Seminario CEI sul corretto dimensionamento e continuità di servizio

La disponibilità di alimentazione è un requisito minimo e indispensabile per garantire produzione, servizi e qualità: una moderna installazione elettrica non deve considerare solo i criteri di scelta e il corretto dimensionamento dei sistemi di continuità assoluta, ma anche garantire l’affidabilità nel tempo attraverso un’adeguata supervisione e manutenzione.

A Bergamo il 18 settembre, a Pisa si svolgerà il Seminario “Corretto dimensionamento e continuità di servizio. Quali accorgimenti adottare per un carico critico?”  organizzato dal CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano con il supporto di Socomec, azienda specializzata nella distribuzione, controllo e qualità dell’alimentazione delle reti di energia a bassa tensione, e Pramac, azienda attiva nella produzione e commercializzazione di sistemi di generazione di potenza e macchinari per la movimentazione merci.

L’incontro formativo affronterà la tematica dell’affidabilità nel tempo di una moderna installazione elettrica grazie a un’adeguata supervisione e manutenzione. Inoltre. saranno analizzati gli aspetti normativi per il corretto dimensionamento e mantenimento dell’impianto a garanzia della continuità di servizio e disponibilità.

Verrà fornita una panoramica completa di un impianto a regola d’arte, la cui affidabilità è determinata sia da una qualità tecnologica rilevante, sia da un’adeguata e puntuale manutenzione preventiva.

Informazioni pratiche per partecipare

Il seminario si svolgerà a Bergamo il 18 ottobre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso lo Starhotels Cristallo Palace, Via Betty Ambiveri 35.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione obbligatoria fino ad esaurimento posti. È possibile iscriversi online compilando la scheda dal sito CEI alla voce Eventi > Seminari e altri Convegni entro il 17 ottobre 2019.

Successivamente è prevista la visita al Global Cloud Data Center di Aruba, un’eccellenza tecnologica dove è visibile la collaborazione tra Aruba, Pramac e Socomec  all’interno delle sale dati e negli spazi esterni di backup.

Il seminario fa parte del Sistema di Formazione Continua dell’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dà diritto all’attribuzione di n. 3 CFP.

Riconosciuti n. 3 CFP per Ingegneri con delibera del CNI in data 04/02/2019.

Auto elettrica: quando la ricarica smart è anche rinnovabile

E se la nostra auto elettrica “andasse” solo a energia pulita? Utopia, ma non troppo: l’anello di congiunzione tra mobilità sostenibile e fonti rinnovabili ci riconduce all’esperienza di nuove realtà imprenditoriali che hanno colto la vera sfida infrastrutturale del trasporto elettrico.

Ce la racconta Sergio Marchiori, amministratore delegato di Neogy, in occasione di That’s Mobility 2019: “La joint venture tra i provider energetici Alperia e Dolomiti Energia nasce per trasferire alla e-mobility italiana un DNA rinnovabile, attraverso una capillare infrastruttura di punti di ricarica green e di servizi su misura per privati, aziende e pubbliche amministrazioni”.

La mission di Neogy? Fare il pieno di energia green

Sergio Marchiori, amministratore delegato di NeogyIl viaggio energetico di Neogy parte da una dotazione di 500 stazioni di ricarica in Trentino-Alto Adige, interamente alimentate dalle fonti idroelettriche del territorio. Inoltre, gli automobilisti italiani possono contare su oltre 70.000 colonnine, in Italia e all’estero, frutto di accordi di interoperabilità e di una rete interconnessa per ogni esigenza di ricarica.

“Il Trentino Alto-Adige è una regione molto avanzata in termini di infrastruttura per la mobilità elettrica, e lo conferma il report del Politecnico di Milano presentato proprio qui a That’s Mobility – continua Marchiori -. Oggi, siamo pronti a trasferire questo know how al resto del territorio nazionale. Il cliente diventa sempre più consapevole: il veicolo elettrico è il trasporto del futuro, ma serve una visione a 360 gradi che aggiunga il tassello dell’infrastruttura rinnovabile”.

Ricarica sostenibile, rapida e smart per l’auto elettrica

Come ottenere una rete efficiente e green in tutta Italia? Come accennato, i punti di ricarica Neogy sono totalmente alimentati dalle centrali idroelettriche di Alperia e Dolomiti Energia in Trentino-Alto Adige. Una garanzia di mobilità elettrica 100% italiana, a basse emissioni e attenta all’inquinamento acustico.

Le colonnine di ricarica smart e rinnovabili di NeogyUn altro plus riguarda l’elevata potenza delle colonnine, in linea con la nuova generazione di batterie sempre più efficienti e ottimizzate. Si parla infatti dei primi sistemi di hypercharger installati in Italia: le stazioni Neogy sono in grado di ricaricare i veicoli elettrici in meno di mezz’ora, con una potenza da 150 kW a 300 kW.

Inoltre, i punti di ricarica smart sono facilmente rintracciabili sui maggiori portali di mobilità elettrica, in quanto integrati alla piattaforma online Hubject, mentre risulta molto semplice anche l’accesso alle colonnine, tramite carta cliente o direttamente dall’app per smartphone.

Mobilità elettrica: guardare al futuro con soluzioni su misura

A chi si rivolge la mobilità sostenibile targata Neogy? La joint-venture garantisce soluzioni su misura, dall’installazione alla gestione delle colonnine, per singoli utenti e aziende. Nel settore turistico, per esempio, molti resort, residence e attrazioni scelgono di offrire ai propri clienti il valore aggiunto della ricarica smart delle auto elettriche.

In concreto, Neogy propone agli utenti green italiani servizi flessibili e per la ricarica delle auto elettriche:

“Il mercato della smart mobility è in crescita – conclude Sergio Marchiori -, tuttavia ci troviamo ad affrontare nuove esigenze e, spesso, una scarsa conoscenza della tecnologia e della strategia da adottare. La nostra parola d’ordine è quindi fare cultura, raccontare storie virtuose di mobilità sostenibile ed economia circolare”. Primo passo in questa direzione, il connubio tra auto elettrica ed energie rinnovabili proposto dai servizi Neogy.

HPU Hybrid + Multi la soluzione ibrida integrata di Daikin

Riscaldamento ibrido, raffrescamento ad aria ad espansione diretta e produzione di acqua calda sanitaria, tutto con un unico sistema HPU Hybrid + Multi a R32 di Daikin per il massimo del comfort e dell’efficienza in ogni stagione.

Disponibile nelle versioni da 5 e 8 kW, dispone di un’unica unità esterna per il raffrescamento e per il riscaldamento, garantendo una semplice installazione. All’unità esterna è possibile collegare un’unità ibrida per il riscaldamento e fino a quattro unità interne per il condizionamento.

Grazie al refrigerante ecologico R32, a basso impatto ambientale permette di riscaldare la casa utilizzando energia rinnovabile grazie alla pompa di calore ad alta efficienza.

L’unione fa la forza

Daikin_HPU Hybrid + Multi soluzione ibrida integrataSi compone di una caldaia a condensazione e pompa di calore in abbinamento alle unità esterne multi e interne Bluevolution, unendo i vantaggi dell’unità ibrida idronica (per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria) con le unità interne per il massimo comfort in ogni stagione.

Le dimensioni compatte compatte di questa soluzione permettono la sostituzione della vecchia caldaia senza nessuna perdita di spazio o nessun intervento invasivo di ristrutturazione.

Il sistema di controllo elettronico brevettato consente la gestione automatica delle diverse modalità di funzionamento: sola pompa di calore, solo caldaia o funzionamento ibrido.

Il sistema può essere impostato per garantire un funzionamento più ecologico, che minimizza il consumo di energia primaria, oppure un funzionamento più economico, impostando il costo dell’energia elettrica e del gas che non si vuole superare. L’unità è in grado di scegliere la modalità di funzionamento ideale per rispettare tutti i parametri che sono stati impostati.

Tra i vantaggi della soluzione ibrida:

All’unità esterna è possibile collegare un’unità ibrida per il riscaldamento e fino a quattro unità interne per il condizionamento. Tutte le unità interne risultano indipendenti e controllabili anche separatamente.

Funzionamento di HPU Hybrid + Multi in inverno

In funzione della temperatura esterna, dei costi dell’energia e della richiesta di calore, Daikin HPU Hybrid attiva la pompa di calore o la caldaia o ancora entrambe: il risultato finale è un’efficienza maggiore del 42% rispetto a una caldaia a condensazione anche in abbinamento ai radiatori esistenti.

Per risultati ancora più performanti è possibile collegare il sistema HPU Hybrid + Multi al riscaldamento radiante.

Quando la pompa di calore è attiva in modalità riscaldamento, la caldaia può continuare a produrre acqua calda sanitaria.
L’innovativo scambiatore in alluminio consente di produrre acqua calda sanitaria in modo particolarmente efficiente: l’acqua di rete viene scaldata direttamente nel corpo caldaia portando a condensazione i fumi di combustione.

Funzionamento di HPU Hybrid + Multi in estate

Tra i vantaggi del sistema ibrido, la climatizzazione estiva: in base alle esigenze è possibile scegliere tra le unità a parete Daikin Emura e FTXM-M oppure per una canalizzabile da controsoffitto FDXM-F3 che garantisce un comfort “invisibile”.

I vantaggi della gamma Bluevolution sono:

Installate il sistema HPU Hybrid + Multi Daikin conviene

Oltre ai vantaggi derivanti dall’efficienza energetica che consente di ridurre la spesa sul riscaldamento, l’installazione di un sistema ibrido consente di usufruire:

Garanzia Kizuna e Semplicemente Sereni

Per chi acquista almeno un’unità Bluevolution, Daikin offre l’estensione di garanzia Kizuna che raddoppia gli anni di assistenza regalandone 2 in più. Mentre per l’unità ibrida, è possibile attivare l’estensione di garanzia Semplicemente Sereni, che offre la copertura per interventi di assistenza tecnica fino al 5° anno di vita dell’impianto.

Le fascette Colson Legrand cambiano aspetto

Linguetta Colson LegrandI Colson sono collari, o fascette, di cablaggio che, nel settore impiantistico, hanno la funzione di fissare o raggruppare fasci di cavi all’esterno delle apparecchiature.
Sono realizzati in poliammide nero e si presentano come nastri finemente dentellati su una faccia alle cui estremità si trova da una parte la testa asolata provvista di un sistema di ritenuta meccanica realizzato con due dentelli e, dall’altra, la linguetta.

Il compito della fascetta è chiudersi ad anello per stringere un corpo, cosa che si ottiene inserendo la linguetta nella testa e tirando a mano o con un apposito attrezzo.
Per rispondere a nuovi criteri qualitativi e performanti sempre più elevati, Legrand ha apportato alcune modifiche alla struttura superficiale dei collari d’installazione Colson.

Nuova geometria per le fascette Colson Legrand

Nuova testa fascetta Colson LegrandLa testa asolata presenta una nuova geometria, con i bordi lievemente arrotondati per facilitare l’introduzione della linguetta.
Nuova anche la dentellatura che si sviluppa su tutta la lunghezza del nastro in poliammide, che oggi presenta sezioni di differente intensità:
nella prima parte la dentellatura è più marcata per garantire una maggiore tenuta e la presa alla nuova pinza per serraggio meccanico; la seconda parte, di pochi centimetri, è caratterizzata invece da una dentellatura più piatta per un facile e veloce inserimento manuale della linguetta nell’asola; la linguetta d’introduzione, che in precedenza era caratterizzata da una superficie liscia, si presenta oggi con una texture triangolare per evitare gli sganci involontari in fase di introduzione, prima del serraggio definitivo.

I collari Colson sono presenti sul mercato in diverse lunghezze (da 119 a 750 mm e con larghezza da 6 a 9 mm), con un nuovo packaging rinforzato e facilmente richiudibile, con una gamma vasta e completa di accessori per l’utilizzo su qualunque tipo di parete o supporto. Inoltre, i modelli più lunghi hanno in dotazione due teste asolate per resistere a sforzi significativi.

Le caratteristiche delle fascette ideali

Le fascette devono presentare alcune caratteristiche ben definite per svolgere correttamente il proprio compito. Tra queste:

Reinventare gli edifici per guidare la trasformazione delle città

Gli edifici sono i pilastri delle moderne città intelligenti e nell’economia digitale sta emergendo una nuova generazione di costruzioni basata sulla consapevolezza che sia necessario cambiare il modo nel quale vengono progettate. I progressi nelle tecnologie basate su cloud e IoT  (Internet of Things) stanno creando nuove opportunità che consentono di comprendere come si comportano edifici. Questo consente di raccogliere dati e analizzarli in modo da gestirli in modo ottimale. Allo stesso tempo cambiano le esigenze delle persone che richiedono sempre più controllo sullo spazio, maggiore comfort e connettività. Tutto questo porta a reinventare gli edifici e soprattutto l’esperienza delle persone che li vivono.

I megatrend che stanno guidando il cambiamento

Laurent Bataille Innovation Summit Barcelona“Ci sono alcuni megatrend che stanno fortemente modificando città ed edifici – ha sottolineato Laurent Bataille Division Executive VP, Digital Energy durante l’Innovation Summit Barcelona -. Stiamo affrontando una transizione storica con la più grande migrazione urbana di tutti i tempi. Si stima che 2,5 miliardi di persone si trasferiranno nelle città entro il 2050. Questo significa che bisogna pensare a nuovi modelli di città basati su efficienza energetica e integrazione delle energie rinnovabili, regolamentazione rigorosa, maggior comfort per gli utenti e soprattutto proporre edifici attrattivi. Ovviamente non è solo l’urbanizzazione che porta a trasformare le città, ma anche la digitalizzazione e il sempre maggiore consumo dell’energia“.

La crescita di dati, informazioni e dispositivi connessi è esponenziale: nel 2014 c’erano circa 1,7 miliardi di dispositivi connessi negli edifici, nel 2020 saranno almeno il triplo. È dunque necessaria una tecnologia che consenta l’accesso ai dati in modo efficace ed efficiente: infrastruttura di rete ad alta velocità, sistemi OT che espongono i  dati in modo naturale, repository di dati nel cloud, software e app in grado di migliorare manutenzione, performance.

Infine, il consumo mondiale di elettricità aumenterà del 60% nei prossimi 20 anni e quasi il 60% di tale elettricità sarà utilizzata negli edifici. Questo porterà alla conseguente necessità di:

Reinventare gli edifici ottimizzando i dati

“Quello che stiamo facendo in Schneider Electric è progettare edifici in modo diverso. Stiamo reinventando gli edifici grazie a una tecnologia aperta e innovativa che consenta di utilizzare meno risorse (spazio, energia), di funzionare alla massima efficienza e garantire maggior comfort e produttività per gli occupanti, attraverso prodotti e soluzioni integrate, semplici e connesse” ha aggiunto Bataille.

Purtroppo, però, la maggior parte degli edifici in cui viviamo sono ancora concepiti in modo non efficiente e soprattutto non ottimizzati: sistemi che non dialogano tra loro, reti chiuse, mancanza di disponibilità dei dati… lontani dal fornire un valore concreto per il cliente.

La soluzione non è sicuramente semplice, questo caos di informazioni e dati – come sottolineato da Laurent Bataille – comporta costi operativi elevati per tutto il ciclo di vita di un edificio e per la manutenzione. Ma soprattutto impedisce agli utenti e ai gestori di sfruttare appieno il potenziale dei loro edifici.

Riuscire a mettere ordine tra i dati e avere la possibilità di analizzarli permette di aumentare l’efficienza anche del 30%, migliorare il comfort generale, ridurre l’incidenza della manutenzione, implementare lo spazio anche del 15%.

Il valore che è possibile raggiungere negli edifici si concentra su 4 pilastri:

  1.  più coinvolgimento attraverso un ambiente confortevole che migliora la produttività;
  2. iper-efficiente grazie alla connettività, i big data e l’analisi degli stessi;
  3. sostenibile con un’impronta di carbonio limitata e in grado di ottimizzare l’efficienza energetica attraverso soluzioni intelligenti;
  4. sempre semplice, edifici più facili, più veloci, più economici da installare, gestire e utilizzare.

Reinventare gli edifici Schneider Electric

La soluzione: EcoStruxure Building

Come raggiungere questi risultati? Schneider Electric propone EcoStruxure, una piattaforma aperta e innovativa con un approccio diverso: flessibilità, scalabilità, pronta per il futuro e configurata per edifici, data center, infrastrutture e industrie. Innovazione a tutti i livelli, dai prodotti connessi al controllo dei confini, alle app, agli strumenti analitici e ai servizi.

EcoStruxure Building offre veramente tante innovazioni per reinventare gli edifici – ha concluso Laurent Bataille -. Aiuta a creare valore non solo in termini di efficienza energetica, ma in termini di integrazione, operatività, progettazione. Aumenta il comfort e la produttività e al tempo stesso consente di aumentare il valore immobiliare nel lungo termine”.

Lords of Verona: lusso e domotica nell’hospitality

Portare l’innovazione tecnologica nella storia di una città unica al mondo, che accoglie ogni anno oltre due milioni di turisti: questa la “mission” di Lords of Verona, struttura ricettiva da 32 appartamenti nella centralissima Piazza dei Signori. Un progetto nato per offrire soggiorni memorabili, nel design come nel comfort, a chi sceglie di visitare le bellezze della città scaligera.

Ma il percorso di efficienza e integrazione non è stato semplice: gli appartamenti si trovano in un prezioso edificio storico, che comprende anche una torre medievale parzialmente realizzata con blocchi di marmo dell’anello più esterno dell’Arena di Verona, crollato durante il terremoto del 1117.

Insomma, se l’architetto e lighting designer Simone Micheli ha saputo abilmente coniugare i vincoli architettonici e stilistici del contesto veronese, risultava altrettanto sfidante dotare ogni appartamento di comfort e automazione, per una perfetta fruibilità degli spazi anche dal punto di vista impiantistico. Considerando che i soggiorni in appartamento possono durare anche una sola notte, i comandi dovevano necessariamente essere intuitivi e immediati: ecco perché le soluzioni elettriche e la domotica di Lords of Verona portano la firma di BTicino.

Il segreto di Lords of Verona? La domotica KNX

Domotica KNX e comandi smart negli appartamenti Lords of VeronaUn primo passo nella semplicità di installazione e di utilizzo degli impianti è rappresentato dalla gestione domotica basata sul protocollo KNX, che consente a ogni dispositivo di dialogare con qualunque altro sistema aperto, anche se di produttori diversi. Questo sempre per garantire all’edificio storico la massima innovazione tecnologica, pensata per migliorare usabilità dei comandi e qualità complessiva del soggiorno.

Gli appartamenti veronesi sono così integrati con soluzioni stabili, anche nel caso di future implementazioni, mentre l’intero impianto è controllato da remoto, direttamente dai progettisti nella sede di Cable Impianti. In questo modo i tecnici possono modificare le impostazioni, in caso di necessità, o intervenire a fronte di problemi di software.

Hospitality: tecnologie integrate all’insegna della discrezione

Il nostro viaggio nell’integrazione di Lords of Verona parte dall’ingresso: chi accede all’edificio comunica con l’interno attraverso un videocitofono classe 300 di BTicino, dotato di un ampio display da 7”. Qualità dell’immagine e design del dispositivo sono perfettamente coordinati con la serie civile Axolute Air, nella versione Tech, i cui comandi si sono rivelati la soluzione ideale per rispondere alle esigenze estetiche e funzionali di una realtà tanto articolata. Lo spessore di soli 3,5 mm ha infatti permesso di installare prese e interruttori anche sopra la carta da parati, lasciando inalterate le suggestive foto di Verona che accolgono gli ospiti degli appartamenti. La soluzione smart consente di controllare anche impianto di climatizzazione, tende e oscuranti.

Gli appartamenti Lords of Verona con quadro elettrico a scomparsaQuanto all’illuminazione, la domotica KNX degli appartamenti prevede una serie di scenari, tra cui ”ingresso” e “chiudi tutto”: quando l’ospite accede, tramite carta RFID, lo spazio predispone in automatico la giusta atmosfera. Altrettanto utile la funzionalità che, all’uscita dall’appartamento, provvede a disattivare luci e utenze, evitando sprechi di energia e usura dei servizi.

Al cuore dell’impiantistica BTicino, il quadro elettrico Flatwall a incasso filo parete: sin dalla fase progettuale, la soluzione ha trovato spazio nella posizione più agevole, divenendo un elemento di arredo e non un componente da nascondere.

La potenza di Lords of Verona arriva dal basso

Se negli appartamenti il design resta un aspetto chiave dell’integrazione tecnologica, gli ambienti tecnici ospitano soluzioni all’insegna della praticità. I 32 spazi veronesi, nei quali anche le cucine funzionano a induzione, sono alimentati dagli armadi MAS di BTicino, una gamma componibile e monoblocco caratterizzata da estrema compattezza. Requisito essenziale, quest’ultimo, per componenti chiamate a ospitare gli interruttori modulari Btdin e gli interruttori scatolati Megatiker in uno spazio molto ridotto.

Sempre al fine di ridurre gli ingombri, una parte delle condutture elettriche è stata realizzata con condotti a barre Zucchini, che consentono di trasferire potenze significative in condizioni di massima sicurezza.

Ricapitolando la realizzazione smart di Verona

Il recupero dell’edificio storico ha richiesto dunque notevoli accortezze ad architetti, progettisti e clienti finali, che hanno “incanalato” le proprie valutazioni nella scelta condivisa dell’impiantistica elettrica e della domotica BTicino.

Ecco i principali prodotti installati:

Gli appartamenti Lords of Verona rappresentano un ideale esempio di come creare atmosfere raffinate e accoglienti nelle applicazioni hospitality, sfruttando al meglio le ultime soluzioni di home & building automation.

Tecnologia e design per il nuovo cronotermostato Came TH/700

TH/700 è il nuovo cronotermostato di Came pensato per apprendere dalle abitudini di chi lo utilizza per offrire il massimo comfort senza pesare sulle bollette.
La tecnologia evoluta di cui è dotato si sposa con un design accattivante, pensato per non sfigurare negli ambienti in cui viene installato.

La tecnologia Came al servizio del comfort

 TH/700 Came BluetoothGrazie alla connessione Wi-Fi, TH/700 può essere gestito da smartphone o tablet tramite l’app THermo di Came, per sistemi iOS e Android, con diverse funzioni smart. Con la selezione degli scenari è possibile impostare il raffreddamento o il riscaldamento della casa selezionando programmi che rispondono a diversi stili di vita e abitudini. Attraverso la geolocalizzazione il sistema è in grado di rilevare l’effettiva posizione dell’utente, in modo tale che vengano automaticamente attivate le opzioni preselezionate nel momento in cui ci si avvicina o ci si allontana dall’abitazione.

L’app THermo fornisce anche un report sui consumi in cui vengono evidenziate le mappe grafiche delle temperature e dei valori rilevati in un determinato arco temporale. Grazie a questa funzione è possibile individuare gli sprechi, ottimizzare i consumi e utilizzare l’impianto in modo più consapevole.

L’app, inoltre, registra le più recenti variazioni di temperatura regolate manualmente e fornisce un profilo personale delle impostazioni ottimali, elaborando un programma termico ideale che può essere poi importato nel cronotermostato. L’app consente anche la gestione multi-impianto, ossia la gestione in contemporanea tramite un unico profilo di più dispositivi installati all’interno della stessa casa o in abitazioni diverse.

Funzioni avanzate a portata di smartphone

App Thermo Came

Il cronotermostato TH/700 fornisce tutta una serie di informazioni utili per migliorare il benessere e contemporaneamente ridurre i consumi, come il rapporto tra temperatura e umidità all’interno della casa per garantire sempre il massimo del comfort. Riceve inoltre aggiornamenti meteo direttamente sulla schermata principale del dispositivo per mostrare ulteriori informazioni utili per gestire al meglio il clima in casa.

Tramite la funzione Boost è possibile raggiungere rapidamente il livello di comfort desiderato: premendo il tasto centrale per 2 secondi, a prescindere dalla temperatura e dal programma preimpostato, si azionerà il riscaldamento per un periodo selezionabile (30, 60, 90 o 120 minuti). Al termine del processo, il dispositivo ritornerà automaticamente alla modalità e alla temperatura precedentemente impostata. Inoltre, selezionando la modalità vacanza, l’utente ha modo di fissare una temperatura costante da mantenere per tutto il periodo in cui la casa resterà vuota.

TH/700 è pensato per minimizzare i consumi sotto ogni aspetto: ha infatti uno speciale sensore di prossimità che fa accendere il display solo quando è veramente necessario, evitando gli sprechi e garantendo un ulteriore risparmio energetico. Dispone inoltre della funzione smart backlight, che consente di capire con una semplice occhiata anche da lontano se l’impianto è acceso o spento, grazie alla retroilluminazione led con luci di diversi colori: rossa (riscaldamento attivo), azzurra (raffrescamento attivo), bianca (luce di cortesia) e luce spenta (sistema in standby).

Oltre al modello a incasso con connettività Wi-Fi, è disponibile una versione di TH/700 che sfrutta il Bluetooth per la gestione da smartphone o tablet. Questo modello, inoltre, non utilizza l’alimentazione di rete, ma funziona con 3 semplici batterie da 1,5 V evitando così di dover effettuare collegamenti elettrici dedicati (non sempre possibili e comunque costosi).

Smart People e Smart Living: le persone nelle città del futuro

La Smart City è ormai la risposta a moltissimi dei problemi che si vivono oggi nei centri urbani. Si parla di tecnologia, efficienza energetica, sviluppo sostenibile, mobilità, trasparenza delle amministrazioni, partecipazione, servizi efficienti e riduzione dell’impatto ambientale. Tutti questi temi, fanno capo a sei categorie che rendono Smart una città, che sono: Smart Environment, Smart Economy, Smart Governance, Smart Mobility, Smart People e Smart Living.

L’intelligenza di una città non dipende solo dal numero di progetti sviluppati, ma anche dalla sua capacità di integrare le sei caratteristiche e questa evoluzione è possibile grazie allo sviluppo di nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) e alla condivisione del capitale sociale e intellettuale. Senza togliere alcuna importanza a nessuna delle sei categorie, è importante osservare che ben due di esse – Smart People e Smart Living – sottolineano il ruolo fondamentale dei cittadini e dei servizi pensati per loro.

Una città è fatta di persone ed è proprio grazie alla loro capacità, creatività, partecipazione, che si possono raggiungere i migliori risultati.

Smart People e Smart Living: vivere nelle città del futuro

Smart People è la categoria che include progetti e iniziative per favorire la partecipazione e la condivisione con i cittadini. Una collaborazione democratica, che tocca la co-progettazione e garantisce l’accesso alle informazioni. Le nuove tecnologie abilitano nuovi metodi per la partecipazione e i cittadini sviluppano delle e-skills che applicano poi nella vita quotidiana. In una Smart City, le persone hanno accesso all’istruzione e al lavoro, la società è inclusiva e si sviluppano la creatività e l’innovazione dal basso.

I cittadini sono, con le amministrazioni pubbliche, i protagonisti del cambiamento.

La categoria Smart Living, invece, riguarda più propriamente lo stile di vita che si andrà a delineare nelle città intelligenti, che grazie all’erogazione di servizi più efficienti e innovativi, garantiranno un elevato livello della qualità della vita. Coesione sociale, accesso all’istruzione, servizi sanitari innovativi e più agili, efficienza economica, offerta culturale sono alcuni esempi di quei fattori che incidono sulla vita delle persone in una Smart City.

In questi ambiti è chiaro come le tecnologie di informazione e comunicazione, permettano di sviluppare rapidamente diverse soluzioni, a costi minori e in modo più efficiente. Si sta creando una rete a cui tutti i cittadini possono accedere, che permette di raccogliere e analizzare dati, di erogare servizi e informazioni. La Smart City, quindi, diventa attrattiva e si rivolge a tutti i cittadini, offrendo i servizi necessari, non solo ai privati ma anche alle piccole medie imprese, e favorendo la crescita economica e il benessere.

applicazioni e smart living

Che cosa sta già cambiando…

smart city e personeGià da alcuni anni, le città di tutto il mondo si stanno impegnando per cambiare e trasformarsi in Smart City. Esistono ormai Applicazioni per fare qualsiasi cosa, ad esempio per permettere alle amministrazioni di comunicare con i cittadini, e i progetti avviati nei campi Smart People e Smart Living sono diversi.

Tra le tematiche più interessanti e attuali ci sono sicuramente i progetti in ambito educativo. Si tratta di sviluppare innovazioni e soluzioni con lo scopo di digitalizzare il sistema scolastico, innovando anche la didattica e favorendo aspetti come inclusività, interattività e utilizzo di nuove tecnologie. Moltissimi anche i progetti relativi alla sicurezza del cittadino, grazie a nuovi sistemi di videocontrollo e alla possibilità di poter scambiare informazioni ed effettuare segnalazioni in modo molto semplice e veloce. Ad esempio, spesso vengono integrate funzioni di emergenza nei totem informativi o nei lampioni intelligenti.

Un altro settore su cui si può sicuramente lavorare molto è quello della sanità. Si parla di Smart Health e si sono già sviluppate applicazioni e servizi digitali per la consultazione dei referti, la prenotazione delle visite o il pagamento dei ticket. Ci sono poi progetti specifici dedicati ad alcune fasce della popolazione, come gli anziani e i bambini. Inoltre, le nuove tecnologie della comunicazione e il digitale hanno moltissimi sbocchi nel campo della cultura e del turismo. Si agevola la comunicazione e l’informazione relativa ad eventi e iniziative culturali, l’accesso a servizi bibliotecari o museali e si offrono veri e propri modi nuovi di fruire l’arte, la musica, il cinema, la lettura e così via. Sono molti i comuni italiani che investono anche sulla formazione dei propri cittadini, abilitandoli alle nuove tecnologie, così da poter poi coinvolgerli in modo più diretto e attivo in questo cambiamento digitale che sta investendo le città di oggi.

Auto a guida autonoma, il 70% dei consumatori è già pronto

Si potrebbe pensare che l’auto a guida autonoma resti ancora un tema futuribile nella percezione del grande pubblico. Ed invece non è affatto così, come dimostra il “Global Autonomus Vehicles Report” appena rilasciato da Ansys, società leader nella simulazione ingegneristica. Una ricerca a livello mondiale dalla quale, fra l’altro, emerge che ben 7 consumatori su 10 ritengono che la guida autonoma è già paragonabile a quella dei normali piloti, e che comunque è destinata a superare le abilità umane entro il 2029.

La premesi è che Ansys ha commissionato questa indagine “per valutare a livello globale le percezioni dei consumatori riguardo ai veicoli autonomi e meglio comprendere le aspettative per il futuro della mobilità“. E i risultati del rapporto evidenziano come i consumatori ripongono alte aspettative nelle capacità dei veicoli autonomi e si sentono a proprio agio all’idea di utilizzare auto ed anche aerei senza pilota.

Divario generazionale nella percezione della guida autonoma

In particolare, il 71% degli intervistati pensa che le vetture autonome siano meglio degli esseri umani alla guida o che supereranno le capacità umane entro 10 anni. Una percentuale che sale ulteriormente relativamente al coinvolgimento diretto nel ruolo di passeggero su un veicolo di questo tipo. Infatti, il 77% degli intervistati ha dichiarato che non avrebbe problemi a utilizzare un’auto autonoma a un certo punto della propria vita. Al riguardo emerge anche un prevedibile divario generazionale: l’87% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni e l’88% di quelli tra i 25 e i 34 anni si sentono a proprio agio all’idea di usare vetture autonome nel corso della loro vita. Per contro, il 43% degli intervistati over 65 dice che mai salirebbe su un’auto a guida autonoma.

Preoccupazione Guida Autonoma

Livello di preoccupazione per la guida autonoma

Come detto, l’indagine di Ansys è stata condotta a livello globale. Emergono quindi significative differenze fra le varie nazioni. Ad esempio, per quanto riguarda il quesito sull’utilizzo di veicoli autonomi i giapponesi hanno mostrato più fiducia nei veicoli autonomi rispetto alla media globale: l’83% ritiene che le auto autonome saranno guidatori migliori degli esseri umani entro 10 anni e il 38% pensa che lo siano già. Ed ancora, il 97% dei cinesi si dichiara disposto a utilizzare nel corso della propria vita una vettura autonoma. Situazione molto diversa in Gran Bretagna, dove soltanto il 57% degli intervistati si sentirebbe tranquillo viaggiando su un’auto senza conducente.

fiducia auto a guida autonoma

La fiducia nei veicoli a guida autonoma

Le attese riguardo i costruttori dei nuovi veicoli

Molto più uniformi le risposte relative alle principali preoccupazioni che suscita l’idea di salire su veicoli privi di un pilota umano. La maggior parte degli intervistati ha citato i guasti tecnologici (59% per le auto, 65% per gli aerei).

Infine, Ansys ha rilevato pure le aspettative riguardo i produttori. Il 24% degli intervistati crede che saranno i marchi delle auto di lusso quelli che offriranno l’esperienza di guida autonoma più sicura, seguiti dalle aziende tecnologiche che potrebbero un giorno offrire auto autonome (20%) e in ultimo dai brand automotive non di lusso (16%).

“La guida autonoma è un vecchio sogno degli ingegneri e dei viaggiatori almeno dagli anni ‘50 – ha dichiarato Sam Abuelsamid, analista di Navigant Research -, ma l’hardware e il software necessari per trasformarla in una realtà concreta hanno raggiunto un livello sufficiente di maturità soltanto negli ultimi dieci anni. Ma per trasformare la guida autonoma in una realtà commerciale, di cui la gente si fida per i propri spostamenti, è necessario convincere i consumatori che gli algoritmi sono in grado di guidare in modo più affidabile degli uomini. Ciò – ha concluso – richiederà un enorme lavoro di simulazione da affiancare alle centinaia di milioni di chilometri di test su strada”.

Isola, da iGuzzini luce e benessere smart

L’esigenza della “luce personalizzata” è un dato di fatto: rende gli ambienti più confortevoli in base al momento della giornata, della luce naturale già presente nelle stanze e persino in base all’umore delle persone. Isola è la nuova lampada di iGuzzini che traduce in luce il concetto di benessere.

Il prodotto nasce infatti per rispondere alle crescenti esigenze di una luce personalizzata negli spazi indoor, per migliorare l’esperienza degli occupanti: massimizzare il ricorso alla luce naturale e regolare intensità e temperatura colore del singolo apparecchio per ottenere effettivamente la luce che occorre: lo confermano anche le più recenti certificazioni ambientali (ad esempio il protocollo WELL), che hanno elevato gli standard progettuali dalla qualità costruttiva del manufatto architettonico alla qualità della vita di chi lo abita.

Isola iGuzzini, connessa e smart

Isola iGuzzini sospesaDisponibile in due temperature colore (3000 K e 4000 K) a elevata resa cromatica e in versione Tunable White, Isola è una soluzione intelligente che, integrando l’interfaccia BLE-Dali 4 (in grado cioè di convertire il segnale Dali nello standard Bluetooth Low Energy), permette la gestione di tutte le funzioni luminose direttamente dal proprio smartphone.

Attraverso una app, ad esempio, la versione Tunable White è in grado di restituire la dinamicità della luce bianca, ossia il variare della temperatura da 2700 K a 5700 K, mantenendo costante l’intensità e creando suggestive atmosfere luminose per contribuire al comfort delle persone. La stessa interfaccia inoltre abilita un beacon attraverso il quale è possibile trasmettere, da ciascun apparecchio, segnali testuali e audio-visivi, utili a creare un’esperienza multisensoriale. Space management e Indoor positioning sono altri servizi smart possibili, attivabili sempre via Bluetooth.

Installazione a sospensione, incasso e raso soffitto

Isola iGuzzini filo soffittoInstallabile a sospensione, incasso e superficie, Isola è disponibile in tre forme circolari con diametro di 590 mm, 870 mm e 1150 mm. Un taglio perimetrale, inciso nella parte superiore della lampada, distacca visivamente l’apparecchio dal soffitto, creando così un effetto flottante.

Due le ottiche disponibili a luce diretta e indiretta/aura per luce generale con schermo diffusore in metacrilato opale e per luce a luminanza controllata con schermo microprismato, con valori di UGR<19 e 3000 cd/mq. Completano il prodotto, flussi luminosi di sistema da 2970 a 22854 lumen con un’elevata efficienza luminosa.