Il 78% delle aziende intervistate su scala europea dichiara che l’aumento dei prezzi dell’energia ha già avuto un impatto notevole sulla redditività aziendale e soltanto il 10% di esse non ne è stato coinvolto. I dati emergono da una ricerca che è stata condotta dall’Istituto di ricerca OnePoll: le aziende di grandi dimensioni sono molto preoccupate dall’aumento poiché sono quelle più colpite dal rialzo dei prezzi dell’energia.
Le aziende italiane che hanno risposto al sondaggio di reichelt elektronik sottolinea che il perdurare del rialzo dei prezzi energetici porterà a un impatto negativo alle aziende nel lungo termine. In particolare, il 33% delle aziende prevede che i costi dell’energia aumenteranno in modo significativo nei prossimi tre anni, a fronte di un 50% di esse che si aspetta un aumento più moderato. L’analisi condotta sul campione italiano, comprendente 250 responsabili delle decisioni tecniche e buyer di settori specifici, evidenzia una situazione contraddistinta da un forte timore generale, con il 18% delle aziende che si aspetta aumenti drastici in termini di costi energetici anche nel breve periodo.
Ma quali sono i fattori con un maggior impatto negativo sulle aziende? Il 64% mette al primo posto l’aumento dei prezzi legato alla diminuzione delle riserve energetiche; il 48% la carenza di petrolio e gas naturale a causa delle ridotte importazioni.
Le aziende ovviamente non possono intervenire sui prezzi, ma possono intraprendere iniziative per ridurre l’utilizzo di energia intervenendo sull’efficienza energetica e puntare sulla produzione di una parte di quella necessaria. Dall’analisi emerge che già il 48% delle aziende italiane utilizza elettricità proveniente dall’installazione di impianti fotovoltaici. Il 49% ha negoziato condizioni particolari con i fornitori di petrolio, gas ed energia.
Tra le misure già adottate e che possono essere ancora ottimizzate risulta:
Dal sondaggio emerge che la maggior parte delle aziende ha già adottato strategie concrete per far fronte alla situazione di aumento dei costi energetici. Sono però necessari interventi più complessi come la sostituzione di vecchi impianti con macchinari di nuova generazione più efficienti e l’introdurre un sistema di gestione dell’energia. Purtroppo interventi ancora poco diffusi.
Tra gli ostacoli nell’adozione di misure di efficientamento energetico emerge che è molto lungo il rientro dell’investimento oltre alla difficoltà di riuscire a valutare i benefici delle singole misure.