La continua crescita della popolazione mondiale pone due grandi problemi: la disponibilità di cibo e quella di acqua. Al di là della siccità che negli ultimi mesi ha colpito l’Europa, la scarsità idrica è un problema sempre più pressante. Ad oggi 1,1 miliardi di persone, circa il 15% della popolazione mondiale, non ha accesso all’acqua e 2,7 miliardi, cioè il 35%, soffre per almeno un mese all’anno di carenza di questa risorsa. A risentire di questa situazione sono anche le coltivazioni e dunque la disponibilità di cibo per una popolazione che, nel 2050, si stima raggiungerà i 9,5 miliardi. Diventa quindi fondamentale utilizzare sistemi di irrigazione intelligente, ovvero data-driven, che consentano una migliore gestione dell’acqua, evitando sprechi e perdite di denaro.
Paessler, azienda specializzata nel monitoraggio di rete, ha analizzato i vantaggi che questo tipo di irrigazione porterebbe anche nelle coltivazioni idroponiche, dove le piante crescono non in terra bensì in acqua: oltre a ridurre sensibilmente il consumo idrico, l’irrigazione smart avrebbe una resa migliore grazie alla riduzione dei problemi.
Spesso, infatti, sono errori umani a causare perdite o danni ai raccolti; l’irrigazione intelligente garantisce che la quantità di acqua sia sempre giusta, e questo conduce anche all’uso della corretta dose di fertilizzante, evitando gli eccessi che danneggiano piante e terreno. Questo tipo di impianti, inoltre, può essere controllato automaticamente riducendo il lavoro manuale alla sola manutenzione.
Rifacendosi proprio a queste caratteristiche, Paessler ha sviluppato una serie di soluzioni di irrigazione intelligente all’avanguardia. Tra queste ci sono le connessioni LPWAN (Low Power Wide Area Network), a risparmio energetico che permettono ai sensori di inviare dati ad una console di monitoraggio centrale sfruttando una connessione a basso consumo energetico. Questi dati riguardano una serie di aspetti importanti per l’irrigazione come stato del suolo, umidità e saturazione di fertilizzanti, ma anche vento, temperatura e precipitazioni. Sulla base di questi dati si possono, ad esempio, programmare i tempi di irrigazione.
In alternativa è anche possibile programmare direttamente i sensori di irrigazione stabilendo quando l’impianto debba essere attivato. Tra le soluzioni proposte figurano anche il monitoraggio degli impianti, utile a prevenire guasti e relative spese di riparazione, e la rilevazione di possibili perdite, che permette di evitare sprechi d’acqua.