Rete Irene, i lavori di efficientamento energetico nella “vecchia” Torino

Gli interventi di efficientamento energetico compiuti sugli edifici rappresentano ancora una novità per la stragrande maggioranza degli italiani. E per far comprendere le cose nuove non c’è niente di meglio degli esempi pratici. Una ragione in più, quindi, per sottolineare quanto sta realizzando Rete Irene a Torino per rendere più sostenibili alcuni condomini e contribuire al cambiamento delle condizioni ambientali della città.

Operare nel capoluogo piemontese ha una particolare valenza considerato che qui più del 60% degli edifici ha più di 45 anni ed è quindi antecedente sia alla prima legge sul contenimento del consumo energetico del 1976, che a quella per le costruzioni in zone sismiche del 1974. E riguardo all’intervento di Rete Irene, su nove appartamenti monitorati (di cui due di edilizia popolare) soltanto uno era di costruzione recente del 1990 e solo tre famiglie erano a conoscenza della classe energetica di appartenenza (in un caso D e negli altri due F).

Uno scenario “datato”, e purtroppo comune a moltissime altre zone del Paese, nel quale Rete Irene ha operato insieme alla committenza e ai professionisti del settore per far compiere un autentico salto di qualità ad alcuni edifici. In particolare, ad oggi sono due i grandi progetti di efficientamento energetico che sono stati portati a realizzazione a Torino.

Efficientamento energetico realizzato a Corso Francia

Una prima realizzazione è quella di Corso Francia 296-300 a Torino, ovvero il primo condominio certificato “Irene CasaClima”, ad attestare la qualità delle opere realizzate, la riduzione del consumo energetico e le minori emissioni nocive in ambiente. Nello specifico, qui è stato realizzato un intervento di isolamento termico integrale a cappotto, che grazie ad un approfondito studio, ha beneficiato della soluzione incentivante più efficace: il Bonus facciate con aliquota 90%.

Una scelta che può sorprendere, ma come spiega Rete Irene “da un’attenta analisi si è evinto infatti che la detrazione più adatta per ottenere la massima prestazione energetica per un edificio con una maggiore vita utile non era il Superbonus. Questo a testimonianza di come la pianificazione strategica degli incentivi fiscali per l’edilizia, oltre che delle attività, è fondamentale per massimizzare il risultato in favore dei committenti”.

Un cantiere, quello di Corso Francia, che dopo quasi 20 mesi di lavori si è concluso proprio in concomitanza con l’accensione del riscaldamento invernale facendo passare il condominio dalla classe energetica E a quella B. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Manuel Castoldi, presidente Rete Irene – è quello di ridurre i consumi energetici per rendere le case e le città più sostenibili. Questa opportunità di intervenire a Torino ci permette di ampliare la diffusione della cultura della riqualificazione energetica nel nostro Paese, contribuendo all’efficienza del patrimonio edilizio esistente”.

Efficientamento energetico Corso Francia Torino

Cantiere Corso Francia (foto Zeb Studio)

I lavori sul condominio Casa de Ruschi

Il secondo intervento torinese è stato quello sul condominio Casa de Ruschi, che la stessa Rete Irene definisce come “un altro esempio virtuoso di come è possibile preservare un’architettura del passato riqualificandola grazie all’adozione delle tecnologie più evolute”.

Qui l’intervento integrato edificio/impianto ha permesso di passare dalla classe energetica F a quella A1, con una riduzione del fabbisogno energetico prevista pari a circa un -75%. Costituito da 7 piani fuori terra, il condominio ha un’architettura complessa, con un’esaltazione dello sviluppo verticale con pilastri a vista, bow window, taglio vetrato della scala, balconi a freccia e scala interna ellittica.

Tutte caratteristiche che hanno reso necessario uno studio di numerosi dettagli tecnici per la correzione dei ponti termici. Si è quindi compiuto un intervento “cielo e terra” completato da una razionalizzazione impiantistica che ha sostituito il vecchio generatore con una pompa di calore ibrida, alimentata da un impianto fotovoltaico avente una potenza di picco pari a 20 KW e un sistema di accumulo dell’energia. Lavori realizzati sfruttando pienamente le opportunità offerte dal Superbonus al 110%.

“Questi interventi – ha dichiarato Mario Tramonti, vicepresidente Rete Irene – sono frutto di un grande lavoro di squadra fatto con i condomini e i professionisti. A loro ci siamo affiancati per fare insieme progetti di efficientamento energetico, esteticamente ed eticamente corretti, avendo come primo interesse il benessere di chi vive nel condominio e la sostenibilità dell’edificio nei confronti dell’ambiente urbano”.

efficientamento energetico Torino

Cantiere Casa de Ruschi (foto Studio AITEC Ing. Associati)

Formazione e certificazione per i professionisti dell’e-mobility

Il mercato automobilistico in Europa ha decisamente imboccato la strada dell’elettrico e, se la proposta della Commissione UE (inserita nel pacchetto dei disegni di legge sull’energia e sul clima “Fit for 55”) sarà approvata dal Parlamento, dal 2035 sarà vietata la vendita delle “vecchie” auto a combustione a favore delle soluzioni per l’e-mobility.

Il primo impatto sarà sicuramente sui costruttori, ma coinvolgerà anche tutto l’indotto. Incluse le nuove figure professionali legate allo sviluppo e alla manutenzione dei veicoli elettrici.

Le nuove professioni legate all’e-mobility

Meccanico ripara auto

Tra le figure professionali in crescita nel mercato della e-mobility vi sono senza dubbio i manutentori e i riparatori di veicoli elettrici. Tecnici altamente qualificati, in grado di intervenire in tutta sicurezza su un’alimentazione elettrica con tensione potenzialmente pericolosa, e dunque in possesso delle conoscenze di lavoro necessarie. La conferma arriva da CSI e IMQ, società del Gruppo IMQ, che si occupano rispettivamente di sicurezza automotive e sicurezza elettrica.

Con l’avvento delle alimentazioni alternative, infatti, ci si trova di fronte a impianti elettrici con tensioni ben superiori a quelle delle auto tradizionali: si va oltre i 200 Volt in caso di batteria a corrente continua, ma possono anche superare i 600 Volt in alternata nell’alimentazione dei motori.

La normativa di riferimento

Al momento non è ancora presente una specifica normativa di riferimento per l’e-mobility. L’ambito di disciplina è stato preso in prestito dalle norme e leggi sulla sicurezza elettrica (norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici”; norma CEI EN 50110 “Esercizio degli impianti elettrici”) e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/2018 “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”).

Il Decreto Legislativo 81/2018 pone la responsabilità di dotarsi di tutte le misure appropriate sul datore di lavoro, affinché soltanto chi ha ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento possa accedere alle zone con un rischio grave e specifico, quale appunto i lavori elettrici.

La norma CEI 11-27 fornisce gli elementi essenziali per le competenze e la formazione degli addetti ai lavori elettrici che, in base all’esperienza e ai compiti per i quali sono autorizzati, sono individuati come: Persona Esperta (PES) che può eseguire i lavori fuori tensione e in prossimità in autonomia; Persona Avvertita (PAV) che può eseguire i lavori fuori tensione e in prossimità solo se assistita da un PES; Persona Idonea ai lavori elettrici sotto tensione (PEI) che può eseguire i lavori in tensione.

I percorsi di qualificazione professionale

Spina ricarica auto elettrica

Per poter fare manutenzione su auto elettriche e ibride è dunque necessaria una specifica preparazione sui rischi e sulla sicurezza elettrica, sulle procedure tecniche corrette, nonché una conoscenza delle varie soluzioni costruttive offerte dal mercato dell’e-mobility.

CSI S.p.A. ha predisposto a tal proposito due percorsi ideati per preparare gli operatori a lavorare in sicurezza sui veicoli ibridi ed elettrici, fornendo anche le giuste conoscenze sui sistemi elettronici di assistenza alla guida che presenti oggi sui veicoli.

Queste ultime sono fondamentali per garantire un intervento a regola d’arte senza alterare la sicurezza delle auto post riparazione. L’adeguata formazione andrebbe poi fatta seguire da una qualificazione della professionalità acquisita, garantita da una certificazione di terza parte, quale quella rilasciata da IMQ.

Si tratta di una certificazione relativa alla figura professionale, già presente sul mercato per altre professioni e in alcuni casi (ad esempio il personale che opera su apparecchiature e impianti che contengono FGAS) resa anche obbligatoria per legge.

Lo schema di riferimento sviluppato per la valutazione delle competenze dei tecnici di veicoli ibridi ed elettrici, nominato IMQ-TECVIE, certifica solo gli operatori in possesso delle competenze necessarie a garantire che gli interventi sui veicoli ibridi ed elettrici vengano effettuati rispettando le modalità indicate dai costruttori e in condizioni di totale sicurezza.

Tramite la certificazione, i tecnici possono dare evidenza e garanzia delle competenze e della professionalità acquisite; i datori di lavoro, invece, scegliendo personale certificato o certificandolo, dimostrano di essere conformi ai requisiti di legge, anche in termini di sicurezza sul lavoro e di trasparenza nei confronti dei clienti.

Micro Data Center si aggiudicano i Digital360 Awards 2021

Schneider Electric è stata premiata ai recenti Digital360 Awards 2021 nella categoria “Soluzioni Infrastrutturali” per lo sviluppo tecnologico di soluzioni edge micro data center. In particolare, il micro data center, per il quale l’azienda è stata premiata, è stato realizzato per un’azienda produttrice di contenitori in vetro.
Questa soluzione ad hoc permette di garantire la continuità operativa in un contesto produttivo particolarmente delicato (forni ad alta temperatura, mantenuti a circa 1600°C per 365 giorni all’anno).

Garantire la continuità operativa anche in contesti difficili

L’azienda specializzata nella produzione di barattoli e bottiglie di vetro aveva riscontrato criticità nel sistema di controllo dei forni con possibili perdite della produzione. Schneider Electric ha proposto e implementato una riconfigurazione dell’infrastruttura fisica con la realizzazione di due micro-data center blindati installati in due luoghi diversi all’interno della fabbrica, in grado di garantire continuità, ridondanza e sicurezza.

L’infrastruttura IT sostiene il processo produttivo e abilita il sistema di controllo. La continua disponibilità è necessaria sia per la continuità operativa, sia per evitare ingenti danni. Il processo del vetro è particolarmente complesso e l’efficienza produttiva dipende da numerosi parametri di temperatura, pressioni e portate lungo la linea. Conoscere questi dati consente di implementare azioni di miglioramento del prodotto e l’abbattimento degli scarti produttivi.

“Con l’implementazione di progetti di trasformazione digitale, l’Infrastruttura IT in campo assume un ruolo strategico e critico. Da questa dipende la resilienza dei processi – ha affermato Maurizio Semeraro, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric -. I Micro Data Center, nativamente integrati nella piattaforma digitale EcoStruxure, permettono di assicurare la massima disponibilità dei dati ed evitare fuori servizio critici, riducendo allo stesso tempo costi di implementazione e di gestione dell’infrastruttura IT”.

Caratteristiche della soluzione micro data center

  1. Robustezza, perché in grado di funzionare e garantire la continuità operatività di tutti i sistemi anche in un contesto difficile
  2. Flessibilità e velocità di implementazione
  3. Replicabilità, senza la necessità di avere un locale tecnico dedicato
  4. Sicurezza per il controllo della produzione grazie alle caratteristiche all-in-one proprie di questo micro-data center
  5. Convenienza, con un risparmio del 30% in implementazione e investimento CapEx

Da Elkron soluzioni antincendio e antintrusione a Fiera Sicurezza 2021

La torinese Elkron è presente a Fiera Sicurezza 2021, la fiera internazionale dedicata alle soluzioni security e fire che si tiene dal 22 al 24 novembre a Fieramilano Rho.

Nello stand (padiglione 7 – stand C03) sono esposte tutte le principali novità dell’azienda in materia di security e sistemi di rilevazione incendi.

Le novità antintrusione e antincendio di Elkron

Le soluzioni antintrusione di Elkron rappresentano un’evoluzione significativa nel panorama della sicurezza. In particolare, nello stand sarà possibile osservare dal vivo il nuovo sistema ibrido MP3000 e Medea, sistema multifunzione Pro IP nativo.

Elkron vuole lanciare la sua sfida ad un mercato della sicurezza sempre più evoluto e competitivo con prodotti all’altezza delle aspettative e delle esigenze di utenti e installatori. Il sistema antintrusione Medea, ad esempio mette domotica e alta tecnologia al servizio della sicurezza: facilmente integrabile con periferiche di home automation e dispositivi di sicurezza radio, Medea è ideale per realizzare soluzioni in ambito residenziale, industriale o per il settore terziario.

Sempre allo stand di Elkron verrà presentato in anteprima il sistema antintrusione ibrido MP3000, IP nativo.

Altra novità in mostra allo stand Elkron è il sistema digitale di rilevazione incendi FAP54 EVO, soluzione che permette la gestione locale e remota ed il controllo centralizzato degli impianti tramite un software di supervisione.

SunSecurity: il sistema di sicurezza e smart home tutto in uno

Videosorveglianza, controllo degli accessi, sicurezza antintrusione, videocitofonia IP e home/building automation sono alcuni dei settori nei quali opera Sunell Italia. A fiera Sicurezza 2021 (Pad. 5 Stand K15-K19-L16-L20) è presente con una vasta gamma di prodotti dedicati alla videosorveglianza e alla casa connessa.

SunSecurity: la smart home sicura

SunSecurity è un sistema di sicurezza e Smart Home progettato e prodotto in Italia e totalmente integrato con telecamere digitali con le quali le centrali colloquiano attraverso la rete ethernet, scambiandosi informazioni.
Il sistema è in grado di gestire anche lettori di controllo accessi a prossimità, tastiera o impronta digitale, che può utilizzare come organi di comando per il sistema antintrusione o come punti di accesso di un sistema a varchi.

Comunicazione ethernet, gsm, cloud rigorosamente proprietario ed italiano ad altissima sicurezza e wifi sono la garanzia di una rete di dispositivi supervisionati.
Sunsecurity è semplice da programmare per l’installatore e da utilizzare, grazie alla App disponibile per IOS e Android. Con la App è possibile gestire l’abitazione o ufficio attraverso il sistema domotico SmartHome. Un sistema costituito da moduli RF di ingresso, uscite, dimmer, tapparelle, temperature, cronotermostati e monitor di supervisione, connessi al sistema SunSecurity attraverso un coordinatore in wifi o tramite LAN.

telecamera per la videosorveglianza di Sunell

Nuove linee di videosorveglianza

Allo stand sono presenti le nuove soluzioni per la videosorveglianza come la gamma di telecamere Full Color, IP e HDVI da 4MP a 8MP/4K. Queste telecamere sono adatte anche in condizioni critiche di illuminazione, dove risulta difficile distinguere in modo nitido persone, oggetti o veicoli. La visione a colori resta attiva anche nei casi dove, una telecamera normale, utilizzerebbe gli infrarossi e la visione notturna in b/w.

Parco fotovoltaico di Lamezia Terme: dettagli e vantaggi

Si chiama Sant’Eufemia, è il prossimo parco fotovoltaico di Lamezia Terme e nasce per garantire il 5,2% del fabbisogno energetico della provincia di Catanzaro. Ma oltre ai vantaggi ambientali dei 129 MWp di potenza installati, il progetto di Ubh Solar offrirà nuove opportunità lavorative e riqualificherà una zona attualmente oggetto di degrado.

Spinta alla transizione energetica italiana

Il parco fotovoltaico di Lamezia Terme nasce nell’ambito di due grandi percorsi di sviluppo sostenibile. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), con la sua forte impronta legata alla decarbonizzazione, e il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), riferimento per la transizione energetica della Regione Calabria. In entrambi i piani, l’energia solare su larga scala rappresenta un elemento centrale nella corsa all’impatto zero.

Perché installare un parco fotovoltaico proprio a Lamezia Terme? L’area interessata è costituita da due grandi zone industriali ormai degradate: l’aeroporto internazionale di S.Eufemia e l’Area del Consorzio di Sviluppo Industriale (ASI). In particolare, la realizzazione si inserisce nel comparto industriale come area di degrado e compromissione, entro la quale non si evidenzia la permanenza dei caratteri paesaggistici originari.

Come sarà il fotovoltaico di Lamezia Terme

Entrando nel merito del progetto, i pannelli fotovoltaici (in pianta) occuperanno 571.855 mq dei 1.503.186 mq disponibili nell’intero lotto, ovvero il 38% del totale. L’impianto Sant’Eufemia, inoltre, sarà di tipo montato a terra, connesso alla rete (grid-connected) in modalità trifase in alta tensione.

Al fine di ottimizzare i vantaggi della generazione distribuita da fonti rinnovabili, in termini economici e di impatto ambientale, l’impianto verrà realizzato con materiali sostenibili e di qualità. In quest’ottica, sono stati selezionati moduli fotovoltaici in silicio monocristallino ad alta efficienza e strutture di sostegno in materiale robusto e resiliente. Inoltre, l’impianto sarà diviso in più sottocampi, associati a più gruppi di conversione, per permettere un buon equilibrio tra ingombri, continuità del servizio e monitoraggio delle singole parti. Il tutto per ottenere elevate prestazioni, minimi ingombri, riciclabilità dei componenti, durata illimitata, bassi costi di gestione e minore manutenzione.

6 risvolti sociali ed economici delle rinnovabili

Il progetto di Lamezia Terme porterà diversi vantaggi di natura economica, sociale e ambientale. Tra questi:

Lamezia Terme: dal fotovoltaico all’idrogeno?

Sempre in tema di benefici, come anticipato in apertura, l’impianto fotovoltaico di Lamezia Terme potrà coprire circa il 5,2% dell’intero fabbisogno provinciale annuo di energia elettrica. Ma c’è di più: grazie all’energia solare prodotta, si intende sviluppare un progetto sull’idrogeno verde. Un’aggiunta pienamente conforme agli obiettivi green che renderebbe la Calabria un centro di eccellenza nel settore della transizione energetica.

Digitalizzare gli edifici italiani? Il momento è adesso

La pandemia come “cigno nero” per l’economia e la società, ma anche come imperdibile opportunità per riqualificare e digitalizzare gli edifici italiani. Anie CSI porta a Smart Building Expo 2021 una chiave di lettura inedita dell’attuale situazione del settore costruzioni. Un’edilizia che si trova di fronte all’allineamento – più unico che raro – tra tecnologia, normativa e politica.

La crisi mondiale ha infatti stravolto le abitudini, ridisegnato le attività lavorative e rimodulato le nostre aspettative sulla funzionalità degli spazi di vita. Le innovazioni tecnologiche e la trasformazione digitale sottendono questa rivoluzione, chiamando a gran voce il tema degli edifici connessi.

Tendenze e potenzialità degli smart building

Nel 2020, va detto, il mercato della digitalizzazione degli immobili ha subito una fisiologica battuta di arresto, ma le stime per il 2021 già parlano di crescita. Lo conferma l’ultimo Smart Building Report dell’E&S Group del Politecnico di Milano: digitalizzare gli edifici porta sostenibilità, comfort e valore economico per la filiera degli impianti e dell’edilizia. Basti pensare che oggi il mercato italiano vale la metà di quello francese e un quarto di quello britannico: la strada è lunga ma incoraggiante.

Tra i principali fattori di questo percorso:

“Per cogliere appieno le potenzialità tecnologiche e normative che legano la trasformazione digitale agli edifici italiani è fondamentale fare chiarezza nella filiera – spiega Davide Ceppi, coordinatore sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI -. Il nostro obiettivo è semplificare e spiegare il tema dell’automazione degli edifici all’interno degli incentivi attualmente fruibili”.

Guida pratica al Superbonus 110% di Anie CSI

Alessandro Ravagnin, sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI

Come digitalizzare gli edifici con il Superbonus

Va in questa direzione la nuova Guida pratica al Superbonus 110% di Anie CSI. Uno strumento interpretativo, divulgativo e formativo pensato per sostenere i professionisti del settore in questo passaggio epocale.

“La guida parla il linguaggio degli impiantisti e spiega loro cosa si può fare in termini di integrazione e come accedere agli incentivi – spiega Alessandro Ravagnin del sottogruppo Domotica e Automazione di Edificio Anie CSI -. Abbiamo colto l’esigenza degli associati, costruttori di sistemi di building automation, ma anche dei progettisti e degli installatori che operano sul campo. Per questo, il documento si sofferma in particolare sul perimetro del Superbonus applicato ai BACS (Building & Automation Control Systems), all’interno delle recenti novità introdotte al quadro normativo”.

Il tutto attraverso quattro tematiche:

La Guida pratica al Superbonus 110% guida essenzialmente il lettore nella corretta lettura e applicazione dei testi di legge legati ai sistemi BACS. Ma propone anche esempi concreti di soluzioni ammissibili all’incentivazione, facendo luce sui nuovi requisiti tecnici introdotti con il DM 6 agosto 2020 e sul requisito minimo della classe B della EN15232 per i BACS.

Building e mobilità elettrica

Anche la ricarica dei veicoli elettrici è un aspetto infrastrutturale strettamente connesso alla digitalizzazione degli edifici. Nel dedalo di tecnologie e normative che regolano sistemi, connettori, sicurezza e comunicazione con la rete (smart grid), spicca il ruolo delle applicazioni intelligenti. Esistono infatti pratiche smart application per l’integrazione della ricarica dei veicoli elettrici nelle smart home. Così come crescono i sistemi di power management per automodularla in funzione del fabbisogno energetico della casa. Oltre alla possibilità, nelle applicazioni pubbliche o private a uso pubblico, di monitorare da remoto lo stato della stazione o di abilitare sistemi di load balancing.

Ma il fine ultimo della ricarica EV è quello di entrare nel building management system. Quell’integrazione totale che ottimizza anche la produzione del fotovoltaico e la gestione dei carichi, verso le ultime frontiere del Vehicle-to-Grid (V2G). “La connessione bidirezionale tra auto e rete elettrica, ma anche tra auto e smart home (V2H) è molto interessante – commenta Omar Imberti, Coordinatore Gruppo E-Mobility Anie -. Pensando soprattutto all’obiettivo PNIEC 2030 di 4 milioni di veicoli elettrici circolanti e alle potenziali problematiche di bilanciamento della rete”.

Un esempio? L’integrazione di Casa Batillo

Digitalizzare gli edifici, insomma, permette di vivere meglio. E non si tratta di considerazioni astratte: i casi virtuosi in Italia non mancano. Sui monti pisani, a Uliveto Terme, c’è l’esempio Casa Batillo. Il proprietario è Giuseppe Fusco, ricercatore del CNR ISTI, presente in fiera per raccontare la sua particolare esperienza.

Il progetto di riqualificazione del casolare è partito dall’isolamento termico, unito a impianti smart e a un sistema di supervisione e controllo in grado di centralizzare la gestione dell’intera abitazione. Sul fronte termico, il passaggio dalla caldaia a GPL al riscaldamento elettrico ha garantito l’accesso al Superbonus 110%. Ed è stato accompagnato anche dall’installazione di un impianto fotovoltaico da 6,2 kW, di una batteria di accumulo da 16 kW e di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici. Nel complesso, la pompa di calore da 11 kW, i ventilradiatori, la ventilazione meccanica controllata (VMC) e la domotica hanno permesso a Casa Batillo di “saltare” dalla classe energetica G alla classe A4.

“Digitalizzare gli edifici significa a mio avviso progettazione integrata, cura dei particolari, innovazione e sostenibilità – conclude Fusco -. Gli impianti creano valore e la loro gestione connessa è la via da seguire. Con tutte le sfide da affrontare in termini di filiera, professionalità e formazione”.

Spatium Pro: proiettori per l’illuminazione di grandi aree

Parcheggi, porti, grandi zone industriali, aeroporti ed interporti necessitano di un impianto di illuminazione con una distribuzione omogenea della luce e una perfetta visibilità. Per prevenire eventuali incidenti e incrementare la sicurezza è importante eliminare le zone buie degli spazi. Inoltre, la luce deve assicurare il comfort visivo e la giusta illuminazione in ogni momento della giornata.

Gewiss, per l’illuminazione di grandi aree, propone Spatium PRO, la famiglia di proiettori in grado di garantire elevate prestazioni un’ infrastruttura più sicura ed efficiente. La gamma si distingue per modularità, flessibilità e connettività, caratteristiche che consentono una corretta gestione della luce in ogni contesto, anche nei termini di efficientamento energetico, riduzione delle emissioni inquinanti e benessere delle persone.

Gamma di proiettori Spatium pro

Le caratteristiche di Spatium PRO

Tutti i proiettori ad alta potenza Spatium PRO sono dotati di finitura grigio grafite con trattamento trivalente per la massima resistenza all’ossidazione e sistema di dissipazione termica “autopulente” integrato. Sono disponibili nelle temperature di colore 3.000 K, 4.000 K o 5.700 K e resa cromatica CRI>70 (SDCM 5 Step) e CRI>80 (SDCM 3 Step). È possibile scegliere tra 4 tipologie di ottiche: un’ottica circolare a 40°, un’ottica simmetrica/ellittica e 2 ottiche asimmetriche.

Per soddisfare qualsiasi requisito illuminotecnico, sono tutte dotate del sistema ottico T.I.R.Ex. (Total Internal Reflection Extended), sviluppato da Gewiss con lenti in PMMA HT a elevata trasparenza.

La gamma si compone di diverse versioni Spatium PRO | 1, Spatium PRO | 2 e Spatium PRO | 3 per rispondere anche alle esigenze di grandi zone industriali, dove si verificano quotidianamente azioni di carico e scarico merci.

Nuovi dissuasori Security Line di Hörmann

I dissuasori Security Line sono stati sviluppati dal Gruppo Hörmann per gestire in sicurezza il controllo veicolare degli accessi in aree pubbliche e private, come zone pedonali, parcheggi e aree aziendali.

Presentano una elevata robustezza, che consente loro di resistere ad energie d’urto estremamente elevate. Si tratta quindi di dissuasori affidabili e sono disponibili in quattro versioni: automatici, semiautomatici, amovibili e fissi.

Dissuasori Security Line, 4 modelli per ogni esigenza

I dissuasori Security Line di Hörmann in versione automatica sono azionabili da una centralina di comando che può essere montata fino a una distanza di 80 metri dal dispositivo. Per garantire la massima affidabilità del segnale, sfruttano il sistema di trasmissione BiSecur con codifica AES 128, standard riconosciuto e utilizzato a livello internazionale e impiegato anche per l’online banking.

Su richiesta, le soluzioni automatiche Hörmann possono essere dotate anche di funzione rapida EFO (Emergency Fast Operation) che fa sì che i sistemi si sollevino entro 1,5 secondi in caso di situazioni di emergenza.

I modelli automatici possono essere forniti anche con automazione elettromeccanica integrata per frequenze d’uso medie, di automazione idraulica integrata per frequenze d’uso elevate o di cilindro in materiale irrobustito per una protezione particolarmente elevata.

Per frequenze d’uso basse, Hörmann propone invece i modelli semiautomatici e le soluzioni amovibili.

XProtect, la soluzione per rintracciare informazioni nei video

Milestone Systems si occupa di gestione video attraverso la propria piattaforma proprietaria. In occasione di Fiera Sicurezza 2021 l’azienda è presente anche in affiancamento dei propri partner nella promozione di soluzioni e tecnologie realizzate grazie alle possibilità di integrazione di XProtect.

XProtect è un software totalmente open e rivolto alle più diverse applicazioni, sia in ambito security, che beyond security.

L’evento “Milestone XProtect Rapid Review”

In occasione dell’evento “Milestone XProtect Rapid Review: trova quello che stai cercando, in meno tempo!”, che si terrà a Fiera Sicurezza 2021 il giorno 24 novembre alle ore 10.30, presso la Sala Giove di Fiera Milano (padiglione 5), Milestone presenterà ufficialmente al mercato italiano XProtect Rapid Review, una soluzione di analisi video intelligente, realizzata in collaborazione con BriefCam, che permette a coloro che operano nel mondo della sicurezza di rintracciare, all’interno di ore e ore di registrazione, le informazioni desiderate in modo estremamente efficiente e con tempistiche molto veloci, ridotte addirittura a pochi minuti.

Sarà possibile vedere XProtect Rapid Review in funzione e assistere a demo dedicate presso lo stand di Canon (padiglione 5, stand K30), dove Milestone sarà presente anche con Crowd People Counter, la soluzione integrata Canon-Milestone studiata per il conteggio delle persone e per il monitoraggio dei flussi all’interno di determinate aree.

Allo stand del partner Tecno World Group (padiglione 5, stand L27) sarà invece possibile toccare con mano una soluzione studiata specificamente per il mondo della smart city, un palo modulare che integra le più svariate tecnologie e che risponde alle esigenze di safety e di security di una moderna città intelligente.

Presso lo stand di A.I. Tech (padiglione 5, stand H29) sarà presentata la nuova soluzione integrata per la ricerca e la visualizzazione dei metadati in ambito video, una tecnologia unica, che permette di realizzare e gestire attività avanzate di analisi video.