La servitizzazione: cos’è, e perché conviene

La servitizzazione sostituisce il passaggio di proprietà del prodotto con l'uso di quello strumento da parte del cliente. In pratica, si vende e si compra efficienza, un servizio di qualità
La servitizzazione sostituisce il passaggio di proprietà con l'uso

Vendere non più, o non solo, strumenti e macchinari, ma la loro efficienza, le loro funzioni operative, ciò che sono in grado di fare e al meglio, i loro servizi all’utente finale. In pratica, la cosiddetta servitizzazione è proprio questo: vendere, dal lato fornitore, e acquistare, dal lato cliente, non il prodotto, ma il servizio, ciò che il prodotto fa, alla sua massima efficienza.

La ‘fattura’ viene fatta quindi non per il passaggio di proprietà del prodotto o strumento, ma per l’uso di quello strumento da parte del cliente, e in base a come e quanto ‘lavora bene’ e funziona bene il prodotto. Che resta di proprietà del produttore. In sostanza, la servitizzazione è una sorta di ‘affitto’ del prodotto, ma il fornitore si impegna non solo a ‘prestarlo’ ma a farlo funzionare sempre con la massima efficienza, funzionalità e produttività. Per questo il fulcro si sposta dal prodotto al servizio fornito.

Quando cambiare conviene

Questa evoluzione, partita dal mondo dei Servizi, si sta allargando, e si estenderà ancora di più in futuro, agli ambiti della produzione.
È una tendenza già in atto, sia nell’Industria tradizionale sia nelle imprese 4.0 più all’avanguardia, perché chi vuole e cerca più efficienza, per la propria azienda, per i vari processi e sistemi produttivi, può trovare nella servitizzazione una soluzione adeguata.

Perchè? Perché spesso conviene, a entrambe le parti in gioco: produttore, di tecnologie e soluzioni, da una parte; e non più acquirente delle macchine, ma utente dei loro servizi, dall’altra. Produrre e offrire solo macchine e strumenti non basta più, anche perché la forte concorrenza internazionale, che rende i margini di profitto sulla vendita sempre più limitati: occorre fornire servizi, con strumenti a noleggio, in molti casi bisogna ormai cambiare completamente il modello di business, in un percorso verso la servitizzazione.

Servitizzazione, un passaggio epocale

Il principio, e il modello di business, è già evidente in settori completamente diversi, come dimostra Uber, ormai il colosso mondiale della mobilità privata senza possedere neppure un’automobile; o Airbnb, il più grande protagonista dell’ospitalità a livello globale, senza possedere neanche una camera.
È il passaggio epocale dal possesso, di un bene o strumento, all’accesso, a quel bene o servizio, fatto crescere dalla Sharing economy. Niente di particolarmente nuovo rispetto a prima, l’affitto di un bene è sempre esistito. La novità eclatante è che le nuove tecnologie rendono il meccanismo molto più profittevole, gestibile e a portata di mano.

Cambiano i modelli di business: “con il modello di business della servitizzazione, cambia anche la relazione del produttore con il cliente, perché non si vende più il prodotto, ma l’uso del prodotto. Cambia il modo di ottenere valore”, sottolinea Sergio Terzi, direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano. Che rileva: “tutto questo è possibile perché c’è un mercato che cambia il modo e il profilo di consumo, c’è un mercato che accetta una proposta diversa rispetto a prima”.

I vantaggi del nuovo mercato

Nello scenario della servitizzazione e dell’approccio ‘circolare’ alle attività di business, per il produttore e fornitore di macchinari, sistemi e servizi, i vantaggi possono essere diversi:

  • il mercato cresce con il noleggio di strumenti e servizi;
  • c’è un effetto fidelizzazione del cliente e utente, dato che il rapporto con il produttore non termina con l’acquisto del bene, ma continua nel tempo;
  • il produttore, in questo modo, mantiene anche un maggiore controllo sulla configurabilità e lo sviluppo dei sistemi;
  • il produttore si occupa della manutenzione delle macchine;
  • centralizzazione della gestione dei guasti.

Allo stesso modo, ci sono importanti vantaggi anche per chi affitta:

  • può accedere e usare lo strumento e il suo servizio senza dover sostenere la spesa di acquistarlo, con costi immediati e complessivi molto più bassi;
  • non avendo la proprietà non subisce neanche l’obsolescenza dei macchinari;
  • può quindi cambiarli e rinnovarli con molta più facilità e flessibilità, a seconda di esigenze diverse e che cambiano nel corso del tempo;
  • può testare macchinari e soluzioni anche in via sperimentale, e non definitiva; ad esempio, per quanto riguarda nuove tecnologie che nella fase iniziale evolvono rapidamente.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.

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