Auto elettriche in Italia: a che punto siamo?

Dal mercato alla ricarica domestica: presente e prospettive delle auto elettriche in Italia. Se ne è parlato al Klimamobility Congress
Auto elettriche in Italia: a che punto siamo?

Come si prospetta il futuro delle auto elettriche in Italia? Qual è il quadro dell’attuale mercato? Cosa accadrà sul fronte delle infrastrutture di ricarica per uso domestico? Sono alcuni dei temi affrontati nei talk digitali che si sono tenuti venerdì 29 gennaio nell’ambito del Klimamobility Congress, appuntamento dedicato alla mobilità sostenibile. Analizziamo i punti essenziali di quanto discusso rispetto al presente e al futuro della mobilità elettrica nel nostro paese.

Il 2021 sarà l’anno del boom delle auto elettriche?

I talk hanno preso avvio da questa domanda chiave, con interventi di Roberto Scarabel, Vicepresidente vicario di AsConAuto-Associazione Consorzi Concessionari Auto, Gian Luca Pellegrini, Direttore di “Quattroruote” e Roberto Olivi, P.R. BMW Italia.

Nonostante la crisi riscontrata nel settore automotive come conseguenza dell’emergenza legata al Covid-19, nel 2020 il mercato della mobilità elettrica ha conosciuto cifre importanti. Nell’anno appena trascorso, nel nostro paese sono state immatricolate 32.538 auto elettriche, con un grosso aumento di vendite rispetto al 2019.

Si stima che proprio nel 2021 si inizieranno a riscontrare delle cifre significative, con un’ipotesi di 100 mila auto elettriche vendute e una quota di mercato pari al 7-8%. Si tratta di una stima attendibile?

Con ogni probabilità questa ipotesi è fondata. Esistono infatti condizioni idonee per poter raggiungere le 100 mila unità, in considerazione di una serie di fattori convergenti. Nel 2021 le case automobilistiche presenteranno diversi nuovi modelli che amplieranno di molto le opportunità di scelta da parte dei consumatori. Congiuntamente, proseguiranno gli incentivi statali, offrendo un ulteriore stimolo nella scelta di acquisto di una vettura elettrica pura.

L’italiano è ancora scettico nei confronti della mobilità elettrica?

Il 2021 sarà presumibilmente l’anno della svolta. L’andamento del mercato si muoverà di pari passo con gli sviluppi della pandemia. Si riscontra tuttavia fin da ora una maggiore predisposizione da parte degli italiani nei confronti dell’auto elettrica. Propensione legata non solo alla possibilità di accedere agli incentivi e alla maggiore disponibilità di modelli di vetture, ma anche a una crescente consapevolezza sul tema della decarbonizzazione.

Per avere una visione più definita sull’andamento del mercato dell’elettrico, occorrerà comunque attendere la fine dell’accesso agli incentivi. Solo a quel punto si riuscirà a capire se il mercato elettrico è già sufficientemente maturo per muoversi in maniera indipendente.

Il mercato è davvero maturo per le auto elettriche?

Per poter fornire una risposta certa al quesito, occorre quindi attendere l’evoluzione del mercato. Nel contempo, sta emergendo con chiarezza la crescente importanza del ciclo e del processo virtuoso che porta alla produzione delle auto elettriche. La scelta più appropriata da parte delle case automobilistiche è di lavorare in modalità olistica, per far sì che l’intera catena produttiva risulti effettivamente green, riuscendo a fornire tecnologie pulite capaci di rispondere alle esigenze dei clienti.

Come cambia il modo di comunicare l’auto

Si riscontra anche un cambiamento nel comunicare l’auto elettrica rispetto alle vetture tradizionali. Sotto il profilo comunicativo diviene sempre più strategico l’ambito digitale, anche per coltivare la relazione con il cliente nella fase post-vendita.

Lo stesso percorso d’acquisto si basa sempre di più su un approccio omnicanale. I consumatori vanno alla ricerca di informazioni muovendosi tra i canali digitali. Per aiutare il cliente nella scelta d’acquisto finale, resta tuttavia fondamentale anche il ruolo dei professionisti che lavorano in concessionaria. A oggi permane quindi un dialogo costante tra analogico e digitale.

Il quadro della ricarica domestica in Italia tra ostacoli e prospettive

colonnina di ricarica elettricaLa grande novità introdotta dalle auto elettriche si riscontra nel fatto che questi veicoli possono essere ricaricati anche a casa, a qualsiasi ora del giorno, notte inclusa, senza dover necessariamente recarsi dal benzinaio e per di più a prezzi convenienti.

La casa sta quindi diventando un elemento centrale per rifornire l’auto elettrica: i due sistemi, l’abitazione e la batteria della vettura, “dialogano” direttamente e, all’occorrenza, l’una cede energia all’altra. Un sistema virtuoso che sta prendendo piede in tutto il mondo e che deve però passare attraverso alcuni semplici accorgimenti tecnici. In occasione del Klimamobility, hanno discusso di questi temi Massimo Minighini, Responsabile Business & Product Development Neogy, Camillo Piazza, Presidente di Class Onlus, associazione attiva da anni in questo ambito, e Marco Grego di ecarico.it.

Diffusione della ricarica domestica: ci sono ancora ostacoli?

Il tema della ricarica a casa è l’elemento che discrimina principalmente e fondamentalmente la mobilità elettrica rispetto a quella tradizionale. La possibilità di avere a disposizione delle infrastrutture di ricarica domestica costituisce di fatto l’aspetto cruciale che permetterà di fare diventare l’auto elettrica un fenomeno di massa.

Oggi come oggi si riscontrano molte difficoltà nella realizzazione e nella diffusione su larga scala delle ricarica domestica. Esistono essenzialmente due tipologie di contesti:

  • la ricarica presso il box auto privato;
  • la ricarica di tipo condominiale.

Sono due modelli che presentano delle peculiarità, delle difficoltà e delle esigenze di mercato completamente diverse tra loro, su cui le varie realtà imprenditoriali coinvolte nel processo di elettrificazione si stanno cimentando. Si è infatti intuito come la ricarica domestica rappresenti l’elemento di svolta nella piena diffusione della mobilità elettrica.

Rispetto alla ricarica singola nel box auto si riscontrano attualmente svariate difficoltà tecniche da superare, tra cui:

  • la necessità di dover interfacciarsi con delle norme antincendio piuttosto stringenti;
  • il problema della compatibilità con l’impegno di potenza esistente presso le forniture dei clienti;
  • il tema spinoso dell’iter autorizzativo che risulta particolarmente complesso per chi vive in condominio.

A che punto siamo a livello normativo?

Il nodo principale da risolvere è quello relativo alla sicurezza. Per poter realizzare una ricarica a uso domestico occorre ovviamente rispettare delle specifiche normative. In linea generale, il contesto appare comunque positivo grazie all’opportunità di poter effettuare le installazioni di colonnine elettriche usufruendo del Superbonus del 110% introdotto nel Decreto Rilancio.

La resistenza dei condomini

Un condominio dotato di colonnine elettriche accresce il suo valore economico. Ciò nonostante, permangono delle resistenze da parte dei condomini nel momento in cui occorre procedere con l’installazione di ricariche domestiche. Il timore principale è relativo alla suddivisione dei costi necessari per la ricarica. Alcuni condomini temono infatti di dover pagare per ricariche di cui non usufruiscono personalmente o di cui usufruiscono in maniera marginale.

Per oltrepassare l’ostacolo della ripartizione dei consumi si stanno tuttavia mettendo in atto specifiche soluzioni, come contatori elettrici dedicati, che consentono a ciascun condomine di pagare la quota di corrente effettivamente usata per la ricarica della propria vettura.

Ulteriori problematiche che frenano lo sviluppo delle auto elettriche

Un punto cruciale nella diffusione della ricarica domestica è rappresentato dalla reale disponibilità di potenza elettrica. A oggi le città non sono ancora pronte sotto questo punto di vista. Si sta infatti procedendo con l’elettrificazione dei punti di ricarica in strada ma nessuno si sta occupando di fornire corrente sufficiente ai condomini.

Tra le maggiori sfide da affrontare rientra perciò la necessità di diffondere sistemi di ricarica adeguati che permettano al cliente domestico di non dover subire scatti intempestivi del proprio limitatore di potenza.

Allo stato attuale delle cose, quindi, il cliente necessita di un sistema semplice che gli consenta di caricare a basso costo e senza problematiche riguardanti la potenza.

Si tratta di punti fondamentali su cui è necessario lavorare per poter creare un modello di business che risulti appetibile nel mercato.

Per ciò che riguarda la diffusione della ricarica condominiale, accanto alla problematica della ripartizione dei consumi tra gli abitanti dello stabile, si configura infine un ulteriore scoglio da oltrepassare, ovvero l’occupazione abusiva degli stalli. Insieme alla sfida tecnologica occorre perciò fronteggiarsi con una sfida di tipo comportamentale.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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