare un segnale dati. Una zona poco coperta da internet e lontana dal router principale, ottiene maggiori vantaggi se collegata con due o più powerline. Il primo deve essere connesso alla corrente e al router di casa tramite un cavo ethernet, mentre i successivi si alimentano direttamente dalle prese elettriche. Le powerline più recenti offrono sia un sistema di ripetizione del segnale wi-fi, sia una porta ethernet per collegare quei dispositivi privi di scheda wi-fi (come molti computer desktop fissi).

Quale soluzione scegliere?

Viste le caratteristiche dei tre sistemi citati, quale fa al caso nostro? Tutti hanno pro e contro.

wi-fi domestico

Se ci concentriamo sulle performance pure, una rete mesh si dimostra ideale in abitazioni di dimensioni medie, quando ogni nodo è posizionato abbastanza vicino al router principale. Una powerline è ottima se la casa si estende su superfici molto ampie o su più piani, così da potenziare la connessione anche in presenza di evidenti ostacoli (come appunto le solette tra un piano e l’altro).

Qualora la connessione sia già ottimale, ma con alcune zone con scarsa copertura, un extender può rappresentare una soluzione economica e risolutiva.

In termini di copertura, il sistema mesh consente di “aggirare” molti ostacoli (come muri e corridoi), per raggiungere anche le zone più distanti.

Una powerline, come detto, sfrutta la rete elettrica casalinga e quindi può arrivare potenzialmente ovunque in una casa. Con l’ulteriore benefit di assicurare, nei modelli che ne sono provvisti, una porta ethernet fisica.

L’extender è sufficiente per le abitazioni più piccole e, se posizionato in punti strategici, garantisce una buona copertura a costi contenuti.

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Andrea Pagani

Giornalista tecnico, da 25 anni mi occupo della realizzazione di prodotti editoriali (carta, video, web) per vari settori applicativi: dal manifatturiero all'impiantistica, fino all'e-mobility.
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