Installare una pompa di calore ha tanti vantaggi, oltre ad essere efficiente, sostenibile e assicurare un risparmio sui consumi e sui costi energetici, è anche conveniente grazie alle agevolazioni fiscali e agli incentivi a disposizione. Tra i bonus edilizi a disposizione troviamo l’Ecobonus, il Bonus Casa e il Conto Termico.
Rientrano nei bonus edilizi le seguenti tipologie:
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato – rimodulando – diversi bonus fiscali per l’edilizia e l’impiantistica, come l’Ecobonus o il Bonus Ristrutturazione, noto anche come Bonus Casa. I meccanismi rimangono pressoché invariati, nonostante alcune modifiche con differenziazioni delle aliquote tra abitazione principale (prima casa) e le altre abitazioni e limitazioni per i redditi superiori a 75.000 euro.
Gli incentivi fiscali in edilizia, infatti, non sono una novità del 2025 e ormai da diversi anni si assiste al variare di queste misure, prorogate, sospese o ampliate a seconda delle circostanze. Si tratta di detrazioni fiscali, valide ai fini IRPEF, di cui possono beneficiare coloro che eseguono uno degli interventi ammessi dai bonus, che nascono principalmente per favorire il raggiungimento di obiettivi comuni di sostenibilità o di sicurezza. Tramite i bonus, infatti, si favoriscono opere quali la riqualificazione energetica degli edifici, la sostituzione di impianti di climatizzazione inquinanti e non performanti, la ristrutturazione del patrimonio esistente e così via.
Inoltre, privati e pubbliche amministrazioni possono usufruire del Conto termico, un incentivo stabile dedicato agli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e all’incremento dell’efficienza energetica.
Ma quale scegliere? Ecco una pratica guida sulle diverse agevolazioni per identificare la soluzione giusta.
La pompa di calore è un impianto efficiente e sostenibile per la produzione di caldo, freddo e acqua calda sanitaria, che permette di assicurare il massimo comfort interno all’edificio, risparmiando energia e riducendo le emissioni di CO2. Si tratta, pertanto, di un sistema vantaggioso sia per i proprietari dell’immobile, che per l’ambiente.
A partire dal 2007, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti di pompe di calore è stata inclusa fra gli interventi agevolati con l’Ecobonus e il Bonus ristrutturazione.
Le due detrazioni Ecobonus (riqualificazione energetica) e Bonus Casa (ristrutturazione edilizia) richiedono differenti condizioni di installazione degli impianti e seguono iter burocratici diversi.
Se gli interventi realizzati rientrano sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico, sia in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, si potrà fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale, rispettando gli adempimenti previsti per l’agevolazione prescelta.
Quando si installa una pompa di calore in sostituzione di un impianto di climatizzazione esistente meno performante, al di là del fatto che si svolgano o meno altri interventi sull’immobile, si ha diritto ad una detrazione pari al 50% o 36% della spesa sostenuta. Per accedere a questa misura è necessario avere reale diritto sull’immobile e che l’edificio sia esistente e dotato di un impianto di climatizzazione invernale.
La detrazione è suddivisa in 10 quote annue di uguale importo. Sono detraibili tutti i costi sostenuti:
Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, è necessario trasmettere all’ENEA la documentazione relativa all’intervento, includendo anche le schede tecniche dell’impianto installato.
Nel caso di ristrutturazione, la pompa di calore gode anche del anche del Bonus Ristrutturazione
A differenza dell’Ecobonus, il Bonus Ristrutturazione è interessante quando si eseguono altri interventi di ristrutturazione sull’edificio. In questo caso, la detrazione è pari al 50% o 36% delle spese sostenute.
Il Bonus Casa, tra le tipologie di intervento ammesse, prevede una specifica categoria relativa agli impianti tecnologici. La spesa massima detraibile è pari a 96.000 euro per unità immobiliare e, come per l’Ecobonus, si sommano le spese sostenute per tutti gli interventi effettuati.
Questa misura è indicata quando si svolgono lavori di recupero edilizio, secondo quanto disciplinato all’Art. 16-bis del TUIR. Si parla di interventi di manutenzione straordinaria, ordinaria su parti comuni, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Il Bonus Ristrutturazioni è specifico per gli edifici residenziali e non può essere applicato in altri contesti.
Per quanto riguarda i sistemi ibridi, che quindi combinano una pompa di calore con una caldaia a condensazione, vale quanto detto finora per le pompe di calore. Queste soluzioni tecnologiche, purché assicurino le caratteristiche previste, possono essere detratte con l’Ecobonus o il Bonus Casa ad un’aliquota del 50% 5per la prima casa e 36% per le altre abitazioni . Nel caso dell’Ecobonus, però, è necessario che:
Oltre alle detrazioni fiscali esiste un altro tipo di incentivo di cui può beneficiare chi installa un impianto a pompa di calore: il Conto termico 2.0, un incentivo stabile per interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica.
Questo incentivo – che non ha scadenza a differenza dei Bonus Casa ed Ecobonus – può essere utilizzato sia dai privati sia dalle Pubbliche amministrazioni.
Può essere richiesto da chi ha effettuato interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. La sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente con una pompa di calore, sistema ibrido o scaldacqua a pompa di calore, sono ammesse all’incentivazione del Conto termico.
Viene infatti calcolato in base all’energia termica prodotta e non in base alle spese sostenute per la sostituzione di un impianto.
Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni o in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.
Il beneficiario dell’incentivo è il “soggetto responsabile”, ovvero chi ha sostenuto la spesa per gli interventi, ma è possibile avvalersi di una Esco (Energy Service Company)
Il GSE periodicamente aggiorna il catalogo degli apparecchi domestici per la produzione di energia termica e l’incremento dell’efficienza energetica che possono usufruire del Conto Termico. A questo link è possibile trovare tutte le indicazioni utili e gli aggiornamenti relativi al Conto termico da parte del GSE.
Si ricorda che l’incentivo può essere assegnato solo agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, a eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse.
Fino al 31 dicembre 2025, anche i climatizzatori sono detraibili. I bonus a cui è possibile accedere sono diversi, tra cui quelli già visti finora, con l’aggiunta del Bonus Mobili.
Nel caso si acquisti un climatizzatore a pompa di calore altamente efficiente e si sostituisca contestualmente l’impianto di climatizzazione esistente, vale quanto detto nel paragrafo dedicato all’Ecobonus, così come per i condizionatori almeno in classe A+ e abbinati agli interventi di ristrutturazione (Bonus Casa).
Per quanto riguarda il Bonus Mobili, invece, spetta a chi ha eseguito un intervento di manutenzione straordinaria. L’incentivo prevede la detrazione di mobili ed elettrodomestici per l’immobile oggetto di manutenzione, con un massimale di spesa pari a 5.000 euro per unità immobiliare. In questo caso, quindi, sono detraibili anche le nuove installazioni, oltre che le sostituzioni.
L’Agenzia dell’Entrate ha predisposto una pagina dedicata a tutte le agevolazioni sulla casa dove trovare schede e pdf scaricabili sui diversi bonus edilizi.
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