xStorage Home V2, più flessibile e potente

Sono passati solo due anni dal lancio di xStorage Home di Eaton, ma già è disponibile la versione V2 del sistema per l’accumulo di energia all-in-one. È stato arricchito di nuove e innovative funzionalità, che offrono maggiore flessibilità, adattabilità e potenza agli impianti residenziali, rendendoli sempre più “a prova di futuro”.

Inverter fotovoltaico di ultima generazione

Progettato per massimizzare l’autoconsumo da fotovoltaico e garantire la tranquillità energetica alle abitazioni alimentando i carichi anche in caso di black-out della rete, xStorage Home V2 è una soluzione innovativa e completa che dispone ora di un inverter fotovoltaico ibrido con funzionalità di ultima generazione. Grazie a 2 MPPT di potenza indipendenti – sfruttabile ad esempio nel caso impianti FV su tetti a doppia falda – e tensione di lavoro innalzata, l’inverter permette a xStorage Home V2 di adattarsi meglio a qualsiasi tipo di impianto FV esistente (retrofit) o nuovo, indirizzando anche l’esigenza di incrementare la potenza.
Chi decide di investire in sistemi di accumulo e fotovoltaico può, in questo modo, massimizzare la produzione e l’autoconsumo.

Uscita di emergenza EPS contro i blackout di rete

Nella versione V2, xStorage Home dispone di una seconda uscita in AC da cui l’inverter può erogare energia e tensione per alimentare i carichi critici in caso di mancanza di rete. Questa nuova funzionalità permette di soddisfare la richiesta degli utenti finali di una maggiore indipendenza dalla rete, soprattutto nei momenti di blackout. È infatti possibile impostare in totale semplicità e autonomia il livello di batteria di backup da conservare.

Aumento della potenza e della capacità

xStorage Home V2 Eaton installatoContestualmente all’installazione dell’impianto fotovoltaico, aumenta anche il carico elettrico domestico: i sistemi di accumulo, infatti, portano inevitabilmente a una crescente elettrificazione della casa che richiede maggiore potenza. Per indirizzare queste nuove sfide, xStorage Home V2 offre potenza incrementata rispetto alla versione precedente: infatti, dal lato in DC la potenza PV allacciabile aumenta dai 4,8 kW agli attuali 6 kW, mentre quella comandabile in AC aumenta fino 5,4 kW.

Inoltre, nelle fasi di carica o scarica batteria, uscita di rete AC o uscita di backup per EPS, la potenza erogabile non subisce riduzioni ed è sempre disponibile al massimo della potenza PAC nominale (3,6 – 4,6 – 5,4 kW).

 

Ready to battery

L’utente finale può decidere se installare da subito l’intero sistema oppure se iniziare a installare il solo inverter ibrido – che nella versione V2 può funzionare anche indipendentemente dalla presenza della batteria – e in un secondo momento la batteria. Questa caratteristica va in contro alla richiesta di parte degli utenti che vogliono approcciare l’investimento per gradi.

Una soluzione semplice da utilizzare

La gestione di xStorage Home è molto intuitiva grazie a un’unica interfaccia utente web per il monitoraggio a distanza, utilizzabile sia dagli utenti finali che dagli installatori. I primi possono seguire la generazione e il consumo di energia, mentre i secondi possono effettuare interventi di diagnostica da remoto. A breve le stesse funzionalità saranno disponibili anche su app disponibile per iOS e Android.

Missione ospedale connesso con EcoStruxure Building Operation

Pensare digitale, anche nel mondo ospedaliero: quando integrazione impiantistica e Internet of Things incontrano realtà “illuminate” della sanità pubblica italiana, possono nascere percorsi di efficientamento degli edifici.

Proprio come nel caso dell’USL (Unità Sanitaria Locale) Toscana Nord-Ovest, promotrice, dal 2016, di un corposo processo di riqualificazione smart delle proprie strutture in ottica di efficienza energetica e gestione delle risorse in campo. Apripista di questa trasformazione, l’Ospedale Versilia di Camaiore, primo edificio dell’azienda sanitaria a vincere la sfida della supervisione digitale messa in campo grazie alla tecnologia EcoStruxure Bulding Operation.

EcoStruxure Building Operation per il controllo dell'intero Ospedale VersiliaDa moderno ospedale a vero smart building

Nato nel 1998, l’Ospedale Versilia è immerso in una pineta di circa 10 ettari e si articola su sei piani.
Al moderno complesso si associa, nel 2016, la prima “pietra” di un ambizioso progetto di accorpamento dei 13+8 presidi ospedalieri dell’USL sotto un unico sistema di monitoraggio e controllo, al fine di abilitare nuovi interventi di efficientamento energetico delle strutture. Un’azione che, dal 2020, impatterà su un bacino di utenza di oltre 1.300.000 abitanti.

Efficienza energetica e operativa in un solo sistema

“L’efficienza energetica è vita, soprattutto in una struttura così articolata – spiega Stefano Maestrelli, Energy Manager della USL Toscana Nord-Ovest -. I pazienti dell’Ospedale Versilia possono contare su comfort e protezione, perché la piattaforma EcoStruxure Building Operation unisce benessere e salute delle persone a importanti risultati in termini di risparmio energetico”.

Già nel 1998 il progetto prevedeva l’installazione di un BMS (Building Management System). L’ulteriore passo avanti si identifica nell’ingresso di tecnologie impiantistiche avanzate e di una regolazione ancora più smart e integrata.

“La destinazione plurima dell’edificio, con uffici, degenze, magazzini, bar e molto altro, richiedeva una migliore gestione dell’energia, da erogare puntualmente dove e quando serve, senza sprechi – continua l’energy manager -. L’Internet of Things, inoltre, sta cambiando il modo in cui vengono trasmesse le informazioni, per migliorare l’efficienza operativa della struttura e la user-experience di pazienti e dipendenti dell’ospedale”.

Pensiamo a un ambiente sensibile come la sala operatoria, dove la qualità e la quantità di aria immessa sono soggette a normative ben precise.

Il nuovo sistema di regolazione serve proprio per evitare inconvenienti, consentendo al tempo stesso di risparmiare energia quando gli spazi sono inutilizzati. Stesso discorso per la gestione dei consumi in aree dalle diverse destinazioni d’uso, come potrebbero essere gli uffici amministrativi e la zona hospitality.

Il software EcoStruxure Building Operation di Schneider Electric, appunto, rende tutto questo possibile.

Perché affidarsi a EcoStruxure Building Operation

Il cuore pulsante dell’operazione smart building consente di ottimizzare le prestazioni di interi edifici, integrando il controllo di impianti HVAC, illuminazione, controllo accessi e antintrusione, videosorveglianza, rinnovabili, segmento IT e distribuzione elettrica. Il tutto con operazioni semplici, anche per gli addetti interni, grazie alla visualizzazione dei consumi drag-and-drop, alla programmazione oraria simile ai calendari Outlook e alla possibilità di generare report con un singolo click.

Inoltre, diversi protocolli di comunicazione aperti possono essere nativamente integrati, per garantire la possibilità di selezionare i migliori strumenti per la propria applicazione. Inoltre, il software EcoStruxure Building Operation può diventare aggregatore dei sistemi di controllo di tutta l’azienda.

Vantaggi e benefici

L’operazione ha ridotto le emissioni di CO2 (l’equivalente di 15.000 automobili in meno ogni anno) e ha generato un risparmio annuo gas, elettricità e manutenzione di circa 3.200.000 euro per 10 anni.

La lettura dei dati restituiti dai 15.000 punti di rilevazione della struttura e la capacità futura di integrare all’interno di un unico sistema un totale di 21 edifici dislocati in tutta la Toscana rappresentano una sfida importante.

Schneider Electric ha garantito le esigenze di un particolare settore – quello ospedaliero – per il giusto comfort ai pazienti in una struttura efficiente, innovativa e affidabile.

Un sito rinnovato per il Gruppo DKC

È stato completamente rinnovato il sito di DKC, Gruppo impegnato nella progettazione e realizzazione di prodotti, componenti e sistemi destinati a professionisti e installatori specializzati di impianti elettrici e dell’automazione industriale.

Progettato per risultare di più semplice utilizzo e comprensione, il nuovo sito permette di ottenere l’informazione ricercata nel più breve tempo possibile riducendo il numero dei click per raggiungerla.

Completamente rinnovato il sito del Gruppo DKC

L’interfaccia dinamica presenta un menu completo studiato per facilitare e velocizzare la navigazione. L’impostazione chiara e rinnovata nella grafica consente una maggiore interazione con gli utenti e l’accesso a tutte le informazioni tecniche e ai servizi necessari per scoprire l’intera gamma e il suo utilizzo ottimale.

Il nuovo sito del Gruppo DKCLa funzione di ricerca dei prodotti è stata resa più rapida e intuitiva grazie alla categorizzazione della gamma secondo due impostazioni distinte ravvisabili già nelle rispettive due sezioni presenti nella Homepage.
In particolare, la navigazione che ruota intorno all’offerta DKC può essere avviata sia per macro aree tematiche, corrispondenti ai diversi campi di applicazione dei prodotti (come Installazione di apparati elettrici, soluzioni per l’Automazione Industriale e per la Distribuzione Elettrica), sia per appartenenza alle singole linee produttive dell’azienda.

Oltre alle specifiche tecniche, per ogni prodotto è possibile accedere direttamente al catalogo di riferimento, scaricabile in versione pdf insieme alle singole brochure anche nella sezione Download dedicata, che contiene a sua volta dei pratici video informativi su caratteristiche e vantaggi dei prodotti.

Il nuovo sito è stato realizzato mettendo in luce anche i servizi offerti da DKC per i propri clienti, come la richiesta di assistenza tecnica, la possibilità di richiedere in tempo reale tutte le istruzioni di montaggio, l’opportunità di accedere ai modelli 3D Cadenas per le linee RamBlock e Cosmec, strumento che apre innumerevoli scenari di progettazione personalizzabile in pochissimi click oltre a poter scegliere e comporre, mediante il Configuratore, l’armadio Grafi della linea Conchiglia secondo le proprie esigenze.

Gli utenti possono inoltre svolgere una ricerca capillare sul territorio nazionale delle sedi e delle agenzie commerciale di DKC, configurabile con più filtri, così da affinare la selezione a seconda delle esigenze geografiche e di utilizzo dei target di riferimento.

Tecnologie per la sicurezza: oltre l’antifurto

La protezione della casa supera i confini dei comuni sistemi antifurto e si fa facile nell’utilizzo ma complessa a livello tecnologico. Ed è forse questa la sfida più grande che le aziende produttrici devono affrontare.

La capacità, appositamente studiata, di adattare gli impianti in base alle esigenze di ogni singola applicazione, permette all’utente di scegliere tra sistemi filari e wireless, e tra soluzioni semplici o più complesse, secondo le proprie preferenze, i propri bisogni e le possibilità installative della propria abitazione. Trattandosi spesso di applicazioni che interessano impianti esistenti, l‘integrazione diventa un altro dei fattori essenziali di queste nuove tecnologie.

L’espansione del sistema o la sua integrazione con altri impianti – domotico, di videosorveglianza, videocitofonico ecc. – può avvenire in qualunque momento, rispondendo così ai bisogni contingenti degli utilizzatori e la casa diventa davvero smart e sicura. Scopriamo le novità di Lince Italia e di Combivox presentate a Sicurezza 2019.

Lince Italia e la centrale antifurto Gold 869

sistema ibrido Gold 869 di Lince ItaliaSi chiama Gold 869, il nuovo sistema ibrido che Lince Italia ha pensato per offrire una protezione completa in interno ed esterno. È una centrale operativa bidirezionale a doppia banda di trasmissione – a 868 e 869 MHz – che opera su cinque canali di comunicazione con una portata fino a 1,5 chilometri. Vi si possono abbinare diversi rilevatori, ognuno pensato per una specifica finalità installativa e a doppia o tripla tecnologia, ma tutti dotati di funzione antimascheramento.

Le periferiche possono essere connesse in modalità filare standard o Bus, e in modalità radio, mentre la gestione del sistema è possibile attraverso la regolazione delle periferiche dalla centrale, l’uso dell’App LinceHome per dispositivi mobili e la programmazione e gestione tramite SW.

Tanti servizi aggiuntivi

La nuova centrale permette anche servizi aggiuntivi: il modulo uscita radio Gold-Out consente di ottenere un sistema di video verifica evoluto capace di abbinare l’allarme alle notifiche con immagini in tempo reale, mentre l’abbinamento con il servizio opzionale Sycuro24a garantisce il controllo della proprietà 24 ore su 24.

I componenti di Gold 869 sono integrabili con tutti i sistemi preesistenti, che siano filari o via radio.

“Il nostro punto di forza sono i prodotti che lavorano con il nostro protocollo” ci racconta Alessandrino Mercuri, presidente di Lince Italia, “ma offriamo anche soluzioni universali che possono adattarsi alle linee di prodotti presenti sul mercato”.

Unitamente al fattore integrazione è molto importante anche la possibilità di garantire semplicità e rapidità di programmazione e di gestione, “abbiamo sempre puntato a fare crescere l’installatore elettrico nella sicurezza e lo abbiamo fatto creando prodotti molto evoluti ma nel contempo di semplice gestione anche a livello installativo”.

Gli installatori elettrici, a cui è dedicato il programma di formazione ideato dall’azienda e chiamato IOL – “io installo Lince” –, sono sempre stati figure determinanti per Lince, quali tramite con il mercato finale, in collaborazione con i distributori di materiale elettrico, partner da sempre dell’azienda.

Combivox: la voce dell’integrazione

Simplya Video III, la tastiera di comando di Combivox Parola d’ordine: integrazione, che si traduce nella pratica in numerose novità. In primis l‘implementazione della smart home, la casa intelligente e sicura, in cui la centrale di allarme diventa un vero e proprio sistema integrato, con la gestione oltre che dell’antifurto – modulo base della centrale – anche di domotica, videosorveglianza con video verifica e videocitofonia; in aggiunta alla sensoristica per esterno e interno a protezione della casa, il tutto con una gestione via cloud. Questa la proposta di Combivox raccontata da Fulvio Facecchia, marketing manager dell’azienda che abbiamo incontrato in fiera a Milano.

Tra le novità presentate, già disponibili sul mercato, c’è Simplya Video III, la tastiera di comando 10” touch screen che gestisce le funzioni di antifurto, domotica, videosorveglianza e videocitofonia – è compatibile con Door Phone One, il posto esterno citofonico IP monoutenza, altra novità presentata a Sicurezza 2019.

Le soluzioni per la smart home

La tastiera si collega alle centrali Combivox predisposte tramite rete LAN o wi-fi e può essere configurata per registrare le videochiamate, inviando i filmati audio-video a più indirizzi e-mail, e per archiviarle. È volutamente semplice e intuitiva, e può essere personalizzata. Ma soprattutto, tramite dispositivo Smartweb Video, è anche un monitor di gestione delle funzioni di videosorveglianza del sistema Combivox SmartHome per la visualizzazione live delle telecamere e la consultazione dei filmati dei videoallarmi e registrazioni h24.

Lo studio di prodotti facilmente utilizzabili dal cliente finale e semplici da programmare per l’installatore, seppure complessi dal punto di vista delle funzioni, è il plus principale di Combivox.

Basti pensare, spiega Facecchia, che “lo stesso nome dell’azienda deriva dalla possibilità di programmare gli apparecchi attraverso la sintesi vocale. Tutti i nostri sistemi presentano questa interazione uomo-macchina e sono dotati di voce guida”, favorendo così una rapidità e semplicità di programmazione che li rende ideali anche per gli installatori elettrici non esperti di sicurezza.

Infine l’assistenza fornita da una rete capillare di distributori specializzati e dal centro di assistenza tecnica con help desk telefoniche dell’azienda forniscono tutto il supporto necessario all’installatore in campo.

SPAC Data Web, per un database sempre aggiornato

Il continuo evolversi dei materiali elettrici ha reso l’aggiornamento dei dati presenti nel database dei componenti un argomento chiave per una progettazione efficiente.

Per rispondere a questa esigenza, SDProget Industrial Software mette a disposizione dei propri clienti SPAC Data Web, il servizio di aggiornamento (mediante sincronizzazione online) del database dei componenti di SPAC Automazione e SPAC Start Impianti.

I software SPAC sempre aggiornati

Il database di aggiornamento è disponibile per i professionisti che utilizzano SPAC Automazione, il CAD elettrico di progettazione per l’automazione industriale e macchine speciali e  Start Impianti, il software CAD per la progettazione di impianti elettrici performante e di semplice utilizzo.

Questi software dispongono, al momento dell’installazione, di un database predefinito contenente una selezione di componenti di alcuni dei principali costruttori di materiale elettrico. Nel corso dell’anno SDProget provvede ad arricchire costantemente questo database, che l’utente può aggiornare in qualunque momento con pochi clic direttamente all’interno del software.

Per mantenere efficiente e sempre aggiornato il proprio database, è sufficiente sottoscrivere un contratto di assistenza e sincronizzare periodicamente il tutto.
Per maggiori dettagli sui vantaggi e sulle modalità di utilizzo, è possibile visualizzare l’apposita videoguida, disponibile online sul sito internet di SDProget e qui sotto.

Le opportunità da cogliere nella decarbonizzazione dell’Italia

Calcolare quanto costa il sistema energetico previsto dal PNIEC (Piano nazionale integrato energia e clima) e ragionare sulle opportunità economiche che può generare. È da questi presupposti che sono partiti gli esperti di Eurac Research per effettuare un significativo studio sul processo di decarbonizzazione in Italia, considerando in particolare gli scenari, i costi e le opportunità economiche legate alla transizione energetica nel nostro Paese.

Obiettivi europei al 2030 che sono già superati

Il PNIEC, lo ricordiamo, è stato elaborato per rendere possibile il raggiungimento dei principali obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2030, ovvero una riduzione delle emissioni inquinanti del 40% rispetto al 1990 e l’innalzamento della quota di rinnovabili almeno al 30%.

Tuttavia, come sottolinea lo studio, questi obiettivi europei vanno ormai considerati soltanto come una tappa nel percorso di decarbonizzazione totale, tanto è vero che alla conferenza sul clima di Parigi (COP21) l’Italia ha già firmato obiettivi ancora più stringenti in termini di emissioni per mantenere l’aumento medio della temperatura globale sotto il grado e mezzo di temperatura.

Secondo le stime dei ricercatori, oggi il sistema energetico italiano costa circa 60,6 miliardi di euro l’anno (considerando i costi complessivi di generazione di energia e quelli per il consumo di combustibili).

Oltre la metà di questa spesa viene impiegata per acquistare combustibili fossili dall’estero (principalmente gas naturale e petrolio). Tra gli interventi principali previsti dal PNIEC per cambiare questo sistema ci sono importanti aumenti nel fotovoltaico (da 19 a oltre 50 GigaWatt installati) e nell’eolico (da 9 a oltre 18 GigaWatt), investimenti nei sistemi di stoccaggio per immagazzinare l’energia prodotta da queste fonti e la crescita dell’utilizzo di biocombustibili avanzati e della mobilità elettrica.

Lo scenario alternativo proposto con “Andvanced 2030”

Lo studio di Eurac Research ha quindi individuato uno scenario alternativo (nominato “Advanced 2030”). A parità di costi complessivi del sistema energetico nazionale, riduce le emissioni di CO2 di un ulteriore 10% rispetto allo scenario previsto dal PNIEC. Gli interventi che permettono questo risultato vanno a toccare tutti i principali settori della green economy. Tra i principali, un ulteriore aumento delle rinnovabili elettriche, fino ad ottenere una produzione di 86 GW dal fotovoltaico e di 48 GW dall’eolico.

Un’altra accelerazione è prevista sul fronte dell’efficienza energetica degli edifici, con una serie di interventi che dovrebbe portare a “risanare” il 30% delle unità presenti nel nostro Paese.

Ed ancora, lo scenario di Eurac Research prevede una forte spinta nello sviluppo della mobilità elettrica (stimata al 20% del totale dei veicoli), portando lo stoccaggio energetico presente nelle vetture a valori sempre più elevati.

Il ruolo del mercato nella transizione energetica

“Per rispettare gli accordi di Parigi la velocità della decarbonizzazione del nostro sistema energetico andrebbe aumentata già prima del 2030 – afferma David Moser, responsabile dello studio di Eurac Research -. Ed è importante sottolineare che nei prossimi anni potrebbe essere il mercato a imporre un’accelerazione della transizione energetica: stiamo assistendo a una diminuzione importante dei costi delle principali fonti rinnovabili che potrebbe farle diventare a breve il modo più economico di produrre energia”.

Integrazione impiantistica totale: l’esempio del concessionario Bon-Ber

Integrazione impiantistica per rilanciare il proprio business? La strategia di Onelio Bonotto, da oltre trent’anni titolare del concessionario Bon-Ber di Como, sembra chiara: ripartire dall’innovazione tecnologica per vincere le sfide di un settore dell’automobile sempre più incerto. “Difficile sapere quale sarà il reale impatto delle auto elettriche – racconta il titolare -, ma la nostra realtà mantiene un elevato trend di vendite, basato soprattutto sul rapporto di reciproca fiducia che ci lega agli abitanti e alle aziende del territorio. Ecco cosa ci ha spinto a investire in innovazione tecnologica per migliorare ulteriormente i servizi offerti”.

Bon-Ber vende oltre 700 veicoli all’anno e ha scelto di continuare a investire in innovazione tecnologica per garantire servizi adeguati a una clientela fidata

Dai quadri elettrici alle placche, dall’illuminazione ai termostati, fino alle colonnine di ricarica green, nello show-room comense inaugurato a luglio 2019 si respira grande aria di innovazione. Un progetto impiantistico completo e intelligente, controllabile da remoto, che coinvolge una struttura di tre piani da circa 1.000 metri quadrati ciascuno. Vediamone le principali caratteristiche smart, abilitate dal partner tecnologico BTicino.

Comandi, luce e comfort: integrazione impiantistica da gestire via app

Integrazione impiantistica con LivingNow di BTicinoViste le notevoli dimensioni dell’impianto elettrico, gli installatori dell’azienda Charger non hanno avuto dubbi sulle soluzioni da adottare. A cominciare dalla serie civile Living Now, dotata di design contemporaneo e funzionalità ideali per rappresentare il brand Peugeot. L’attenzione dei clienti resta ovviamente focalizzata sui veicoli, ma le placche contribuiscono a creare l’atmosfera giusta per accompagnare scelte e desideri di chi cerca l’auto dei propri sogni.

Dietro l’estetica innovativa degli interruttori, si cela un “cervello” che centralizza la gestione intelligente dell’impianto attraverso la domotica MyHome_Up di BTicino. “La piattaforma consente di pianificare l’accensione delle diverse zone, l’apertura delle finestre e la termoregolazione – spiega il titolare di Charger Stefano Castelli -. Oltre a definire le tempistiche di accensione e spegnimento dei compressori per l’aria utilizzata nella pulizia delle auto”. Non solo, la funzione automatica di geolocalizzazione del server e analisi meteo online definisce l’illuminazione notturna ed esterna, mentre negli spazi indoor la corretta programmazione di lighting e riscaldamento consente di evitare inutili sprechi.

I termostati permettono di regolare la temperatura degli uffici in base alle esigenze personali, con la massima attenzione al risparmio energetico

Le modalità di gestione sono molto semplici: è possibile variare il calendario anche via app, senza limitare forzatamente la permanenza delle persone nell’edificio. Sempre in ottica di efficienza energetica, le scale interne e i bagni ospitano sensori di movimento che garantiscono luce solo durante l’effettivo utilizzo.

Cuore elettrico negli armadi MAX

Il rispetto dei tempi e la necessità di focalizzarsi sulla sola installazione hanno suggerito l’acquisto di armadi elettrici MAX, direttamente cablati, montati e certificati da BTicino. Una scelta tecnologica, ma anche estetica: non è stato infatti necessario nascondere le soluzioni, corredate da componentistica tutta BTicino ed elegante porta in vetro. Al contrario, gli armadi fanno bella mostra di sé all’interno dello show-room, a pochi metri dai nuovi veicoli Peugeot.

A pochi passi troviamo anche l’armadio di permutazione, che protegge il cuore delle comunicazioni di Bon-Ber. Anche qui, l’intera componentistica è firmata BTicino. “Spesso si sottovaluta l’importanza dei componenti passivi di una rete di telecomunicazione – precisa Castelli -, non dimentichiamo che proprio questi ultimi possono generare problemi assolutamente intollerabili per un concessionario di automobili”. Infatti, ul volume di dati scambiati e la necessità di essere sempre connessi in rete impone la massima affidabilità come criterio di scelta dei componenti dell’impianto.

Integrazione impiantistica anche negli armadi di permutazione

Quando la funzionalità è tutto

Lasciando il piano terra per salire negli spazi non aperti al pubblico, l’estetica lascia spazio alla praticità. In quest’area, infatti, arrivano i nuovi veicoli da consegnare ai clienti. Qui Charger ha predisposto solo pochi punti di accensione e di termoregolazione gestiti attraverso la serie civile Matix, protetti dai contenitori stagni Idroboard.

I condotti a sbarre Zucchini coniugano rapidità installativa e flessibilità dell’impianto elettrico

Nello spazio in cui vengono preparate le automobili è fondamentale l’impianto di illuminazione. In questa fase, infatti, il personale di Bon-Ber deve verificare l’assenza di danni durante il trasporto. Per questo è stato creato un impianto di illuminazione ad elevata efficienza, con lampade installate direttamente sui condotti a sbarre a Zucchini. Per proteggere e distribuire al meglio i cavi, infine, Charger ha adottato le canalizzazioni in acciaio, metallo Gamma-P di Legrand.

Integrazione impiantistica rivolta alle auto elettriche

Ricarica auto elettriche con le soluzioni BTicinoRiprendendo l’iniziale considerazione sul futuro – commercialmente imprevedibile – della mobilità elettrica, la dirigenza del concessionario Bon-Ber ha deciso di essere pronta per ogni scenario. L’integrazione impiantistica della struttura si completa infatti di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, posizionate sia all’interno dell’officina sia nel piazzale esterno. Si tratta di stazioni Green’Up di BTicino nelle versioni da parete e a piedistallo, entrambe caratterizzate da massima resistenza all’urto (e alle manovre maldestre), certificata IK 10. I kit di comunicazione consentono la gestione smart dei parametri anche da remoto, attraverso una semplice pagina web.

Ecco quindi un virtuoso esempio di integrazione impiantistica a 360 gradi, che valorizza ogni componente intelligente e sostenibile del futuro mondo full-electric.

Perché puntare sui consumi energetici? Il caso Iltom insegna efficienza e risparmio

Dal monitoraggio dei consumi energetici all’efficienza globale dei processi industriali. Questo il virtuoso percorso di convergenza digitale nato dalla collaborazione tra Iltom, gruppo internazionale nel settore della carpenteria leggera, e Schneider Electric.

Al centro dell’attività Iltom, nella sede cremonese di Romanengo, la lavorazione di lamiere, carpenteria metallica e verniciatura industriale a polvere, attraverso un processo produttivo completo che va dalla piegatura all’assemblaggio. Inutile sottolineare, in questo contesto, l’importanza di analizzare e gestire i consumi energetici. Ma il progetto di efficientamento adottato dal gruppo va oltre il normale rapporto cliente-fornitore di tecnologia: Schneider Electric è infatti provider di soluzioni EcoStruxure per il monitoraggio energetico e al contempo utilizzatore dei prodotti Iltom dedicati al settore elettrico.

Punto primo: fare chiarezza sui consumi energetici

Come nasce questa collaborazione tecnologica in ottica circolare? Partiamo dalla storia e dalle esigenze di Iltom. Fondata negli anni 70 come tipica impresa familiare italiana, l’azienda è diventata oggi un gruppo internazionale che fattura circa 75 milioni di euro e impiega 700 addetti su dieci siti produttivi in Europa.

“Trattiamo carpenteria leggera – spiega Roberto Cagna, Supply Chain manager di Iltom -, vale a dire spessori che vanno da 0,6 a 3 mm ed eccezionalmente più alti, per diverse tipologie di materiale metallico. I nostri clienti sono principalmente nel settore elettrico: uno dei principali è Schneider Electric, con la quale vantiamo appunto una partnership speciale”. Recentemente, infatti, i 4 UPS dello stabilimento connessi con una scheda di rete sono stati collegati al servizio di Bureau EcoStruxure Asset Advisor. La soluzione digitale gestisce le condizioni di funzionamento anomalo degli UPS, comunicando eventuali problematiche tramite mail o call diretta al cliente.

La prima mossa di Iltom riguarda il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energetici, sfruttando al meglio i vantaggi del piano Industria 4.0

Ma eccoci all’intervento di efficientamento: la dislocazione dei capannoni nella sede di Romanengo e la loro indipendenza energetica non consentivano una visione chiara dei consumi energetici aziendali, fondamentali per ottimizzarne la gestione. “Sfruttando i vantaggi del piano Industria 4.0 – aggiunge Cagna -, abbiamo rivisto l’infrastruttura delle reti elettriche razionalizzando la fornitura di energia in un’unica cabina smart di media tensione. Questo ci permesso di abbattere i costi delle accise, mentre abbiamo installato 52 misuratori che raccolgono i dati di consumo e li inviano alla piattaforma cloud EcoStruxure Facility Expert”.

Cosa significa EcoStruxure Facility Expert

L’intervento permette anzitutto di visualizzare in tempo reale i consumi energetici della sede Iltom, dai macchinari produttivi ai sistemi ausiliari.

Questi si possono mappare, analizzare e dividere per:

“Con il software Facility Expert – continua il manager -, è possibile definire in modo semplice le categorie per le quali monitorare il consumo energetico; i grafici offrono inoltre un importante colpo d’occhio sulla situazione, individuando eventuali sprechi sui quali intervenire”. Inoltre, anche se i consumi vengono aggregati per area/utenza, il dettaglio dei singoli misuratori non viene perso perché si possono visualizzare Energia Attiva e Potenza per ogni dispositivo.

Integrazione dei consumi energetici con fotovoltaico e LED lighting

L’evoluzione della partnership tra Iltom e Schneider Electric non si ferma alla gestione dell’energia. Tra gli altri interventi di efficientamento energetico, l’azienda ha scelto di implementare:

Anche qui, fondamentale il ruolo del software Facility Expert: “Risulta molto importante poter analizzare in dettaglio il risparmio energetico di progetti già avviati o in corso – spiega Cagna -. Per esempio, la piattaforma software ci consente di verificare il risparmio annuale ottenuto dal nuovo impianto di illuminazione a LED e di gestire in modo ottimale i consumi del fotovoltaico”. Inoltre, il fatto di ottenere una mappa precisa e facilmente fruibile anche da non “esperti” stimola la genesi di altri progetti di efficientemento.

Consulenza chiara e tecnologie digitali all’avanguardia: ecco le basi della partnership tra Iltom e Schneider Electric

Efficienza = nuovi obiettivi di economia circolare

La gestione dei consumi energetici vista dal manager di Iltom Roberto Cagna

Roberto Cagna, Supply Chain Manager di Iltom

Un altro tassello del “puzzle” efficiente di Iltom riguarda i macchinari che utilizzano aria compressa, come gli impianti di verniciatura. “Il consumo energetico dei compressori è molto importante, anche perché ne utilizziamo di diverse taglie. Abbiamo quindi deciso di monitorare anche questi macchinari – aggiunge il manager -. Dai dati di assorbimento di ogni singola macchina ci è possibile studiare un nuovo layout e quindi una nuova infrastruttura per l’aria compressa, che ci consentirà ulteriori e importanti risparmi energetici”.

Sempre legato all’impianto di verniciatura, il progetto di recupero del calore generato dal funzionamento dei macchinari: un’ulteriore risorsa per il riscaldamento degli ambienti che sposa i principi dell’economia circolare. L’ultimo spunto riguarda invece i contabilizzatori: oltre a misurare il consumo di energia elettrica, i dispositivi sono già predisposti alla misurazione smart di gas e acqua. “In futuro potremo raccogliere anche i dati di consumo del gas naturale, che noi utilizziamo molto per gli impianti di verniciatura, estendendo così la mappatura dei consumi”, precisa Cagna.

Il futuro di Iltom? Verso la fabbrica connessa

Come già evidenziato, gli interventi di efficientamento energetico riguardano anche i processi produttivi. Si parla infatti di macchinari di nuova generazione “nativamente” progettati in ottica di risparmio energetico quali robot di piega, robot di verniciatura, impianti di carico/scarico. Un intervento parallelo che consente a Iltom di monitorare l’intero stabilimento proprio grazie all’efficiente sistema EcoStruxure per la mappatura dei consumi.

Il prossimo passo? I manager di Iltm già parlano di estendere la piattaforma di Schneider Electric agli altri impianti produttivi del gruppo. Il successo dell’applicazione dimostra come trasformazione digitale ed efficientamento energetico siano la chiave integrata di un futuro industriale più sostenibile, dai positivi risvolti anche per la redditività delle aziende.

Sharing Elettrico Residenziale: cos’è, come funziona e perché conviene

Per rispondere a queste domande, abbiamo incontrato Nino Geraci, CEO & Founder di XMove – azienda specializzata in soluzioni per la mobilità – che ci ha raccontato cos’è lo sharing elettrico residenziale, quali sono i vantaggi e i progetti di sharing a cui sta lavorando la sua azienda.

Che cos’è lo sharing elettrico residenziale

Per sharing elettrico residenziale si intende un servizio di condivisione di veicoli elettrici all’interno di piccole comunità o di aree residenziali.
I veicoli elettrici condivisi possono essere auto elettriche, ma anche scooter, biciclette, monopattini, e così via.

L’idea è quella di creare un punto all’interno di un’area residenziale – come ad esempio un condominio, un residence, un villaggio turistico, un hotel – di condivisione di questi mezzi. Lo stesso, ovviamente, vale anche per i comuni – soprattutto quelli piccoli che non hanno soluzioni di car sharing.

Come funziona lo sharing elettrico residenziale

Come ci ha spiegato Nino Geraci, per realizzare un progetto di sharing elettrico residenziale occorre innanzitutto fare uno studio su come si muovono i residenti di quella specifica area, per decidere quali e quanti veicoli serviranno.

Il parco vetture viene posizionato nei parcheggi privati dei condomini, delle aree residenziali, dei villaggi o degli hotel. Se sprovvisti di parcheggio privato vengono fatti degli accordi con gli autosili vicini o, eventualmente, con il comune stesso.

I residenti del complesso possono prenotare via smartphone tramite una app dedicata che gestisce la geolocalizzazione e l’eventuale fatturazione a seconda della durata di utilizzo o del chilometraggio. Non ci sono limiti di distanza che si possono percorrere.

A differenza del city car sharing tradizionale, i veicoli si prendono in un punto e si restituiscono in quello stesso punto. Non è possibile lasciare la vettura da altre parti perché il noleggio – che può durare un giorno, qualche ora, o anche meno – finisce nel momento in cui il mezzo viene riconsegnato esattamente dove è stato ritirato.

Il servizio di XMove è pensato per utilizzi spot all’interno della città, però ci si può spostare anche tra città diverse. Se poi un cliente necessita una vettura per un viaggio un po’ più importante, dato che i veicoli in sharing elettrico residenziale non hanno l’autonomia per fare viaggi lunghissimi, abbiamo anche dei modelli di Tesla” – ha spiegato Nino Geraci.

Infografica Sharing Elettrico Residenziale realizzata da ElettricomagazineI vantaggi dello sharing elettrico residenziale

Risparmio, sostenibilità, comodità sono i principali vantaggi dello sharing elettrico residenziale, una soluzione che conviene davvero a tutti.

Risparmio

In una famiglia, spesso la seconda e la terza vettura rimangono perlopiù ferme nel box o nel parcheggio, perché sono meno utilizzate rispetto all’auto principale. Grazie allo sharing elettrico residenziale potremo ridurre notevolmente le spese relative a queste vetture, perché pagheremo solo quando le utilizzeremo, ovvero solo quando servono davvero.

I costi di acquisto e manutenzione della vettura non ci sono più, mentre i costi di gestione e i servizi sono inclusi. Non dovremo quindi più preoccuparci di pagare bollo e assicurazione e, ricordiamo, che le ZTL (Zone a Traffico Limitato) e i parcheggi per le vetture elettriche sono gratuiti.

“Certo, costa un po’ di tempo ricaricare le auto elettriche ma, in compenso, si risparmia sui consumi e ci si guadagna in salute perché l’energia costa meno del carburante e non inquina” ha sottolineato Nino Geraci.

Sostenibilità

Sul fatto che le auto elettriche rendono l’aria più pulita non vi sono dubbi.

Il poter condividere la vettura, inoltre, fa sì che in una determinata zona, o in un comune, ci saranno meno vetture in circolazione, e quindi anche più parcheggi liberi.

“Le persone vogliono l’elettrico e i comuni che abbiamo incontrato sono rimasti piacevolmente colpiti dall’idea di questa soluzione!” – ha confermato Nino Geraci.

Comodità

A differenza del city car sharing classico – che peraltro non è disponibile in tutte le città/zone d’Italia – lo sharing elettrico residenziale è molto più comodo.

Non occorre infatti più cercare il veicolo più vicino. Si ha la possibilità infatti di prendere questi mezzi direttamente sotto casa, e la condivisione riguarda solamente i residenti del condominio o dell’area destinata.

Riepilogando, quindi, i principali vantaggi dello sharing elettrico residenziale sono:

Educare alla mobilità sostenibile

Oltre ad essere impegnata in progetti di sharing elettrico residenziale in diversi comuni d’Italia, – destinati sia ai residenti, sia ai turisti – XMove sta realizzando anche un format di formazione per gli studenti delle medie e delle superiori.

L’obiettivo è quello di far avvicinare i ragazzi e i loro genitori alla mobilità elettrica, al concetto di sharing e, in maniera più allargata, alle rinnovabili.

Educare alla mobilita sostenibile - Formazione auto elettriche - Infografica di ElettricomagazineFacciamo education tramite gamification. Ovvero, creiamo dei giochi interattivi per aiutare gli studenti ad approcciare questo nuovo mondo. I giochi vertono su come si ricarica un’auto elettrica, sul funzionamento dei kiloWatt, e su tutta una serie di cose che chi non ha mai guidato un’auto elettrica deve sapere” – ha spiegato Nino Geraci.

Oltre alla formazione per i ragazzi, nell’area comunale vengono organizzati anche eventi dedicati al resto della popolazione, con tavole rotonde e giochi interattivi per avvicinare le persone al concetto di mobilità elettrica e di sharing.

“Facciamo poi anche formazione aziendale dedicata ai dipendenti e al top management. La formazione aziendale è importantissima, e per questo motivo stiamo preparando anche dei corsi di team building con l’auto elettrica” ha aggiunto Nino Geraci.

Corsi che includono dei video realizzati all’interno dell’auto, per trasferire le sensazioni di guida di un’auto elettrica, nonché quelle relative all’utilizzo dell’Autopilot con consigli su come sfruttarlo al meglio sia in autostrada, sia sulle strade normali.

A confermare l’importanza attribuita alla formazione, l’azienda, che offre anche il noleggio a breve termine di Tesla, prevede almeno un’ora di corso per le persone che sono completamente a digiuno relativamente alle auto elettriche, e che quindi non sanno come utilizzale.

“Noleggiare una Tesla non è una cosa di poco conto! Di solito una prova dell’auto dura 10 minuti circa, mentre noi diamo l’opportunità di provarla per un giorno o per più giorni. Se poi uno non è pratico di auto elettriche, lo formiamo perché deve capire come funziona il recupero dell’energia, come si ricarica, come gestire l’autonomia, ma anche come consumare di meno” ha concluso Nino Geraci.

Il mercato dell’eolico non cresce ma si trasforma

Dai 52,9 GW nel 2017 ai 51,4 GW del 2018: stando ai numeri relativi all’andamento globale della produzione di energia, per il mercato dell’eolico si potrebbe parlare di un momento di stallo o persino di una fase di arretramento dopo un lungo periodo di continua espansione.

Ma le cifre, seppur corrette e accurate, possono comunque rivelarsi ingannevoli nell’individuare le tendenze in atto, come del resto ci informa lo stesso rapporto “Global Wind Energy Overview” redatto da Navigant Research. Infatti, a fronte del citato ammontare mondiale della produzione c’è l’indicazione di una profonda trasformazione del mercato dell’eolico, con l’ingresso progressivo di nuovi player destinato a compensare la stagnazione ormai in atto fra i produttori tradizionali.

Nel 2018 stallo in Europa e Stati Uniti

Fra i fattori principali che hanno determinato il leggero arretramento globale del 2018 vanno considerate la flessione della produzione eolica europea e la sostanziale stagnazione di quella nordamericana. Contesti dove a gravare sul mercato sono stati sia l’eliminazione o riduzione dei sussidi, sia lo spostamento d’investimenti verso altre forme di approvvigionamento energetico nell’ambito di un generale riequilibrio dei prezzi.

Ma le incertezze sulle due sponde dell’Oceano Atlantico non saranno comunque in grado di bloccare ulteriormente la crescita mondiale nei prossimi anni. Il Global Wind Energy Overview indica una produzione complessiva da eolico che già nel 2020 raggiungerà i 60 GW, grazie ad un significativo aumento della produzione da parte di Cina e Stati Uniti, per poi attestarsi intorno a questo valore anche negli anni successivi.

Il mercato dell'eolico

La continua espansione dell’eolico offshore

In particolare, per Navigant Research questa nuova espansione sarà dovuta al ruolo sempre più importante nella produzione energetica da fonti eoliche rivestito dalle nazioni asiatiche, da quelle africane e del Medio Oriente.

Altra tendenza forte, quella della creazione di campi eolici offshore, già adesso in crescita a doppia cifra. In quest’ambito l’Europa riveste attualmente un ruolo dominante insieme a Cina e Taiwan, ma anche gli Stati Uniti sono attesi ad una significativa espansione nell’eolico offshore con una serie di importanti investimenti nel settore che sono stati già programmati.

Previsioni rosee per il prossimo decennio

Un ulteriore fattore di trasformazione del mercato è poi rappresentato dal continuo progresso tecnologico, sotto forma di turbine eoliche sempre più efficienti e dai minori costi d’esercizio.

Ragionando nella prospettiva del prossimo decennio, il Global Wind Energy Overview parla di una significativa maggiore capacità nella produzione eolica, che raggiungerà i 626 GW per un mercato che già quest’anno produrrà un giro d’affari globale pari a 92 miliardi di dollari, destinato a raggiungere un totale di oltre mille miliardi di dollari nel decennio. Senza dimenticare l’importanza di gestione sostenibile e circolare delle pale eoliche.