Mansutti e GaiaGo per una mobilità più sostenibile

Incentivare la mobilità sostenibile, sensibilizzare alla cultura della condivisione e al concetto di inclusione sociale e di aggregazione per costruire un ecosistema green della mobilità di quartiere che sostenga e valorizzi i piccoli commercianti, messi a dura prova dall’emergenza sanitaria.

Un obiettivo importante ma non semplice da raggiungere. Per questo GaiaGo, piattaforma di mobilità elettrica condivisa integrata negli edifici, ha lavorato con la milanese Mansutti Spa  (operativa in ambito insurance) per sviluppare il progetto GaiaGo Mini.

Come funziona GaiaGo Mini

Dipendenti Mansutti con scooter elettricoI mobility provider integrati nel progetto GaiaGo Mini sono MiMoto, primo servizio di scooter sharing elettrico made in Italy, e GoVolt, startup che offre servizi di micro-mobilità sostenibile in sharing, che metteranno a disposizione della community aziendale i loro scooter e monopattini elettrici.

Per i prossimi due mesi i dipendenti della Mansutti Spa riceveranno una mappa delle attività commerciali che hanno aderito all’iniziativa (tra cui gelaterie, ristoranti, bar, pasticcerie, parrucchieri, centri estetici) e per ogni acquisto effettuato presso di loro riceveranno dei codici sconto utili per avere 15 minuti di mobilità gratuita.

I dipendenti Mansutti avranno inoltre a disposizione gratuitamente per tre mesi un’auto elettrica offerta da GaiaGo, prenotabile e calendarizzabile tramite l’apposita App.

 

Il punto di vista di Mansutti e GaiaGo

GaiaCar“La mobilità crea valore – spiega Giorgio Meszely, CEO & Founder di GaiaGo – e le nostre città hanno bisogno di integrare gli spazi con tutte le forme di mobilità. GaiaGo Mini è un’iniziativa che rientra nel progetto europeo di GaiaGo per l’integrazione della mobilità negli edifici e nei progetti di rigenerazione urbana seguendo quello con Redo Sgr, nel quale GaiaGo fornirà la propria piattaforma di mobilità sostenibile. Aziende quali Sorgenia stanno già utilizzando GaiaGo per la gestione della loro flotta“.

“Dopo il lancio della nuova polizza Smart Mobility, pensata per questa categoria di veicoli, non potevamo che concentrarci sulla mobilità sostenibile, che portiamo nel nostro cuore. – dichiara Tomaso Mansutti, Amministratore Delegato di Mansutti Spa – I nostri collaboratori hanno accesso, grazie a GaiaGo, a un nuovo mondo che mette in relazione la nostra realtà locale con i grandi sistemi di mobilità. Attraverso le tecnologie di GaiaGo potremo muoverci con serenità”.

SanificaAria, Beghelli sanifica gli ambienti (con le persone presenti)

Il tema della salute ambientale e della sanificazione non è mai stato tanto attuale.
La salvaguarda della salute delle persone nei loro ambienti è uno dei punti chiave che hanno portato Beghelli a sviluppare SanificaAria, una soluzione pensata per sanificare in continuo l’aria negli ambienti civili e nel terziario, il tutto anche in presenza di persone.

Aria sanificata

I raggi UV (in particolare gli UV-C) vengono usati da anni per sanificare oggetti in molti settori. SanificaAria è una gamma di sanificatori professionali a raggi UV-C che utilizza la tecnologia brevettata uvOxy, progettata per garantire efficacia di trattamento e massima sicurezza.

SanificaAria Beghelli ristorante

L’aria è aspirata attraverso un sistema di ventole e canalizzata a contatto con la luce ultravioletta all’interno di SanificaAria, da cui fuoriesce sanificata.
Questo sistema di sanificazione a raggi UV-C ad emissione controllata abbatte fino al 99,9% di virus e batteri e non ha controindicazioni, perché evita il dannoso contatto diretto con i raggi ultravioletti e impedisce la produzione di ozono.

Il processo di sanificazione dell’aria realizzato con la tecnologia uvOxy è sicuro, tanto da poter essere utilizzato in continuo anche mentre le persone si trovano all’interno dell’ambiente. Non sostituisce i climatizzatori e i relativi filtri, ma anzi vi si affianca per la massima efficacia.

Come funziona SanificaAria

Gamma prodotti SanificaAria BeghelliuvOxy è un procedimento di sanificazione che si basa su un sistema a camera chiusa saturato con raggi UV-C. La circolazione dell’aria contaminata viene forzata attraverso la camera, nella quale i microorganismi contenuti nell’aria vengono disattivati a contatto con l’irraggiamento della luce UV-C (che a una specifica lunghezza d’onda attiva la massima capacità germicida) e ne esce sanificata.

SanificaAria – classificato secondo la norma IEC 60335-2-65 relativa ai purificatori d’aria – è disponibile in due taglie: per essere efficace sia in ambito civile e nel terziario, sia in tutti gli ambienti di grandi dimensioni (ospedali, hotel, scuole, uffici, ristoranti, negozi, bar, esercizi commerciali).
SanificaAria200 è in grado di sanificare superfici fino a 250 m2, mentre per ambienti più piccoli (fino a 50 m2) viene proposto SanificaAria30.

 

 

Smart Home Speaker: cosa sono e come sceglierli

Smart Home e Internet of Things stanno rivoluzionando la casa degli italiani, con il grosso vantaggio di permettere un controllo maggiore della propria abitazione, che diventa più efficiente, confortevole e sicura. Una delle applicazioni di IoT che sta crescendo in modo esponenziale è quella degli Smart Speaker, che in due anni hanno conquistato il mercato.

Il mercato degli Smart Home Speaker, secondo il Politecnico di Milano, nel 2019 è cresciuto del 58% e vale circa 95 milioni di euro. Si tratta di dispositivi particolarmente giovani, lanciati nel nostro paese da solo da un paio di anni, ma che oggi rappresentano il “primo passo” degli italiani verso la Smart Home. Secondo la ricerca, chi si dota di uno Smart Home Speaker, tende ad acquistare successivamente altri dispositivi intelligenti per rendere la propria casa sempre più intelligente.

Che cosa sono gli Smart Home Speaker

Gli Smart Home Speaker sono dei dispositivi in grado di interagire con gli utenti tramite semplici comandi vocali, comprendendo quanto richiedono ed eseguendo diversi loro comandi.

Gli Smart Home Speaker, che all’apparenza sembrano normali altoparlanti, possono rispondere a domande sul meteo, sul traffico, sui servizi locali, effettuare ricerche in Internet, ma anche puntare sveglie e promemoria, fare la lista della spesa, far partire la nostra playlist preferita o cambiare canale alla Smart TV.

Ma le loro funzioni non si fermano qui: gli Smart Home Speaker permettono anche di controllare i sistemi di sicurezza e di videosorveglianza, tra cui anche i baby monitor; sono in grado di gestire l’illuminazione di casa, comunicando con le lampadine intelligenti; possono alzare o abbassare le tapparelle; permettono la gestione da remoto del riscaldamento e del raffrescamento; interagiscono con le prese Wi-Fi e gli elettrodomestici.

Quando si deve scegliere uno Smart Home Speaker, quindi, è importante decidere quali di queste funzioni ci interessano e considerare che, soprattutto con quelli più evoluti un utente può implementare un “sistema domotico fai-da-te”.

Smart home speaker Google Home

Come scegliere lo Smart Home Speaker

La principale caratteristica degli Smart Home Speaker è la loro capacità di interagire efficacemente con l’uomo, comprendendo le domande ed elaborando risposte corrette, grazie all’intelligenza artificiale. Gli Smart Home Speaker sono dotati di uno o più microfoni o una cassa audio, un collegamento Wi-Fi e, appunto, un software di intelligenza artificiale che permette proprio di rispondere ai comandi dell’utente. Sul mercato esistono diverse tipologie di prodotto, ciascuno con un software differente e prestazioni più o meno eccellenti e ogni dispositivo può distinguersi sia per le performance dello speaker (il corpo), che per quelle dell’assistente vocale (il cervello).

Tra i principali player sul mercato ci sono Google (con Google Assistant), Amazon (con Alexa), Apple (con Siri). Ognuna di queste aziende ha sviluppato diversi prodotti, con performance più o meno avanzate e di conseguenza collocabili in diverse fasce di prezzo. Inoltre, può cambiare la possibilità e la facilità di integrazione con altri dispositivi abitualmente presenti in casa, come telefoni, TV, elettrodomestici e PC. Definire in assoluto quale sia il miglior Smart Home Speaker non è semplice. Sono stati fatti vari test, ma va considerato che tutti questi prodotti sono in evoluzione, tanto che in America si trovano già con funzionalità molto più avanzate.

L'assistente vocale di Apple

Da sapere

In ogni caso, per ponderare la scelta è fondamentale considerare:

L’assistente vocale, che può avere diverse performance e funzionalità. Secondo alcuni test, ad esempio, Google Assistant risulta più preciso nella comprensione degli utenti e nel dare loro risposte precise e corrette.

Prodotti, servizi e piattaforme compatibili con lo Smart Speaker scelto, che determinano la versatilità del dispositivo e anche “l’ampiezza” dell’ecosistema intelligente che si può creare e proprio per questo Amazon ha stretto diverse partnership anche con società terze.

A cosa ci serve, per capire su quali funzionalità puntare, valutare il rapporto qualità/prezzo e altri aspetti come la qualità audio o il design.

Cresce il mercato delle auto elettriche e ibride: la spinta si deve anche agli incentivi

L’elettrificazione del mercato automobilistico compie ulteriori passi in avanti nel nostro paese. Nel mese di giugno 2020, da un lato si è riscontrato un calo generalizzato delle immatricolazioni di vetture con alimentazioni “tradizionali”, dall’altro un sensibile incremento delle vendite di auto elettriche e ibride, con una quota di mercato che è arrivata al 15%.

Secondo l’analisi condotta da AutoScout24 su base dati UNRAE, rispetto allo stesso mese del 2019 le vetture elettriche sono aumentate del +53,2% (2.228 unità) e le ibride del +84,4% (17.684 unità). Un segnale chiaro del fatto che qualcosa stia mutando e del fatto che, probabilmente, gli incentivi messi a disposizione per l’acquisto di un’auto ibrida ed elettrica, sia dal Governo con l’Ecobonus 2020 sia dalle Regioni e dai Comuni, inizino a fornire una spinta a questo segmento di mercato.

Incentivi auto 2020

Per supportare i consumatori nel complesso mondo degli incentivi nazionali, locali e regionali, il Centro Studi di AutoScout24 ha realizzato una guida a livello territoriale, fornendo alcuni esempi pratici.

Dalla guida emerge che grazie all’Ecobonus del Governo, rottamando un veicolo di classe Euro 4 o inferiore si possono acquistare auto ibride ed elettriche con uno sconto che arriva fino a 6.000 euro per vetture con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km e a 2.500 euro da 21 a 70 g/km. Senza rottamazione i valori calano rispettivamente a 4.000 euro e a 1.500 euro. Il prezzo di listino dell’auto deve tuttavia essere inferiore a 50.000 euro + iva.

Accanto agli incentivi nazionali, si collocano inoltre i bonus previsti da alcuni Comuni e Regioni, in particolar modo nell’Italia del Nord. In questi casi, in base alla località di residenza, è possibile per i consumatori ottenere ulteriori sconti per l’acquisto di vetture ibride ed elettriche che vanno a sommarsi all’Ecobonus offerto dal Governo nazionale.

Auto elettriche: il risparmio nei singoli territori

Scopriamo ora alcuni esempi concreti che riguardano le vetture elettriche. Se si sommano gli incentivi nazionali e locali, a Milano rottamando un veicolo a benzina in classe Euro 2 o inferiore e Diesel Euro 5 o inferiori, si può ottenere uno sconto fino a ben 15.600 euro, rispettivamente 9.600 euro del Comune e 6.000 dell’Ecobonus.

Nella Regione Lombardia, rottamando una vettura a benzina in classe Euro 2 o inferiori e Diesel Euro 5 o inferiori, lo sconto totale risulta di 14.000 euro. In Veneto, rottamando un veicolo a benzina in classe Euro 3 o inferiori, Diesel Euro 5 o inferiori, lo sconto è invece pari a 10.500 euro.

In Umbria, rottamando un veicolo a benzina o diesel in classe Euro 4 o inferiori, l’incentivo corrisponde a 4.000 euro per l’acquisto di una vettura elettrica nuova per chi abita a Terni e Narni. Una cifra che, anche in questo caso, si va a sommare, all’Ecobonus nazionale, per un totale di 10.000 euro.

Analizzando altri esempi, si scopre che anche il Piemonte e la Sardegna hanno fissato specifici incentivi, ma limitati alle sole piccole e medie imprese. In Piemonte rottamando un veicolo a benzina in classe Euro 1 o inferiore o diesel Euro 4 o inferiori, lo sconto spazia da 10.000 a 16.000 euro, a seconda della massa. In Sardegna si registra invece il bonus più alto, con 21.000 euro o il 75% del prezzo d’acquisto.

Ipotesi di incentivi applicati ai principali modelli di auto in commercio

Ricarica Tesla Ma quanto costerebbero ai privati alcune tra le più diffuse automobili elettriche in commercio e quale sarebbe il risparmio reale? Considerando tutti gli incentivi, nazionali e locali, ed eventualmente la rottamazione richiesta, con l’Ecobonus gli sconti spaziano dal 15% al 26%, in base al modello di vettura.

Sotto la spinta degli incentivi locali, il risparmio maggiore potrebbe risultare per i cittadini milanesi, grazie a una riduzione per l’acquisto di un’auto elettrica che va dal -31% per la Tesla Model 3 a ben il -67% della Volkswagen e-up!.

Ecco alcuni esempi di incentivi applicati ai principali modelli di vetture commercializzate:

L’offerta sul mercato offre anche la possibilità ai milanesi di poter acquistare una vettura restando al di sotto dei 10.000 euro. È il caso della Volkswagen e-up!, l’auto elettrica più economica sul mercato e della Smart Fortwo.

I vantaggi, le difficoltà e il futuro delle auto elettriche

“Efficienza del motore, zero emissioni locali e bassi costi di manutenzione sono tra i vantaggi dell’auto elettrica – ha commentato Sergio Lanfranchi del Centro Studi di AutoScout24”. Tuttavia, ha puntualizzato l’esperto, “i principali ostacoli sono rappresentati senza dubbio dal prezzo, ancora troppo lontano dal quello medio di un’auto di pari segmento ma con motore termico, dall’autonomia delle batterie e dalla mancanza di un’adeguata rete di ricarica. Ci troviamo quindi in una fase di transizione, che accompagnerà per molti anni l’industria dell’auto e che vedrà probabilmente un significativo aumento di domanda di auto elettriche solo in presenza di importanti incentivi e altrettanti investimenti in tecnologia e in infrastrutture.”

Da FAAC 100 milioni per acquisire parte del business di ASSA ABLOY

FAAC ha annunciato la sottoscrizione di un accordo vincolante grazie al quale acquisirà da ASSA ABLOY, gruppo globale svedese tra i principali operatori al mondo nella fornitura di serrature e soluzioni di apertura intelligenti, una parte del Gruppo Agta Record e alcune delle sue controllate dirette operanti nello specifico settore delle porte pedonali automatiche (APD) e delle porte a scorrimento veloce (HSD).

I dettagli dell’acquisizione di ASSA ABLOY

AAC acquisisce da ASSA ABLOY le sue controllate dirette in Francia e Regno Unito, le società operanti a marchio Record in Olanda, Austria, Ungheria e Slovenia e il diritto alla vendita in esclusiva dei prodotti Agta Record in Finlandia, Repubblica Ceca e Islanda. Il business oggetto dell’operazione sviluppa un volume di affari complessivo di 93 milioni di euro e può contare su 600 dipendenti circa.
Il prezzo pagato per l’operazione è di 100 milioni di euro, senza considerare la cassa e l’indebitamento in capo alle società acquisite.

Andrea Marcellan Andrea Moschetti FAAC

Da sinistra: Andrea Marcellan e Andrea Moschetti, rispettivamente CEO e Presidente di FAAC

“Con questa acquisizione – commenta il CEO Andrea Marcellan – FAAC si accredita a tutti gli effetti tra i più grandi operatori europei del segmento delle porte automatiche e, grazie alla stessa, il percorso di sviluppo tecnologico e di know-how di prodotto subisce un’accelerazione poderosa. Nella fase di analisi abbiamo identificato sinergie molto significative nei Paesi interessati a livello commerciale, tecnologico e manifatturiero, che contribuiranno in maniera determinante alla creazione di valore nel lungo periodo“.

“Siamo felicissimi di aver portato a termine con successo questa operazione, la più grande e complessa della storia di FAAC. – ha dichiarato il Presidente Andrea Moschetti – A conferma della strategia di lungo periodo del gruppo e dei suoi azionisti, fortemente votata alla crescita e al miglioramento delle condizioni per tutti i suoi stakeholders, a cominciare dai suoi dipendenti e dai suoi clienti”.
Negli ultimi 10 anni FAAC ha inanellato ben 19 acquisizioni, portando l’azienda a ricavi stimati consolidati per oltre i 600 milioni di euro e un organico di circa 3.300 dipendenti.

Storytelling – Fronius: una storia lunga 75 anni

Il 2020 segna per Fronius un anniversario importante, i 75 anni di attività. L’azienda familiare dell’Alta Austria Fronius – nata come officina tecnica di riparazioni radio ed elettrotecniche nel 1945 – ora è un’azienda di spicco nei settori delle tecniche di saldatura, del fotovoltaico e dei sistemi caricabatteria.
Fronius simbolo anniversarioTutto cominciò il 20 giugno del 1945 da un’idea di Günter Fronius nella cittadina dell’Alta Austria di Pettenbach, tuttora sede sociale dell’azienda, e da allora l’azienda è sinonimo di passione per le nuove tecnologie.

Günter Fronius vive e lavora nella cittadina dopo aver ricevuto una vecchia caserma militare in cambio dei lavori di riparazione: in quegli anni caricare le batterie per auto non era sicuramente normale, ma l’esperto elettrotecnico voleva trovare una soluzione per prolungare la vita di utilizzo delle batterie. Il concetto di recupero era ben radicato nel fondatore, con un approccio che di questi tempi definiremmo sostenibile. Già 75 anni fa, quindi, Günter Fronius ha sviluppato un’idea moderna per i tempi e attuale ancora oggi che l’azienda ha visto passare ben tre generazioni.

Gunter Fronius 75 anni fa

Nel 1945 Günter Fronius ha gettato le basi di Fronius International

Anni 50 – 70: rivoluzione della saldatura

Nei primi anni di attività Günter Fronius carica le batterie al piombo-acido, ma ben presto scopre di poter fondere gli elettrodi a barra utilizzando la stessa tecnologia alla base dei caricabatterie.

Nel 1950 Günter Fronius amplia quindi la gamma di prodotti con i primi trasformatori di saldatura. Essendo un’azienda all’avanguardia, nel 1951 dà il via alla formazione professionale, ancora oggi uno dei pilastri dell’azienda.

Una attività in costante sviluppo, quella della saldatura: nel 1962 vengono introdotti i primi apparecchi con gas inerte FroMIG. A metà degli anni ’70 la ricerca fa un ulteriore passo avanti con la nascita di Fronius Transarc 500, il primo apparecchio per saldatura a inverter e sincronizzazione primaria basato su transistor. Questo permette a Fronius di trovare partner al di fuori dell’Austria.

Anni 80: crescita e internazionalizzazione

Gli anni ’80, quelli del secondo boom economico, segnano l’ulteriore crescita dell’azienda grazie all’ingresso dei figli Brigitte Strauß e Klaus Fronius. Ma sono anche gli anni in cui l’azienda inizia a guardare oltralpe puntando sull’internazionalizzazione con la nascita di filiali in tutto il mondo.

Anni 90: Fronius entra nel settore dell’energia solare

Gli anni ‘90 segnano l’ingresso di Fronius nel settore delle rinnovabili: la sostenibilità è la strada da percorrere e nel 1995 viene introdotto sul mercato l’inverter Sunrise.

Negli stessi anni l’azienda passa per la prima volta dai caricabatterie con trasformatore a 50 Hertz alla tecnologia ad alta frequenza.

Nel 1998 nasce il primo apparecchio per saldatura digitale e aggiornabile, il TransPuls Synergic (TPS).

Proprio in questi anni l’azienda assume la struttura che la caratterizza ancora oggi, fondata su tre divisioni:

L’ingresso nel nuovo Millennio

Il primo decennio del nuovo millennio, definito il decennio breve per la velocità delle innovazioni in tutti i settori, per Fronius rappresenta un momento di svolta in tutte le tre divisioni. Sono gli anni in cui l’azienda investe nei processi produttivi e in una intensa attività di ricerca e sviluppo per controllare e regolare l’energia per le tecniche di saldatura, il fotovoltaico e le tecnologie di ricarica.
Nel 2001 introduce Fronius IG, il primo inverter con trasformatore ad alta frequenza che consente ai tecnici di procedere alla sostituzione delle schede elettroniche direttamente presso il cliente.

Nel 2005 l’azienda dà il via a nuovo processo di saldatura – “Cold Metal Transfer” (CMT) – che rende possibile saldare tra loro materiali sottilissimi, nonché alluminio e acciaio.

2015 il nuovo processo di saldatura

Il 2007 segna una scoperta importante, un vero e proprio milestone: il processo di carica basato sulla resistenza interna. Da quel momento i prodotti di Fronius si impostano automaticamente in base alle batterie da caricare e alle loro caratteristiche, rendendo ogni carica la carica giusta per ciascuna batteria.

Dal 2010 al giorno d’oggi: gli anni della maturità

I primi 65 anni della storia dell’azienda si sono distinti per innovazioni e rivoluzioni tecnologiche che hanno permesso a Fronius di confermarsi come player globale nei settori della saldatura, del fotovoltaico e dei sistemi caricabatterie.
L’ultimo decennio, dal 2010 al 2020 si apre con una grande attenzione ai temi della sostenibilità e della digitalizzazione.

Nel 2012 l’azienda è affidata a Elisabeth Engelbrechtsmüller-Strauß, nipote del fondatore dell’azienda, che continua il percorso di espansione restando fedele allo spirito di innovazione, qualità e servizio.

Per le divisioni Solar Energy e Perfect Charging l’obiettivo è garantire l’approvvigionamento energetico affidabile 24 ore su 24.

Per la divisione dedicata alla saldatura, Fronius presenta TPS/i (Trans Process Solution/ ntelligent revolution), un computer di saldatura ad alte prestazioni che risponde ai canoni di Industria 4.0 e ed esprime il massimo potenziale in combinazione con la gestione dei dati della soluzione software WeldCube Premium.
Negli ultimi anni l’azienda si è trasformata da semplice produttore di inverter a fornitore di soluzioni in grado di produrre, accumulare e consumare energia in modo intelligente ed efficiente. La gamma spazia dalle soluzioni di accumulo su misura al fotovoltaico, dalla mobilità elettrica solare fino alla produzione e all’accumulo di idrogeno.

Fronius nel 2020 conta 34 filiali (anche Fronius Italia)in cinque continenti: pur restando un’impresa famigliare, le idee sono quelle di un’azienda globale!

Mini-grids solari per garantire energia in ogni area del pianeta

Un decimo della popolazione mondiale continua a vivere in un modo che noi, cittadini della parte più benestante del pianeta, facciamo semplicemente fatica ad immaginare. Infatti, ben 900 milioni di persone non sono ancora raggiunte da alcuna rete elettrica con tutte le conseguenze del caso. È il punto di partenza dello studio effettuato da Mini-Grid Partnership (MGP), “The State of the Global Mini-Grids Market Report 2020”, appena diffuso da BloombergNEF (BNEF) e Sustainable Energy for All (SEforALL).

Dunque una larga fetta di umanità esclusa dalla civiltà moderna nel terzo millennio, e questo nonostante il progresso tecnologico metta ormai a disposizione delle soluzioni a basso costo e di facile installazione, basate appunto sul concetto di mini-grid, con le quali porre rimedio a questa inaccettabile situazione di esclusione.

Popolazione senza accesso all'energia

Grazie alla mini-rete produzione locale di energia elettrica

Prima di addentrarci nello studio, soffermiamoci sulla definizione di “mini rete” (mini grid nella nostra lingua). Una parola composta che generalmente indica un sistema di distribuzione elettrica basato sulla produzione di energia su piccola scala in ambito locale, con una potenza nominale quasi sempre inferiore ai 15 MW. Inizialmente sviluppati nei Paesi industrializzati, questi impianti rappresentano oggi la migliore soluzione per portare energia alle comunità remote nelle economie in via di sviluppo grazie ad una serie di vantaggi finanziari, tecnici e ambientali.

In particolare, una mini-grid risulta relativamente facile e veloce da implementare in aree senza elettricità, senza richiedere necessariamente una fonte di combustibile tradizionale per essere alimentata. Il sistema può infatti funzionare lo stesso in un’ottica rinnovabile, grazie a impianti solari, eolici, a biomasse o ibridi.

mini-grid di tipo rinnovabile, ibride e diesel

Prevalenza del solare nelle mini-grids da rinnovabili

In realtà lo studio diffuso da BloombergNEF (BNEF) e Sustainable Energy for All (SEforALL) si concentra sull’adozione delle mini-grids solari ed il motivo è facilmente comprensibile: la quasi totalità delle 900 milioni di persone prive di energia elettrica vivono nell’Africa Sub-Sahariana, in Asia e dentro isole equatoriali e tropicali, tutte situazioni geografiche caratterizzate da un forte irraggiamento solare.

Oltre 7.000 mini-grids realizzate ma ne servono molte di più

Per quanto riguarda lo stato dell’arte a livello globale, sono state censite 5.544 mini-grids operative di cui il 63% basate su sistemi solari o solari-ibridi (quest’ultimi prevedono accanto al fotovoltaico la presenza di un generatore con alimentazione fossile). Inoltre, attendono di essere portati a compimento altri 1.600 progetti, localizzati nell’Africa Sub-Sahariana, in Asia, nelle piccole isole ed anche in America Latina. Ma, sottolinea l’indagine, si tratta soltanto di una piccola frazione degli interventi necessari per una completa elettrificazione delle aree interessate, per lo più rurali.

Mini-grids installate nel mondo

Il rapporto indica il 2030 come una data credibile per dimezzare, attraverso la capillare diffusione delle mini-grids, le aree a mancata “copertura elettrica” del pianeta. Nel dettaglio, al momento le famiglie ancora tagliate fuori dalla disponibilità energetica sono circa 238 milioni. Ebbene, con la realizzazione in dieci anni di mini-grids basate prevalentemente sul solare o sul solare-ibrido si stima che almeno 111 milioni di famiglie guadagnerebbero l’accesso all’energia elettrica. Il tutto a fronte di investimenti abbastanza contenuti, circa 128 miliardi di dollari dal 2020 al 2030, con un costo stimato fra 0,49 e 0,68 dollari per kWh nel caso di mini-grids solari-ibride.

Da anni Schneider Electric è impegnata nell’aiutare a ridurre la povertà energetica e a offrire accesso universale ad un’energia green grazie a un programma ambizioso chiamato Access to Energy con tantissime le iniziative Inoltre ha siglato nel 2018 una partnership con Sustainable Energy for All.

Nuovo showroom Installatore Qualificato Professionale (IQP) a Milano

Nasce in Via Washington a Milano il nuovo showroom Installatore Qualificato Professionale (IQP) di Mitsubishi Electric che si aggiunge agli altri 8 già presenti nel capoluogo lombardo.
Con la nuova apertura di Centroclima24 i centri IQP di Mitsubishi Electric presenti in tutta Italia raggiungono un totale di 70 showroom IQP.

Centroclima24 è presente sul mercato della Climatizzazione, della Refrigerazione, del Riscaldamento e delle Energie Rinnovabili dal 2005. Specializzati nella vendita, installazione, manutenzione ed assistenza di Climatizzatori fissi, Sistemi Canalizzati, Sistemi VRF, Pompe di calore, Chiller ad acqua, Banchi Frigo, Celle Frigorifere, Caldaie, Scaldabagni e Pannelli Solari Termici, Centroclima24 ha maturato professionalità, competenza, ed esperienza in questi settori.
L’azienda è composta da operatori qualificati e aggiornati, in grado di operare dalla progettazione, fino alla realizzazione degli impianti stessi.

Cosa offre uno showroom Installatore Qualificato Professionale

Gli spazi espositivi di ogni showroom Installatore Qualificato Professionale sono progettati per far conoscere la gamma Residenziale, Commerciale e Industriale e chiedere sopralluoghi e preventivi a domicilio gratuiti, progettazione ad hoc degli impianti, l’installazione, manutenzione e assistenza tecnica.

Rivolgersi agli Installatori Qualificati Professionali Mitsubishi Electric significa disporre di un servizio su “misura” sull’intera gamma di climatizzatori dedicato al mondo residenziale e commerciale. Equivale ad ottenere un impianto realizzato a regola d’arte rispettando la sicurezza propria e degli altri.

Con questa nuova apertura la rete IQP è ancora più capillare con una copertura nazionale da nord a sud.

Nuovo showroom Installatore Qualificato Professionale

I vantaggi per gli installatori

Far parte di una rete di vendita strutturata porta vantaggi per gli installatori qualificati professionali che possono contare su numerosi servizi e strumenti promozionali, oltre alla formazione garantita da Mitsubishi Electric.

Alla rete di showroom Installatore Qualificato Professionale è dedicato un sito che permette ai consumatori di comprendere i vantaggi, individuare quello più vicino e prenotare online una consulenza gratuita.

«Oggi più che mai siamo al fianco e supportiamo i nostri IQP e li sosteniamo nella loro visibilità, comunicazione e crescita e nel loro sviluppo, lo facciamo attivamente aiutandoli con la progettazione, realizzazione e la gestione dello spazio espositivo in tutte le sue fasi” ha dichiarato Raffaella Fusetti, Marketing Communication Manager di Mitsubishi Electric Divisione Climatizzazione.

Trasformare una stanza d’hotel in un ambiente isolato

A seguito dell’emergenza sanitaria si è resa necessaria la ricerca di strutture dove poter ospitare le persone oggetto di un periodo di isolamento forzato per evitare la diffusione della malattia. Poiché non tutti hanno (o hanno avuto) la possibilità di utilizzare la propria abitazione a tale scopo, è nata la necessità di trovare alloggi alternativi in grado di assicurare l’isolamento necessario.

Sia in Italia sia all’estero sono partiti alcuni progetti di riconversione provvisoria di strutture come hotel e residence al fine di ospitare gli asintomatici o paucisintomatici, autosufficienti e senza patologie gravi, per il periodo necessario per la completa guarigione, rendendo il soggiorno sicuro e sempre sotto controllo.

Le strutture riconvertite presentano personale demandato in modo specifico al coordinamento delle relative attività, incluse la sanificazione, il servizio di manutenzione ordinaria delle stanze e di reception/vigilanza h 24, 7 giorni su 7. L’accesso è consentito solo ai fornitori dei servizi non a carico della struttura ricettiva e al personale per la sorveglianza sanitaria.

Per evitare che il paziente lasci la zona di isolamento, ogni stanza deve essere provvista di bagno a uso privato; sono poi previsti cambi di biancheria settimanali, oltre alla somministrazione dei tre pasti giornalieri. Ovviamente è presente personale specializzato per il controllo dei pazienti, incluso il supporto psicologico. Per ridurre il senso di isolamento vengono agevolati i contatti telefonici e in videochat con l’esterno.

Nella riconversione è necessario istituire una hall per le attrezzature, gli impianti per i lavaggi e lo smaltimento di tutti i dispositivi di protezione individuali (DPI).

5 requisiti per una stanza di isolamento precauzionale

  1. Garantire che l’aria immessa nella stanza attraverso i sistemi HVAC abbia un apporto dall’esterno il più elevato possibile;
  2. Mantenimento continuo della pressione negativa nella stanza;
  3. Ricambio dell’aria all’interno della stanza per un numero di cicli/ora che dipende dalla dimensione della stanza;
  4. Mantenimento della temperatura e dell’umidità a livelli molto specifici
  5. Ventilatori di scarico filtrati per garantire che l’aria espulsa con gli inquinanti venga filtrata prima di essere rilasciata.

I criteri per la riconversione

Stanza hotel per isolamento pazienti

Nella scelta delle strutture idonee è, innanzitutto, necessario assicurarsi che le finestre e le porte siano isolate in modo opportuno per garantire il necessario livello di sicurezza. La tecnologia di isolamento precauzionale della stanza si basa sul controllo del differenziale di pressione ambiente (pressione negativa e positiva). L’obiettivo è avere la stanza isolata sotto pressione negativa per impedire che virus o batteri vengano trasmessi all’esterno, diffondendo l’infezione ad altre parti dell’hotel.

Quando si converte una stanza dedicata all’ospitalità in una stanza di isolamento precauzionale è fondamentale determinare come sono stati realizzati gli impianti tecnici – in particolare quello relativo al ricambio d’aria e all’HVAC – oltre a valutare la presenza di soluzioni di gestione e controllo sia delle stanze, sia dell’intero edificio.

Per evitare la trasmissione di contaminanti all’interno della stanza è consigliabile non far ricircolare l’aria: è essenziale disporre di una fonte che fornisca la maggior quantità di aria fresca possibile e offra un sistema di scarico dell’aria contaminata all’esterno dell’edificio, con l’installazione di un controller che monitori e regoli la velocità di cambio d’aria. Inoltre, la pressione ambiente deve essere monitorata e mantenuta inferiore alle zone circostanti (pressione negativa). Per garantire che l’aria contaminata nella stanza venga espulsa in sicurezza dall’edificio, la ventola di scarico deve essere dotata di un filtro ad alta efficienza (filtro HEPA).

Il bilanciamento del sistema di ventilazione è dunque fondamentale per ridurre la possibilità di contaminazione. Il sistema di areazione delle stanze deve prevedere il ricambio, la filtrazione e la depurazione dell’aria. Secondo le linee sanitarie, in una stanza adibita all’isolamento dovrebbero essere garantiti 10 ricambi d’aria all’ora (ACH – Air Changes per Hour), mentre di norma una stanza di hotel correttamente areata ne conta da 4 a 6.

Soluzioni integrate targate Schneider Electric

In ogni stanza è necessario tenere sotto controllo e gestire parametri come temperatura, umidità, intensità luminosa e flusso d’aria. Questo non solo per impedire la trasmissione del virus, ma anche per consentire ai pazienti di vivere la propria condizione di isolamento nel modo più confortevole.

Nella progettazione di nuovi hotel è consigliabile incorporare i requisiti di base in fase di progettazione per consentire la trasformazione di stanze regolari in stanze di quarantena e isolamento precauzionali in tempi rapidi, quando necessario.

Tutto ciò è possibile grazie a soluzioni integrate e integrabili come la piattaforma EcoStruxure, che accompagna la trasformazione digitale delle stanze di hotel per trasformarle in caso di necessità in camere di isolamento.

Sicurezza della struttura, protezione di pazienti e personale, efficienza operativa, risparmio energetico e comfort sono i principali – e raggiungibili – obiettivi resi possibili dall’impiego dell’ecosistema di Schneider Electric.

La piattaforma EcoStruxure integra varie tecnologie abilitate per i dati in un’unica piattaforma digitale centrale per il monitoraggio, il controllo e il reporting, al fine di garantire che le condizioni ambientali siano mantenute ai livelli raccomandati e monitorate in tempo reale. La soluzione targata Schneider Electric consente di:

Con Schneider Electric diventa quindi possibile pensare a progetti di riconversione degli edifici per la gestione di possibili emergenze come quella che è stata appena vissuta con la recente pandemia.

Modulys XL, gli UPS modulari Socomec premiati da Frost & Sullivan

Ogni anno Frost & Sullivan seleziona aziende e prodotti di vari settori che dimostrano eccellenza nell’innovazione e che sfruttano al massimo le tecnologie più all’avanguardia.
Nell’ambito degli UPS, quest’anno ad aggiudicarsi il primo posto è stato l’UPS modulare Modulys XL di Socomec.

Le motivazioni del premio

Socomec Modulys XLSecondo il rapporto Frost & Sullivan, durante la progettazione di Modulys XL, Socomec ha prestato la massima attenzione per raggiungere il livello ottimale di granularità, individuando un perfetto equilibrio tra tempo medio di fault e ridondanza intrinseca.

In tal modo, è possibile eliminare efficacemente le perdite di potenza causate da moduli mancanti o l’aumento dei costi di servizio dovuti all’aggiunta di moduli oltre il necessario. Modulys XL soddisfa tutti questi requisiti offrendo una manutenzione facile e veloce (simile a quella dei moduli più piccoli).

In altre parole, offre una scalabilità a caldo insieme a una manutenzione rapida e sicura, mantenendo l’affidabilità ai massimi livelli grazie ai moduli di potenza dimensionati correttamente.

Gli UPS Modulys XL

Modulys XL si basa su moduli di potenza da 200 kW, in cui una singola unità può essere scalata fino a 1,2 MW, consentendo al contempo di configurare in parallelo fino a 4 unità.

“Con il mercato degli UPS modulari in costante crescita, c’è stata una forte tensione in questo campo poiché molti competitor non hanno finora progettato vere soluzioni in termini di modularità, creando molta attenzione e attesa riguardo a questa innovazione. – spiega Stefano Costa, Sales & Service Managing Director Italy di Socomec – Il nostro intento è di smontare i preconcetti e creare una gamma completamente nuova di reale modularità ad alta potenza”.

Modulys XL offre ai clienti la necessaria flessibilità di configurazione e semplifica l’intero processo di progettazione dell’UPS in piena operatività, offrendo valore in termini di prodotto, soluzione e processo.