
I rapporti e le analisi statistiche sull’andamento della transizione ecologica ed energetica sono sempre più numerosi, ma non altrettanto può dirsi per gli studi che illustrano quanto sta accadendo nelle città italiane. Per questo si rivela prezioso il “Green & Blue Index” preparato annualmente dal Censis, in collaborazione con il quotidiano la Repubblica.
Si tratta di uno studio sulle performance ecologiche/energetiche di tutte le 107 province italiane, aggregate in macro gruppi a seconda della dimensione. Troviamo quindi il gruppo più ristretto delle città metropolitane, quello delle province con più di 500mila abitanti, le province con una popolazione compresa fra i 300mila e i 500mila abitanti, nonché le province con meno di 300mila abitanti.
Tutte le città vengono valutate sulla base di 26 indicatori, a loro volta compresi nelle categorie Contesto, Popolazione e Imprese. In questo modo il Censis ha definito varie graduatorie per le diverse tipologie di provincia. Nei risultati vengono evidenziate le province che hanno mostrato un maggior impegno nel perseguire la transizione o che hanno mostrato una maggiore “velocità” nel recuperare posizioni e conseguire traguardi.
Più nel dettaglio, viene spiegato che “le dimensioni Popolazione e Contesto premiano i risultati ottenuti catturando un’istantanea del contesto attuale, mentre la dimensione Imprese premia lo sviluppo intrapreso dal 2016 ad oggi, considerando principalmente gli investimenti dedicati al raggiungimento della transizione ambientale”.
Per quanto riguarda i punteggi, quello maggiore viene assegnato alle province che hanno investito di più nel lasso di tempo considerato, “perciò a quelle realtà che stanno seguendo un percorso di trasformazione dei processi produttivi verso l’impatto ambientale nullo”.
Il punteggio minore è invece stato attribuito a quelle province che non hanno ancora iniziato ad investire, o a quelle che hanno perseguito lo stesso percorso di transizione ecologica prima del 2015 e che non hanno continuato a farlo negli ultimi 9 anni, rallentando così il proprio processo di transizione.
Veniamo dunque ai risultati del Green & Blue Index che indicano Bologna come prima città metropolitana nella transizione ambientale fra le 14 considerate. Il capoluogo emiliano raggiunge un punteggio di 80,3 su 100, un risultato determinato dalla combinazione del secondo posto assoluto nella dimensione Popolazione (86,6 punti) e dal sesto e quinto punteggio tra le città metropolitane, rispettivamente per le dimensioni Imprese (77,2 punti) e Contesto (77,1 punti).

A distanza minima figura Firenze a 80,0 punti, seguita da Torino a 79,4 punti. Il capoluogo toscano è il primo in assoluto per la dimensione Popolazione (87,6 punti), mentre è decimo e settimo per Imprese e Contesto.
Molto vicine al podio ci sono Bari (78,7 punti), Milano (78,4 punti) e Venezia (78,3 punti), mentre Catania (69,8 punti) è l’ultima delle 14 città metropolitane con punteggi molto bassi in tutte e tre le dimensioni.
Tra le province con più di 500mila abitanti è Bolzano a guidare la classifica con 82 punti, seguita da Trento e Vicenza rispettivamente con 81,4 e 80,1 punti. In particolare, mentre Bolzano eccelle nella dimensione Contesto, Trento è prima per la dimensione Popolazione. All’ultimo posto figura invece la provincia di Lecce con 76,6 punti.

Ed ancora, tra le province tra 300mila e 500mila abitanti a ricevere il punteggio più alto è Pordenone (81,3 punti), seguita da Potenza (81,2 punti) e Lecco (80,7), mentre Sassari e Barletta-Andria-Trani si classificano penultima e ultima rispettivamente con 76,4 e 76,2 punti. Da notare come Pordenone risulta essere la prima tra le 34 province prese in analisi seppur non risulti prima in nessuna delle dimensioni prese singolarmente.
Infine, tra le 35 province con meno di 300 mila abitanti, la prima classificata è Benevento, con un punteggio di 80 punti, che precede di soli 0,1 punti la provincia di La Spezia (79,9 punti). A seguire, sul podio entrano a pari merito Siena e Belluno con 79,6 punti. Prato e Terni figurano rispettivamente al quarto e quinto posto con 79,5 e 79,4 punti. Chiude questa classifica la provincia ligure di Imperia con 74,5 punti.

“Sono dati e informazioni, quelli restituiti dal Green & Blue Index – afferma Giorgio De Rita, segretario generale del Censis –, che in parte superano la retorica del divario tra Nord e Sud anche quando si parla di ambiente, transizione ecologica e sostenibilità dei sistemi urbani. Nello stesso tempo, segnalano la presenza di alcuni elementi che potranno influenzare il ritmo della transizione nei prossimi anni”.
Per De Rita “appare ormai alto il livello di engagement che le amministrazioni locali stanno mostrando nel perseguire gli obiettivi di contrasto agli agenti inquinanti, siano essi legati alla mobilità urbana o al comportamento quotidiano degli individui. L’evidenza delle conseguenze che si scaricano sul clima e sulla fragilità dei territori ha richiesto una “postura” da parte delle imprese, delle amministrazioni, ma anche delle persone, perché è sempre più urgente disporre di soluzioni e condotte adeguate al contrasto delle crisi ambientali”.