Comfort su misura per l’autosalone multimarca ad Alba

Comfort, efficientamento energetico energetica e affidabilità con le innovazioni tecnologiche Toshiba installate presso l’Autosalone New Cars Group di Alba, in provincia di Cuneo.
Il nuovo spazio – accanto alla sede storica – è stato totalmente ristrutturato e le soluzioni impiantistiche implementate consentono di ottenere contemporaneamente caldo e freddo.

Efficientamento energetico per tutte le stagioni

La riqualificazione degli impianti ha richiesto un’analisi dettagliata dei consumi per individuare le inefficienze degli impianti e progettare una soluzione che potesse rispondere appieno alle esigenze del cliente: raffrescare alcune zone dell’edificio e riscaldarne altre per assicurare lo stesso comfort in ogni ambiente.
L’intervento è stato realizzato da CFG Impianti di Treiso (CN) in collaborazione di Michele Liverani di Condizionati, che opera nei settori della climatizzazione e del riscaldamento.

. Il sistema VRF SHRMe di Toshiba consente di riscaldare e raffrescare

Le unità Toshiba VRF SHRM-E a recupero di calore a tre tubi sono dotate di compressori twin rotary

I vecchi chiller sono stati sostituiti: la scelta è stata quella di installare un sistema VRF SHRMe a tre tubi con caratteristiche elevate di efficienza energetica. Il sistema VRF SHRMe di Toshiba consente di riscaldare e raffrescare, contemporaneamente, edifici di qualsiasi dimensione, anche molto grandi.

La struttura richiede, infatti, la necessità di raffrescare la zona di ingresso esposta a sud – caratterizzata da grandi vetrate – e di riscaldare le aree uffici e preparazione auto che si trovano a nord.

Il comfort in ogni area dell’autosalone è assicurato da 19 unità interne a cassette indipendenti per la diffusione dell’aria climatizzata e da un sistema di riscaldamento a pavimento sul 70% della superficie calpestabile.

È stato installato un modulo idronico per VRF a media temperatura per il riscaldamento a pavimento di uffici e reception. L’impianto assicura una temperatura su misura per un clima personalizzato.

Tra le implementazioni, l’installazione di unità ventilanti a scambio di calore che utilizzano l’aria estratta dai locali per preriscaldare o preraffreddare l’aria esterna. In questo modo viene ridotto il carico invernale o estivo gravante sul sistema.

Inoltre i recuperatori di calore Toshiba sono dotati di una commutazione automatica in grado di scegliere le modalità di funzionamento più efficienti: l’unità stabilisce se funzionare in scambio termico o in sola ventilazione (free cooling) a seconda delle condizioni di temperatura in cui opera.

Gestione centralizzata degli impianti

I sistemi di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione d’aria vengono gestiti da un Comando Centralizzato Compliant Manager: qui è possibile settare i diversi parametri di gestione, suddividere le aree di controllo, impostare il timer settimanale con 6 programmi ON/OFF giornalieri.

Incentivi 2020 per le imprese dell’Industria 4.0

Sono tutti incentivi e misure a sostegno delle imprese e delle attività aziendali – previsti dalla Manovra 2020 – all’interno del grande scenario dell’Industria 4.0. Nei provvedimenti e programmi per l’anno in corso, cambia innanzitutto il piano Impresa 4.0: super ammortamento e iper ammortamento cedono il posto a un nuovo sistema basato sui crediti di imposta.

In particolare, il super ammortamento per gli investimenti in beni strumentali è stato sostituito da un credito d’imposta del 6% per gli acquisti di nuova strumentazione aziendale effettuati da gennaio fino al 31 dicembre 2020, o anche entro il 30 giugno 2021 a patto che entro il prossimo 31 dicembre il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato un acconto almeno pari al 20% del costo totale.

Dall’iper ammortamento al credito d’imposta

L’iper ammortamento è stato invece sostituito da un credito d’imposta per gli investimenti in beni 4.0, così suddiviso:

Per i beni immateriali (ad esempio servizi e software) l’agevolazione fiscale è pari al 15% dei costi.

Il credito d’imposta può poi essere fruito dall’azienda in cinque anni, a cominciare dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni acquistati, ma per i software il periodo è ridotto a tre anni. E possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese collocate nel territorio italiano, incluse le filiali di società estere, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design

Per quanto riguarda le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design, nel 2020 il credito d’imposta cambia caratteristiche: non viene più calcolato sulla spesa incrementale, come in precedenza, ma sul valore assoluto della spesa. Inoltre, è prevista una maggiorazione per attività di innovazione legate a Industria 4.0 e progetti Green.

Con nuove aliquote rispetto al passato. Eccole, settore per settore, più in dettaglio. Per ciò che concerne attività e investimenti per:

C’è poi la possibilità di una maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta dal 6% al 10% per le attività di innovazione tecnologica che puntano a realizzare processi o prodotti con finalità di innovazione digitale 4.0 oppure ecologiche. Il tetto fissato per questo ulteriore capitolo del credito d’imposta è di 1,5 milioni di euro.

formazione 4.0 competenze

Incentivi per formazione 4.0 e rinnovo della Sabatini

Il credito d’imposta per la Formazione 4.0 è stato prorogato di un anno, per tutto il 2020, con alcune modifiche: sono ammissibili anche le attività commissionate agli Istituti tecnici superiori (Its) e non servono più gli accordi sindacali.

La misura di sostegno alle imprese ribattezzata Nuova Sabatini, invece, nella Manovra 2020 è stata rifinanziata con 540 milioni di euro e subisce alcuni ritocchi. Ecco quali:

Anche la Sabatini è stata poi declinata in chiave Green: il 25% delle risorse è infatti riservato alle micro, piccole e medie imprese per acquisti di macchinari, impianti e attrezzature nuovi a uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’eco-sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Anche in questo caso l’aliquota è maggiorata al 3,575% del costo totale.

In azienda vorrebbero incentivi ‘automatici’

Più in generale, fanno notare gli imprenditori, ad esempio quelli riuniti in Assolombarda, il caso dell’iper ammortamento e del credito d’imposta dovrebbe portare a una considerazione più ampia sul ruolo dei meccanismi di incentivazione: il contributo del sostegno pubblico agli investimenti è solo una componente di un ‘puzzle’ più ampio, che riguarda il funzionamento dell’intero ecosistema in cui operano le imprese.

Imprenditori e manager rimarcano che le misure di incentivazione all’innovazione in azienda dovrebbero avere il più possibile la forma di meccanismi automatici. E questo sia per dare continuità e pianificazione a questi incentivi e provvedimenti, che in genere hanno invece un orizzonte annuale, o poco più; sia per evitare di dover costruire sovrastrutture (e dunque spesso inefficienze), e permettere alle imprese di concentrare energie e risorse sulle loro attività specifiche.

Le aziende – rimarca chi le guida –, non possono permettersi uffici dedicati alle pratiche anche per gli incentivi a cui hanno diritto. Sarebbe meglio semplificare, e meno burocrazia, una volta per tutte.

Tecnologia LED e smart lighting nella sede padovana di Manens-Tifs

Riqualificazione è sinonimo di integrazione, quando un progetto illuminotecnico unisce LED e smart lighting per una luce più efficiente. Come nel caso della società di ingegneria Manens-Tifs, che ha rinnovato l’intero sistema di illuminazione della propria sede di Padova puntando sulla gestione intelligente targata Helvar e implementata dagli specialisti di Elettroservice.

Giochi architettonici di luce naturale, LED e smart lighting

Realizzata nel 2004 nella zona industriale della città veneta, la struttura rappresenta un valido esempio di progettazione integrata tra architettura, struttura e impianti. Un edificio dove i sistemi di illuminazione naturale e artificiale si intrecciano con la “complicità” dell’involucro edilizio, protagonista attivo del concetto di Human Centric Lighting.

Nel 2019 Manens-Tifs ha deciso di rinnovare il sistema di illuminazione della sede di Padova

L’architetto ha volutamente estremizzato i concetti costruttivi di shed e volte a botte tipici dei contesti industriali, trasformando la copertura “a onda” in un guscio continuo, esteso fino a terra sui lati est e ovest. I fronti nord e sud sono invece interamente vetrati e trasparenti: questo consente un notevole apporto di luce naturale durante il giorno, mentre di notte gli spazi interni vengono evidenziati tramite una luce artificiale dai toni chiari. Gli apparecchi XAL e i sistemi di controllo Helvar assecondano così il complesso stilistico di Manens-Tifs dando vita a una nuova armonia impiantistica.

Esterno sede Manens-Tifs

Come nasce la riqualificazione illuminotecnica

Già in fase preliminare, i progettisti sono stati chiamati a rispettare tre vincoli fondamentali:

Una volta definiti gli estremi progettuali, la riqualificazione è partita dalle zone operative (open space, uffici, sale riunioni, segreterie, sale ricevimento, biblioteca), dove gli apparecchi LED a sospensione hanno sostituto i vecchi sistemi con sorgenti a fluorescenza lineari. In alcuni spazi comuni, inoltre, i LED hanno sostituito i vecchi punti luce a scarica ad alogenuri metallici.

I corpi illuminanti della serie TASK S di XAL, integrati sui binari esistenti, sono stati scelti per la forma piatta, esile e leggera. Lunghi tratteggi di luce diretta e indiretta che rendono gli spazi brillanti e luminosi. Gli apparecchi sono anche dotati di sistema presa spina, che facilita le operazioni di installazione e manutenzione. Sempre per limitare l’impatto della riqualificazione sull’operatività dell’azienda, i progettisti hanno analizzato tutti gli “as-built” degli impianti, allo scopo di utilizzare il più possibile i cablaggi esistenti. Questo per valutare cosa potesse essere mantenuto (bus) e per occupare gli spazi lasciati vuoti sui quadri dalle vecchie apparecchiature.

Gestire la luce per dare comfort visivo ed efficienza energetica

Strettamente connesso al progetto illuminotecnico, il rinnovamento del sistema di controllo delle luci e dei frangisole motorizzati presenti sulla facciata sud della struttura. Anche qui ha prevalso lo spirito “conservativo”: le necessità di reperire pezzi di ricambio del sistema installato nel 2004, non stravolgere l’impianto esistente e semplificare il sistema come numero e tipologia di componenti. Esigenze che hanno spinto i manager di Manens-Tifs ad adottare il progetto di Elettroservice, partner esclusivo di Helvar per il mercato italiano.

Il sistema di controllo è stato rinnovato nella parte già cablata, circa l’85% della superficie totale, mentre la riqualificazione illuminotecnica ha interessato il 70% dell’edificio

Le aree sono gestite da un unico sistema centralizzato con i Digidim Router 905 e 910 di Helvar, che attraverso i bus DALI agiscono su corpi illuminanti e frangisole. In alcune zone è stato possibile anche regolare ogni singolo apparecchio per creare, memorizzare e richiamare diversi scenari luminosi attraverso i pannelli Illustris.

Luce LED e smart lighting negli spazi comuniScenari integrati di LED e smart lighting

La regolazione della luce artificiale in funzione di quella naturale è affidata a sensori interni di luminosità/presenza, distribuiti in tutte le zone di lavoro. Un sensore crepuscolare esterno regola invece l’illuminazione di tutte le aree comuni prive di sensori. Nei locali già serviti dal bus ma a uso non continuativo (es. guardaroba, server, ecc.) si trovano infine dispositivi con la sola funzione di presenza.

Quanto agli scenari, l’orologio astronomico incluso nel software di gestione Helvar ha permesso lo sviluppo di impostazioni predefinite per la sera e la notte negli spazi comuni. Scenari ampliati, a seconda delle esigenze, nei locali operativi come open space, uffici e sale riunioni. In alcuni casi, come nell’auditorium da 80 posti, alla regolazione della luce si aggiunge un ulteriore tocco di integrazione, con la gestione del sistema di trattamento aria e ventilazione.

I vantaggi del controllo smart

La sede di Manens-Tifs può contare oggi su molteplici scenari luminosi in grado di soddisfare altrettanto diverse finalità:

Il controllo della luce, affiancato al progetto illuminotecnico, garantisce ai fruitori e ai tecnici della struttura padovana una vasta gamma di opzioni e una libertà di movimento senza precedenti. Tutto nel pieno rispetto del benessere dei dipendenti e delle normative legate a efficienza energetica e spazi di lavoro.

Aperto un punto vendita RS Components a Vimodrone

Il sistema di e-commerce di RS Components muove circa il 70% delle merci dell’importante distributore di materiali tecnici, attrezzature, strumenti e prodotti di ogni genere per i professionisti del mondo elettrico e non solo. Per incentivare anche quegli acquirenti poco avvezzi a mouse e touch screen, RS Components ha deciso di espandersi anche attraverso punti vendita fisici per incrementare la propria strategia multicanale. E

È di pochi giorni fa, infatti, l’annuncio dell’inaugurazione del punto vendita di Vimodrone, in provincia di Milano.

Una nuova esperienza nel punto vendita RS Components

Innovazione tecnologica e personalizzazione del rapporto sono infatti alla base della mission dell’azienda che da oggi offrirà ai propri clienti in Lombardia un nuovo punto di contatto per acquistare prodotti o semplicemente ritirare ordini effettuati online, integrando di fatto vari canali di vendita per una esperienza d’acquisto ancora migliore.

Interno punto vendita RS Components VimodroneSu una superficie di 140 metri quadrati e con una presenza di personale competente con provenienza dal supporto tecnico, il nuovo punto vendita di RS Italia espone un’ampia varietà di prodotti di elettronica, manutenzione e industriali di oltre 2.500 fornitori. Inoltre, tre postazioni saranno a disposizione dei fornitori di RS Italia cui potranno rivolgersi direttamente i clienti per chiedere informazioni su specifici prodotti.

“Siamo particolarmente orgogliosi di inaugurare il primo punto vendita RS Components Italia quale parte integrante della nostra strategia tesa a fornire servizi a valore aggiunto ai nostri clienti. – ha commentato Diego Comella, Amministratore Delegato di RS Components Italia – Da sempre in RS l’innovazione tecnologica, su cui investiamo continuamente, si sposa con la personalizzazione del servizio di business e questo ci consente non solo di offrire la migliore esperienza d’acquisto possibile, ma anche di fidelizzare i clienti. L’espansione nel fisico, che per il momento riguarda solo l’area geografica della Lombardia, si inserisce in questa strategia che pone cliente e chiaramente i nostri fornitori al centro del nostro business. Questo punto vendita rappresenta un ulteriore canale di contatto con i nostri clienti che sono abituati ad un percorso di acquisto omnicanale, in cui l’integrazione delle procedure di acquisto online e offline è la norma”.

Migliorare le competenze delle persone: nuovo portale formazione tecnica

Da sempre Schneider Electric mette a disposizione dei professionisti del settore le proprie competenze e la conoscenza nei settori energetici, dell’impiantistica, dell’energy management, dell’automazione e dei processi industriali, passando per la trasformazione digitale.

“La formazione tecnica è nel DNA di Schneider Electric proprio per cultura stessa dell’azienda – sottolinea Dario Pastorelli, Responsabile Formazione Tecnica – e negli anni è cresciuta ed è diventata un elemento differenziante. Lo testimoniano gli oltre 700 corsi e le oltre 15.000 presenze del 2019″.

Ovviamente nel corso del tempo è cambiato radicalmente il modo di fare formazione e di realizzare i corsi: si è partiti da quelli dedicati ai prodotti, per passare a corsi orientati su soluzioni tecniche e arrivare a erogare una vera e propria formazione continua che aiuti i professionisti a rispondere a nuove esigenze legate alla digitalizzazione.

Formazione mirata per essere più specializzati

Tutti i corsi di formazione sono progettati ed erogati da tecnici specialisti delle specifiche tematiche. La struttura dei corsi e la trattazione dei temi sono finalizzati alla diffusione di una evoluta cultura “nella gestione dell’Energia”. Fondamentale individuare all’interno dell’azienda gli esperti più adatti al ruolo di docente al fine di rispondere in maniera esaustiva e completa a un bisogno di conoscenza.

Inoltre, prima di procedere all’erogazione di un corso, è necessario valutare le competenze iniziali dei partecipanti e creare aule omogenee: in questo modo il docente può tarare i contenuti in base al livello dei partecipanti.

In Schneider Electric è stato da tempo avviato un processo finalizzato al passaggio da erogatori di formazione a certificatori di competenze.

nuovo portale formazione tecnica

Il portale di formazione tecnica di Schneider Electric

L’evoluzione della formazione nel digitale

“Oggi, grazie alle più moderne tecnologie di comunicazione, è necessario modificare il nostro approccio di erogazione formativa puntando anche sul digitale. – aggiunge Pastorelli – Proprio per questo motivo Schneider Electric ha deciso di investire su una piattaforma di Learning Management System (LMS) che semplifica la gestione, la distribuzione e l’analisi dei programmi di formazione online”.

Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il settore e-Learning e consentono di supportare le mutevoli esigenze formative dei propri utenti attraverso funzionalità che assicurano una combinazione di formazione formale, sociale ed esperienziale. Tra le funzionalità più utili, quella di entrare in contatto con i docenti e interagire ponendo domande.

L’implementazione offre molteplici benefici:

Da qui nasce la necessità di un nuovo portale di formazione tecnica “che sia in grado di rispondere a queste esigenze e fornire una formazione su misura, dove saranno presenti strumenti come approfondimenti culturali e video didattici” aggiunge Massimo Subbiani, Responsabile Supporto Clienti Schneider Electric.

Il nuovo portale formazione tecnica è ottimizzato per la navigazione assicurando una ricerca facilitata dei contenuti. Grazie a una veste grafica accattivante e intuitiva è possibile individuare le tematiche e le tipologie di corsi. “Tra le novità sono già disponibili alcuni corsi digitali. Nei prossimi mesi ne verranno inseriti altri. – sottolinea Massimo Subbiani – Tra le cose che mi preme sottolineare è che desideriamo abituare i nostri fruitori di corsi a questa trasformazione. Per questo motivo è stato realizzato un video che racconta i benefici del nuovo portale e dell’essere registrato all’interno”.

Offerta formativa e corsi online

Il portale formativo è di facile navigazione e risulta intuitiva la scelta tra le tipologie di corsi

Nuovo portale formazione tecnica: trovare la giusta soluzione

Il nuovo portale di formazione tecnica di Schneider Electric consente di individuare in maniera semplice la soluzione a ogni bisogno formativo sia come tematica, sia come tipologia: corso in aula, corso online, incontro tecnico, webinar e aula virtuale!

Come accedere al portale

Per accedere al portale è sufficiente registrarsi: è a disposizione un video tutorial che spiega come effettuare la registrazione e come consultare l’offerta.

L’offerta formativa

L’offerta formativa si rivolge a progettisti, installatori, system integrator e aziende con l’obiettivo di supportarli nell’evoluzione tecnologica legata al nuovo paradigma dell’impiantistica integrata e della trasformazione digitale.

Schneider Electric mette a disposizione il proprio know-how per aumentare il livello di conoscenza della normativa, la qualità e la sicurezza delle installazioni elettriche e dei processi industriali.

Entrati nel portale si ha una panoramica chiara e completa delle tipologie di corsi (aula, online, incontro tecnico, webinar) e delle tematiche trattate (automazione e controllo, distribuzione elettrica, building automation, energy management, packaging solutions, KNX, Secure Power).

Per ogni corso è disponibile una scheda tecnica che evidenza gli obiettivi, gli argomenti, la durata tra teoria ed esercitazioni. A questo si aggiungono i requisiti e le conoscenze richieste per partecipare al corso. Scelto l’evento, con un semplice click è possibile iscriversi.

Corsi di formazione in aula

I corsi formativi in aula: tematica KNX

Quattro tipologie di corsi

Corsi in aula con 10-12 persone e della durata minima di 8 ore fino a una intera settimana. Tutti i corsi sono composti da una parte teorica e una parte pratica.

Corsi online composti da brevi video didattici fruibili singolarmente e in tempi diversi in modalità online. La durata di questi corsi dipende dalla tematica trattata.

Incontri tecnici, ovvero meeting con numero chiuso durante i quali vengono presentate novità normative e legislative e soluzioni tecniche.

Web seminar, dei veri e propri corsi dove docente e interlocutori interagiscono via chat in un’aula virtuale. La durata è di circa 3 ore e non è previsto il numero chiuso.

Alla fine di ogni corso può essere effettuato un test per valutare le nuove competenze e viene rilasciato un attestato di partecipazione.

Inoltre, Schneider Electric può rilasciare i crediti formativi per i periti industriali secondo la direttiva in vigore.

Percorso formativo per elettricisti sul nuovo portale formativo

Il percorso formativo dedicato agli elettricisti

Percorso didattico e attestati sempre a disposizione nel portale di formazione tecnica

Tra i plus, la possibilità di poter verificare il percorso didattico effettuato con Schneider Electric, avendo quindi visibilità dello storico degli eventi formativi seguiti e poter scaricare i relativi attestati di partecipazione.

Corsi personalizzati per le aziende

Il servizio formazione tecnica può personalizzare i corsi o crearne su argomenti specifici, con durate e obiettivi stabiliti, in grado di rispondere alle necessità della clientela. In questo caso i corsi vengono erogati presso il richiedente. Ma per crearlo è importante capire le reali esigenze non solo dei clienti, ma anche dei fruitori.

Viene creato un vero e proprio schema: il primo passo è valutare le competenze, successivamente creare i contenuti tecnici e didattici e individuare i docenti per modellare un percorso su misura.

Mobilità del futuro: nel 2032 un’auto su due sarà elettrica

Entro il 2032, la metà delle auto vendute a livello globale sarà elettrica. Nel 2050, il trasporto stradale vedrà il 75% di veicoli in più, ma consumerà sensibilmente meno rispetto a quanto accade oggi. Sono solo alcune delle previsioni contenute nel nuovo Rapporto annuale Energy Transition Outlook (ETO 2019), redatto da DNV GL, uno dei principali enti di certificazione mondiali.

Prospettive della domanda energetica

Come si evince dal report, la crescente elettrificazione sarà responsabile nel lungo termine di un cambiamento radicale nella domanda energetica. Il processo è già in atto in maniera estesa nel settore automobilistico. Si stima che entro il 2027 metà delle nuove auto vendute in Europa sarà infatti alimentata ad elettricità. Lo stesso traguardo sarà successivamente raggiunto cinque anni più tardi in Cina, India e Nord America, riducendo dal 27% al 20% la quota di domanda energetica legata al settore dei trasporti.

I vantaggi dell’e-Mobility

Lo sviluppo dell’e-Mobility determinerà in primo luogo benefici di tipo ambientale a cui si sommeranno anche vantaggi di carattere economico, derivanti dai minori costi per la gestione della manutenzione delle nuove auto elettriche rispetto alle vetture tradizionali.

Nell’ambito della mobilità del futuro, dati positivi si prevedono anche per ciò che riguarda la capacità delle batterie delle auto elettriche, che nel prossimo decennio tenderanno a migliorare fino a stabilizzarsi a un livello di 150 kwh/veicolo in Nord America, di 100 kWh/veicolo in Europa e di 50 kWh/veicolo per le altre aree.

Secondo il rapporto, nei dieci anni a venire la promozione della mobilità elettrica avverrà soprattutto per mezzo dei Governi centrali, sebbene in misure differenti e mediante politiche distinte. Allo stato attuale, detrazioni fiscali e vantaggi per la circolazione sono solo alcuni dei benefici messi in atto per motivare i cittadini ad adottare una tecnologia più innovativa e più green. A oggi, forti politiche di incentivi si registrano in particolar modo in Norvegia e in Cina. Una spinta che, in base a quanto previsto nel report, si riscontrerà anche in Europa, una volta entrato a pieno regime il piano UE per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

Elettrificazione: game changer per la mobilità del futuro ma non solo

Da quanto emerge nel rapporto, l’elettrificazione si affermerà come vero punto di svolta non solo per la mobilità del futuro. Si tratterà di un fenomeno trasversale.

Come si legge tra le righe del documento, nel 2017 soltanto il 19% della domanda energetica era soddisfatto dall’elettricità. Entro il 2050, tale percentuale risulterà più che raddoppiata, raggiungendo quota 40%.

Il processo sarà accompagnato dall’emergere di modalità produttive che si muoveranno di pari passo con le pressanti emergenze ambientali. Si assisterà all’avvio di una importante decarbonizzazione del sistema energetico, con la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Si stima che il 60% dell’energia elettrica prodotta nel 2050 proverrà dal solare fotovoltaico (33%) e dall’eolico (18%), mentre un ulteriore 14% sarà fornito da energia idroelettrica.

Transizione energetica

DNV GL – La timeline della transizione energetica

«Per accelerare la transizione energetica occorrono politiche a favore delle tecnologie sostenibili», ha sottolineato Stefano Crea, Director Market & Industries di DNV GL – Business Assurance. “Il rischio che si corre, altrimenti, è di non riuscire a essere in linea con le ambizioni dell’accordo di Parigi. Stando infatti alle nostre previsioni, le emissioni globali collegate al consumo di energia saranno ancora lontane dallo zero netto entro il 2050 e, dunque, per invertire rotta sarà necessaria un’azione politica straordinaria. Tutto concorre allo sviluppo di un futuro sostenibile, purché si agisca subito ed in comunione d’intenti».

La digitalizzazione nel processo di transizione energetica

Anche la digitalizzazione sarà tra le protagoniste del processo di transizione e occuperà un ruolo cruciale nel futuro del sistema energetico mondiale. Si prevede che per il 2050, la rete elettrica globale sarà resa molto più efficiente attraverso l’adozione di tecnologie per il controllo digitale, di strumenti di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning. Le tecnologie digitali favoriranno inoltre una più stretta integrazione tra distribuzione di gas e reti elettriche, nonché l’ottimizzazione delle risorse in tutti i settori della domanda energetica.

Il futuro dell’energia si prospetta quindi molto intrigante. Restiamo in fiduciosa attesa.

Neutralità climatica entro il 2050? Gli strumenti Ue per farcela

“Agiamo oggi per fare dell’Ue il primo continente del mondo a conseguire la neutralità climatica entro il 2050. La legge sul clima concretizza il nostro impegno politico e ci pone in modo irreversibile sulla strada verso un futuro più sostenibile”. Con queste parole la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen commenta la proposta normativa che detterà i termini delle prossime politiche green comunitarie.

La legge europea sul clima stabilisce infatti precisi obiettivi da conseguire entro il 2050, garantendo prevedibilità alle autorità pubbliche, alle imprese e ai cittadini. Ad accompagnare il percorso, una consultazione sul futuro patto europeo per il clima, pensata per coinvolgere il pubblico nella concezione di questo strumento chiave per il futuro del pianeta e dei suoi abitanti.

L’Ue passa dalle parole ai fatti mostrando la seria intenzione di azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra

Perché rincorrere obiettivi di neutralità climatica

Facciamo un passo indietro: come nasce la legge europea sul clima? L’ambizione dell’Ue di guadagnare il primato globale nella neutralità climatica è l’elemento centrale del Green Deal europeo illustrato a dicembre 2019 dalla Commissione. Ma già a novembre 2018 l’Ue aveva evidenziato la propria missione legata all’accordo di Parigi: mantenere l’aumento della temperatura globale sotto di 2°C e di adoperarsi per “fermare” il valore a 1,5° C. Impegno che trova appunto riscontro negli obiettivi modulati al 2050. Questo nuovo atto offre affidabilità e trasparenza all’industria e gli investitori europei, oltre a tracciare la strategia Ue per una crescita verde, graduale ed equa.

Europa green in 10 settori

Con la legge europea sul clima, la Commissione propone dunque un obiettivo giuridicamente vincolante di azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050. Come raggiungerlo? La lotta ai cambiamenti climatici richiede investimenti significativi, ricerca e innovazione, nuovi modelli di produzione e di consumo. Altrettanto importanti, i cambiamenti culturali nel modo in cui lavoriamo, ci muoviamo e conviviamo.

Ecco perché la linea Ue punta anzitutto ad allineare azioni e direttive in 10 settori chiave:

La norma prevede misure per verificare i progressi e adeguare di conseguenza gli interventi Ue. Azioni previste sulla base dei sistemi esistenti: i piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri, le relazioni periodiche dell’Agenzia europea dell’ambiente e i più recenti dati scientifici sui cambiamenti climatici.

Unione europea e Stati membri sono tenuti ad adottare, insieme, le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo 2050

Neutralità climatica: roadmap al 2050

Ma veniamo alle tempistiche: la proposta legislativa della Commissione delinea anche la via da seguire per raggiungere questo ambizioso obiettivo del 2050.

Una roadmap delineata sostanzialmente in quattro tappe:

A questo punto, la Commissione sarà autorizzata a formulare raccomandazioni e chiedere eventuali “spiegazioni” agli Stati membri che non hanno fatto abbastanza, per poi ricalibrare misure e obiettivi.

Il futuro? Lo dirà la consultazione sul patto europeo

Insieme alle politiche e alla regolamentazione varate dall’Unione europea, è fondamentale considerare il ruolo attivo dei diversi settori socio-economici nella transizione alla neutralità climatica entro il 2050.

Per questo la Commissione ha affiancato alla proposta di legge una consultazione pubblica di 12 settimane legata al nuovo patto europeo per il clima. Scopo dell’iniziativa, dare voce ai cittadini e ai portatori di interessi nella progettazione di nuove azioni green condividendo informazioni, attività e soluzioni che possano essere adottate anche da altri. Tutto in ottica della formulazione del nuovo patto, da varare prima della conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP26) del prossimo novembre.

Sharing economy, Pulsee pensa all’energia

Ormai siamo abituati alla sharing economy: non è più una novità condividere auto, biciclette, monopattini, persino interi ambienti lavorativi. La sharing economy ora entra anche dentro casa. A pensarci è Pulsee, che propone la possibilità di dividere il costo della bolletta di luce e gas tra tutti i coinquilini, che possono così pagare la propria quota direttamente all’operatore energetico.

Dividere le bollette con Pulsee e SplittyPay

Pulsee, l’energy company di Axpo Italia, funziona per la fornitura di luce, gas o di entrambi. Consente di suddividere il costo della bolletta fino a 5 coinquilini, a ciascuno dei quali viene notificata via email la quota parte da pagare. La suddivisione del costo della bolletta avviene sulla base delle percentuali scelte e indicate dagli stessi coinquilini che condividono i consumi, in base alle superfici occupate, al tempo di utilizzo o semplicemente in base al numero delle persone.

Simone Demarchi AD Axpo Italia

Il servizio è già disponibile ed è gratuito e dalle prossime settimane, grazie a una delle startup incubate da Pulsee, SplittyPay, sarà disponibile anche un nuovo sistema di pagamento della bolletta che permette di saldare online la propria quota direttamente a Pulsee.

«Di sharing economy come nuovo fenomeno sociale ne hanno parlato e parlano economisti e sociologi. – spiega Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia – Gli esempi concreti non mancano: c’è l’house sharing degli universitari e oggi anche di uomini e donne più adulte. Il car sharing o il co-working, fino al crowdfunding, altro esempio in ambito finanziario di condivisione. In questo scenario mancava lo sharing dell’energia, che abbiamo voluto mettere a disposizione dei nostri clienti. È un servizio che interessa un numero sempre maggiore di persone e che risponde alla mission di Pulsee: proporre un modo di fruire l’energia che mette al centro le esigenze quotidiane delle persone, la loro libertà di scegliere, la semplicità di fruizione e il consumo sostenibile».

Evolute, sicure, efficienti: le soluzioni smart di Rehau

Le nuove soluzioni smart per moderni impianti termoidraulici e di climatizzazione di Rehau consentono agli operatori di trasformare la crescente tendenza delle Smart Home in nuove opportunità di business.  L’azienda vuole offrire il proprio contributo nell’edilizia a risparmio energetico, nelle sfruttamento delle fonti rinnovabili, nella gestione delle risorse idriche, nella mobilità e nel Future Living.

Per rispondere a queste esigenze le nuove soluzioni sono studiate per:

Funzioni smart, massima connettività e utilizzo intuitivo sono il denominatore comune della nuova generazione di sistemi intelligenti:

Le soluzioni smart di Rehau

NEA SMART 2.0 – La nuova generazione di termostati dotati di funzioni smart per la regolazione efficiente della temperatura negli impianti radianti.
Il sistema impara dalle abitudini di riscaldamento e di utilizzo e si adatta consentendo un risparmio energetico fino al 20%.
I termostati possono essere impostati:

Queste tre possibilità consentono di monitorare l’energia utilizzata e gestire le impostazioni del riscaldamento.

RE.GUARD – Il dispositivo per il controllo smart dell’impianto idraulico, con tecnologia ottimizzata per la sicurezza, è indicato per case mono e bifamiliari sia nuove sia da ristrutturare. Grazie alla tecnica a ultrasuoni, RE.GUARD permette di monitorare gli ambienti e di intervenire prima che si verifichino danni dovuti a perdite o rotture dei tubi. Il sistema blocca il flusso d’acqua e informa in caso di anomalie nel funzionamento attraverso la App.

RE.SOURCE – Il rubinetto smart consente di trasformare l’acqua di rete in acqua filtrata e refrigerata, liscia e frizzante oppure bollente, premendo un’icona sul display touch screen.

Compatto e rapido da installare, riduce i costi e rispetta l’ambiente. Le versioni Premium e Premium+ sono dotate di display touch e funzioni smart che consentono di personalizzare le modalità di erogazione, monitorare lo stato del sistema e azionare un veloce risciacquo igienizzante.

Tesla pronta a lanciare batterie più economiche e con maggiore autonomia?

Tra i vari ostacoli che frenano la diffusione su ampia scala delle auto elettriche si collocano i costi ancora elevati delle batterie. Un nodo cruciale su cui i grandi Brand dell’automotive stanno lavorando ormai da tempo. A quanto pare si prospettano però notizie incoraggianti.

In base ad alcune rivelazioni pubblicate sul blog Electrek, Tesla starebbe studiando un nuovo prototipo di batteria più economica e dall’autonomia superiore, che consentirebbe di ridurre i prezzi delle vetture prodotte dall’azienda americana.

Roadrunner: il progetto “Top Secret” di Tesla

Colonnina di ricaricaSecondo quanto esposto, il progetto della Tesla sarebbe per il momento ancora non ufficializzato e si chiamerebbe Roadrunner. L’obiettivo è di arrivare a spendere 100 dollari a kWh, con un risparmio approssimativo del 30%. Un bel traguardo, considerando che ad oggi, anche nel migliori dei casi, non si scende al di sotto dei 156 dollari a kWh.

Il tutto dovrebbe verificarsi in tempi piuttosto brevi. Tra le righe dei commenti riportati nel blog, infatti, si legge che la nuova batteria potrebbe essere presentata il prossimo aprile in occasione dell’evento Battery Day, organizzato dalla stessa Tesla.

In realtà, non si tratta di una novità nel senso stretto del termine. Allo stato attuale delle cose, la collaborazione della casa automobilistica con Panasonic ha già permesso di realizzare batterie a un costo molto competitivo. Ma, a quanto sembra, la Tesla è intenzionata a fare un ulteriore passo in avanti, producendo direttamente in casa le celle a utilizzare per le batterie.

A dare l’input al progetto è stata con ogni probabilità l’acquisizione di Maxwell, azienda esperta nel campo delle batterie e degli ultracapacitori, particolari condensatori che si contraddistinguono per la capacità di accumulare una quantità di carica elettrica eccezionalmente grande rispetto ai tradizionali condensatori.

Il piano sarebbe quindi, non solo di produrre batterie meno costose, ma dotate anche di una una maggiore densità energetica.

I vantaggi per le auto elettriche

Se il progetto dovesse risultare reale, si assisterebbe a un’importante svolta nel mercato delle auto elettriche. I benefici ottenuti riguarderebbero sia il profilo economico sia il risvolto tecnico. Si assisterebbe in effetti a significative evoluzioni anche in altri ambiti. È ad esempio il caso delle connessioni elettriche tra le diverse celle delle batterie, che al momento sono effettuate attraverso cavi e che sarebbero invece sostituite da saldature laser.

Da parte nostra, non ci resta altro che restare in ascolto e attendere tutti gli sviluppi del caso.