La mobilità elettrica cresce rapidamente ma in modo squilibrato

Le vendite di veicoli passeggeri a batteria aumentano velocemente, ma il traffico pesante è ancora dominato dai motori termici: secondo BloombergNEF se la situazione non cambia sarà impossibile centrare gli obiettivi per il 2050
I veicoli elettrici passeggeri crescono, ma non i camion e i van

Una gigantesca opportunità, ma anche una sfida di proporzioni altrettanto rilevanti. Il futuro dei veicoli elettrici passa attraverso queste due situazioni, dove il compimento della prima dipende ovviamente dalla vittoria nella seconda. A ribadirlo è il recente ed esteso report di BloombergNEF dal titolo “Long-Term Electric Vehicle Outlook” (EVO).

Un’analisi nella quale innanzitutto si sottolinea come l’adozione dei veicoli elettrici è in continua crescita. Un’espansione propiziata da una serie di circostanze favorevoli, fra cui i continui progressi nella tecnologia delle batterie e il loro significativo calo di prezzo. Tuttavia, BNEF indica che la finestra per raggiungere le ambizioni globali di un settore dei trasporti con impatto zero “è più ristretta che mai”.

Veicoli elettrici: giro d’affari raddoppiato in due anni

Cominciamo dal presente, per dire che a testimoniare la crescita del settore c’è soprattutto il boom delle vendite dei veicoli elettrici destinati al trasporto passeggeri (non è proprio così in Italia). Nel giro di appena due anni, infatti, il giro d’affari si è praticamente raddoppiato, sfiorando i 14 milioni di mezzi venduti nel 2023 (nel 2022 oltre 10 milioni). A fare la parte del leone c’è la Cina, dove l’anno scorso sono state immatricolate circa 8 milioni di auto elettriche.

la crescita delle vendite veicoli elettrici  dal 2027 al 2023

Ma se la supremazia di Pechino non suscita alcuna sorpresa, il Long-Term Electric Vehicle Outlook mostra anche che i veicoli elettrici non sono più soltanto un fenomeno delle nazioni economicamente più sviluppate. Paesi come Tailandia, India e Brasile stanno registrando vendite record grazie al lancio di modelli elettrici a basso costo destinati agli acquirenti locali.

La composizione del parco circolante

Un altro riscontro molto interessante all’interno del rapporto di BloombergNEF riguarda la ripartizione del parco circolante elettrico a seconda della tipologia dei veicoli. I numeri maggiori sono ovviamente relativi ai mezzi a due o tre ruote che hanno superato i 300 milioni (301.995.237), con una percentuale sul venduto nel comparto pari al 47%. Questo significa che ormai la metà dei mezzi a due o tre ruote venduti nel mondo è alimentato da una batteria.

tipologia di veicoli elettrici circolanti nel 2023

Ultimi per numero complessivo (720.884), ma secondi per quanto attiene la quota di penetrazione sul mercato (26% delle vendite), sono gli autobus elettrici.

I veicoli passeggeri alimentati a batteria hanno invece superato quota 40 milioni (40.863.996), con una quota del 18% sul venduto globale. Infine, il comparto vistosamente più arretrato è quello del traffico pesante elettrico (camion e van), con una flotta circolante pari a 1.518.916 veicoli ed una percentuale nel mercato di appena il 4%.

I due scenari di sviluppo della mobilità elettrica

Per quanto riguarda le prospettive future, il rapporto presenta due distanti scenari per il trasporto green su strada:

  1. lo scenario base di transizione economica (ETS) è quello più prudenziale, nel quale l’adozione dei veicoli elettrici nei prossimi anni sarà determinata dalle attuali tendenze tecnico-economiche e senza nuovi interventi politici;
  2. molto più ambizioso è invece lo scenario messo a punto da BloombergNEF e denominato Net Zero (NZS). In questo caso, infatti, siamo di fronte ad un’evoluzione della mobilità green coerente con il raggiungimento di una flotta globale a zero emissioni entro la metà del secolo.

Europa e Stati Uniti rallentano

In particolare, nel caso base dell’ETS, le vendite di veicoli elettrici continueranno ad aumentare a livello globale, anche se la crescita sarà rallentata negli Stati Uniti e in Europa a causa di vari fattori:

  • da un lato i cambiamenti normativi e politici,
  • dall’altro lato alcune case automobilistiche che ridimensionano i loro obiettivi relativi ai veicoli elettrici.

Una frenata dell’Occidente i cui segnali sono già visibili: “Negli Stati Uniti, la mancanza di modelli a basso costo e il nervosismo del mercato dei veicoli elettrici, infiammato dalle imminenti elezioni presidenziali, hanno contribuito a rallentare l’adozione quest’anno, mentre gli obiettivi di risparmio di carburante in Europa non diventeranno più rigorosi fino al 2025, liberando le case automobilistiche dalla pressione per aumentare le vendite di veicoli elettrici”.

I fattori positivi per lo sviluppo

A favore della mobilità elettrica, nello scenario ETS, giocano comunque fattori importanti poiché la tecnologia alla base dell’elettrificazione continua a migliorare, i prezzi delle batterie continuano a scendere e “l’adozione dei veicoli elettrici passa dall’essere guidata dalle politiche all’essere guidata dalla domanda dei consumatori in tutti i mercati”.

Crescita del mercato delle auto

Ne consegue che nella stima di BNEF le vendite di veicoli elettrici per passeggeri supereranno i 30 milioni nel 2027 e cresceranno fino a 73 milioni all’anno nel 2040, contribuendo rispettivamente per il 33% e il 73% alle vendite globali di auto in quegli anni. Ed ancora, secondo lo scenario ETS il valore cumulativo delle vendite di veicoli elettrici in tutti i segmenti potrebbe raggiungere i 9 trilioni di dollari entro il 2030 e i 63 trilioni di dollari entro il 2050.

Il fardello dei veicoli pesanti

Tutto ciò però non basta, perché se l’NZS di BNEF prevede che il 100% del parco auto stradale venga elettrificato entro la metà del secolo, il caso base ETS nel 2050 raggiunge solo il 69%.

Ad influire sono soprattutto i veicoli pesanti e medi, i più lontani dal raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni. Infatti, i mezzi con propulsori elettrici, uniti a quelli a celle con combustibile idrogeno, rappresenteranno solo il 18% delle vendite globali di camion entro il 2030 e il 43% entro il 2040.

“Le attuali tendenze tecnico-economiche – è la conclusione di BloombergNEF – da sole non sono sufficienti per riportare il settore dei trasporti sulla buona strada verso gli obiettivi climatici globali. Per questo si rende ancora estremamente necessario un forte sostegno normativo. Attualmente, solo un segmento del trasporto su strada, ovvero i veicoli a due o tre ruote, è sulla buona strada per raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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