La riqualificazione con approccio “digital first” vince anche in termini di sostenibilità e permette di decarbonizzare gli uffici gestendo meglio energia e automazione. A dirlo, i risultati di una recente ricerca di Schneider Electric dedicata proprio all’efficientamento degli edifici e dei centri direzionali.
“L’abbattimento delle emissioni operative è la chiave di volta per la decarbonizzazione su larga scala degli edifici esistenti, utile per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero al 2050 – spiega Saul Fava, vice presidente della divisione Digital Energy di Schneider Electric -. Questa ricerca è un passo in avanti nella consapevolezza dei benefici della elettrificazione e della digitalizzazione degli edifici. Ne stima un contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 fino al 70%”.
I risultati dimostrano che applicare le soluzioni digitali di Schneider Electric per la gestione degli edifici e dell’energia potrebbe ridurre le emissioni di CO2 degli uffici fino al 42%. Il tutto, con un periodo di ammortamento inferiore a tre anni. L’elettrificazione smart & green, nella quale anche gli impianti di riscaldamento sono a zero emissioni, può poggiare anche su una microgrid alimentata da energia rinnovabile autoprodotta. Registrando, in questo caso, un ulteriore abbattimento del 28% delle emissioni operative. E il taglio complessivo vicino al 70%.
Come si è arrivati a tali percentuali? Alla base del documento, la modellazione energetica e sul calcolo delle emissioni di CO2 di un grosso immobile adibito a ufficio costruito nei primi anni duemila negli Stati Uniti. Correttamente analizzato facendo riferimento a diverse zone climatiche del paese. L’approccio digitale alla riqualificazione degli edifici, tuttavia, risulta applicabile a tutti i tipi di edifici e di aree geografiche.
Una strategia certamente efficace per la decarbonizzazione degli uffici, ma anche per altri immobili. Questo perché consente di ottenere risultati rapidi grazie alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica “upfront”. Ovvero, di quelle legate principalmente all’estrazione e alla produzione di materiali da costruzione.
L’approccio è anche meno impattante sulle attività quotidiane e più efficace per ridurre le emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita del building in oggetto. Una decarbonizzazione lenta, invece, rischia di comportare nel frattempo la svalutazione degli edifici, anche in termini di attrattività per possibili investitori e locatari, con perdite fino al 30%.
I vantaggi di tali interventi sono anche di natura sociale. A dirlo, un’altra ricerca condotta da Boston University Institute for Global Sustainability e Schneider Electric Sustainability Research Institute. Il passaggio a edifici a basse emissioni, di fatto, favorisce rapidamente la creazione di nuovi posti di lavoro.
Dal canto suo, Schneider Electric continua il proprio percorso di impact company. I prodotti connessi, i software e servizi dedicati alla sostenibilità aiutano a promuovere l’efficienza operativa. Ma anche a eliminare gli sprechi di energia e a disegnare strategie per la riduzione delle emissioni in tutte le categorie di edifici e impianti. La nuova ricerca offre in questo contesto soluzioni pratiche e immediate per aiutare tutte le organizzazioni a orientarsi in questa sfida.
