Il mandato EU M/480, elaborato nel 2010, chiede agli enti CEN, CENELEC e ETSI di elaborare degli standard finalizzati al calcolo della prestazione energetica degli edifici. Come è ben noto, i sistemi di automazione e controllo (BACS/HBES) hanno un importante impatto sulla prestazione energetica, ma la comunità europea vuole sapere quanto. La domanda è importante perché è altrettanto noto che i BACS sono l’intervento di efficienza energetica a minor invasività sull’edificio esistente ed abitato rispetto a quelli di tipo edile come cappotto, infissi, eliminazione dei ponti termici, ecc.
Eu.bac, l’associazione europea dei produttori di building automation, ci dice che i sistemi BACS hanno un costo medio inferiore a 30 euro per metro quadrato e che il tempo di ritorno dell’investimento in automazione è di circa 3 anni.
Gli enti preposti hanno elaborato una serie di norme tecniche che rispettano l’evoluzione tecnologica degli impianti degli edifici. L’evoluzione normativa è ancora in corso.
La UNI EN 15232 nasce al fine di classificare il livello di automazione di un edificio associando un risparmio energetico per ogni livello di implementazione di un servizio di automazione dell’edificio a seconda della sua destinazione d’uso, i cosiddetti “BACfactors”. Questa norma prevede solo 4 livelli di automazione di un edificio.
Ma la norma non si ferma a una mera lista di funzioni e fattori di correzione del fabbisogno. La norma illustra ciò che l’impianto di un edificio dovrebbe fare sempre, cioè produrre e distribuire tutta e sola l’energia richiesta dall’utenza.
L’evoluzione normativa ha avuto uno step successivo, la EN è diventata una ISO, la ISO 52120-1 che di fatto aggiunge qualcosa alla norma EN, ma la ratio è sempre la stessa.
La differenza sostanziale è l’aggiunta di due funzioni di automazione sugli impianti idronici, ci sono anche altre piccole differenze, ma di certo minori.
Le due funzioni aggiuntive introducono il bilanciamento dinamico delle reti idroniche, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. In realtà queste funzioni sono delle automazioni di carattere puramente meccanico e non elettronico, quindi piuttosto diverse dalle altre. Se è pur vero che il bilanciamento delle reti è importante, è altrettanto vero che i sistemi BACS possono compensare almeno in gran parte eventuali sbilanciamenti idronici temporanei che, se non sono esagerati, vengono attenuati dai sistemi digitali con tempi accettabili. Ci sono anche altre novità, ma sono piuttosto marginali. Tutte le novità della ISO 52120-1 rispetto alla EN 15232-1 sono reperibili a questo link.
La ISO 52120-1 è stata pubblicata da ISO a Dicembre 2021 e a Marzo è stata recepita dal CEN che la pubblicherà entro il 30 settembre 2022. Quindi dopo tale data esisterà solo la EN ISO 52120-1 che sostituisce la EN 15232-1, ma la UNI EN 15232-1 sarà ancora in vigore in Italia. Nel giro di qualche settimana, presumibilmente entro fine anno, l’UNI recepirà la EN ISO 52120-1, mandando in totale obsolescenza la UNI 15232-1 rendendo ufficiale anche in Italia quella che sarà chiamata UNI EN ISO 52120-1 a cui tutti i testi normativi e legislativi e di conseguenza i progettisti dovranno fare riferimento.
Ciò che davvero comporterà una sostanziale novità è l’introduzione dello Smart Readiness Indicator, o SRI. Introdotto dalla direttiva 844/2018 che aggiorna la EPBD 31/2010, verrà definito nell’articolo 13 della nuova recast della stessa EPBD attualmente in bozza.
L’allegato 4 ci dice che l’SRI esprime:
L’SRI quindi indica l’intelligenza di un edificio, non in sole 4 categorie come la ISO 52120-1, ma con un indice che va da 0 a 100%, eventualmente raggruppato in 7 livelli da A a G.
L’Europa poi vorrebbe che questo metodo fosse affiancato all’APE attuale in modo da dare un’informazione più completa a tutti gli stakeholder di un edificio: proprietari, manutentori e soprattutto occupanti.
Grazie all’SRI sarà possibile classificare l’intelligenza o smartness degli edifici in maniera puntuale e precisa visto che oggi il mercato dà alla parola SMART un significato troppo generico e poco misurabile. I sistemi SMART non sono tutti uguali ed il consumatore deve poter avere uno strumento di valutazione indipendente dal produttore e riconosciuto internazionalmente o almeno a livello di comunità europea.
Articolo redatto da Massimiliano Magri, Impianti a Livelli ANIE CSI per ElettricoMagazine