Lo slogan del nucleare per ritornare in auge: piccolo è bello

I progressi tecnologici nella progettazione degli impianti, uniti alla crescente domanda energetica, stanno riportando d’attualità lo sviluppo dell’energia nucleare, con grande interesse per i nuovi reattori modulari
IEA ha realizzato un nuovo report dedicato all'energia nucleare

Per alcuni è stata una fortuna, per altri una iattura, sta di fatto che per quanto riguarda l’energia nucleare da produrre in Italia non si è mai passati dalle chiacchiere ai fatti. Uno stallo che, dopo tante polemiche nel secolo scorso, si è trasformato in una sorta di quieta accettazione negli ultimi decenni, situazione peraltro facilitata dalla constatazione che anche i Paesi con forte presenza di centrali nucleari hanno dato lo stop a tutti i nuovi progetti di sviluppo.

Le ragioni del rinnovato interesse per il nucleare

Senonché, un po’ per l’ennesima crisi energetica legata all’invasione russa dell’Ucraina, un po’ per i progressi tecnologici nella progettazione dei reattori di ultima generazione, nel mondo si sta ricominciando a parlare con insistenza dell’energia nucleare e, di riflesso, lo stesso avviene anche nel nostro Paese.

Di questa “nuova vita” dell’energia nucleare si occupa un nuovo rapporto dell’AIE, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, secondo il quale “il rinnovato slancio verso l’energia nucleare potrebbe aprire una nuova era per una fonte di energia sicura e pulita, in quanto la domanda di elettricità è in forte crescita in tutto il mondo”.

Lo sviluppo degli impianti SMR

Il rapporto, dal titolo The Path to a New Era for Nuclear Energy, sottolinea il nuovo impulso alla messa in opera di impianti nucleari, sotto forma di nuove politiche, progetti, investimenti e progressi tecnologici, quest’ultimi con particolare riferimento ai piccoli reattori modulari, identificati dall’acronimo SMR che sta per Small Modular Reactors.

Nel report viene effettuata una valutazione completa della situazione attuale, identificando le principali sfide che devono essere affrontate per consentire l’affermarsi di una nuova era dell’energia nucleare. Sono quindi presenti approfondimenti su come finanziare nuovi progetti nucleari garantendo al contempo catene di fornitura affidabili e diversificate per la loro costruzione e alimentazione.

Nucleare: nuova capacità per 70 gigawatt

“Oggi è chiaro che il forte ritorno dell’energia nucleare, previsto dall’AIE vari  anni fa, è in pieno svolgimento, con il nucleare che è destinato a generare un livello record di elettricità nel 2025”, afferma il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol. “Inoltre, sono in costruzione più di 70 gigawatt a livello globale di nuova capacità nucleare, uno dei livelli più alti degli ultimi 30 anni, e più di 40 Paesi progettano di espandere il ruolo del nucleare nei loro sistemi energetici”.

Per Birol sono in particolare gli SMR ad offrire “un potenziale di crescita entusiasmante. Tuttavia, i governi e l’industria devono ancora superare alcuni ostacoli significativi sulla strada verso una nuova era per l’energia nucleare, a partire dalla realizzazione di nuovi progetti innovativi, non soltanto nella tempistica di realizzazione e nel budget, ma anche in termini di finanziamenti e catene di fornitura”.

Quasi il 10% dell’elettricità globale

Nel report si ricorda che dal nucleare arriva quasi il 10% della fornitura globale di elettricità, il che lo rende la seconda fonte mondiale di elettricità a basse emissioni dopo l’energia idroelettrica. Ma il futuro riserverà sfide complesse: “Sarà necessaria una nuova capacità di generazione da una gamma di tecnologie per tenere il passo con la rapida crescita della domanda, comprese appunto quelle in grado di fornire una produzione stabile e flessibile come il nucleare”.

generazione elettrica suddivisa tra fonti

Una previsione, quella di una rapida espansione della domanda, legata al fatto che l’elettricità viene sempre più utilizzata per alimentare praticamente di tutto, “dall’industria all’aria condizionata, dai veicoli elettrici ai data center, in concomitanza con l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale”.

Impianti localizzati in pochi Paesi

La maggior parte degli impianti nucleari esistenti oggi si trova nelle economie avanzate, ma si tratta di impianti che nella larga maggioranza sono stati costruiti decenni fa. Negli ultimi anni, però, la mappa globale del nucleare sta cambiando, con la maggior parte dei progetti in costruzione localizzata in Cina, che è quindi sulla buona strada per superare sia gli Stati Uniti che l’Europa in termini di capacità nucleare installata entro il 2030.

Anche la Russia è un attore importante nel panorama della tecnologia nucleare. Infatti, dei 52 reattori la cui costruzione è iniziata in tutto il mondo dal 2017, 25 sono di progettazione cinese e altri 23 sono di progettazione russa. Inoltre il rapporto AIE mostra come la produzione e l’arricchimento dell’uranio, il combustibile che alimenta i reattori nucleari, sono altamente concentrati.

Russia leader nell’arricchimento uranio

“Attualmente – spiega il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia – oltre il 99% della capacità di arricchimento dell’uranio avviene in soli quattro Paesi fornitori, con la Russia che detiene largamente la leadership in questo settore, rappresentando da sola il 40% della capacità globale”.

E lo stesso Fatih Birol aggiunge: “Avere dei mercati altamente concentrati per le tecnologie nucleari, così come per la produzione e l’arricchimento dell’uranio, rappresenta un fattore di rischio per il futuro ed evidenzia la necessità di determinare una maggiore diversità nelle catene di fornitura”.

I vantaggi offerti dai piccoli reattori

Come detto, le innovazioni nelle tecnologie nucleari stanno contribuendo a dare slancio ai nuovi progetti. Gli SMR, che sono un tipo di centrali nucleari su piccola scala più rapide da costruire e con maggiori possibilità di riduzione dei costi, stanno suscitando un crescente interesse. Al riguardo, il rapporto mostra come l’introduzione degli SMR potrebbe portare a costi di finanziamento inferiori.

“Con il giusto supporto – si legge –, le installazioni SMR potrebbero raggiungere gli 80 GW entro il 2040, rappresentando il 10% della capacità nucleare complessiva a livello globale. Tuttavia, il successo della tecnologia e la velocità di adozione dipenderanno dalla capacità del settore di ridurre i costi entro il 2040 a un livello simile a quelli dei progetti idroelettrici e eolici offshore su larga scala”.

Ruolo chiave degli investimenti

Ma l’apertura di una nuova era per l’energia nucleare richiederà anche molti investimenti sul settore. Nel dettaglio, in uno scenario di rapida crescita gli investimenti annuali dovrebbero raddoppiare fino a 120 miliardi di dollari già entro il 2030. E considerata la portata degli investimenti infrastrutturali richiesti, l’implementazione di nuovi progetti nucleari non potrà basarsi esclusivamente sulle finanze pubbliche.

Per attrarre capitali privati ​​nel nucleare, l’analisi AIE reputa fondamentale la prevedibilità dei flussi di cassa futuri. Settore privato che peraltro sta sempre più considerando gli investimenti nell’energia nucleare, per la sua capacità di offrire “energia pulita, competitiva e stabile che può alimentare operazioni ad alta intensità energetica 24 ore su 24, 7 giorni su 7”. Nucleare che viene preso in considerazione anche per fornire elettricità ai data center e all’AI.

Necessaria una visione strategica

Nelle sue conclusioni, il rapporto sottolinea come “per sfruttare le opportunità offerte dall’energia nucleare, i governi devono essere preparati a fornire una visione strategica per il settore insieme a dei quadri normativi stabili che daranno ai privati la fiducia per investire, senza dimenticare il ruolo svolto dagli incentivi”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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