La transizione ecologica, abilitata dalla digitalizzazione, è il filo conduttore delle opportunità di crescita per i partner EcoXpert di Schneider Electric, anche nel settore pubblico. Questo perché sono disponibili fondi molto significativi, a livello Ue, nazionale e regionale, che fanno principalmente capo al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
“Interessante, in questo contesto, la possibilità di supportare gli investimenti pubblici, ma anche le iniziative di partenariato con realtà private – commenta Nicola Badan, Country Standardization & Regulation Manager di Schneider Electric, in occasione dell’incontro nazionale EcoXpert dello scorso ottobre -. I finanziamenti previsti, si discute proprio in questi giorni del pagamento della quarta rata, vengono erogati solamente al raggiungimento degli obiettivi strategici. I quali mettono al centro la transizione digitale ed ecologica, in un concetto più completo di sostenibilità”.
6 missioni, 63 riforme, 151 investimenti, 527 traguardi e obiettivi. Le risorse complessive destinate all’Italia, per la trasformazione ecologica e digitale, ammontano a 235,1 miliardi di euro. Di questi, circa il 70% riguarda il settore pubblico e le azioni di partenariato pubblico/privato. Le modalità di sviluppo, particolarmente articolate, devono seguire tre priorità strategiche: transizione digitale, transizione ecologica e sviluppo del Mezzogiorno. A queste, si affiancano altri tre principi trasversali a ogni azione del Pnrr, ovvero parità di genere, questione giovanile e opportunità per il Sud Italia.
Ultimo tris, i vincoli attuativi, già accennati in apertura:
In particolare, il principio Dnsh stabilito dall’Unione europea chiede a tutti gli Stati coinvolti nel percorso Rrf (Recovery and resilience facility) di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente. Un tema fondamentale per accedere ai finanziamenti comunitari dei piani nazionali.
A livello operativo, come declinare e dove indirizzare i miliardi del Pnrr? “Mi soffermo sul terzo vincolo attuativo, quello della tracciatura degli effetti degli investimenti pubblici su cambiamento climatico e digitalizzazione – continua Nicola Badan -. Qui ho cercato di delineare alcune linee guida interessanti per la filiera della digitalizzazione e della sostenibilità. Dunque, per i nostri EcoXpert”.
Si prevedono all’incirca 80 miliardi di euro, da declinare in determinati settori pubblici e privati:
Particolarmente interessante, in tema efficienza e transizione digitale, il terziario. Cinema, teatri, hotel, scuole, ospedali, edifici per la comunità: tutti gli immobili che possono avere a che fare con servizi, rigenerazione urbana e sviluppo sociale. Senza dimenticare la spinta delle rinnovabili – in attesa di nuovi decreti – e della necessaria infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici.
Dagli smat building riparte l’analisi di Nicola Badan. “Gli edifici pubblici rappresentano un target molto sfidante per l’integrazione di sistemi Bms e Bems, anche grazie all’impatto di provvedimenti specifici sulle prestazioni da raggiungere”, spiega.
I principali riferimenti normativi da tenere presenti sono:
Coniugare questi requisiti significa raggiungere i massimi livelli di automazione. Integrando l’efficienza energetica alle sfide relative a qualità dell’aria, comfort ed efficienza operativa.
La definizione della limitazione dei danni ambientali deriva dalla tassonomia europea. Dal Pnrr in avanti varrà per tutti i bandi pubblici in ambito nazionale e regionale: per questo si conferma estremamente rilevante anche per la filiera degli EcoXpert di Schneider Electric.
In particolare, l’art. 17 del Regolamento 2020/852 individua sei criteri e due regimi di applicazione per determinare come ogni attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema, senza arrecare danno agli obiettivi ambientali.
I criteri sono:
Secondo il Regime 1, l’investimento deve contribuire alla mitigazione del clima, mentre il Regime 2 fa riferimento al rispetto di tutti i criteri sopra elencati. Il tutto, inoltre, viene gestito tramite valutazioni ex ante, da inserire all’interno della relazione tecnica di progetto.
“In chiusura, alcune indicazioni utili per mettere a terra questa grande opportunità – aggiunge Nicola Badan -. Infatti, l’attuazione dei progetti e l’accesso ai finanziamenti del Pnrr da parte di soggetti attuatori e destinatari avvengono secondo tre tipologie di investimento, nel rispetto dei relativi casi e regolamenti”.
Si parte dalle opere pubbliche, quali per esempio piani urbani integrati, rigenerazione urbana, trasporti, energia, ecc. In questa categoria, l’accesso avviene tramite la partecipazione a bandi e avvisi pubblici oppure a procedure di assegnazione diretta. I beneficiari possono essere regioni, aziende ospedaliere e altri enti locali, nonché partenariati pubblico/privato. La seconda modalità riguarda invece gli incentivi per cittadini e imprese. Ciò che tutti abbiamo imparato a conoscere: Ecobonus e Superbonus, piano Transizione 4.0 e altri sgravi fiscali. Qui, l’iter prevede la partecipazione ad avvisi pubblici o la presentazione di singole istanze. Infine, ecco i servizi, tra i quali annoveriamo anche la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Un insieme di requisiti certamente impattati dalla tipica burocrazia italiana. Ma gli EcoXpert possiedono gli strumenti per gestire questi progetti in modo efficace, in collaborazione con gli esperti di Schneider Electric e delle società partner.