Il mondo dell’energia rinnovabili ci ha abituati a termini quali BEV, V2G, contatori intelligenti e IoT. Si tratta di un settore in costante evoluzione, ma è anche complesso da comprendere e ha un impatto significativo sulla vita quotidiana di cittadini, consumatori e imprese: da qui la necessità di stare al passo con i suoi cambiamenti e familiarizzare con la terminologia ad essi associata. Tra le tecnologie più interessanti spiccano le smart grid, in grado di ottimizzare la gestione decentralizzata dell’energia e la loro integrazione all’interno di soluzioni green già consolidate.
Ma in che modo saranno cruciali in questo cambiamento? Ecco 5 tendenze che ne spiegano l’impatto sul nostro immediato futuro.
Il tema delle risorse energetiche distribuite (DER) è sempre più di attualità: sono basate su fonti rinnovabili, come pannelli solari residenziali, turbine eoliche o piccole centrali a biomassa. Tuttavia, incorporare i DER nella rete elettrica seguendo lo schema tradizionale unidirezionale risulta complesso e meno conveniente: sia dal punto di vista dell’efficienza che da quello dei costi e dei guadagni.
In questo caso le smart grid possono garantire l’integrazione di queste nuove fonti energetiche nell’infrastruttura esistente, permettendo una distribuzione intelligente a seconda delle necessità degli utenti e della rete elettrica stessa.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a un netto incremento delle immatricolazioni di veicoli elettrici. Questo aumento presuppone che, nel breve periodo, cresca anche il numero di stazioni di ricarica intelligenti e venga sdoganata la tecnologia vehicle-to-grid (V2G).
In quest’ottica, le stazioni di ricarica intelligenti sono in grado di comunicare con la rete per regolare la velocità e il tempo di ricarica in base alla domanda, mentre le tecnologie V2G permettono ai veicoli di operare come sistemi di accumulo cittadini: immagazzinando energia quando disponibile e reimmettendola in rete per soddisfare la richiesta di energia in caso di picchi della domanda.
I sistemi di accumulo assicurano una importante flessibilità energetica: consentono infatti di gestire meglio domanda e offerta di energia, immagazzinandola quando la richiesta è bassa e reimmettendola in caso di picco di domanda. Secondo i dati riportati all’interno del report annuale ANIE, già nel 2022 grazie al rinnovo di alcuni incentivi da parte del governo italiano (come i bonus edilizi e la cessione del credito) si era assistito a un aumento vertiginoso della domanda di questi dispositivi.
Quest’anno molto dipenderà dall’attesa normativa sulle comunità energetiche e dagli incentivi che il governo metterà a disposizione.
Le microgrid rappresentano una delle tecnologie più interessanti per agevolare il passaggio ad una produzione energetica decentralizzata e sostenibile.
Si tratta di piccoli sistemi di distribuzione locale, capaci di lavorare sia in modo autonomo, sia connesse alla rete elettrica nazionale.
Sono di grande interesse innanzitutto perché offrono maggiore resilienza, una riduzione dei costi energetici e anche una migliore qualità dell’energia. Nel 2023 è prevista una crescita delle microgrid, in particolare nelle aree rurali, in virtù della loro capacità di funzionare anche senza il supporto della normale rete elettrica.
Gestire una rete elettrica decentralizzata è complesso; per questo poter sfruttare le caratteristiche di una intelligenza artificiale può risultare vincente. Pensiamo ad esempio ai contatori intelligenti, che inviano costantemente una grande quantità di dati da valutare ed elaborare e sui quali stabilire in tempo reale delle azioni per bilanciare le reti stesse.
L’IA sarà in grado di prevedere i modelli di domanda, identificare potenziali problemi prima che si verifichino e ottimizzare il funzionamento della rete. Attualmente sono già disponibili sul mercato alcune soluzioni innovative per facilitare la gestione dei flussi energetici.