La parte più evidente di un impianto fotovoltaico sono i pannelli, dai quali dipende la raccolta dell’energia solare. Ma è poi l’inverter che si occuperà di gestire al meglio i flussi energetici, possibilmente in abbinata con un sistema di accumulo per ottimizzare l’uso dell’energia.
A KEY 2024 abbiamo potuto apprezzare parecchie soluzioni, alcune molto innovative e ingegnose, in grado di assicurare un netto passo avanti rispetto al passato. Eccole!
CHINT fornisce una vasta gamma di inverter fotovoltaici, con e senza sistema di accumulo, pensati per soddisfare le esigenze applicative dei settori residenziale, commerciale e industriale. Ciascun modello è pensato per essere integrabile con le altre soluzioni per il fotovoltaico proposte dall’azienda, mantenendo una elevata efficienza.
Indipendentemente dal modello scelto, tutti gli inverter fotovoltaici CHINT monitorano e controllano il funzionamento e il rendimento dell’impianto, segnalando eventuali anomalie o guasti interni. Grazie al modulo Wi-Fi integrato, i dati relativi al funzionamento e ai consumi possono essere monitorati facilmente tramite un’applicazione dedicata per smartphone e computer.
Il modello trifase SCH333~350K-T-EU è realizzato innanzitutto per resistere anche in ambienti ostili grazie alla certificazione IP66&C5 e al sistema di ventilazione forzata per mantenere sotto controllo le temperature di esercizio.
I modelli disponibili sul mercato sono in grado di gestire una potenza in ingresso rispettivamente di 333 e 350 kW con una tensione di 800 V. Entrambi possono essere configurati con 12 o 15 MPPT (Maximum Power Point Tracker), ciascuno dei quali dotato di 2 stringhe DC.
Il display frontale e l’accesso tramite app Bluetooth consentono di visualizzare e gestire i principali parametri. La connettività cablata è assicurata dalle porte RS485, Ethernet, CAN e PLC.
Gli inverter CHINT hanno ottenuto il riconoscimento delle principali certificazioni internazionali ed europee (tra cui la IEC/EN 62109-1/2 e la IEC/EN 61000-6-2/4) e rispondono alla normativa italiana per l’allacciamento alla rete di distribuzione nazionale (CEI 0-21 e CEI 0-16).
I sistemi di accumulo assicurano molteplici vantaggi in diversi ambiti applicativi, come dimostra la soluzione di GoodWe proposta in fiera a Key 2024. In combinazione con gli inverter ibridi GoodWe ET da 15 a 30kW, il sistema di batterie Lynx da 60kWh si caratterizza in quanto stoccaggio facile da installare ed espandibile per applicazioni C&I.
La soluzione combinata consente il collegamento in parallelo di diversi inverter ET e fino a tre batterie Lynx C da 60kWh per ciascun inverter. Le funzioni di backup energetico, peak shaving e gestione del carico sono gestite in modo intelligente dall’inverter.
Con una efficienza del 95% e una corrente di carica/scarica fino a 96 A, la serie Linx C può essere configurata in parallelo per garantire maggiore potenza e capacità della batteria.
Con una gestione efficace della temperatura per consentire il funzionamento all’aperto in diverse zone climatiche, la soluzione di stoccaggio è ideale per scenari C&I di piccole e medie dimensioni, tra cui parchi industriali, complessi agricoli e commerciali.
Lo slogan di Growatt è “soluzioni per ogni misura”, e a Key Energy 2024 l’azienda non ha disatteso le aspettative. Tra le soluzioni esposte, utili per soddisfare le esigenze anche in presenza di impianti di grandi dimensioni, l’inverter industriale TL3 LV 60k-125k.
La versione esposta da 125 kW gestisce fino a 10 inseguitori MPP, ciascuno in grado di pilotare due distinte stringhe.
È pensato per impianti commerciali su tetto e per grandi impianti a terra; nessun problema in caso di condizioni climatiche avverse, visto il grado di protezione IP66.
Il design ottimizzato garantisce inoltre una efficienza ponderata del 98,67%, superiore dello 0,3% rispetto alla media del settore. Più inverter possono essere collegati in serie per gestire impianti di grandi dimensioni.
Riello Solartech ha portato a Key Energy 2024 un’ampia varietà di soluzioni composte da inverter e sistema di accumulo, sia monofase che trifase. Per i prodotti monofase, la Serie RS 3.6 Hybrid o 6.0 Hybrid è abbinata a batterie al litio da 5.12 kWh ciascuna e fino a un massimo di sei batterie in serie, per arrivare a una capacità massima di circa 30 kWh.
Il cuore del sistema è l’inverter connesso, che offre servizi di monitoraggio tramite APP, portale web e allarmistica.
Come per tutta la gamma Riello, l’inverter dispone di doppio inseguitore e porta di backup alimentabile sia dal fotovoltaico, sia dal sistema di accumulo.
Il prodotto è ingegnerizzato nel reparto Ricerca&Sviluppo di Riello, in particolare nelle sedi di Cormano (MI) e Legnago (VR), ed è pensato per risultare di semplice installazione e facilitare così al massimo il lavoro dei professionisti del settore.
Interessante la possibilità di caricare il modello da 6 kW in ingresso (CC) fino a un massimo di 9 kW, sfruttando così al massimo gli impianti fotovoltaici sia in inverno, sia in estate.
Per quanto riguarda invece i modelli trifase, Riello Solartech propone le taglie da 5, 6, 8 e 10 kW con uscita da 400 Volt, abbinabili a batterie per un minimo di 21.2 kWh fino a un massimo di 53 kWh.
Queste macchine possono essere collegate in parallelo tra loro (fino a 9), con o senza accumulo. Anche in questo caso è presente l’uscita di backup per alimentare carichi privilegiati con una potenza pari a quella dell’inverter.
Essendo tutti prodotti ingegnerizzati e costruiti da Riello, sono disponibili a magazzino in pronta consegna e possono essere spediti nel giro di 2/3 giorni lavorativi.
SMA Italia presenta un nuovo prodotto, pensato per lo storage nel settore residenziale: una piattaforma ibrida, composta da Sunny Boy Smart Energy, l’inverter ibrido monofase 2 in 1 per la produzione e l’uso flessibile di energia solare in ambito domestico, e SMA Home Storage, una batteria modulare che accumula energia e la rende disponibile quando serve.
Questa soluzione assicura un approvvigionamento energetico sostenibile e sicuro, anche in caso di blackout, grazie all’alimentazione di emergenza e alla funzione di backup opzionale.
Per applicazioni in ambito commerciale la società propone invece la SMA Commercial Storage Solution, formata dall’inverter per batterie Sunny Tripower Storage X e da SMA Commercial Storage. Questa soluzione si caratterizza per la modularità della configurazione dei componenti, che consente di progettare o ampliare il sistema con grande flessibilità.
X3 Ultra di Solax Power è un inverter ibrido in taglie a partire da 15 per arrivare fino a 30 kW in step di 5. L’azienda ha previsto anche un modello depotenziato da 19,9 kW per quei clienti che vogliono restare sotto la soglia che in determinate regioni identifica i “produttori”.
Questo inverter presenta una caratteristica per certi versi unica, perché nasce per rispondere alle esigenze di aziende che stanno crescendo un po’ alla volta sul fronte dei consumi. Anziché partire subito con un grosso investimento, l’installatore può proporre una macchina da 30 kW che offre due uscite per batterie, ciascuna in grado di supportare circa 46 kWh. Una nota importante: X3 Ultra può gestire in ingresso fino al 200% della potenza nominale, quindi può essere abbinato a 60 kW di pannelli fotovoltaici.
Sfruttando il secondo ingresso batterie si possono aggiungere ulteriori 46 kWh. Un ulteriore step di crescita vede l’affiancamento di altri inverter (fino a un massimo di 10) e di 20 pacchi batteria da 46 kWh, per un totale di 300 kW di potenza (600 in ingresso) e quasi un MWh di accumulo.
Le batterie abbinate all’inverter X3 Ultra sono termoregolanti: a differenza di altri modelli sul mercato, che attorno agli 0 °C hanno un calo nelle prestazioni poiché non lavorano nel loro range ottimale, queste sfruttano una resistenza interna che le rende operative fino a -30 °C. Essendo anche IP 65, inoltre, sono adatte all’installazione in esterno.
Lo stesso approccio si ha per il residenziale: Solax Power ha previsto una estetica più piacevole e ha reso il tutto estremamente semplice da installare. Come ci hanno confermato allo stand, buona parte dei problemi che si verificano sugli impianti sono dovuti a errori di installazione o configurazione, per questo inverter e batterie sono fatti per impedire fisicamente la connessione dei cavi ai connettori sbagliati.