Un sistema ibrido per il riscaldamento e il raffrescamento si presenta come una soluzione interessante per la possibilità di sfruttare la combinazione di due differenti generatori di calore, utilizzati in modo coordinato. La ricerca di tecnologie efficienti e sostenibili per la climatizzazione domestica, oltretutto, è una delle principali esigenze dell’edilizia di oggi, che cerca una riduzione del proprio impatto ambientale. In questo periodo storico, ancor più che in passato, la riduzione dei consumi e la conversione dei sistemi energetici, assumono un ruolo davvero significativo, sia per questioni ambientali, che per il contesto geopolitico attuale. Tra le differenti soluzioni che si stanno testando in diverse case ormai, ci sono anche i sistemi ibridi.
Un sistema ibrido per la climatizzazione domestica è un impianto che combina una caldaia a condensazione ad alte prestazioni, con una pompa di calore aria-acqua. L’installazione, quindi, prevede un’unità esterna (come per ogni impianto a PdC) e un’unità interna.
Questi due generatori lavorano in modo combinato e possono occuparsi del riscaldamento, del raffrescamento e anche della produzione di acqua calda sanitaria. Il funzionamento del sistema può prevedere un lavoro contemporaneo di caldaia e pompa di calore o anche il funzionamento di uno solo dei due impianti. Chiaramente, una o l’altra situazione si verificano in base alle esigenze della casa in quel momento e alle condizioni climatiche esterne.
Il sistema di autoregola grazie alla valutazione di più dati di input, quali la temperatura esterna rilevata da una sonda, la temperatura interna settata dall’utente, i costi dei vettori energetici utilizzato, ossia gas ed energia elettrica. A questo punto, il sistema ibrido attua un’azione di controllo dei parametri e ricava il Carico Termico, valutando la modalità di funzionamento più efficace e adeguata alla specifica situazione.
Ad esempio, in caso di temperatura invernali molto rigide potrebbe funzionare solo la caldaia a condensazione, ritenuta più performante in quelle condizioni; nel caso di temperature più elevate caldaia e pompa di calore collaborano per fornire tutto il calore necessario, fino anche al solo funzionamento della pompa di calore, con clima più mite.
Infatti, quanto la quantità di calore richiesta per ottenere condizioni di comfort non è acquisibile attraverso la pompa di calore per le più svariate ragioni (necessità interne maggiori, temperature esterne più basse e conseguente inerzia termica più incisiva o altro ancora) la caldaia a condensazione con la sua capacità di recuperare il calore derivante dalla combustione del gas arriva a generare le calorie necessarie per soddisfare il fabbisogno del momento, attivandosi ad hoc e allo stesso tempo cessando di funzionare in maniera da non generare consumi eccessivi o comunque non richiesti.
La riqualificazione degli impianti termici è molto importante, i principali vantaggi dell’impianto ibrido sono:
Va notato un punto estremamente rilevante e cioè che questo sistema integra in maniera efficace due sistemi a basso impatto rispetto ad altre soluzioni per riscaldamento o raffrescamento, ma si presta ad ulteriori integrazioni che prevedano per esempio la generazione di energia elettrica attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici, la produzione di acqua calda con lo sfruttamento della tecnologia del solare termico e la sua “archiviazione” con la formula del serbatoio ad accumulo già descritta e altre soluzioni che prevedono formule di diffusione dell’energia termica come quelle dei pavimenti o delle pareti radianti in sostituzione di unità termoventilanti o di radiatori.
L’installazione di un sistema ibrido per il riscaldamento e il raffrescamento di casa è una soluzione che permette un risparmio energetico ed economico rispetto alla sola caldaia a condensazione. Inoltre, si presta per tutte quelle situazioni in cui la sola pompa di calore potrebbe non essere la scelta vincente.
Le condizioni che rendono interessante la valutazione sono, ad esempio, la necessità di avere un unico impianto che produca caldo, freddo e acqua calda sanitaria, senza necessariamente dover sostituire tutti i componenti dell’impianto di distribuzione. In aggiunta, un sistema ibrido permette di soddisfare anche picchi elevati di richiesta di energia, come può avvenire nelle giornate invernali più fredde in un edificio che è stato ristrutturato, ma che non riesce a raggiungere le prestazioni di una nuova costruzione.
Per tutto quanto detto, quindi, un sistema ibrido è molto spesso una soluzione indicata in caso di ristrutturazioni, quando la riduzione del fabbisogno energetico mediante interventi sull’involucro non equivale a quanto si può fare costruendo un nuovo edificio. Infine, un sistema ibrido è adatto anche in caso di una richiesta particolarmente elevata di acqua calda sanitaria.
I principali vantaggi di un sistema ibrido per riscaldamento e raffrescamento derivano in parte dai benefici che assicurano i due differenti impianti e in parte proprio dal loro funzionamento combinato.
Il primo fra tutti, in ogni caso, è sicuramente legato all’efficientamento del sistema di produzione del calore: coordinando l’accensione di caldaia e pompa di calore è possibile far funzionare il sistema sempre nel modo più prestante possibile, visto che in base alle condizioni del contesto e al fabbisogno rilevato in casa si attiva la combinazione più conveniente. Questo significa risparmiare energia, ma anche ridurre i costi dovuti ai consumi energetici.
Nello specifico, rispetto ad una sola caldaia a condensazione, il vero risparmio si rileva nella modalità di funzionamento combinata o quando è attiva la sola pompa di calore.
Allo stesso modo, la possibilità di contare anche su una caldaia assicura di compensare eventuali perdite di efficienza della pompa di calore, soprattutto in certe condizioni climatiche. Il sistema è autoregolato, anche grazie all’impostazione dei costi dei due vettori energetici, così da orientare la scelta anche in base alla spesa che ne deriva.
Un sistema ibrido aumenta la sostenibilità dell’impianto e può essere combinato anche a tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, come un fotovoltaico o un solare termico. Infine, la convivenza di due impianti assicura continuità operativa, garantendo sempre il massimo comfort interno.
Per generare interesse nei confronti di una formula di gestione dell’energia termica domestica sono stati attivati diversi strumenti che permettono di ottenere benefici fiscali per l’installazione dei sistemi ibridi, a patto che questi siano prodotti integralmente dallo stesso produttore e non siano compositi di pompa di calore di un’azienda e di caldaia di un altro marchio. Li descriviamo brevemente.
Conto Termico 2.0 – È un incentivo in conto capitale che prevede un contributo fino al 65% delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili; l’incentivo viene erogato dalla GSE S.p.A. (Gestore dei Servizi Energetici) in rate annuali (da 1 a 5 anni), la cui durata dipende dall’intervento realizzato e dall’importo.
Ecobonus 50% prima casa o 36% altre abitazioni – Incentivo per la riqualificazione energetica degli edifici, i sistemi ibridi possono usufruire di questa detrazione quando è prevista la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria.
Bonus casa 50% prima casa o 36% altre abitazioni – L’installazione di un sistema ibrido in un edificio residenziale o su parti comuni di edifici condominiali rientra tra gli interventi finalizzati al conseguimento di un risparmio energetico, ed è quindi agevolato dal Bonus Ristrutturazioni
Un sistema di compensazione di due sorgenti di energia termica di questo tipo è appropriato a situazioni “piccole”, unità abitative residenziali che possano sfruttare al meglio l’elasticità del sistema e la sua regolabilità in funzione di esigenze specifiche. Complesso adattare un mix impiantistico di questo genere a situazioni come condominii o ambiti di utilizzo su scale più grandi.
Un punto importante da chiarire è anche quello dell’accesso all’incentivo: come già detto precedentemente per avere i benefici fiscali non è consentito accoppiare la miglior caldaia a condensazione con la più idonea pompa di calore disponibili sul mercato, ma è obbligo acquisire da un unico catalogo i due elementi, riducendo così l’ampiezza della scelta.
Rilevante è anche un obbligo normativo che richiede la registrazione della caldaia a condensazione all’apposito Catasto regionale istituito ai sensi del D.P.R. 74, operazione che richiede che un tecnico abbia verificato la conformità o effettuato la messa a norma dell’impianto.
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