Per rendere intelligente la distribuzione elettrica nei moderni ambienti IT, sempre più oggi caratterizzati da applicazioni informatiche ridotte e da infrastrutture convergenti e iperconvergenti, all’interno delle quali s’integrano in un unico sistema potenza di calcolo, storage, networking e management per aiutare le aziende a incrementare efficienza, agilità e qualità del servizio informatico, Eaton ha lanciato una nuova gamma di ePDU (unità di distribuzione dell’alimentazione per armadi rack) in formato 1U e 2U.
Gli utenti che dispongono di rack IT di dimensioni contenute possono così beneficiare di molti dei vantaggi precedentemente associati solo alle ePDU 0U, tra cui efficienza superiore, riduzione dei costi e maggiore continuità di esercizio.
Le nuove unità sono, inoltre, ottimali per un utilizzo in armadi predisposti per montaggio a parete, dove non è disponibile un accesso posteriore, e in ambienti IT con temperature elevate, in quanto possono operare fino a 60 °C. Fornite della funzione di ritenzione della spina, attualmente sono disponibili nelle versioni Basic e Metered, mentre le versioni Switched, Metered Outlet e Managed saranno introdotte entro la fine dell’anno.
Per ottimizzare i costi di rete, è possibile collegare in cascata fino a otto ePDU, partendo da una singola porta IP e un singolo indirizzo IP. I moduli di controllo delle nuove ePDU sono, inoltre, sostituibili a caldo, consentendo d’intervenire senza interrompere la fornitura di energia ai carichi, mentre le versioni Metered assicurano una precisione (±1%), adatta per le applicazioni di fatturazione, semplificando così il monitoraggio dell’energia.
Nel caso siano abbinate al software Intelligent Power Manager (IPM) di Eaton, compatibile con le architetture virtualizzate, le nuove ePDU possono essere facilmente monitorate e gestite da un dashboard virtuale, mentre se utilizzate con sensori opzionali, ad esempio quelli della linea Environmental Monitoring Probe (EPM) di Eaton, possono attivare allarmi ambientali legati a eccessi di temperatura o umidità e avviare politiche di disaster recovery, tra cui la migrazione automatica dei server virtuali su un sito di backup o l’arresto ottimizzato del sistema per proteggere i carichi di importanza critica.
Sono disponibili versioni personalizzate per soddisfare esigenze specifiche degli utenti.