Stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti e transizioni: la tecnologia sta rendendo possibile un nuovo modo di lavorare, produrre e utilizzare beni e servizi.
Nel corso dell’ultimo decennio abbiamo vissuto una pandemia, la più grave crisi energetica dagli anni ’70 e, soprattutto, si è presa maggiore consapevolezza dei rischi derivanti dal cambiamento climatico. Si tratta quindi di ragionare non tanto in termini di possibilità, ma di necessità. In questo contesto, Schneider Electric ha messo a disposizione dei propri clienti una serie di servizi innovativi, che li aiutino a risolvere le sfide legate direttamente al mondo energetico.
La chiave, come vedremo, è la digitalizzazione e il momento di agire è ora.
Le sfide citate hanno portato a una accelerazione delle transizioni.
La prima è la digitalizzazione: il mondo è cambiato tra un “prima” e un “dopo” rispetto alla pandemia e ci ha permesso di prendere piena consapevolezza delle potenzialità del digitale.
La seconda è la transizione energetica: elettrificare è diventato un must, poiché significa ridurre i costi e poter utilizzare fonti rinnovabili anziché quelle fossili.
Infine, la terza: la sostenibilità. Una delle sfide più importanti da affrontare già ora e nel corso dei prossimi anni.
Negli ultimi decenni si è avuto un costante aumento del consumo elettrico mondiale, pari a circa 5.000 TWh in più ogni 10 anni fino al 2020. Ma la massiccia elettrificazione comporterà un ulteriore aumento di questi valori. Nel prossimo decennio le previsioni indicano che il consumo elettrico mondiale aumenterà di 10.000 TWh, mentre in quello successivo addirittura quadruplicherà.
Interessante come in passato l’incremento fosse dovuto ai paesi in via di sviluppo, come la Cina, mentre in futuro si avrà una forte domanda anche da quelli occidentali per via del cambiamento sostanziale di alcuni processi. Basti pensare alla transizione verso la mobilità elettrica o all’elettrificazione degli edifici con le pompe di calore.
Ma in che modo digitalizzazione può contribuire? Facciamo un passo indietro: con l’avvento dell’IoT, dal 2000 al 2020 sono stati connessi nel mondo circa 7 miliardi di device (esclusi telefoni, tablet e computer). Si stima che nel 2030 questi 7 miliardi diventeranno 40. Una accelerazione assolutamente eccezionale che avrà importanti ripercussioni per la digitalizzazione e pilastro centrale per efficientare e automatizzare un sistema.
Quali sono le tecnologie per abilitare il cambiamento verso l’elettrificazione e la decarbonizzazione?
La prima buona notizia arriva dalla IEA (International Energy Agency): il 70% delle emissioni odierne di CO2 potrebbero essere rimosse tramite tecnologie già oggi disponibili.
Inoltre, un quarto di esse potrebbero essere eliminate grazie a un approccio più efficiente e un altro 30% attraverso l’elettrificazione.
A monte, infine, c’è la generazione dell’elettricità. Generando energia senza utilizzare combustibili fossili, ma attraverso fonti rinnovabili, si otterrebbe un’ulteriore riduzione nell’immissione di CO2 in atmosfera.
Ancora una volta, alla base del concetto si pone la digitalizzazione.
Schneider Electric supporta i propri clienti in questa delicata transizione attraverso una architettura IOT denominata EcoStruxure.
EcoStruxure è basata su tre distinti livelli:
Tutto ciò garantendo il massimo livello di sicurezza in termini di cybersecurity, con la possibilità di utilizzare la piattaforma sia con soluzioni cloud, sia on-premise.
Un punto chiave, questo, per le imprese italiane, che possono contare su una piattaforma scalabile, espandibile e ampliabile anche in un secondo momento. Il tutto con un canone legato a un servizio.
Fondamentale anche la compatibilità con soluzioni terze: connette più sistemi tra loro, incrementa la quantità di dati e di analisi che possono essere eseguite, migliorando ulteriormente i risultati ottenibili.
Un esempio? Connettere il sistema di gestione del riscaldamento o del raffrescamento di un edificio con le informazioni legate alla security, in grado di stabilire quante persone sono presenti in un determinato ambiente, permetterà di abilitare interessanti automatismi.
In funzione della presenza e del numero di persone, possono essere cambiati i set point dell’impianto e ridurre i consumi a parità di comfort.
Smart City, Smart Building, Smart Industry: ovunque venga applicata la digitalizzazione, sarà possibile ottenere quella marcia in più legata all’intelligenza dei sistemi.
I dati raccolti permetteranno di realizzare anche i cosiddetti gemelli digitali, copie virtuali sulle quali effettuare simulazioni, analizzare eventuali punti critici e, a tendere, abilitare funzionalità di manutenzione predittiva.
Non è una possibilità lontana nel tempo: già oggi molte aziende sfruttano le informazioni provenienti dai processi digitalizzati per fare simulazioni accurate e ottenere così evidenti benefici. La manutenzione è tra questi, ma si pensi anche alla riduzione del time to market per il lancio di un nuovo prodotto o al calo dei costi di sviluppo.
In questo lungo excursus si è partiti dalla digitalizzazione, passando per l’efficienza e abilitando infine nuovi servizi ad alto valore aggiunto e nel contempo sostenibili.
Non è più il caso di attendere, è il momento di agire.