Rinnovabili in Italia: la forza dei piccoli Comuni, la debolezza del Paese

Da una parte la prima, importante crescita delle rinnovabili in Italia, dal 2012. Dall’altra gli obiettivi che rischiano di fuggire. Nel mezzo, le buone pratiche di tanti Comuni, specie i piccoli. È quanto emerge dal report di Legambiente sui Comuni rinnovabili
Rinnovabili in Italia: impianto eolico in vigna in Sicilia

Meno male che ci sono i Comuni in Italia, quelli piccoli in particolare. Viene da pensarlo, considerando la situazione delle rinnovabili in Italia: le tecnologie FER sono presenti in 7891 Comuni su 7896. In molte amministrazioni di piccola o piccolissima entità si registrano i numeri più interessanti di sviluppo di kW da rinnovabili per abitante.

10 anni di Comuni Rinnovabili

La transizione energetica passa, in parte, dai borghi italiani. Prendiamo il fotovoltaico: nel 2005 erano solo 74 i Comuni che contavano un impianto; solo quattro anni dopo erano passati a 6311 per arrivare oggi a 7860.

Comuni Rinnovabili in Italia: andamento dal 2012

Legambiente, nella sua nuova edizione dei Comuni Rinnovabili, pone in evidenza un’Italia a due facce: da una parte la crescita dei Comuni dove si contano impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, geotermici o da bioenergie. Nel confronto tra 2022 e 2023 sono 560. Dall’altra, ci sono le mancate installazioni che mettono in forse gli obiettivi. Seppure nel 2023 si registrino 5,79 GW di nuove realizzazioni, per una potenza complessiva di 66,2 GW e un incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi – dopo oltre 10 anni – ai numeri del 2012, rischiamo di centrare gli obiettivi di installato in forte ritardo rispetto al 2030.

Crescono le rinnovabili in Italia, ma le mancate autorizzazioni mettono a rischio gli obiettivi 2030

Il report di Legambiente mette in rilievo una situazione chiaroscurale delle rinnovabili in Italia: è vero che l’anno scorso si sono registrati quasi 6 GW di nuove realizzazioni, ma c’è anche da ricordare – come faceva la stessa associazione ambientalista, non più tardi dello scorso febbraio – che c’erano 1.376 progetti di grandi impianti in attesa di valutazione.

Ci sono 34 GW di installazioni mancate tra il 2020 e il 2023, pari a una produzione di energia elettrica di almeno 63 TWh: si tratta del 20% dell’intero fabbisogno di elettricità annuale dell’Italia. Sono queste situazioni di blocco che rischiano di farci deragliare dagli obiettivi posti al 2030.

Rinnovabili in Italia: gli obiettivi regionali

“Stando alla media delle installazioni degli ultimi tre anni, raggiungere l’85% degli obiettivi previsti per il 2030 nel 2040 e il 100% solo nel 2046, con ben 16 anni di ritardo rispetto al 2030“, si legge nel documento.

Fonti rinnovabili: leva occupazionale importante. Servono investimenti

Il confronto con altri Paesi europei rende ancora più impietoso lo stato di sostanziale inerzia dell’Italia: così il nostro Paese, se si considera il parametro dei kiloWatt per abitanti, è passato dalla quinta all’undicesima posizione in Europa. È un vero peccato perché, oltre che per la produzione energetica, le rinnovabili sono anche un volano occupazionale. L’Italia è il secondo Paese in Europa per lavoratori attivi nel settore: sugli oltre 1,3 milioni di posti di lavoro nel continente, il Belpaese ne conta più di 198mila, pari al 15,2% del totale.

Servono investimenti: per raggiungere gli obiettivi climatici fissati tra sei anni, L’ltalia dovrebbe investire tra i 15 e i 18 miliardi di euro. È una cifra «sicuramente importante ma non impossibile», rileva Legambiente. se si considera che, solo nel 2022, si sono spesi più di 52,2 miliardi di euro tra sussidi alle fonti fossili e decreti emergenza che hanno riguardato il solo settore energia.

Nuove installazioni in tutta Italia, i primati e gli obiettivi delle regioni

Per quanto riguarda le nuove installazioni di impianti rinnovabili in Italia, se ne segnalano in tutte le regioni, a partire dalla Lombardia con 1418 MW, di cui 804 MW solo dal fotovoltaico. Quella solare rappresenta la tecnologia che ha contribuito maggiormente all’aumento di potenza rinnovabile.

Per quanto riguarda l’eolico, la Puglia è la regione che traina, con 106 MW di nuova potenza installata nel 2023, mentre per l’idroelettrico è il Piemonte il primo per nuove installazioni (8,73 MW).

Per quanto riguarda le bioenergie, ancora una volta la Lombardia fa registrare il miglior risultato in termini di nuova potenza installata: l’anno scorso si sono raggiunti 8,74 MW.

Rinnovabili in Italia: la suddivisione a livello regionale per tipologia di fonte

Se, da una parte, si evidenziano i progressi, in termini di obiettivi regionali c’è ancora molto da fare: Valle d’Aosta a parte, tutte le regioni hanno ancora un ampio margine di crescita.

Comuni rinnovabili in Italia: l’esempio dei piccoli Comuni

Quello che emerge dal report, considerando le varie fonti rinnovabili, è l’azione dinamica fornita dai Comuni, specie quelli di piccole dimensioni. Lo si nota già guardando al comparto del fotovoltaico: prese in considerazione le varie tipologie di installazioni nelle prime dieci posizioni compaiono sempre Amministrazioni comunali di piccole dimensioni, in cui sono le installazioni a terra a fare la differenza.

Lo si nota, per esempio, nel caso di Montalto di Castro, Comune in provincia di Viterbo, con 8725 abitanti e 242,2 MW di installato nel 2023, ossia 27,76 kW per abitante. Se si considera il rapporto kW/abitante, i numeri più significativi si notano nei Comuni fino a 5mila abitanti.

Nella top ten nazionale, otto realtà su dieci sono ben sotto ai mille abitanti: significativo il caso di Giave (Sassari), borgo di 484 abitanti, 23 MW di installato e un rapporto di 46,9 kW per abitante, che lo pongo al secondo posto, o ancor più Gifflenga (Biella) con 101 abitanti e 2MW di potenza assoluta, pari a 21,44 kW per abitante.

Per quanto riguarda l’eolico, in debole crescita (487 MW di potenza installata), nel 2023 sono stati 101 i nuovi impianti in 61 Comuni. nelle prime dieci posizioni, “troviamo solo Amministrazioni fino a 5mila abitanti e tra questi solo due Comuni hanno una popolazione residente superiore ai mille abitanti”.

Significativi, a tale proposito, i numeri espressi dal Comune di Monteferrante (Chieti) che con i suoi 106 abitanti e 92,1 MW di potenza installata, registra un valore di 868,9 kW per abitante, e Celle San Vito (Foggia) con 485 kW/abitante.

13 buone pratiche: dal teatro fotovoltaico all’impianto solare al posto del nucleare

Il report di Legambiente evidenzia e illustra anche 13 buone pratiche, in termini non solo di installato, ma anche di benefici al territorio o di modelli virtuosi.

Tra questi segnaliamo il Teatro Alighieri di Ravenna, il primo Teatro di Tradizione alimentato da energia solare per un quarto del suo consumo energetico. Si contano 156 pannelli con potenza nominale di 320 Wp, di colore rosso, in accordo con la Soprintendenza, per consentire la sua integrazione con i coppi storici di copertura del teatro.

Trino (Vercelli) è ricordata per il suo impianto nucleare attivo dal 1965 al 1987. Nel terreno della ex centrale nucleare Enel Green Power sta realizzando il più grande parco solare del Nord Italia, costituito da circa 160mila moduli fotovoltaici bifacciali capaci una potenza di circa 87 MW. L’impianto fotovoltaico sarà accoppiato a un sistema di energy storage con batterie agli ioni di litio da 25 MW. Come ricorda Legambiente, la costruzione dell’impianto ha visto il coinvolgimento della popolazione: per favorire una partecipazione attiva e concreta delle comunità locali nello sviluppo delle energie rinnovabili è stato realizzato il progetto Scelta Rinnovabile.

Altra buona pratica da citare è l’impianto di biometano En Ergon a Ostra (Ancona), in grado di trasformare ogni anno 32.500 tonnellate di rifiuti organici in 3 milioni di metri cubi di biometano che vengono immessi nella rete Snam. Oltre alla produzione di biometano, l’impianto è in grado di valorizzare anche i sottoprodotti del processo, come il digestato, ottimo fertilizzante.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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