L’eolico di RWE alimenta gli impianti di Gruppo Sofidel

RWE continua a crescere in Italia: la società ha infatti completato il proprio parco eolico onshore Alcamo II, in Sicilia.
Nell’ambito di un contratto di fornitura di lungo termine, l’energia elettrica green prodotta da questo impianto verrà conferita al Gruppo Sofidel.

Il Gruppo Sofidel è tra i maggiori produttori al mondo di carta per uso igienico e domestico ed è conosciuto in particolare per il marchio “Regina”.

L’accordo ha consentito a RWE di realizzare il nuovo sito senza dover ricorrere a sussidi statali e consente a Sofidel di proseguire verso il raggiungimento dei suoi ambiziosi obiettivi a tutela del clima.

Il nuovo parco eolico RWE

Il nuovo parco è costituito da quattro turbine eoliche Goldwind (GW 136-3.4.MW), per una capacità totale di 13,6 MW. Il PPA (Power Purchase Agreement) con Sofidel ha consentito la realizzazione di Alcamo II, assicurandone la sostenibilità finanziaria grazie alla contrattualizzazione di 26 gigawatt ora all’anno. Come parte acquirente, Sofidel acquisisce tutte le garanzie di origine del parco eolico. L’accordo resterà in vigore fino a fine 2030.

“L’accordo con RWE è un passo importante verso i nostri obiettivi di riduzione dell’impronta di carbonio. – afferma Riccardo Balducci, Energy & Environment Director di Sofidel – L’obiettivo di riduzione delle emissioni di Sofidel, pari a -40% per tonnellata di carta entro il 2030 rispetto all’anno base 2018, è stato approvato dal Science Based Targets Initiative come coerente con gli standard richiesti per raggiungere i target dell’Accordo di Parigi ed è in linea anche con le azioni che, secondo le ultime ricerche scientifiche sul clima, sono necessarie per prevenire impatti ancora peggiori causati dai cambiamenti climatici”.

Oltre ai parchi eolici già in funzione, con una capacità di circa 442 MW, RWE ha in essere anche altri progetti legati alle energie rinnovabili, in diverse fasi di sviluppo e sull’intero territorio nazionale.
A livello globale, RWE ha attualmente un portfolio di impianti rinnovabili di oltre 9 GW di capacità installata e punta, entro il 2022, a toccare quota 13 GW grazie a investimenti complessivi per 5 miliardi di euro.

Installi un inverter PVS-10/33-TL? Fimer ti premia

Installare impianti fotovoltaici green per vincere mobilità green. L’oggetto del concorso “Fimer ti premia” sono gli inverter PVS-10/33-TL, i protagonisti, invece, tutti i professionisti che tra maggio e settembre parteciperanno al contest iscrivendosi gratuitamente sul portale dedicato.

L’obiettivo del gioco? Sfidarsi a suon di quiz, video e contenuti interattivi, scalare la classifica e vincere soluzioni eco-friendly per la mobilità elettrica.

Conoscere l’inverter PVS-10/33-TL

“Il concorso ha l’obiettivo di far conoscere il valore della nostra azienda e le novità di prodotto 2021 – commenta Marco Vergani, Head of Sales Italy di Fimer -. Nonché di rafforzare la vicinanza al nostro target, coinvolgendo i partecipanti in momenti di formazione e interazione al 100% digitali. Protagonista di tutto questo, la nuova gamma di inverter di stringa trifase PVS-10/33-TL, pensata per offrire un’elevata densità di potenza e una notevole flessibilità”.

Le funzionalità digitali e la progettazione semplificata del sistema, infatti, rendono gli inverter adatti a ogni tipo di installazione. Che si tratti di impianti nuovi o di riqualificazione, le soluzioni Fimer tagliano anche i costi di installazione e manutenzione. Motivi in più per accompagnarne il lancio con uno speciale progetto di valorizzazione dedicato a installatori, progettisti e tecnici del mondo elettrico italiano.

Fase uno: divertirsi online

La challenge “Fimer di premia” prevede due fasi. Fino al 13 giugno gli sfidanti possono accumulare punti partecipando ad attività formative e interattive. Oppure guadagnare terreno guardando i video educational o testando le proprie conoscenze. Ma c’è anche la funzione “Presentamico”: basta comunicare il proprio codice personale (ricevuto in fase di registrazione) ad altri colleghi. Questi, una volta registrati al concorso, “produrranno” punti preziosi in vista del ranking finale.

Al termine di questo primo step, ecco 10 premi:

Nuovo inverter trifase FimerFase due: installare inverter PVS-10/33-TL

Dal 14 giugno al 30 settembre, invece, il “gioco” si sposta sull’installazione degli inverter di stringa trifase PVS-10/33-TL a marchio Fimer. Come partecipare? La procedura è semplice: bisogna caricare la prova di acquisto dei prodotti nell’area riservata del sito.

In particolare, servono la scansione del Documento di Trasporto (DDT) emesso tra il 03.05.2021 e il 30.09.2021 e il codice seriale dei relativi prodotti.

Alla fine, cosa si vince?

La seconda parte del concorso mette in palio premi green per circa 20.000 euro, tramite estrazione casuale entro il 30 novembre 2021.

In concreto, più inverter si registrano, più si avrà la possibilità di vincere:

Infine, al fortunato vincitore assoluto del concorso Fimer sarà assegnato uno scooter elettrico Super Soco CUx (inclusa immatricolazione e messa su strada).

Trasformazione digitale: la chiave per l’industria del cioccolato

Il cioccolato è un alimento apprezzato in tutto il mondo, infatti i consumi medi si attestano tra i 4 e gli 11 kg per famiglia. L’Italia vanta una lunga tradizione nella realizzazione di prodotti a base cacao che le consente di godere di una buona posizione sia in termini di consumo interno, sia di export. Negli anni l’industria del cioccolato ha continuato a crescere e a proporre nuovi prodotti in linea con le richieste dei consumatori.

Nella strategia competitiva imprenditoriale, il rinnovamento della gamma dei prodotti, indipendentemente dalla specializzazione produttiva, è fondamentale per mantenere l’impresa competitiva nel mercato e per soddisfare le crescenti e molteplici richieste dei consumatori finali. Negli ultimi tre anni più dell’8o% delle imprese ha rinnovato la gamma dei loro prodotti.

Come molte altri settori, anche il mondo del cioccolato deve affrontare numerose sfide a partire dall’efficienza produttiva ed energetica alla flessibilità di produzioni e processi fino alla costante ricerca della qualità e della tracciabilità del prodotto a partire dalla fava di cacao.

La tracciabilità ha un duplice scopo in questo settore: sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.

Sostenibilità ambientale e certificazioni

Le piantagioni, infatti, si trovano principalmente in Paesi in via di sviluppo nei quali occorre garantire le migliori condizioni di lavoro delle comunità locali e programmi di approvvigionamento sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Inoltre crescono le certificazioni volte alla responsabilità sociale come il marchio di certificazione etica

Fairtrade, che rappresenta un valido strumento che le aziende possono scegliere per garantire ai propri clienti sostenibilità sociale ed ambientale lungo tutta la filiera. Il sistema di tracciabilità UTZ Certified è sinonimo di trasparenza in quanto garantisce che le materie prime utilizzate sono state effettivamente coltivate e raccolte con un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente.

Industria del cioccolato e mercato del free from

Oltre alle costanti innovazioni e allo sviluppo di nuovi sapori e consistenze, insieme alla presenza di una filiera controllata, è indispensabile soddisfare le esigenze di sicurezza alimentare e rispondere al mercato cosiddetto free from, cioè privo di allergeni e contaminanti.

Crescono, infatti le intollerante alimentari e le aziende devono essere molto attente nella produzione per evitare la presenza di contaminanti come il lattosio, il glutine, la soia… Nell’ultimo periodo sul packaging del cioccolato come di altri alimenti sono comparsi i claim e i loghi correlabili al tema delle intolleranze alimentari, nello specifico: “senza glutine”, “senza lattosio”.

Trasformazione digitale: la chiave per l’industria del cioccolato

I vantaggi della digitalizzazione

Praline, barrette, ovetti, tavolette… la realizzazione del cioccolato è tutt’altro che semplice e il processo di trasformazione dalle fave di cacao alla cioccolata, fino al prodotto confezionato prevede diversi passaggi: l’essicazione, la tostatura, la raffinazione, il concaggio, il temperaggio e il confezionamento. Per questo motivo, anche la produzione ha implementato le più avanzate tecnologie in ottica di Industria 4.0.

La tecnologia – come una elevata automazione, il ricorso all’Industrial Internet of Things e una supervisione completa dell’impianto e delle singole macchine – permette di ottimizzare il processi produttivo.

Schneider Electric è un partner in grado di garantire l’integrazione di sistema, dall’automazione del processo produttivo all’analisi sulle efficienze produttive ed energetiche, dalla generazione e distribuzione primaria di energia fino alla manutenzione predittiva. Grazie a EcoStruxure, la piattaforma integrata di prodotti, soluzioni e servizi che guida la trasformazione digitale, Schneider Electric supporta l’industria del cioccolato con soluzioni per :

3 livelli di EcoStruxure di Schneider Electric

Monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici e idrici

Un sistema di supervisione completo converte i dati correlati all’energia in informazioni accurate e tempestive. Il monitoraggio energetico è una soluzione pensata per ridurre i costi legati all’energia, assicurare l’affidabilità della rete elettrica e ottimizzare l’utilizzo delle apparecchiature. Monitorare significa inoltre analizzare la qualità dell’energia massimizzando l’efficienza energetica.

Controllare in tempo reale le informazioni provenienti dalla produzione assicura un processo decisionale più flessibile e promuovere l’ottimizzazione di interventi strategici.

Il problema della scarsità di acqua riveste un ruolo sempre più importante nell’agenda di sviluppo globale: il processo produttivo del cioccolato utilizzata tantissima acqua ed è per questo che è necessaria un’efficiente gestione.

Gestione smart dei parametri

La produzione del cioccolato è particolarmente soggetta a variabili quali la temperatura, l’umidità…È necessario eseguire durante tutte le fasi un rigoroso controllo dei parametri legati alla temperatura, all’umidità, alla rapidità delle escursioni termiche. La digitalizzazione e l’IoT consentono non solo di monitorarli ma anche di individuare il momento preciso nel quale iniziare ciascuna fase di lavorazione.

produzione di cioccolato

Sicurezza alimentare nell’industria del cioccolato

Nell’industria del cioccolato, come in tutte quelle del settore food, la sicurezza alimentare è importante. Le contaminazioni dovute a semplici errori o processi inadeguati possono provocare malesseri anche fatali alle persone.

Fondamentale quindi avere una completa tracciabilità di tutte le fasi di lavorazione, dalle materie prime fino al prodotto pronto per il consumo al fine di garantire un’elevata qualità. Con l’applicazione di tale sistema, l’identificazione delle contaminazioni, all’interno di un lotto di produzione è più rapido ed i rischi ed i costi coinvolti vengono significativamente ridotti.

Flessibilità operativa per gestire produzioni diversificate

La gestione delle ricette è parte integrante della soluzione di gestione complessiva dei lotti. Infatti una visione completa del controllo di tutte le fasi di lavorazione, della flessibilità della ricetta e formato del prodotto, associato ad un controllo accurato della temperatura risulta essere necessario per avere un’elevata qualità del prodotto.
Un approccio coerente e regolamentato alla gestione delle ricette è essenziale per l’azienda che cerca di salvaguardare la qualità del proprio prodotto e la sicurezza.

Tracciatura di tutte le attività per ogni ciclo di produzione

La registrazione e il reporting dei dati è fondamentale per tenere sotto controllo i parametri di sicurezza critici dei processi di produzione dell’industria alimentare, ma possono rappresentare un vantaggio anche in termini di efficienza. Passare da un sistema manuale su carta alla registrazione digitale consente di supportare la conformità alle norme e garantire l’integrità dei dati.

Sulle confezioni dei prodotti di largo consumo sono sempre più presenti loghi e indicazioni che ne evidenziano l’origine geografica e le modalità di produzione, valorizzando la filiera etica.

Diagnostica avanzata ed efficienza energetica

Nell’industria alimentare, la registrazione dei processi offre il vantaggio di poter analizzare nel tempo dati che arrivano dalle diverse fasi di produzione. L’energia consumata per produrre un determinato lotto può essere registrata e analizzata, a esempio, a cadenza mensile. Un aumento di consumo di energia potrebbe indicare l’insorgenza di un problema, che può essere identificato prima che di verifichi un guasto e relativo fermo produttivo.

Avendo la possibilità di accedere ai dati, l’operatore di manutenzione è in grado di capire quando un componente diventa problematico e anticipare o programmare accuratamente così i tempi di manutenzione.

LiFi, connessione a tutta velocità con Trulifi di Signify

Signify e To Be, hanno lanciato il primo progetto pilota LiFi di Roma Capitale per l’Istituto Comprensivo Rosetta Rossi-Primavalle.

To Be srl è una start-up italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni LiFi per una connessione veloce, sicura e sostenibile.
Il progetto si inserisce nel piano promosso dal Comune di Roma per il rinnovamento digitale e tecnologico delle scuole finalizzato al benessere degli studenti e degli insegnanti e a beneficio dell’intera comunità.

Il LiFi per la trasmissione wireless dei dati

Lifi Istituto Comprensivo Rosetta Rossi-PrimavalleAl centro del progetto c’è il sistema LiFi Trulifi di Signify che, attraverso illuminazione Led di alta qualità, fornisce una connessione a banda larga attraverso la luce.

In ambito scolastico-universitario, questo sistema consente agli studenti, agli insegnanti e a tutto il personale di avere una illuminazione di qualità elevata ed efficiente dal punto di vista energetico e una connessione estremamente sicura, consentendo di inviare e-mail, accedere in modo sicuro alla rete scolastica e navigare nel Web attraverso le proprie sorgenti luminose.

In particolare, il sistema LiFi installato all’interno del laboratorio informatico dell’Istituto grazie alla collaborazione tra Signify e To Be srl, include 9 apparecchi Led ad elevata efficienza Philips FlexBlend a sospensione, per migliorare al tempo stesso l’illuminazione del laboratorio e supportare i trasmettitori LiFi. Sono stati, inoltre, installati 6 ricetrasmettitori lungo il perimetro della stanza, per garantire le migliori prestazioni nelle zone in cui si trovano effettivamente le scrivanie.

Il valore della comunicazione attraverso la luce

“Mai come in questo periodo l’innovazione tecnologica applicata alla scuola è una priorità. – afferma Daniel Tatini, Amministratore Delegato di Signify Italia, Israele e Grecia – Questa installazione, resa possibile anche grazie al nostro partner tecnologico To Be, ci consentirà di dimostrare ampiamente i vantaggi offerti dal sistema Trulifi in termini di affidabilità, sicurezza e velocità”.

“Abbiamo fondato To Be inseguendo un sogno ed una visione: rendere ogni luce una fonte di informazioni: questa è la LiFi Revolution! – aggiunge Francesco Paolo Russo, CEO & Founder di To Be Srl – La nostra startup è cresciuta moltissimo negli ultimi mesi; siamo alla ricerca di nuovi talenti per ampliare il nostro organico e allo stesso tempo stiamo lavorando per accelerare ulteriormente la nostra crescita attraverso una raccolta di capitali da parte di investitori”.

Sostenibilità: la sfida di domani

In occasione dell’Earth Day, il più grande evento globale di sensibilizzazione alla tutela del pianeta, giunto alla sua 51° edizione, Samsung Electronics Italia ha inaugurato What’s Next, un percorso di incontri digitali focalizzato su visioni, esperienze e innovazioni raccontate dal Brand insieme a ospiti d’eccezione. Scopo dei vari appuntamenti è riflettere su come agire per promuovere il cambiamento e per progettare un futuro migliore.

Il primo evento, trasmesso in streaming dalla Smart Arena del Samsung District, ha portato al centro del dibattito l’importante tema della sostenibilità, un valore radicato nella strategia di sviluppo dell’innovazione di Samsung e sempre più al centro del suo approccio al business.

Addentriamoci nel merito di alcuni dei punti più interessanti trattati durante l’evento.

Come la sostenibilità può fare azienda

La sostenibilità è un tema che ci riguarda tutti da vicino e che risulta fondamentale per garantire alle future generazioni un domani migliore. La sostenibilità è anche all’interno di un percorso che le stesse aziende hanno iniziato a intraprendere e può quindi divenire parte integrante di un concetto essenziale di business. Si tratta però di una visione allargata di sostenibilità che non riguarda solamente l’ambiente ma ingloba anche l’ambito sociale, economico e digitale.

Quali sono le attese degli italiani sulla sostenibilità: i dati IPSOS

Come indicano i dati di IPSOS, istituto leader nelle ricerche e analisi di mercato, che sono stati esposti durante l’intervento a What’s Next del Presidente Nando Pagnoncelli, la conoscenza del tema della sostenibilità da parte degli italiani è cresciuta dal 7% al 37% negli ultimi 7 anni.

consapevolezza degli italiani sulla sostenibilità

Dati IPSOS

Il 35% della popolazione ha una consapevolezza ancora discreta sul tema, ma emerge con sempre maggiore forza la conoscenza qualificata e il ruolo prioritario degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile nelle fasce più giovani della popolazione. Solo un giovane su cinque, di fatto, non è a conoscenza del tema della sostenibilità.

Sono tre i driver che, secondo IPSOS, spingono il consumatore verso uno stile di vita sostenibile:

Dall’analisi condotta da IPSOS emerge inoltre come i Brand e le aziende siano chiamati in causa dai cittadini per affrontare il tema della sostenibilità. Due cittadini su tre ritengono che le imprese debbano cambiare il modo in cui vivono e operano le società nella consapevolezza della responsabilità che hanno nei confronti di una pluralità di portatori di interessi. Un 63% degli intervistati considera giusto il fatto che Brand e aziende agiscano in prima linea rispetto a questioni sociali rilevanti, oltre a limitarsi a vendere prodotti e a offrire servizi.

Il Report annuale “Earth Day” di IPSOS

Non sono solo le imprese a essere chiamate in causa rispetto alla protezione dell’ambiente e al miglioramento della società ma anche istituzioni e cittadini.

Il 2021 è l’anno in cui, mai come prima, le politiche di sviluppo sostenibile assumeranno un ruolo centrale, come confermato dal Report annuale “Earth Day” di IPSOS, presentato in anteprima nella cornice digitale di What’s Next. Lo studio, condotto a livello globale, rivela che solo il 31% degli intervistati ritiene che il Governo del proprio Paese abbia un programma chiaro su come affrontare il cambiamento climatico. Il 65% crede che i Governi deluderanno i cittadini, se non agiranno per fermare il cambiamento climatico, mentre il 72% reputa che, se gli individui stessi non interverranno per contrastarlo, danneggeranno le generazioni future.

Dai trend emersi, 7 persone su 10 sostengono di aver capito quali siano le azioni da intraprendere per fare la propria parte nell’affrontare il problema ambientale. Tra queste le più rilevanti sono: la riduzione dei consumi domestici di energia, secondo il 54% degli italiani e, a livello mondiale, il riciclo (59%), l’utilizzo di energie rinnovabili (49%) e la sostituzione della propria auto con un modello elettrico o ibrido (41%).

Tecnologia come cardine della sostenibilità

Dopo un anno di pandemia è opinione diffusa che la tecnologia sia uno dei cardini nel nuovo paradigma di sostenibilità. Esperti e accademici vedono in essa il perno di costruzione di un modello inclusivo e partecipativo da utilizzare con intelligenza, uno strumento che consentirà di gestire in modo ottimale il presente oltre che di pianificare il futuro, evitando errori.

Per raggiungere simili traguardi risulta però essenziale che la tecnologia non generi monopoli, sia giusta e non distorsiva, riesca a remunerare il profitto di chi l’ha ricercata ma nel contempo ad alimentare anche lo sviluppo e il benessere globale. Le tecnologia deve quindi necessariamente prevedere la protezione degli ecosistemi e il rispetto dei diritti umani, assicurando una ripartizione corretta dei suoi benefici.

L’innovazione tecnologica va inoltre considerata come un bene collettivo che aiuti tutti:

A partire da questi presupposti, la tecnologia occuperà un ruolo centrale nel superamento della logica conflittuale ed escludente caratteristica dei sistemi chiusi e in competizione tra loro. Essa spingerà verso l’adozione di un approccio collaborativo. Ne conseguirà un’evoluzione del sistema verso una crescente “Coopetition”, in cui si ibriderà la concorrenza alla capacità di collaborare, aprendo la strada a un modello inclusivo.

reduce reuse recycle: la sostenibilità nei prodotti

Sostenibilità nelle aziende: l’esempio di Samsung

In questo scenario di crescente consapevolezza si inseriscono realtà aziendali come Samsung, per le quali la sostenibilità è una necessità improrogabile da gestire in termini di rigenerazione, riequilibrio e apertura al cambiamento.

Impegno in innovazione, accesso alla tecnologia e potenziamento delle skill grazie al digitale, lavorando in un’ottica di piattaforme condivise e aperte, sono i fattori chiave che alimenteranno l’evoluzione e su cui Samsung è in prima linea per guidare il cambiamento, mettendo al centro la sostenibilità come priorità per il Brand. La missione dell’azienda è infatti creare innovazioni human-driven, pensate per le persone, dedicando sempre una forte attenzione all’ambiente.

Come puntualizzato durante l’evento da Massimo Bullo, Head of Division Digital Transformation & MarCom Areas Samsung Electronics Italia. “Le persone hanno riacquistato grande sensibilità verso i propri valori e pretendono dai Brand il medesimo impegno. Questo ci porterà ad assistere al passaggio da Brand Equity, legata alla reputazione della marca, a Social Brand Equity, correlata al valore sociale della marca stessa. È per questo rilevante che i Brand siano in grado di intercettare i nuovi valori per sviluppare con i consumatori una relazione personale, unica, individuale, che abiliti un reciproco riconoscimento che li coinvolga a partecipare attivamente​ agli obiettivi comuni della sostenibilità e che offra, soprattutto ai Millennials e alla Generazione Z, l’autenticità e credibilità che cercano. Questa unicità sarà la leva per arrivare a tutti, rendendo accessibile l’offerta e democratizzando i Brand, aprendo la nuova frontiera dei ‘demos’ brand con cui, grazie anche al digitale, si mette l’innovazione a disposizione del miglioramento della quotidianità di tutti”.

La sostenibilità è, dunque, un punto cardine nella relazione tra Brand e consumatori, tanto che, secondo ciò che ha rilevato da IPSOS, il 60% delle realtà aziendali stanno investendo in questa direzione. Ma per perseguire risultati economici, innovazione e sostenibilità è, secondo Samsung, necessario un modello di leadership aziendale che guidi le organizzazioni e il cambiamento. La sfida che l’azienda ha accolto si traduce nella volontà di guidare un progresso sostenibile, agendo a tutti i livelli.

Nei programmi di Samsung e all’interno del più ampio approccio ‘Going Green’, presentato al CES quest’anno, ci sono tra i vari punti:

I programmi di upcycling di Samsung

Nell’ultimo anno Samsung ha introdotto nuovi concetti creativi di riuso applicati, ad esempio, ai materiali di imballaggio della line up TV. Grazie al progetto di upcycling possono essere realizzate una serie di soluzioni innovative per la casa, riciclando gli imballaggi in cartone ecologico dei televisori.

L’impegno di lungo periodo per la tutela dell’ambiente intrapreso da Samsung si è espanso ulteriormente con il nuovo programma Galaxy Upcycling at Home che si prefigge di ridurre l’impatto dei rifiuti elettronici offrendo la possibilità di riconvertire gli smartphone Galaxy a fine del loro ciclo di uso in device utili per la casa intelligente, dando loro nuova vita e tramutandoli in una varietà di dispositivi IoT attraverso un semplice aggiornamento software. Si possono, ad esempio, facilmente trasformare i vecchi smartphone Galaxy in in sensori per gestire il livello di luminosità o l’accensione e spegnimento delle luci, in baby monitor e in soluzioni per la cura degli animali domestici.

Cooperazione per un fine comune: la sostenibilità

Progetti come quelli avviati da Samsung sono catalizzatori di cambiamento e di innovazione tra diverse realtà e portano i leader di mercato a cooperare per un fine comune: la sostenibilità. L’iniziativa di upcycling ha avvicinato, infatti, due grandi innovatori come Samsung e Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo, all’Eataly delle cose fondato da Oscar Farinetti, che si pone l’obiettivo di dimostrare che vi è la possibilità, da subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello.

Oscar Farinetti, Fondatore di Eataly e Green Pea, durante l’evento What’s Next ha commentato: “Dobbiamo entrare in scena e agire: viviamo in un modello sociale che si chiama società dei consumi e quindi, dipende da come consumiamo se riusciremo a salvare questo pianeta. Tra le azioni da fare, la prima è crederci veramente, la seconda è studiare, informarsi e cambiare il modo di consumare e di creare energia, la terza è riforestare e piantare alberi. Lo spirito che dovremmo avere non deve fermarsi al senso del dovere, ma puntare al concetto del piacere. Proprio come il motto di Green Pea: “From Duty to Beauty” ovvero spostare il valore del rispetto dal senso del dovere a quello del piacere. Salvare e salvaguardare il nostro pianeta è sinonimo di bellezza e noi siamo i grandi protagonisti di questo secolo, in grado di riequilibrare il rapporto tra umani e natura attraverso i consumi senza decrescere ma continuando a migliorare”.

Fare impresa in modo sostenibile, in definitiva, è possibile e realizzabile. Basta volerlo.

Webinar Fronius: progettare impianti FV con Superbonus

Il Decreto Rilancio del Governo offre l’opportunità di realizzare alcune opere di miglioramento degli edifici usufruendo di una detrazione fiscale, il Superbonus 110%.
Per ottenere questo beneficio fiscale la prestazione energetica dell‘edificio deve incrementare di almeno 2 classi. Gli interventi che consentono di usufruire della detrazione sono:

Ad ognuno di questi interventi è possibile abbinare altri interventi come la realizzazione di un impianto fotovoltaico e l’installazione di un sistema di accumulo.
Fronius, per supportare i progettisti, propone un webinar dedicato alla progettazione degli impianti FV con il Superbonus 110%. Durante il corso verranno trattate diverse tematiche inclusi i sistemi di accumulo e richiesta di connessione alla rete:

Progettare impianti FV con Superbonus: come partecipare

Il webinar è gratuito previa iscrizione obbligatoria e si svolge il 6 maggio 2021 dalle 16:00 – 18:00.
Per partecipare è sufficiente iscriversi a questo link.

Tecnologia IoT: le prospettive future

Qual è l’attuale stato dell’arte della tecnologia IoT e quali le prospettive degli anni a venire? Questo tema è stato affrontato in occasione di uno dei panel del recente  convegno online “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!”. L’evento, tenutosi lo scorso 9 aprile, è stato trampolino di lancio della nuova ricerca sullo IoT realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Conosciamo alcuni dei punti salienti relativi alla tecnologia IoT presente e futura di cui hanno discusso gli esperti.

Infrastrutture di connettività dedicate allo IoT

La strada da percorrere sotto il profilo tecnologico nell’ambito dell’Internet of Things è ancora lunga. L’elemento chiave che ha contraddistinto gli ultimi anni è stato l’arrivo del 5G, un percorso fatto in tre fasi.

Allo stato attuale siamo alla Prima Fase, quella che a oggi si basa su uno standard in grado, fondamentalmente, di fornirci l’interfaccia New Radio per i servizi a larga banda.

La Seconda Fase è stata standardizzata alla fine del 2020. Ci si attende di vederla in rete tra la fine del 2021 e gli inizi del 2022, con l’arrivo di una serie di ulteriori funzionalità legate al mondo industriale, in particolare alla bassa latenza e alla affidabilità elevata con inclusi degli aspetti connessi alle reti private.

La Terza Fase è quella che ha maggiormente a che fare con l’interfaccia radio-dedicata.

Sviluppi del 5G

Allo stato dell’arte proseguono quindi i lavori di definizione delle specifiche tecniche del 5G a opera del 3rd Generation Partnership Project (3GPP), il consorzio che cura la standardizzazione delle tecnologie cellulari. Si sta lavorando alle specifiche per la Fase 2, che introdurrà il supporto alle applicazioni safety critical e industriali con i servizi delle Ultra-Reliable Low-Latency Communications (URLLC). Rispetto al piano iniziale, che vedeva il rilascio della specifica completa a giugno 2020, il consorzio ha risentito dei ritardi dovuti all’emergenza Covid e ha perciò rivisto le tempistiche della roadmap, rilasciando per il momento solo le principali linee guida dello standard.

Parallelamente, a dicembre 2020 è stata ridefinita la roadmap per la Fase 3, che riguarderà la standardizzazione delle Massive Machine Type Communication (mMTC). La connettività Massive IoT permetterà di gestire in modo economico la connessione robusta di miliardi di dispositivi senza sovraccaricare la rete.

Per questa Release bisognerà aspettare l’autunno del 2022. L’inizio dei lavori è comunque previsto nel secondo trimestre del 2021. Per quanto riguarda la disponibilità della tecnologia sul mercato, occorrerà invece aspettare indicativamente un anno dal rilascio delle specifiche prima di assistere al lancio di prodotti commerciali, con qualche differenza temporale tra i diversi paesi.

Tecnologie Mobile IoT

L’arrivo del 5G sollecita a guardare al tema della connettività mobile per l’Internet of Things da un punto di vista evolutivo. Occorre in primo luogo fare una distinzione tra l’ambito Narrowband IoT e l’ambito Broadband IoT. Il mondo Broadband IoT è in grado di sfruttare alcune caratteristiche mobile avanzate come quelle fornite dal 5G.

Parlando di tecnologie mobili per il 5G, esistono due realtà distinte:

Quando si pensa a queste tecnologie, si tende a immaginarle come una lotta tra le due realtà. Si tratta invece essenzialmente di una semplice segmentazione del mercato correlata a progetti molto specifici.

Stato dell’arte delle tecnologie Low Power Wide Area

La novità principale del 2020 è stato il Decreto Legge Semplificazioni che ha finalmente aperto completamente l’uso dello spettro non-licenziato per applicazioni di tipo commerciale.

A oggi le tecnologie Low Power Wide Area (LPWA) in banda non-licenziata sono sempre più adottate per lo sviluppo di soluzioni IoT, in virtù di una maturità tecnologica che si sta consolidando e che è ormai riconosciuta anche dagli enti regolatori a livello nazionale.

Nell’ultimo anno, SigFox ha consolidato la crescita in termini di operatori e di dispositivi compatibili, raggiungendo i 52 operatori regionali e nazionali e gli 899 dispositivi certificati, per un totale di 79 reti dispiegate e 315 produttori di dispositivi ingaggiati.

Parallelamente, LoRaWAN Alliance ha raggiunto i 148 operatori di rete, per una copertura complessiva globale di 162 nazioni. A ottobre 2020, l’azienda ha rilasciato la Release 1.0.4 del protocollo LoRa, che introduce la modalità operativa Long Range Frequency Hopping Spread Spectrum (LR-FHSS) per l’apertura all’uso di modulazioni a lungo raggio (oltre 10 km), particolarmente interessante per gli operatori europei.

Coperture e reti per l’Industrial IoT

Il settore industriale ha delle caratteristiche particolari che portano a chiedersi se sia necessario creare delle reti private o delle coperture dedicate.

Nel contesto industriale, il rapporto costi/benefici deve rappresentare sempre l’elemento guida.

tecnologia IoT per l'industria

fonte Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Una delle caratteristiche fondamentali dell’applicazione industriale è quella dell’integrazione con il posizionamento. A oggi le applicazioni industriali devono far uso di posizionamento mediante sistemi ad hoc dedicati e separati dalla parte di connettività. Una delle promesse della connettività del 5G è quella di permetterci di arrivare al posizionamento tramite la stessa connettività utilizzata per la comunicazione.

Tecnologia IoT: nuove connettività “nascoste” che arrivano dalle case

Altra novità di rilievo è quella delle connettività “nascoste” che partono dalle case. Si tratta di un modo diverso di immaginare le nostre città basato sull’utilizzo della connettività proveniente dalle nostre stesse abitazioni, fornendo una copertura “nascosta” che può essere sfruttata per alcune applicazioni interessanti.

Su questo ambito stanno lavorando diverse realtà. Un primo esempio proviene da Z-Wave che ha sviluppato una nuova tecnologia Long Range (Extended Wireless Range) con cui si consente al gateway in casa di connettere oggetti più lontani fuori dell’abitazione.

In modo più esplicito Helium Networks ha lanciato Helium Hotspot, ovvero l’idea di una rete LoRaWAN basata su hotspot domestici che forniscono connettività esterna con pagamenti in criptovaluta per ogni messaggio consegnato.

Il player più importante che sta guardando a simili soluzioni è comunque Amazon con Amazon Sidewalk. Si tratta essenzialmente di un protocollo di comunicazione proprietario, che è tuttavia in rapida evoluzione. Il protocollo permette di avere negli assistenti vocali di nuova generazione la possibilità di condividere la propria connettività con oggetti di altri utenti per riuscire così a espandersi in uno spazio più allargato rispetto alla semplice abitazione, facendo funzionare al meglio i dispositivi intelligenti.

Mobilità aziendale sostenibile? Il welfare del futuro

Due auto elettriche, un’app intelligente e una nuova forma di walfare legato al territorio e all’ambiente. Così, la mobilità aziendale sostenibile e condivisa approda in Valle d’Aosta, tra i dipendenti della cooperativa Edileco.

Il progetto si chiama Community Mobility Sharing e promuove innovazione green, comunità e inclusione attraverso un servizio digitale completo.

Mobilità aziendale sostenibile: come funziona

Cosa significa condividere l’auto aziendale elettrica? Semplice: i 70 dipendenti di Edileco hanno disposizione, attraverso l’app di GaiaGo, un servizio di mobilità ottimizzato. Da qui possono prenotare l’utilizzo delle due vetture elettriche Renault Zoe fornite dal Gruppo Sicav 2000 per pianificare i propri spostamenti.

Gli obiettivi sono diffondere pratiche sostenibili nella comunità, valorizzare il territorio e creare un nuovo welfare legato alla mobilità meno estesa e più qualitativa

“Il nostro impegno nella realizzazione di abitazioni green per le famiglie valdostane risponde a un problema enorme: l’inquinamento prodotto dai riscaldamenti domestici – spiega Sara Faraci, responsabile della comunicazione Edileco -. Questa, però, non è l’unica fonte di emissioni nocive: abbiamo voluto pensare, in collaborazione con la start up innovativa EcoFuture Lab, anche all’altra parte importante del nostro impatto sul territorio: la mobilità”.

Usare l’auto solo quando serve

Due automobili possono sembrare poche, ma la scelta è dettata da una precisa visione del trasporto sostenibile. Se non si promuove concretamente la sharing mobility, infatti, nel 2030 si conteranno 2 miliardi di mezzi circolanti (fonte: World Economic Forum). Per scongiurare questo surplus, il modello di GaiaGo offre modalità di spostamento alternative, basate sulle reali esigenze di mobilità delle persone.

La collaborazione valdostana vuole dunque “educare” la community aziendale all’uso corretto e sostenibile dei mezzi di trasporto. In una pioneristica forma di welfare che valorizza cittadini, territori e micro economie locali.

Dalla sharing mobility alla casa sostenibile

Cosa ne pensano gli interessati? A quasi due mesi dall’attivazione del progetto, il servizio di mobilità aziendale sostenibile sembra piacere. Da marzo si contano infatti oltre 100 viaggi e quasi 3.500 km percorsi, per una durata media di circa 40 minuti a spostamento.

Il futuro di questa collaborazione è ancor più integrato. Entro la fine del 2021, le piattaforme GaiaGo troveranno spazio anche nei progetti edilizi della cooperativa.

Cellia, la facciata modulare per edifici nuovi o per riqualificare l’esistente

Progetto CMR e Gruppo Focchi presentano Cellia, il sistema di involucro integrato e ad alto contenuto tecnologico, completamente personalizzabile nelle finiture e nei livelli prestazionali, interamente realizzato in stabilimento.

La facciata, realizzata in collaborazione con Mitsubishi Electric, può essere installata in maniera semplice e veloce sia su immobili esistenti, consentendo di riqualificare il patrimonio immobiliare e accrescerne il valore, sia su costruzioni ex novo.

Tra i vantaggi di questa soluzione, l’applicazione di questo sistema di facciata può avvenire anche mantenendo l’edificio abitato e quindi a reddito: il cantiere è smart e poco invasivo. La posa viene effettuata per settori, in modo da limitare al minimo il disagio durante le ore lavorative e i tempi di montaggio sono ridotti grazie all’assemblaggio quasi completamente realizzato in fabbrica.

Cellia nasce da Progetto CMR e Gruppo Focchi insieme a numerosi partner tecnici che hanno partecipato alla realizzazione del mock-up: AGC Glass Europe, Alpac, FBPlace, Linea Light, Mitsubishi Electric Divisione Climatizzazione, Omnitex e Onix Solar.

Installazione Cellia

Come funziona il sistema di facciata Cellia

Cellia è totalmente personalizzabile e flessibile nelle dimensioni per adattarsi all’edificio esistente e rendere gli immobili unici, di valore e altamente tecnologici.

Il nuovo modello di facciata interattiva, interamente realizzata con sistemi di prefabbricazione evoluta, integra in un solo modulo dell’involucro l’impianto di climatizzazione e ventilazione, al quale si possono aggiungere il cablaggio e la produzione energetica attraverso moduli fotovoltaici, un sistema schermante fisso con brise soleil e mobile mediante tende tecniche motorizzate, l’illuminazione sia interna che esterna.

Una volta installata, Cellia consente di migliorare sensibilmente l’efficienza energetica dell’edificio, ottenendo vantaggi in termini di costi di gestione e di impatto ambientale.

Non da ultimo il tema manutentivo: in collaborazione con Progetto CMR e il Gruppo Focchi sono stati studiati con attenzione l’alloggiamento e gli accessi alle unità interne di impianto consentendo manutenzioni facili e sicure. Il modulo che contiene le macchine sarà il medesimo in tutto il building facilitando così gli interventi di facility management.

Fotovoltaico: l’approccio è circolare con la Circular Inverter Strategy

Ridurre l’impronta del consumo UE nel prossimo decennio, raddoppiando nel contempo il tasso di riutilizzo dei materiali e rafforzando la crescita: questi i passi necessari per rendere l’Europa climaticamente neutrale. Per fare questo è necessario passare da un modello lineare di uso delle risorse a un modello circolare che punta su Reuse, Reduce, Recycle.

Secondo recenti studi condotti dall’Unione Europea, la quantità di rifiuti elettronici prodotti in Europa cresce del 2% ogni anno e meno del 40% di questi viene riciclato a causa diverse limitazioni:

Proprio per promuovere l’adozione dei principi di sostenibilità, l’Unione Europea introduce la Circular Electronics Initiative, un insieme di azioni e linee guida secondo i dettami dell’economia circolare:

  1. migliorare la durabilità, riusabilità, aggiornamento e riparabilità;
  2. incentivare l’impiego di materiali riciclati all’interno delle apparecchiature;
  3. rendere possibile la rigenerazione e il riciclo;
  4. diminuire la loro impronta ecologica;
  5. disincentivare la pratica “usa e getta” e contrastare l’obsolescenza prematura.

L’obiettivo è quello di applicare la Circular Electronics Initiative non solo a tutti i dispositivi elettronici, ma anche al mondo dell’energia, dell’edilizia, della mobilità elettrica…

Economia circolare per il fotovoltaico

manutenzione su inverter fotovoltaici STI RepairQuesto nuovo approccio interesserà, inevitabilmente, anche il mercato fotovoltaico europeo che, oggi, conta qualcosa come circa 132 GW di potenza installata all’interno dell’Unione. Spesso quando si parla di fotovoltaico si pensa unicamente al riciclo dei moduli fotovoltaici arrivati a fine vita. Invece, un vero modello improntato sull’economia circolare prende in considerazione tutto l’impianto e quindi anche gli inverter fotovoltaici, vero cuore pulsante dell’impianto.

Nell’ormai arcaico “approccio lineare” gli inverter fotovoltaici vengono sostituiti una volta giunti al termine della loro vita utile (8-10 anni di servizio); in realtà, attraverso l’implementazione di processi di rigenerazione e di service continuity su tecnologie obsolete e discontinuate, è possibile preservare la loro funzionalità operativa ben oltre il loro valore di targa.

L’applicazione di un approccio circolare alla gestione di un Asset di tipo “Always On” (sempre in funzione) come gli inverter fotovoltaici è tanto più sensato, sia dal punto di vista ambientale che economico, quanto più le potenze in gioco sono importanti; ecco perché, questo modello risulta vincente soprattutto se applicato sugli impianti di taglia più grande, ovvero i cosiddetti Utility Scale (parchi fotovoltaici).

STI Repair, azienda specializzata nella riparazione e rigenerazione di dispositivi elettronici industriali, propone un nuovo approccio operativo denominato Circular Inverter Strategy, un modello di gestione circolare finalizzato all’estensione della vita tecnica utile di inverter centralizzati “monoblocco” o modulari, obsoleti e/o discontinuati.

Cosa si intende per Circular Inverter Strategy?

Come racconta Alessandro Pelusi, Chief Operating Officer di STI Repair “si tratta di mettere a disposizione parti di ricambio critiche come ad esempio moduli di potenza, schede elettroniche di comando/controllo, periferiche elettromeccaniche preventivamente rigenerate in laboratorio e utilizzabili in caso di guasto inatteso sugli inverter obsoleti e/o discontinuati coperti dal servizio di SWAP (scambio).”

Questo modello può essere applicato a tutti gli inverter (Abb, Fimer, Santerno, Schneider Electric, Bonfiglioli, Ingeteam, Answer Drives, etc.) e consente di preservare la continuità operativa dei convertitori. Questo approccio, grazie ad un servizio di Fast Recovery (5-7 giorni), consente di diminuire sensibilmente il fermo impianto e contribuisce a massimizzarne la disponibilità effettiva e, ovviamente, la redditività attesa dell’investimento.

I componenti guasti sostituiti (swappati) vengono successivamente sottoposti a ciclo di rigenerazione in laboratorio al fine di ritornare nuovamente disponili all’occorrenza. In questo modo si chiude (e si rinnova) la gestione circolare di un dispositivo elettronico di potenza (inverter) che rappresenta, senza dubbio, l’elemento più critico di un impianto fotovoltaico.

“L’idea di applicare quest’ approccio innovativo alle energie rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico (per il momento), deriva dalla nostra comprovata esperienza in ambito di automazione industriale, con particolare attenzione al service di impianti di produzione nel settore manifatturiero (es. produzione legno, plastica, catena del freddo, etc.) – sottolinea Pelusi -. In questo particolare contesto, infatti, l’idea pianificare e gestire un backup stock di componenti critici dell’impianto (es. azionamenti, drives, PLC, pannelli operatore, etc.) a servizio della continuità operativa del processo produttivo è prassi consolidata.

Inverter fotovoltaico: l’approccio è circolare con la Circular Inverter Strategy

I vantaggi della Circular Inverter Strategy

Implementare concretamene la Circular Inverter Strategy per la gestione operativa del parco inverter di grandi centrali fotovoltaiche (Utility Scale) consente di realizzare un approccio Win – Win per tutti gli attori coinvolti (Asset Owners, Asset Management Companies, O&M Contractors, etc.) e permette di conseguire i benefici sia ambientali sia economici.
Per quanto riguarda i benefici ambientali possiamo sicuramente annoverare:

mentre se pensiamo a quelli economici si possono citare:

Secondo recenti studi, entro il 2030 il mondo intero sarà in grado di produrre quasi 75 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di cui solo il circa 17% sarà riciclato.
A livello globale questa è una problematica da non sottovalutare ed è per questo che, al 2019, 78 Paesi (rappresentanti il 71% della popolazione mondiale) hanno deciso di iniziare a intervenire politicamente e legislativamente. Purtroppo, però, la strada è ancora molto lunga e senza l’introduzione di meccanismi obbligatori e sanzionatori anche di difficile implementazione.

“In attesa che ciò accada, abbiamo comunque il dovere di iniziare a ripensare completamente la nostra presenza su questo pianeta prima che sia troppo tardi – conclude Pelusi -. Noi di STI Repair cercheremo di dare il nostro piccolo (ma concreto) contributo continuando, con energia e passione, a sviluppare modelli di gestione circolare applicati a vari comparti nelle energie rinnovabili (es. fotovoltaico, eolico) e non solo”.