
Il Piano d’azione per l’energia accessibile (Action Plan for Affordable Energy), presentato dalla Commissione UE, punta a far tornare competitiva l’Europa mediante una serie di misure a breve termine in grado di sostenere le aziende, dando sollievo ai cittadini.
Perché serve un piano ad hoc? Innanzitutto è fondamentale per realizzare il Clean Industrial Deal, possibile solo contando su prezzi energetici adeguati a competere in un contesto globale sempre più complesso e sfidante. In molti Paesi europei l’elettricità costa circa tre volte in più del gas.
Per le industrie, i prezzi al dettaglio dell’elettricità sono quasi raddoppiati dall’inizio della crisi energetica nel 2021. Inoltre, rendere l’energia accessibile significa garantire condizioni di sostenibilità per le famiglie, provate da bollette pesanti se non insostenibili. Non a caso, nel testo del Piano è citato il fenomeno della povertà energetica, che colpisce oltre 46 milioni di europei.
Nell’ambito del Clean Industrial Deal, la Commissione UE ha presentato il piano d’azione per un’energia accessibile, basato su quattro pilastri:
Da questi quattro pillar il piano prevede otto azioni, molte delle quali saranno realizzate già nel 2025:
Il piano d’azione per l’energia accessibile è parte integrante della bussola UE per la competitività, presentata a gennaio dalla Commissione Europea, come guida del lavoro per l’Unione Europea del prossimo quinquennio.
Pienamente ispirato al discorso sulla competitività di Mario Draghi, la Competitiveness Compass traccia il percorso dell’’Europa per farne “il luogo in cui le tecnologie, i servizi e i prodotti puliti futuri sono inventati, fabbricati e commercializzati e nel contempo il primo continente a impatto climatico zero”.

È un tentativo di recuperare la competitività perduta (o, se vogliamo, in grave ritardo) in particolare su Cina e Stati Uniti. Componente centrale della strategia per la competitività è il Clean Industrial Deal, la cui realizzazione richiede energia accessibile. Da qui si arriva all’Action Plan for Affordable Energy che intende concentrarsi sulla riduzione dei costi energetici per cittadini, aziende, industria e comunità in tutta l’UE, tenendo conto delle esigenze di tutte le persone, compresi i gruppi vulnerabili.
Questo piano d’azione presenta misure per abbassare le bollette energetiche nel breve termine, accelerando al contempo l’attuazione di riforme strutturali di risparmio sui costi tanto necessarie e rafforzando i nostri sistemi energetici per mitigare futuri shock dei prezzi.
L’UE si trova, dunque, a un punto di svolta per la competitività, la decarbonizzazione e la sicurezza energetica, con una chiara necessità di agire.
Per rendere le bollette elettriche più accessibili, prima azione del Piano per l’energia accessibile, è necessario lavorare su costi di rete e di sistema, tassazione, costi di fornitura. Inoltre, poiché il gas naturale è una parte significativa del mix elettrico, occorre garantire mercati del gas ben funzionanti e prezzi adeguati. Inoltre, l’efficienza energetica e il risparmio ridurranno la quantità di elettricità che i consumatori devono acquistare.
A tale proposito, la Commissione UE intende presentare una metodologia per garantire che le tariffe di rete incentivino l’uso più efficiente della rete, riducendo i costi del sistema energetico e le esigenze totali di nuovi investimenti nella rete, e formulerà raccomandazioni ai Paesi membri perché siano abbassate le tasse nazionali sull’elettricità.
Riguardo la volontà di ridurre il costo della fornitura di energia elettrica, occorre renderla possibile attuando rapidamente e in toto le norme UE sull’elettricità, Inoltre servono azioni aggiuntive per promuovere l’adozione di contratti di fornitura di elettricità a lungo termine, accelerare le procedure di autorizzazione per i principali progetti energetici, rafforzare le reti e aumentare la flessibilità. Come segnala la stessa Commissione UE, un sistema energetico sostenuto dall’integrazione del mercato, dalla generazione di energia rinnovabile e dalla flessibilità potrebbe comportare prezzi all’ingrosso dell’elettricità inferiori del 40% in media nell’Unione Europea.
Garantire il buon funzionamento dei mercati del gas è cruciale, dato che tuttora i prezzi all’ingrosso del gas nell’UE non sono tornati completamente ai livelli pre-crisi. La Commissione lavorerà per ottenere un accordo migliore per il gas naturale importato e proteggere gli acquirenti dell’UE dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili.
Sulla necessità di realizzare risparmi energetici, si vogliono sostenere i fornitori di soluzioni di efficienza energetica per le aziende attraverso la European Energy Efficiency Financing Coalition e intende aggiornare le sue norme sull’etichettatura energetica e l’ecodesign per i prodotti, “che hanno portato a risparmi stimati di circa 120 miliardi di euro sulle bollette energetiche nel 2023 e potrebbero salire a circa 162 miliardi di euro nel 2030”.
Completare l’Unione Energetica, quinta azione richiesta, è fondamentale per contare su un mercato energetico completamente integrato e su un quadro di governance coeso, in modo da prevenire forti aumenti dei costi di sistema.
La sesta azione riguarda la promozione di un contratto tripartito per garantire energia accessibile all’industria europea, una forma di cooperazione tra settore pubblico, istituzioni finanziarie, industrie che consumano energia e sviluppatori di energia pulita, capace di creare un clima favorevole agli investimenti.
Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento per la stabilità dei prezzi è fondamentale per la resilienza economica, l’accesso continuo a energia a prezzi accessibili ed evitare un’estrema volatilità dei prezzi.
Un sistema energetico resiliente deve essere in grado di resistere a potenziali interruzioni dell’approvvigionamento derivanti da tensioni geopolitiche, attacchi informatici, sabotaggi o eventi climatici estremi, tutti fattori che mettono a rischio la sostenibilità economica e l’accessibilità dell’energia per cittadini e imprese.
Per affrontare queste sfide, è necessario diversificare le fonti di approvvigionamento, investire nelle infrastrutture e rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri.
L’Europa deve essere pronta a proteggere l’accessibilità economica dell’energia in caso di crisi dei prezzi. La Commissione europea fornirà indicazioni ai Paesi membri sull’applicazione di misure volte a incentivare i consumatori a ridurre la domanda in determinati periodi.
Infine, “collaborerà con i gestori dei sistemi di trasmissione e le autorità di regolamentazione nazionali per aumentare temporaneamente i flussi di elettricità negli interconnettori transfrontalieri, in determinate situazioni”.
L’importanza di questo piano d’azione per l’energia accessibile parte proprio dal valore cruciale dell’energia, alla base dell’economia e della società. Pur rappresentando una piccola frazione della spesa del PIL, ha la forza di guidare l’intera economia.

L’energia è una risorsa, ma anche un problema, se si considerano i costi energetici dell’Europa. Nel 2023, i prezzi dell’elettricità industriale nell’UE erano in media di circa 186,70 euro per MWh nell’UE, contro i 72,70 €/MWh negli Stati Uniti e circa €/MWh in Cina, segnala il Center for European Policy Analysis (CEPA).
Già questa è un forte barriera alla competitività. Si aggiunga che la media UE nasconde disparità tra i paesi, spaziando da prezzi per MWh di elettricità non domestica che va dai 94 euro in Finlandia ai 256 euro in Italia, ricorda lo stesso CEPA.
Non è casuale che lo stesso rapporto Draghi menzioni l’energia quasi 700 volte, ha ricordato il Commissario UE per l’energia Dan Jørgensen nel discorso di presentazione del piano.
Tra i punti forti del piano d’azione per l’energia accessibile c’è la necessità di accelerare la transizione energetica, oltre che puntare sull’efficienza energetica. Senza il passaggio progressivo a una modalità di produzione basata sulle fonti rinnovabili, la fattura delle importazioni di combustibili fossili dell’UE nel 2025 sarebbe di 45 miliardi di euro in più rispetto al 2019, rappresentando circa lo 0,25% del PIL dell’UE.
“L’attuazione di questo piano d’azione consentirà all’UE di accelerare i benefici della transizione pulita – è scritto nel documento –. Ciò si tradurrà in un calo della bolletta delle importazioni di combustibili fossili dell’UE anno dopo anno verso 130 miliardi di euro di risparmi all’anno entro il 2030, che rappresentano una stima dello 0,65% del PIL entro il 2030”.
La volontà di attuare questo piano, alla base del Clean Industrial Deal, è basata anche sul ridare slancio alla competitività europea dal punto di vista industriale, partendo però dalla forza innovatrice europea sulla clean technology. In un passaggio del discorso del Presidente von der Leyen sul Clean Industrial Deal al Summit europeo dell’industria, ha affermato: “l’Europa ha talento. Produciamo un quarto di tutti i brevetti di tecnologie pulite nel mondo. È più di Stati Uniti e Cina”. Ha fatto l’esempio del settore dell’idrogeno. “L’anno scorso, le decisioni di investimento finali sugli elettrolizzatori in Europa sono quadruplicate rispetto all’anno precedente. Questa è la crescita più rapida al mondo”.
