In occasione della cerimonia di posa della prima pietra del nuovo quartier generale di Siemens Italia che si è tenuta ieri 13 settembre alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sono stati presentati i risultati dell’indagine: “I trend dello sviluppo digitale. L’innovazione nell’economia italiana”, realizzata dall’Istituto Piepoli su commissione della filiale italiana del Gruppo tedesco.
Obiettivo dello studio era quello di fotografare la situazione attuale del comparto industriale italiano e di evidenziare il percorso che le aziende hanno intrapreso, o hanno intenzione di avviare, per introdurre modelli produttivi più efficienti e moderni.
L’analisi, che si è incentrata soprattutto sui settori dell’Industria Manifatturiera (38% del campione), delle Utility (14%), del Terziario (32%), e dell’area dell’Edilizia (16%), ha evidenziato come la propensione a innovare cresca con l’aumentare delle dimensioni dell’azienda e sia superiore tra le imprese manifatturiere, seguite dalle utility e dal terziario.
In particolare, circa il 23% delle aziende italiane ha introdotto, tra il 2013-2015, un’innovazione di prodotto o di processo produttivo, mentre il 31% è pronto a investire nell’arco del prossimo triennio (soprattutto nel ramo Industria e manufacturing). In crescita anche l’impiego di risorse interne dedicate allo sviluppo in innovazione (21% delle imprese) e alla digitalizzazione (19%). Infine, quasi quattro aziende su dieci hanno previsto attività di formazione del personale per l’acquisizione di nuove competenze e per tre su dieci si tratta di attività di formazione specificatamente legata alla digitalizzazione.
La principale motivazione che spinge le aziende a investire risulta, per il 50%, la definizione di prodotti e servizi più attraenti per il mercato, seguita dalla riduzione dei costi di produzione (35%) e di manutenzione (34%) e dal miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi (32%). In evidenza, inoltre, la volontà di ridurre il time to market, uno dei maggiori vantaggi avvertiti dalle aziende quando si parla di Industria 4.0, ritenuta da oltre la metà del campione un traguardo necessario, se non addirittura indispensabile, per progredire in maniera concreta e competitiva, sia in Italia, sia all’estero.
Una considerazione che, però, contrasta con il dato relativo agli investimenti già effettuati in questo campo: solo il 2%, infatti, ha implementato attualmente soluzioni 4.0, con un 8% che sta valutando l’ipotesi. Questo perché, al di là dei vantaggi, si temono i costi del passaggio (75%) e si tiene conto della mancanza di competenze interne all’azienda (35%).
La ricerca ha, poi, individuato altri due campi strategici su cui si gioca la partita dell’innovazione “Made in Italy”: l’energia sostenibile e le infrastrutture intelligenti. Tra le soluzioni più citate spiccano le smart grid, le micro grid, lo storage e le piattaforme intelligenti di building technology, mentre l’e-mobility sembra essere una delle aree più promettenti.
Siemens Italia: un edificio tutto green
Un innovativo Green Building con certificazione LEED GOLD (Leadership in Energy and Enviromental Design) sarà il cuore del nuovo quartier generale di Siemens Italia. |