Regolamenti europei illuminazione: cambiano Ecodesign ed etichetta energetica

I regolamenti europei UE 2019/2020 e 2019/2015 per il settore illuminazione introducono dal 2021 nuovi criteri di progettazione ecocompatibile e classi di etichetta energetica
Regolamenti europei per illuminazione: due novità pubblicate in Gazzetta Ue

Quale futuro per il mondo del lighting? Al centro dei due regolamenti europei pubblicati in Gazzetta ufficiale lo scorso 5 dicembre, la volontà di valorizzare efficienza energetica, tutela ambientale e innovazione tecnologica dei prodotti di illuminazione.

“Apprezzabile lo sforzo del legislatore europeo per semplificare i termini e rendere la legislazione meglio applicabile dalle autorità nazionali – spiega Andrea Solzi, direttore di ASSIL (Assocazione Nazionale Produttori Illuminazione), nel commentare le iniziative dedicate a design ecocompatibile ed etichettatura energetica -. Ed è altrettanto importante disporre di soluzioni legislative che garantiscano al mercato comunitario prodotti durevoli e innovativi”.

Dal 2021, sorgenti luminose e alimentatori dovranno soddisfare i nuovi regolamenti europei su Ecodesign ed etichetta energetica dei prodotti di illuminazione

Se le novità non “incombono” dal punto di vista pratico – i regolamenti UE 2019/2020 e 2019/2015 saranno applicati dal 1 settembre 2021 – è comunque importante sfruttare il tempo a disposizione per approfondire i cambiamenti e le opportunità che coinvolgeranno anche i professionisti italiani del settore.

Pacchetto Ecodesign, evoluzione dei regolamenti europei

La prima grande novità del pacchetto Ecodesign per il settore illuminazione riguarda l’integrazione in un unico testo di tutti gli elementi di progettazione ecocompatibile finora oggetto di regolamenti europei. La Single Lighting Regulation rappresenta infatti l’evoluzione dei documenti (CE) 244/2009, (CE) 245/2009 e (UE) 1194/2012 e dei successivi emendamenti.
L’unica eccezione all’operatività dei criteri Ecodesign, prevista sempre il 1 settembre 2021, riguarda l’art. 7 in materia di “circonvenzione”, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2019, termine dell’iter legislativo di entrambi i regolamenti.

Cosa si intende per “circonvenzione”? Nessun dispositivo e/o software delle sorgenti luminose e degli alimentatori deve consentire di rilevare se il prodotto sia stato sottoposto a verifiche di controllo. Così come non può farlo funzionare in modo diverso e migliorativo durante la fase di verifica (testing) rispetto alla normale fase funzionale. Questo al fine di impedire alle aziende di aggirare i limiti prestazionali imposti dal regolamento.

Luci e ombre dei nuovi criteri Ecodesign

Nonostante l’impegno e i confronti vissuti negli ultimi anni con le parti interessate, il nuovo regolamento sembra non raggiungere completamente gli obiettivi iniziali del legislatore. Secondo ASSIL, infatti, la semplificazione si traduce in una eccessiva approssimazione delle definizioni di “light source” e di “containing products”, determinando possibili elementi di incertezza interpretativa e di corretta esecuzione delle prove.

Altro dubbio riguarda l’art. 4, che concentra in un unico requisito di “rimovibilità” le necessità derivanti da tre obiettivi. Le sorgenti luminose e le unità di alimentazione devono essere:

  • accessibili e disponibili, per effettuare i controlli richiesti dal mercato;
  • smontabili, per garantire la riparabilità dell’apparecchio in caso di guasti;
  • sostituibili, per consentire l’aggiornamento del sistema con componenti più efficienti.

Riflessione positiva meritano i LED, oggi utilizzati anche in mobili ed elettrodomestici. Le novità del regolamento Ecodesign puntano a disciplinare anche questa categoria di sorgenti, affinché si raggiungano elevati livelli prestazionali dei LED presenti sul mercato europeo.

Etichetta energetica: restyling di classificazione e imballaggi

Il nuovo regolamento UE 2019/2015 sull’etichettatura energetica delle sorgenti luminose integra le disposizioni del 2017/1369 per sostituire il regolamento UE 874/2012, sempre dal 1 settembre 2021. Qui, ASSIL segnala il ritorno a una classificazione compresa fra le lettere “G” ed “A”, dalla meno alla più efficiente. Inoltre, cambiano le disposizioni legate a grafica e dimensioni delle due tipologie prescritte, una per imballi normali (min. 36×72 mm) e una per imballi di piccole dimensioni (min. 20×54 mm).

Ritorno alle origini per la classificazione delle sorgenti, mentre aumentano i requisiti grafici del packaging

Questo significa che l’aggiornamento normativo europeo avrà delle ricadute anche su dimensione degli imballaggi ed efficienza dei materiali. A tal proposito, balza all’occhio l’obbligo di presentare sul packaging un QR Code per accedere alle informazioni della sorgente luminosa registrate dal “fornitore” – produttore o importatore – sul database EPREL (European Product Registry for Energy Labelling).

Ben vengano i regolamenti europei, ma servono linee guida

I buoni propositi di entrambe le iniziative in tema di illuminazione dovranno tenere conto di molte variabili: tante tipologie di apparecchi di illuminazione, installati in altrettanto diversificati ambiti impiantistici e illuminotecnici. Ecco perché ASSIL si sta già attivando per chiedere alla Commissione una serie di linee guida utili a offrire agli operatori del settore una chiave d’interpretazione il più possibile univoca, coerentemente con gli obiettivi della legislazione europea.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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