La rivoluzione dell’Internet of Things dentro le fabbriche

Il report di McKinsey evidenzia l’enorme valore economico, fino a 3,3 trilioni di dollari entro il 2030, che sarà generato dall’IoT nei processi produttivi

Il recente report di McKinsey, “The Internet of Things: Catching up to an accelerating opportunity”, sottolinea come il fattore chiave nell’evoluzione futura dell’IoT sarà rappresentato dalla sua inarrestabile diffusione nei processi industriali, considerati di gran lunga “l’ambiente” più fertile per il diffondersi dei dispositivi intelligenti.

Nel contesto delle fabbriche – che nel rapporto vengono individuate con una definizione peraltro molto estesa degli ambienti di produzione – il valore economico potenziale generato dall’Internet of Things entro il 2030 viene stimato in una “forbice” molto ampia ma comunque di dimensioni colossali, da 1,4 trilioni di dollari fino a 3,3 trilioni di dollari.

Maggior quota del mercato globale

Come detto, al di là dell’esatto ammontare economico, le fabbriche sono destinate a rappresentare il settore primario dello sviluppo futuro dell’IoT. In particolare, il report prevede che alla fine di questo decennio costituiranno il 26% sul totale globale del mercato dell’Internet of Things seguite a grande distanza dal settore sanitario (non oltre il 14% nel 2030) .

Occorre aggiungere che per quanto colossali, le previsioni di sviluppo dell’IoT nelle fabbriche (così come per gli altri contesti) sono comunque inferiori a quelle formulate in un precedente rapporto di McKinsey realizzato nel 2015. Infatti, se l’attuale stima relativa al valore economico potenziale nel 2025 va dai 690 ai 1.750 miliardi di dollari, si tratta di un intervallo che resta comunque ben lontano dai 1200-3700 miliardi che erano stati indicati, appunto, nel report di sette anni fa.

Motivi del ridimensionamento delle stime

Quanto ai motivi di questo ridimensionamento, sono per lo più quelli indicati a livello generale nel precedente articolo dedicato al rapporto di McKinsey. Nel dettaglio, a rallentare la diffusione dell’IoT nei processi produttivi c’è innanzitutto un approccio sbagliato di molte aziende che considerano l’IoT soltanto come un progetto tecnologico e non una generale trasformazione del modello operativo.

Fra gli altri elementi di criticità nella crescita dell’Internet of Things, i tempi ed i costi dell’installazione dei dispositivi intelligenti nelle fabbriche, le crescenti esigenze in tema di sicurezza informatica, oltre che i vincoli derivanti dal rispetto delle normative sulla privacy, quest’ultime in costante riformulazione.

Stima valore economico Internet of Things

Stima del valore economico generato dall’IoT al 2030 nei diversi settori

Più efficienza nelle operazioni di produzione

Tornando agli scenari futuri per l’Internet of Things, il report attribuisce il più grande potenziale per la creazione di valore in fabbrica all’ottimizzazione delle operazioni nella produzione, “che avranno l’effetto di rendere più efficiente la gestione quotidiana delle risorse e delle persone”.

Nel complesso, con la diffusione delle applicazioni di gestione nelle operazioni produttive relative al settore manifatturiero, quest’ultimo potrebbe arrivare a rappresentare circa il 32-39% del valore economico potenziale totale generato dall’IoT negli ambienti produttivi. Una quota percentuale del manifatturiero che dovrebbe corrispondere ad un ammontare compreso tra gli 0,5 trilioni e 1,3 trilioni di dollari entro il 2030.

Potenziale generato dall’Internet of Things

Così come a livello generale di mercato, nel report non manca un approfondimento geografico specifico relativo alla dislocazione del valore economico potenziale generato dall’Internet of Things nelle fabbriche entro il 2030. Ed al riguardo non sorprende certo l’indicata supremazia della Cina, peraltro persino maggiore di quella prevista a livello generale.

Nello specifico, se alla fine del decennio la stima attribuisce a Pechino il 26% del mercato globale dell’IoT, questo numero cresce fino addirittura al 42% ragionando in termini di valore economico potenziale generato nelle fabbriche. Cina che è seguita a poca distanza, 41% di valore economico entro il 2030, dai Paesi in via di sviluppo nel loro complesso.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità

tematiche ondigital

menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram