Nel 2024, nei 13 Paesi monitorati (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Svezia, Regno Unito), sono state vendute circa 2 milioni di pompe di calore, in netto calo rispetto ai 2,6 milioni del 2023. Questo significa che le vendite sono diminuite del 23% rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’Associazione Europea delle Pompe di Calore (EHPA).
Questi Paesi rappresentano circa l’85% del mercato europeo, portando lo stock totale di pompe di calore installate a circa 26 milioni. La riduzione delle vendite sta rallentando la transizione del settore del riscaldamento dai combustibili fossili alle pompe di calore.
Il settore, dopo aver investito miliardi di euro tra il 2022 e il 2023 per aumentare la capacità produttiva e rafforzare la sicurezza energetica europea, sta ora affrontando una crisi. Le aziende sono costrette a ridurre la produzione e tagliare posti di lavoro: almeno 4.000 licenziamenti sono già stati confermati e oltre 6.000 lavoratori hanno subito impatti indiretti. Complessivamente, il settore impiega circa 170.000 persone in Europa.
Gli esperti individuano tre motivazioni principali per il calo delle vendite:
Il calo delle vendite non è stato uniforme in tutta Europa. In Belgio le vendite sono diminuite del 52%, mentre in Germania del 48%. L’unico Paese a registrare una crescita significativa è stato il Regno Unito, dove le vendite sono aumentate del 63% grazie a solidi programmi di supporto governativo.
Nonostante le difficoltà, il settore delle pompe di calore rimane fondamentale per centrare gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE. Con oltre 250 siti produttivi in Europa, il settore ha attratto investimenti per 7 miliardi di euro tra il 2022 e il 2025 e ha contribuito a evitare emissioni equivalenti a quelle di 7,5 milioni di automobili.
Il futuro del mercato dipenderà dalle decisioni politiche dei prossimi mesi. La speranza del settore è che la Commissione Europea ponga le pompe di calore al centro del prossimo “Clean Industrial Deal“, garantendo così il mantenimento della leadership europea nel settore delle tecnologie pulite.
“Il settore delle pompe di calore sta attraversando una fase difficile, ma non è affatto al capolinea – ha dichiarato Paul Kenny, direttore generale di EHPA -. I consumatori vogliono un riscaldamento sostenibile, case confortevoli e vogliono sostenere l’occupazione e l’indipendenza energetica in Europa. Non appena vedranno che questo è possibile grazie a politiche UE e nazionali favorevoli e a una tassazione che penalizza i combustibili fossili anziché le persone, dimostreranno la loro scelta orientandosi sulle pompe di calore.”