Ha senso fare integrazione architettonica con il fotovoltaico colorato? La risposta di un progettista non può che essere affermativa, visti i tanti vincoli artistici e paesaggistici del nostro Paese. Le leve decisionali, piuttosto, sono legate all’investimento e al calcolo della potenza necessaria all’impianto per ottenere le stesse performance dei classici pannelli.
“L’aspetto economico ci dice che realizzare una facciata o un tetto con moduli fotovoltaici costa sostanzialmente come realizzare lo stesso tipo di involucro con materiali edili tradizionali – spiega Nicola Baggio di FuturaSun dal palco dell’Area Rinnovabili di Smart Building Expo 2023 -. Il confronto sul modulo fotovoltaico colorato va dunque fatto secondo la logica del costo al metro quadro. Come potete vedere nei tanti esempi presenti in fiera, tutte le superfici di un edificio possono ospitare pannelli fotovoltaici. Ne vale sempre la pena, ambientalmente ed economicamente se consideriamo il ritorno dell’investimento innescato dall’autoconsumo”. Se aggiungiamo caratteristiche estetiche più raffinate, con diversi stili graditi alla committenza o conformi a eventuali vincoli, installare impianti fotovoltaici diventa ancora più conveniente.
I moduli fotovoltaici colorati di FuturaSun sono in tutto e per tutto equiparabili a quelli tradizionali, in quanto integrano celle in silicio cristallino, vetro temperato e cornici in alluminio. L’unica eccezione è nel vetro pigmentato selettivo, che lascia passare le lunghezze d’onda e permette alla cella fotovoltaica di non restare “cieca”. Certamente, i progettisti e gli utenti finali dovranno tenere conto della potenza leggermente inferiore di ciascun pannello, la cui percentuale varia da colore a colore, dimensionando correttamente l’impianto. Garanzia e affidabilità sono invece analoghe a quelle di altri prodotti.
Per il resto, le combinazioni di colore sono praticamente infinite: rosso, verde, arancio, argento, azzurro, grigio, ecc. Il più richiesto, attualmente, è il rosso mattone, per avvicinarsi all’impatto visivo delle tegole. “Gran parte del nostro mercato – continua Nicola Baggio -, riguarda zone vincolate dalla Sovraintendenza. Diventa fondamentale, per ottenere il nulla osta, trovare una soluzione tecnica discreta e ugualmente performante”.
Nello specifico, l’azienda di Cittadella (PD) offre due famiglie di moduli fotovoltaici colorati: Silk Pro Colour e Silk Plus Colour. La differenza sta nella maggiore larghezza della seconda. Il tutto nelle principali versioni Black, Red, Orange e Silver. A partire da questi prodotti standard, è possibile realizzare pressoché qualsiasi tipo di variazione per costruire impianti su misura in diversi contesti rurali e urbani.
Un esempio interessante viene dalla Germania. Qui la tutela paesaggistica chiede, nei giardini, di installare pannelli di colore verde. “L’indicazione vale anche per le recinzioni, che diventano delle vere e proprie “siepi” fotovoltaiche bifacciali – aggiunge il relatore -. In questo modo aumentiamo la resa del pannello, dato che il posizionamento verticale non rappresenta l’optimum dell’inclinazione a quelle latitudini. Un’altra applicazione innovativa riguarda la proposta Light Grey, che diventa un azzurro/girgio ideale, per esempio, nei lampioni fotovoltaici o in altre situazioni non legate agli edifici”.
