L’edilizia green e innovativa si racconta in 100 storie

Nel rapporto 100 Italian Stories for future Building Symbola e Fassa Bortolo mettono in luce una filiera edilizia green che coniuga innovazione e sostenibilità
Edilizia Green buone pratiche italiane

L’edilizia può risollevarsi dalla crisi che l’affligge, e che ha lasciato sul campo 600mila posti di lavoro in dieci anni, soltanto puntando su innovazione e sostenibilità. C’è chi la chiama Nuova Edilizia, termine che incorpora aspetti cruciali quali efficienza energetica, sicurezza antisismica, economia circolare, riqualificazione energetica e rigenerazione urbana. E che ha in Italia una cifra stilistica chiara, supportata da molti esempi.

Con l’intento di mettere in luce questi esempi di edilizia green made in Italy Fondazione Symbola e Fassa Bortolo hanno presentato ieri il rapporto “100 Italian Stories for future Building”.

L’edilizia che funziona, tra ristrutturazioni e riqualificazioni

Questo documento, realizzato in collaborazione con la Triennale di Milano e MadeExpo, si presenta sotto forma di un racconto di 100 realtà della filiera edilizia “che, mediante l’innovazione, sfidano il futuro”, hanno spiegato gli autori.

Ma prima di addentrarci nel percorso descrittivo, occorre mettere in evidenza alcuni dei numeri forniti nell’occasione e che fanno capire come l’edilizia possa essere un motore pulsante dell’economia nazionale partendo da alcuni aspetti. Tra questi un posto di rilievo spetta agli interventi per la riqualificazione energetica e per le ristrutturazioni. Quest’ultima voce e gli incentivi ad essa legati hanno generato più di 28 miliardi di euro di investimenti e dato lavoro a più di 418mila persone. Le cose vanno ancora meglio se si considera l’intero comparto del recupero edilizio, che comprende interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Su un valore totale della produzione nelle costruzioni di 167,1 miliardi di euro, esso ne vale 124 miliardi, pari al 74,2%.

Green building e ristrutturazioni valgono 20 miliardi

Il potenziale creato dal risanamento edilizio è enorme: si stima che se tutte le abitazioni fossero oggetto di riqualificazione, il valore del patrimonio edilizio residenziale in offerta sul mercato sarebbe rivalutato di 20 miliardi di euro. Ricorda Symbola a proposito che puntare a migliorare materiali e prestazioni risulta indispensabile per ottimizzare gli interventi, così come agire sulla formazione degli operatori sui temi del green building. Scrive a proposito:

“In futuro, infatti, più che consumare energia, i nostri edifici la produrranno, rendendosi attivi e autosufficienti. Le imprese lo hanno capito: tra 2014 e 2017 le aziende del settore costruzioni che hanno investito in prodotti e tecnologie green sono state oltre 34.000, il 20,8% del totale delle imprese. L’Italia è l’unico, fra i big europei, ad aver aumentato tra il 2012 e il 2016 il numero di richieste di marchio UE nel settore “materiali da costruzione” con un +7,3%; contro -13,4% della Germania e -37,7% della Francia”.

Le buone pratiche di edilizia green sono la strada per la riqualificazione e rigenerazione urbana

100 storie di edilizia green, NZEB e 4.0

Questa guida propedeutica mette in luce una filiera virtuosa dell’edilizia: racconta storie ed esempi di realtà piccole, medie e grandi, da Nord a Sud Italia. Si parte dalla A di Aakhon, azienda di Paderno Dugnano (Milano), specializzata nella progettazione, prototipazione e produzione di prodotti tecnologicamente avanzati per l’edilizia, ideatrice di E-Home, un sistema industrializzato per realizzare abitazioni a costi accessibili contraddistinti dal nome Edilizia 0.0: zero energia, zero emissioni, zero scarti e inefficienze. Si arriva alla W di Wood Beton, prestigiosa realtà bresciana di grandi costruzioni in legno.

Ci sono nomi conosciuti nel mondo come lo studio torinese di architettura Carlo Ratti Associati; nella stessa città ha sede la startup Enerpaper, nata all’interno dell’incubatore del Politecnico di Torino I3P, ideatrice di un un isolante termo-acustico a base di cellulosa da carta riciclata, in piena filosofia circular economy.

Dal Nord al Centro Italia si arriva alla Spring Color, produttrice di vernici, e alla sua storia pluriennale che racconta di materiali naturali e di una coraggiosa riconversione. Partendo da antiche ricette, l’azienda ha combinato il sapere degli artigiani con le tecnologie più moderne, creando prodotti che utilizzano calce e latte, uova, oli e distillati di scorze di agrumi come solvente, per garantire elasticità, traspirabilità e resistenza nel tempo.

In questo percorso si raggiunge Pomezia (Roma), dove ha sede la Tecno K Giunti, specializzata in giunti di dilatazione e sistemi tagliafuoco. Questa realtà, memore dei tanti eventi sismici che hanno colpito l’Italia, ha progettato K3D, sistema di giunti strutturali di grandi dimensioni che, montati a pavimento in edifici sismicamente isolati, sono in grado di compensare e attutire movimenti delle strutture.

E ancora più a Sud, in Calabria, vale la pena di segnalare Personal Factory, azienda di Simbario (Vibo Valentia) ideatrice di Personal Factory, una macchina in grado di miscelare e confezionare prodotti chimici ovunque ci si trovi, con grandi benefici economici e logistici.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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