Auto elettriche: tutto quello che c’è da sapere

Vantaggi, normative, curiosità, e dati statistici: tutto sulle auto elettriche tra presente, passato e prospettive future
Auto elettrica a energia pulita

Storia dell’auto elettrica

Forse non lo sapevate, ma l’auto elettrica fu tra i primi tipi di auto ad essere inventata, realizzata e venduta. La scoperta risale addirittura al 1835 (circa) quando un imprenditore scozzese di nome Robert Anderson inventò la prima carrozza elettrica.

Invenzione dell'auto elettrica nel 1835

La prima auto elettrica, invece, risale al 1884, più di 20 anni prima della Ford Model T. Si trattava di un prototipo costruito a Londra da Thomas Parker, che utilizzò delle batterie speciali ricaricabili ad alta capacità da lui stesso costruite.

Quattro anni dopo, nel 1888, l’inventore tedesco Andreas Flocken progettò la famosa Flocken Elektrowagen, considerata da tutti come la prima vera e propria auto elettrica del mondo.

A quell’epoca, infatti, le auto a propulsione elettrica fornivano prestazioni, affidabilità e comfort che non potevano ancora essere raggiunti dalle auto a benzina. Tant’è che si stima che all’inizio del XX secolo ne sono state vendute ben 30.000!

Le auto elettriche erano decisamente meno rumorose di quelle a benzina e non richiedevano cambi di marcia anche se, i limiti tecnologici relativi a batteria, carica e trazione, ne limitavano la velocità a soli 32 km all’ora. Ma c’erano anche eccezioni! La Jamais Contente, un veicolo a forma di razzo guidato da Camille Jenatzy, il 29 aprile 1899 raggiunse una velocità di 105,88 km/h.

Con il passare del tempo, l’evoluzione dei motori a combustione ha ridotto i vantaggi delle auto elettriche, rendendo le auto a benzina più diffuse grazie soprattutto ai tempi di rifornimento molto più rapidi e ai costi di produzione, più economici.

Poi la presa di consapevolezza e la svolta. All’inizio degli anni ’90, governi, organizzazioni e associazioni hanno iniziato a chiedere veicoli con emissioni ridotte e a basso consumo di carburante, con l’obiettivo di passare gradualmente a veicoli a emissioni zero. In risposta, alcune case automobilistiche (tra cui Chrysler, Ford, GM, Honda, Nissan e Toyota) hanno dato via alla produzione di modelli elettrici.

Molti paesi, nel frattempo, hanno anche fissato la scadenza per il divieto di vendita dei veicoli a benzina e diesel: la Norvegia entro il 2025, Cina, India e Germania entro il 2030, Francia entro il 2040, Gran Bretagna entro il 2040 o 2050.

Le auto elettriche in Italia

Nel nostro Paese le auto a benzina e diesel rappresentano la fetta più ampia del mercato, seguite a distanza da GPL e metano. Le full electric o ibride plug-in circolanti infatti sono solo l’1% del totale dei veicoli.

Pur rappresentando solo l’1% dei veicoli, quello delle auto elettriche è l’unico comparto con un segno positivo.

Pur essendo oggetto di desiderio di molti connazionali – stando a quanto emerso da un’indagine di ECU Testing – in Italia l’auto elettrica è ancora poco utilizzata.  Pochissimi ne possiedono una, anche se in molti la vorrebbero (pare ben 8 italiani su 10!).

Quali sono quindi i motivi che frenano la crescita dell’e-mobility in Italia? Lo abbiamo chiesto a Daniele Invernizzi – Presidente di eV Now e Vice Presidente di Tesla Owners Italia – che ci ha confermato che sicuramente le causa principale che frena il mercato italiano è l’enorme disinformazione.

La gente non compra l’elettrico perché non lo conosce e perché ha tanti preconcetti. Dal punto di vista della produzione energetica, della rete di infrastrutture e delle installazioni siamo più forti di tanti altri Stati europei. Quello che ci manca è solo l’informazione. Negli altri stati sono state fatte campagne di comunicazione e di marketing molto forti, con giornalisti scientifici impegnati a trattare l’argomento. Da noi questo manca. Tuttavia, sono convinto che abbiamo una potenzialità di recupero abnorme” – ci spiega Daniele Invernizzi.

Una disinformazione che passa principalmente dai social media, ma anche dalla cattiva informazione giornalistica.

Quella della e-mobility è una tecnologia disruptive, ovvero una tecnologia che va a spegnere quello che c’era prima. È normale che ci sia del timore e una conseguente tendenza a parlarne poco o di farla passare un po’ sottotraccia. Ma chi è informato fa i suoi conti e passa senza dubbi all’elettrico” – continua Daniele Invernizzi.

Oltre a una maggiore informazione e agli investimenti da parte delle aziende automobilistiche e dei big dell’energia, a supporto della mobilità sostenibile servono anche politiche nazionali e normative. Vediamo qual è la situazione nel nostro Paese.

Incentivi e detrazioni fiscali per la mobilità elettrica

La Direttiva europea 2014/94/UE stabilisce che, dal 2019, ogni nuova casa costruita o ristrutturata in Europa dovrà essere equipaggiata di almeno un punto di ricarica per i veicoli elettrici.

In Italia, il Decreto Legislativo 257/2016 definisce i requisiti minimi per la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per le auto elettriche.

Sempre in Italia, la Legge di Bilancio 2019 – pubblicata sulla Gazzetta ufficiale in data 31 dicembre 2018 – contiene alcune misure al fine di favorire la mobilità sostenibile. In particolare, la legge prevede l’attuazione di:

  • incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in per il triennio 2019-2021, con contributi che arrivano fino ai 6.000 euro in caso di rottamazione di una vecchia auto e fino a 4.000 euro senza rottamazione
  • disincentivi per l’acquisto di auto inquinanti, il valore è calcolato in base alle emissioni di CO2
  • detrazione del 50% per chi installa le colonnine di ricarica elettrica, anche in condominio.

Abbiamo chiesto a Daniele Invernizzi se quanto si sta già facendo basta, o se serve altro, e che cosa:

Prima di fare le leggi, la politica deve parlare con chi opera nel settore, consultarsi con chi sa. Ad esempio, ben vengano gli incentivi della regione Lombardia, ma non sono stati pensati per l’elettrico. Si poteva fare molto meglio. Occorre quindi un tavolo tecnico a livello nazionale che metta a confronto chi si occupa di elettricità, energia e mobilità con il politico – che fa un altro mestiere. Noi ne abbiamo già fatti diversi con i ministeri e sono andati molto bene” – ha spiegato Daniele Invernizzi.

Oltre alle norme europee e nazionali, va ricordato che quasi tutte le regioni italiane prevedono l’esenzione del bollo, parcheggi gratuiti e accesso libero alle ZTL. A Milano, ad esempio, le auto elettriche possono parcheggiare gratuitamente sia sulle strisce blu, sia su quelle gialle.

La politica ha lavorato bene, servirebbe solo una maggiore uniformità tra le varie città e regioni, esattamente come si è fatto con il sistema di ricarica. Le colonnine di ricarica infatti, si stanno uniformando e oggi è già possibile caricare ovunque con la stessa tessera. In Italia e in Europa” – ha precisato Daniele Invernizzi.

I vantaggi delle auto elettriche

Dall’indagine di ECU testing di cui abbiamo parlato, è emerso che secondo gli italiani, oltre a costare troppo, le auto elettriche sono meno performanti, hanno scarsa autonomia, la ricarica è lunga e vi è mancanza di disponibilità di colonnine. Ma è davvero così?

I veicoli elettrici fanno bene alla salute, al clima, e all’economia.

Ovviamente è tutto falso. I vantaggi della mobilità elettrica sono enormi e il risparmio a lungo termine supera decisamente il costo iniziale del passaggio dall’auto tradizionale a quella elettrica. Ripassiamo innanzitutto perché un’elettrica è meglio di un’auto a benzina o diesel:

1 – Vantaggi economici

Le auto elettriche sicuramente costano di più (per ora) rispetto alle concorrenti alimentate da fossile. Ma sono davvero così costose come molti credono? Purtroppo, l’errore che si fa troppo spesso è quello di guardare ai costi a breve termine. E infatti …

C’è una cosa di cui tanti italiani non si rendono conto, e non solo in questo settore dell’economia: il Total Cost of Ownership. Un’auto elettrica ha una durata incredibile e può fare mezzo milione di km senza alcuna manutenzione. E dato che gli italiani sono abituati a tenere l’auto come minimo per 10 anni, devono sapere che in quei 10 anni l’elettrico gli costerà di meno. Una macchina elettrica al suo decimo anno avrà le stesse prestazioni che aveva il primo. La termica no” – sottolinea Daniele Invernizzi.

Meno consumi

Per percorrere la stessa distanza, il pieno di energia di un’auto elettrica costa circa un terzo in meno rispetto a quello in benzina. Mettiamo che dobbiamo percorrere 100 km con un’auto di media cilindrata: la ricarica elettrica ci costerà all’incirca 4 euro, per la stessa distanza invece dovremo spendere 12,5 euro in benzina.

Meno manutenzione

Un veicolo elettrico ha molte meno parti motore e pertanto è più resistente rispetto ad un’auto a benzina o diesel. Non ci sono sistemi di scarico, motorini di avviamento, sistemi di iniezione del carburante, radiatori, e così via. Tutto questo si traduce in risparmio sui costi di manutenzione. Basterà tenere sotto controllo lo stato di freni, gomme e sospensioni. È se è vero che, prima o poi, le batterie si consumano e che quindi sarà necessario sostituirle, va anche ricordato che la maggior parte dei produttori di auto elettriche garantisce le batterie mediamente per 8 anni.

Meno tasse e spese quotidiane

Come abbiamo già anticipato, molte regioni prevedono l’esenzione (o comunque uno sconto) sul bollo delle auto elettriche, oltre che alla possibilità di parcheggiare gratuitamente e all’accesso libero alle zone ZTL – zone a traffico limitato.

Indipendenza energetica

Grazie alla e-mobility, si potranno ridurre le perdite economiche dovute all’importazione di combustibili fossili per i trasporti e l’esposizione dei consumatori alla volatilità dei prezzi del petrolio. Questo grazie alla sostituzione del  petrolio importato con energia generata da fotovoltaico ed eolico.

2 – Vantaggi per l’ambiente

Le auto elettriche contrastano i cambiamenti climatici

Fortunatamente, il nostro mondo diventa ogni giorno più eco-consapevole, e le persone guardano sempre più alle auto elettriche come soluzione per ridurre le emissioni di gas e per migliorare la qualità dell’aria.

I trasporti sono la causa del circa 25% delle emissioni di gas serra.

Nulla di meglio quindi per cominciare a limitare i danni causati dai cambiamenti climatici che sostituire le vetture elettriche a quelle termiche. Un’opzione ecologica d’obbligo, per cui abbiamo un tempo massimo di 10/15 anni, ma i cui vantaggi sull’ambiente sono importanti. Vediamoli insieme.

Zero emissioni

Un’auto elettrica non emette né CO2 né NOx e neppure rilascia polveri sottili. Insomma, i veicoli elettrici sono a zero emissioni e quindi contribuiscono a contrastare i cambiamenti climatici e a ridurre l’inquinamento atmosferico causato dai gas di scarico.

Zero sprechi

Le auto elettriche contribuiscono all’economia circolare perché sono prodotte perlopiù utilizzando materiali riciclabili. Non tutte, ma i modelli più recenti hanno le parti interne (sedili e rivestimenti) realizzate con materiali riciclabili. Ad esempio, in un comunicato BMW afferma che un quarto degli interni della sua i3 è realizzata in plastica riciclata e materiali rinnovabili – e che il 95% dell’auto può essere riciclato. E ancora, gli interni e la carrozzeria della Nissan Leaf sono in parte realizzati con materiali provenienti da bottiglie di acqua, sacchetti di plastica, vecchie parti di automobili e persino elettrodomestici riciclati.

Anche le batterie utilizzate per alimentare le auto elettriche possono essere riciclate. Infatti, una batteria agli ioni di litio non più in grado di alimentare un’auto elettrica ha ancora l’80% circa della sua capacità (solo non può più essere ricaricata abbastanza velocemente). Queste batterie vengono quindi impiegate negli edifici per accumulare l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. E anche quando hanno terminato questo ciclo di vita, possono essere utilizzate per applicazioni a più basso consumo, oppure per estrarne materie prime per nuove batterie.

3 – Vantaggi per la salute e per la sicurezza

Più salute

La riduzione delle emissioni nocive di gas di scarico si traduce in una migliore qualità dell’aria, e quindi in una conseguente diminuzione dei problemi di salute causati dall’inquinamento atmosferico.

Oggi i fumi del diesel (detti anche babykiller perché stazionano ad un metro e venti di altezza e quindi fanno male soprattutto ai bambini), il benzene, e tutti gli ossidi e vapori emessi dalle auto termiche, ammalano le persone e pesano sul sistema sanitario per miliardi di euro ogni anno. Basti pensare che, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, a causa degli effetti solo del PM 2,5 si contano ogni anno oltre 400mila morti.

Più sicurezza

Dal punto di vista fisico, l’avere la batteria nel pianale permette alle auto elettriche di essere più ancorate alla strada e quindi più maneggevoli. Inoltre, non avendo un motore nel cofano anteriore e avendo spazi più ampi, non c’è il rischio dello sfondamento dell’abitacolo da parte del motore.

Non ci sono fluidi che possono prendere fuoco come la benzina e carburante diesel, che nelle auto termiche ltre ad essere altamente infiammabili, sotto pressione esplodono.

Dal punto di vista tecnico, invece, la coppia che l’auto elettrica riesce a erogare può togliere da brutte situazioni. Con una marcia sola e una coppia disponibile a zero giri, è possibile svincolarsi da situazioni pericolose.

Dal punto di vista elettrochimico, poi, dobbiamo ricordare che le batterie sono molto sicure. Nonostante qualche raro episodio di incendio, portato alla cronaca solo perché si parlava di auto elettriche, va ricordato che dal punto di vista delle percentuali matematiche di probabilità di incendio le auto elettriche sono le più sicure al mondo.

Mobilità elettrica: prospettive future

crescita auto elettriche mondo

Il mercato delle auto elettriche sta crescendo ovunque. Nel 2018 sulle strade del mondo circolavano più di tre milioni di auto elettriche, un incremento del 50% rispetto al 2017. Le vendite, nello stesso anno, hanno raggiunto quota 1,6 milioni di veicoli.

Per quanto riguarda il mercato italiano, le immatricolazioni 2018 delle auto elettriche sono passate dalle 2.020 dell’anno precedente alle 4.996, segnando un aumento del +147,3%. Le ibride plug-in, invece, sono passate dalle 2.865 immatricolazioni nel 2017 alle 4.569 l’anno successivo.

Navigant Research prevede uno sviluppo globale della mobilità elettrica con 127 milioni di auto elettriche plug-in in circolazione entro il 2030. Una crescita che sicuramente sarà stimolata dal minor costo delle batterie, dall’evoluzione delle tecnologie e da un aumento delle politiche governative contro le emissioni inquinanti.

Sempre secondo Navigant Research, il mercato globale delle infrastrutture per la ricarica dalle 1,4 milioni di unità vendute e installate nel 2019 arriverà a oltre 12 milioni di unità entro il 2030. Ma quando la svolta? Lo abbiamo chiesto a Daniele Invernizzi che ci ha spiegato:

L’elettrico comporta una trasformazione totale sia della filiera di costruzione dei veicoli, sia della filiera di gestione di questi ultimi, inclusa la parte riservata al carburante. Proprio per questo motivo ha bisogno di un periodo di transizione, perché rivoluziona completamente gli assetti esistenti. Non possiamo quindi pretendere che ci sia una svolta, il passaggio ci sarà ma sarà molto graduale e richiederà ancora parecchi anni. Il futuro sarà indubbiamente elettrico, ma richiede tempo perché si tratta di un cambiamento epocale”.

Sulla base di quanto stimato dall’E-mobility Report 2018 del Politecnico di Milano, in Italia si assisterà a un impatto reale della mobilità elettrica intorno al 2025. A sostenere lo sviluppo saranno le aziende, i comparti e i servizi collegati. Uno di questi è il leasing, che è molto più conveniente rispetto all’acquisto dell’auto.

Oggi si parla sempre più di Sharing Economy. Il concetto è quello di non avere più un veicolo di proprietà, ma di usare un servizio. Il vantaggio è che ti permette di avere una macchina sempre nuova e sempre aggiornata – ha spiegato Daniele Invernizzi.

Inoltre, non va dimenticata la crescita e la sempre maggiore diffusione di fotovoltaico e dell’accumulo, che permetteranno di guidare consumando energia pulita.

“Ricordiamoci che in casa nostra abbiamo una delle eccellenze energetiche a livello internazionale: ENEL. In Italia, non solo con ENEL ma con tutto il comparto elettrico, abbiamo una delle produzioni di energia più pulite d’Europa. Siamo un’eccellenza da quel punto di vista” – ha ricordato Daniele Invernizzi.

Siamo una delle nazioni che produce più energia pulita e che la esporta in tutto il mondo.

Nel prossimo futuro, infine, potremo anche contare sulla tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G), un sistema di ricarica bidirezionale integrata, in grado di trasferire l’energia dalla rete alle batterie dei veicoli elettrici e di immetterla successivamente nella rete locale in caso di necessità.

Auto elettriche: Domande & Risposte

Le auto elettriche vanno piano?

Le auto elettriche al semaforo non si fanno lasciare indietro. L’elettrico ha prestazioni anche maggiori rispetto al termico e accelerazione e velocità sono paragonabili alle vetture tradizionali. Ad esempio, la Nissan Leaf impiega 7,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h e raggiunge una velocità massima di 144 km/h.

Quanto costa la ricarica di un’auto elettrica?

Immaginiamo di dover percorrere 100 km con un’auto di media cilindrata: la ricarica elettrica costerà all’incirca 4 euro. Per la stessa distanza invece dovremo spendere 12,5 euro in benzina.

Ci sono ancora poche colonnine di ricarica in Italia?

In Italia, solo ENEL sta installando più di 100 stazioni di ricariche a settimana, poi ci sono tutti gli altri operatori. Probabilmente, nel 2020 arriveremo al pareggio – se non al superamento – delle stazioni di rifornimento di carburante.

Quanto tempo ci vuole per caricare un’auto elettrica?

Le moderne auto con carica rapida possono essere ricaricate tra i 20 minuti e la mezz’ora.

Qual è l’autonomia media delle auto elettriche con un pieno di ricarica?

Ovviamente dipende dai modelli, ma siamo arrivati mediamente a circa 250 km reali.

Si può fare la ricarica dell’auto elettrica a casa?

Le stazioni di ricarica possono essere installate in casa e saranno presto disponibili in sempre più parcheggi e luoghi pubblici.

Quanto dura la batteria dell’auto elettrica?

La durata media della batteria supera il mezzo milione di km su tutte le auto elettriche.

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La redazione di ElettricoMagazine è composta da esperti di settore e technical writers che approfondiscono i temi legati all'integrazione impiantistica e connessa, l'energia, il comfort e la sostenibilità.
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