Fra gli argomenti più importanti trattati nel 10° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” messo a punto da ENEA c’è sicuramente la situazione nell’industria. Un capitolo che si apre con una considerazione positiva, ovvero che la Commissione europea ha valutato idonee al raggiungimento degli obiettivi (1 Mtep di risparmi annui previsti nel settore industriale fino al 2030) tutte le misure introdotte con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
Risparmi energetici nel settore industriale che vengono ottenuti passando per una tappa fondamentale, ovvero la diagnosi energetica. Uno strumento essenziale, come sottolinea il report, per identificare e ottimizzare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese. Complessivamente, dopo l’elevato numero di diagnosi caricate sul portale ENEA nel 2019, al dicembre 2020 sono state caricate sul portale ulteriori 759 diagnosi energetiche, da parte di 495 imprese.
In particolare, andando ad esaminare la documentazione presentata, fra le imprese ottemperanti 476 si sono dichiarate Grandi Imprese e 241 si sono dichiarate Imprese Energivore (imprese a forte consumo di energia iscritte agli elenchi della Cassa per i Servizi Energetici ed Ambientali).
Per quanto riguarda la collocazione geografica, in sintonia con l’andamento degli anni precedenti anche al dicembre 2020 la gran parte delle diagnosi pervenute ad ENEA sono risultate afferenti a siti produttivi situati nelle regioni italiane a maggior sviluppo industriale, ovvero la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto ed il Piemonte.
Effettuando invece una scomposizione per settore di attività economica (in base alla classificazione ATECO), si osserva come i settori maggiormente rappresentati siano quello delle Attività Manifatturiere (360 diagnosi) e quello del Commercio all’ingrosso e al dettaglio (116 diagnosi). Da sole, quindi, le diagnosi dei 2 settori rappresentano circa il 62% di tutte le diagnosi pervenute ad ENEA nel dicembre 2020.
Ed ancora, secondo i dati caricati sul portale ENEA gli interventi effettuati hanno consentito il raggiungimento di un risparmio di energia finale pari a 37 ktep/anno. C’è da aggiungere che i vari settori considerati, in totale 18, si distinguono per una diversa composizione del risparmio totale associato agli interventi individuati. Ad esempio, percentuali di risparmio termico elevate si riscontrano nei settori dell’Istruzione (58% del totale), Attività Finanziarie e Assicurative (46%) e Attività Manufatturiere (38%).
Ed emergono specificità settoriali anche in relazione alla tipologia di interventi effettuati. Come nel confronto tra il settore del Commercio e quello delle Attività Manifatturiere: nel primo caso il 32% del totale degli interventi riguarda l’Illuminazione rispetto al 17% nelle Attività Manufatturiere, settore che invece arriva al 18% del totale per l’Aria compressa mentre questo valore è praticamente pari a zero nel Commercio (0,6%).
Un’altra rilevazione contenuta nel rapporto ENEA è quella relativa alla Rendicontazione dei risparmi conseguiti nel 2020. Nel raffronto con il 2019 si registra una variazione positiva del numero di rendicontazioni presentate con un incremento di oltre il 7%.
Nel dettaglio, le rendicontazioni presentate nel 2020 sono state 1.252, di cui 1.029 contenenti l’indicazione di risparmi normalizzati positivi. In generale, il valore medio dei risparmi comunicati è cresciuto del 42%, con un incremento del 49% per le Grandi Imprese, del 31% per le Imprese Energivore e del 25% per le Imprese certificate ISO 50001.