Il LED è un dato di fatto, la progettazione illuminotecnica invece si trova a fare i conti con situazioni evolutive non scontate. I grandi miglioramenti in termini di efficienza e risparmio, ottenuti grazie ai LED, potrebbero aver portato l’industria dell’illuminazione a “esagerare” nella distribuzione dei punti luce. Cosa che oggi, con la crisi climatica e i prezzi record dell’energia, non può comunque essere sostenibile. Ecco perché rivalutare i punti di riferimento dei sistemi di illuminazione e spostare il focus dall’efficienza all’efficacia della luce in uno spazio. Parola degli specialisti di Erco.
Un progetto illuminotecnico, oggi, dovrebbe incentrarsi sull’oggetto o sullo spazio da illuminare. Ragionando in termini di lux/watt e non solo di lumen/watt generati da un apparecchio. Nello specifico, bisogna pensare alla giusta combinazione tra basso abbagliamento, funzionalità e movimento generale della luce verso le superfici verticali. Ovvero, orientare la luce esattamente lì dove è necessaria ed efficace per la percezione umana, riducendola in tutti gli altri punti. Questo approccio può anche tagliare sensibilmente potenza impiegata e consumo di energia. Naturalmente, in una progettazione illuminotecnica ben fatta, la riduzione della luce in alcuni punti sarà bilanciata da una maggiore sensibilità verso le persone e il loro comfort visivo.
Perché dunque illuminare i muri? Questo aspetto non è mai stato una priorità, ma se ne parla nella più recente versione dello standard europeo per l’illuminazione degli interni EN 12464-1. In un ufficio, per esempio, si potrebbero orientare le sorgenti luminose verso i punti necessari alla percezione umana. Quindi sui piani delle scrivanie, se è quella la zona in cui serve. Concretamente, in uno spazio di 100 mq le scrivanie possono coprire massimo 20 mq. Se si illuminano solamente le scrivanie e i muri, si risparmia circa metà dell’energia necessaria per un’illuminazione generale e uniforme. Creando al contempo uno spazio visivo migliore per gli utenti, che avranno anche la sensazione di trovarsi in un ambiente più illuminato.
Il nuovo approccio alla progettazione illuminotecnica chiama in causa i faretti, il cui compito è dirigere la luce nei punti strategici. I faretti Erco integrano sistemi di lenti con chip ad alta potenza. Questa piccola ma luminosa sorgente è più facile da controllare e convogliare in un fascio stretto di luce efficace. Sebbene abbia valori nominali di lm/W piuttosto bassi, riesce a far arrivare fino al 20% di luce in più sulla superficie di riferimento rispetto ad altre tecnologie sul mercato.
Ciò insegna ad andare oltre le “apparenze” e a non considerare solo i valori di lm/W quando si studiano le specifiche tecniche di un apparecchio. Si sprecherebbe infatti l’opportunità di ottenere un’illuminazione sostenibile concentrando più luce su obiettivi mirati.
I faretti Parscan di Erco sono particolarmente efficaci grazie al valore elevato del parametro lux/W. Ottenere la combinazione di luce mirata in modo efficace e un alto livello di comfort visivo per le persone può sembrare un obiettivo facile da raggiungere. Nei fatti, può rivelarsi un approccio piuttosto radicale. Ma nella progettazione illuminotecnica orientata alla percezione e al risparmio energetico ed economico è proprio quello che serve.