L’inquinamento indoor, ovvero quello causato da una scarsa qualità dell’aria negli ambienti interni, può comportare seri rischi per la salute, soprattutto per i bambini e gli anziani. Questa problematica non va sottovalutata, perché può determinare una serie di costi economici nei bilanci nazionali, legati all’aumento della spesa sanitaria pubblica o alla riduzione della produttività.
Basti pensare che, secondo alcuni studi scientifici, l’aria che respiriamo quando siamo all’interno di ambienti chiusi può registrare livelli di inquinamento più elevati rispetto all’aria estera delle città più industrializzate. Un dato importante se si considera che trascorriamo all’interno di edifici il 90% della nostra quotidianità.
Per cercare di chiedere una maggiore attenzione politica su questo tema, Eurovent – insieme ad altre sette associazioni – ha lanciato un manifesto sulla qualità dell’aria interna con l’obiettivo di rendere la salubrità di questi luoghi un diritto umano fondamentale.
Nello specifico le realtà coinvolte, oltre a Eurovent, sono: Air Movement and Control Association (AMCA) Europe, European Association of Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pump Contractors (AREA), European Partnership for Energy and the Environment (EPEE), European Ventilation Industry Association (EVIA), Eurovent, Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning Associations (REHVA) e GCP Europe.
“Insieme ai co-firmatari -si legge in una nota – sottolineiamo, in questa fase in cui inizia un nuovo mandato del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, l’importanza cruciale della qualità dell’aria indoor per la nostra salute, per la nostra economia e per le generazioni future. Non dobbiamo dimenticare che gli interventi per ottenere una buona qualità dell’aria non devono limitarsi all’esterno, ma devono includere anche l’aria che respiriamo in casa, dove trascorriamo il 90% della nostra vita quotidiana”.
“Pertanto – prosegue la nota – chiediamo maggiore attenzione politica e un’azione legislativa mirata per far sì che la qualità dell’aria interna riceva il riconoscimento e le risorse che merita”.
Alcuni dei punti chiave del manifesto Eurovent riguardano la modalità più efficace con cui integrare le politiche di contrasto all’inquinamento indoor nel quadro normativo europeo. Le associazioni sottolineano come sia fondamentale garantire che le politiche future pongano al centro la salute e il comfort delle persone che vivono, lavorano e studiano negli edifici europei.
I politici europei dovrebbero:
Oggi, gli standard in tema di qualità dell’aria negli ambienti interni sono stabiliti su base nazionale, anche se i Paesi in cui esistono alcune normative sono ancora in numero limitato. Sebbene quindi a livello dell’UE non esistano norme precise, negli ultimi anni si sono fatti passi avanti grazie alla recente revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD).
Questa norma rappresenta un passo importante nel riconoscere l’importanza cruciale della qualità dell’aria interna degli edifici per la salute e il comfort delle persone.
Tra i punti chiave c’è anche il riconoscimento del ruolo di primo piano della ventilazione meccanica. Ciò è legato all’introduzione dell’ispezione obbligatoria dei sistemi di ventilazione, una misura che garantirà non solo prestazioni ottimali degli edifici, ma migliorerà anche il comfort interno e la qualità dell’aria che respiriamo quando siamo al chiuso.
Il prossimo passo, si legge nel manifesto Eurovent, sarà invece quello di garantire un recepimento adeguato sotto forma di norme nazionali ben ponderate e regolamenti che favoriscano l’adozione di soluzioni tecnologiche ‘ad hoc’.
Se a livello europeo l’iter normativo è stato finalizzato, ora, spiegano le associazioni, la partita è tutta da giocare a livello di politiche nazionali, in quanto gli Stati membri recepiranno la direttiva nei prossimi due anni. In questo percorso la Commissione europea avrà un ruolo chiave per garantire che nel lungo termine le linee guida legate al recepimento delle nuove regole siano conformi ai target stabiliti dalla direttiva.