La transizione ecologica delle PMI è anche un’opportunità economica

All’interno dell’ultimo Rapporto sull’Economia Circolare è contenuto un approfondimento dedicato alle piccole e medie imprese con una serie di proposte per facilitare l’approccio delle aziende all’economia circolare

Le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano praticamente da sempre il fulcro dell’attività imprenditoriale nel nostro Paese. Un nocciolo duro che promette di recitare un ruolo fondamentale anche nella transizione ecologica ed a cui è dedicato un approfondimento nella sesta edizione del Rapporto sull’Economia Circolare.

“Le PMI, comprese quelle micro – si legge nello studio curato dal Circular Economy Network (CEN) –, appaiono in misura crescente consapevoli della necessità di un ruolo attivo nella transizione ecologica, e non solo per ridurre gli impatti ambientali. Si tratta di cogliere le opportunità di carattere economico connesse ad una maggiore sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi, oltre che al contenimento dei costi di approvvigionamento dell’energia e delle materie prime, nonché alla competitività dei loro prodotti sui mercati”.

E proprio all’aspetto economico si rivolge l’attenzione del CEN, poiché emerge una minore consapevolezza da parte delle imprese relativamente ai benefici finanziari che derivano dalla conversione green delle attività. La sostenibilità è infatti destinata a divenire sempre più, anche per le PMI, “un fattore rilevante sul fronte dell’accesso al credito, della partecipazione a bandi pubblici orientati al green procurement, della possibilità di usufruire di incentivi pubblici”.

Le evoluzioni richieste alle PMI

Nel rapporto si sottolinea come, per essere parte integrante della transizione ecologica, alle PMI sono richieste alcune evoluzioni fondamentali: “Le imprese devono saper misurare le proprie performance, a partire dall’efficienza nell’uso dell’energia e delle materie prime, dalla riduzione delle emissioni e dalla circolarità”.

In generale, a determinare il gap che le piccole e medie imprese italiane scontano in questa fase non è tanto la mancanza di consapevolezza. La necessità del cambiamento è infatti avvertita in modo abbastanza diffuso dalle PMI, con l’opportunità di orientare le proprie attività in direzione della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.

“A pesare – si legge nel rapporto – ci sono piuttosto due fattori. Da un lato la carenza di adeguati strumenti e competenze aziendali, dall’altro la necessità di un contesto che sia in grado di favorire la transizione ecologica delle imprese più piccole attraverso efficaci politiche industriali e un quadro normativo più semplice”.

Sette mosse per accelerare la transizione ecologica delle PMI

Le piccole imprese – nella visione del CEN – possono dunque svolgere un ruolo di primo piano nella transizione verso un’economia circolare. “Il sistema produttivo italiano è caratterizzato da un’antica e radicata vocazione all’uso efficiente delle risorse e da esperienze quali i distretti produttivi e i consorzi artigiani. Per questo rappresenta un terreno fertile in cui sviluppare queste potenzialità. Ma a tal fine è necessario che anche le politiche pubbliche siano maggiormente orientate in questa direzione”.

Ne consegue, all’interno del rapporto, una serie di proposte per facilitare la transizione ecologica delle PMI italiane:

  1. Sostenere iniziative di supporto alle PMI per l’utilizzo delle risorse pubbliche disponibili (Transizione 4.0, Transizione 5.0, ecc.) a sostegno degli investimenti per la transizione a un’economia più circolare.
  2. Utilizzare la riforma dei sussidi ambientalmente dannosi per destinare risorse al finanziamento di agevolazioni fiscali a favore delle PMI che utilizzano materie prime seconde o che svolgono attività finalizzate all’uso prolungato e al riutilizzo (manutenzione, riparazione).
  3. Promuovere piattaforme di simbiosi industriale per lo scambio di sottoprodotti, gratuitamente accessibili alle PMI.
  4. Promuovere e finanziare, a livello nazionale e regionale, attività di formazione per l’economia circolare, coinvolgendo anche le associazioni di categoria, per le PMI.
  5. Promuovere la diffusione di set di indicatori per misurare e valutare la circolarità delle attività delle PMI.
  6. Aumentare i fondi per l’attività di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo dell’economia circolare delle PMI.
  7. Realizzare una piattaforma informatica per la diffusione delle buone pratiche di economia circolare accessibile gratuitamente alle PMI.

L’indagine presso le imprese artigiane

A completare il rapporto, sempre in tema di PMI, ci sono i risultati dell’indagine sull’economia circolare nelle imprese artigiane che è stata realizzata qualche mese fa dalla CNA in collaborazione con il Circular Economy Network, nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia Circolare. Sono state coinvolte più di 800 imprese che hanno risposto ad un questionario inviato alle aziende associate alla CNA.

come affrontano la transizione ecologica le PMI

Il 65% delle imprese ha dichiarato di avere attuato almeno uno dei processi riconducibili all’economia circolare. Si tratta di una quota che supera di oltre due volte quella rilevata in una precedente indagine del 2021 (allora le imprese che dichiaravano di attuare processi di economia circolare erano il 30,2% del campione) e che potrebbe aumentare ancora: vi è infatti un 10% di imprese che ritiene di volersi avvicinare all’economia circolare nel prossimo futuro.

Gli interventi realizzati con maggiore frequenza riguardano:

  • l’utilizzo di materiali riciclati (68,2%),
  • la riduzione degli imballaggi (64%),
  • interventi per la durabilità e la riparabilità del prodotto (53,2%).

Chiamate ad illustrare i principali vantaggi derivanti dall’adozione di misure di economia circolare, il 70,4% delle imprese ha indicato la maggiore sostenibilità ambientale e, a seguire, la riduzione dei costi di produzione (61%), la maggiore efficienza (35,6%) e l’impulso all’innovazione (34,2%).

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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