La Legge di Bilancio 2025 – approvata il 20 dicembre dalla Camera con fiducia e il 28 dicembre dal Senato con fiducia – introduce significative modifiche ai bonus edilizi, ridefinendo il panorama delle agevolazioni fiscali destinate alla riqualificazione degli immobili:
Tutto questo nonostante diverse associazioni abbiano fatto appelli al Governo per non modificare i bonus edilizi e rispondere al meglio a Direttiva Case Green e studi di settore abbiano evidenziato l’importanza di supportare la transizione energetica.
In fondo all’articolo è possibile scaricare un’infografica che riassume i bonus edilizi 2025.
Il Bonus Ristrutturazione (conosciuto anche come Bonus Casa), che prevede una detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio, viene prorogato con aliquote decrescenti nel tempo e soprattutto differenziate tra prima casa e abitazioni non principali.
Trascorso il periodo transitorio con aliquote differenziate e tetti di spesa maggiorati, dal 2028 al 2033 si applicheranno le condizioni previste dalla normativa introdotta a maggio 2024. In questo arco temporale:
Tra i bonus edilizi, anche l’Ecobonus subisce delle modifiche e prevede un’aliquota uniforme per tutti i lavori di efficientamento energetico, ma differenziata in base alla tipologia di immobile. Le aliquote saranno progressivamente ridotte nel 2026 e 2027.
A partire dal 2025, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione non potranno più essere utilizzati per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili, incluse le caldaie a condensazione. Gli apparecchi ibridi (le pompe di calore abbinate a caldaie), il solare ibrido (combinazione di caldaia e pannelli solari termici) e le combinazioni di questi sistemi.
La definizione delle tecnologie ammesse o escluse dagli incentivi è stata stabilita dalla Commissione europea con la Comunicazione 6206/2024.
Confermata la percentuale di detrazione del 50% e il tetto di spesa fino a 5.000 euro per il bonus mobili, la detrazione fiscale delle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici dopo una ristrutturazione per tutto il 2025.
Il bonus mobili si applica alle spese per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici (almeno di classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori).
Il governo con la legge di Bilancio ha introdotto un nuovo bonus per l’acquisto di grandi elettrodomestici ecoefficienti, prodotti in Europa, abbinato alla sostituzione di apparecchi meno performanti.
Il bonus prevede un contributo pari al 30% del costo, con un tetto massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico. Questo limite sale a 200 euro per i beneficiari con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Il contributo è destinato all’acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica, non inferiore alla nuova classe B, ed è richiedibile una sola volta per nucleo familiare.
Per accedere al bonus elettrodomestici 2025, sarà necessario che gli apparecchi acquistati siano prodotti in Europa e che quelli sostituiti vengano smaltiti correttamente tramite il riciclo.
Il Sismabonus, dedicato ai lavori di messa in sicurezza antisismica degli edifici e all’acquisto di immobili antisismici è stato prorogato fino al 2027 con nuovi limiti e condizioni. L’aliquota della detrazione sarà uniforme per tutti gli interventi antisismici, ma varierà in base al tipo di immobile su cui vengono eseguiti i lavori:
Prorogata fino al 2027 anche la detrazione per l’acquisto di immobili antisismici situati in zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3. Questo incentivo è riconosciuto per immobili situati in edifici demoliti e ricostruiti in chiave antisismica da un’impresa, che deve rivendere le unità immobiliari entro 30 mesi dalla conclusione dei lavori.
Nel 2025 l’aliquota della detrazione sul prezzo di vendita sarà pari al 50% per l’acquisto della prima casa e al 36% per l’acquisto di immobili non utilizzati come abitazione principale o a destinazione diversa. Nel 2026 e nel 2027, le aliquote saranno pari al 36% per le prime case e al 30% per seconde case e immobili a destinazione diversa.
La Legge di Bilancio 2025 riduce drasticamente il Superbonus, che sarà quasi del tutto eliminato nel 2025.
L’art. 8, comma 3 del testo prevede che la detrazione del 65% per le spese sostenute nel 2025 sarà riconosciuta solo per interventi che, entro il 15 ottobre 2024, abbiano soddisfatto almeno una delle seguenti condizioni:
Come indicato nella Manovra 2025 c’è la possibilità di ripartire in 10 rate annuali il superbonus maturato sulle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Non sono passati, invece, gli emendamenti per prorogare di un anno il bonus verde, la detrazione del 36% per la sistemazione a verde degli spazi esterni alle abitazioni. Il Bonus Verde cessa, quindi, il 31 dicembre 2024.
Nessuna modifica per il bonus barriere architettoniche, detrazione Irpef e Ires del 75% delle spese sostenute per lavori relativi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici fino al 31 dicembre 2025.
Per i bonus edilizi, dal 2025 i tetti di spesa subiranno modifiche legate al reddito del beneficiario. Per i soggetti con un reddito superiore a 75.000 euro, l’ammontare complessivo delle spese detraibili sarà calcolato tenendo conto di alcuni fattori: il numero di figli e la presenza di figli con disabilità:
I nuovi limiti non avranno effetto retroattivo e si applicheranno esclusivamente alle spese sostenute a partire dal 2025.
Questo però significa che per chi ha un reddito oltre i 75mila euro potrebbe essere necessario selezionare le spese da portare in detrazione, al fine di ottimizzare i benefici fiscali e minimizzare la perdita degli sconti previsti dal Fisco. Non tutte le spese di ristrutturazione, infatti, potranno essere detratte integralmente secondo le nuove regole.