Raddoppio di una linea produttiva, evoluzione dei sistemi, piattaforme software di nuova generazione: EcoStruxure Plant di Schneider Electric rafforza una partnership ormai ultradecennale per la transizione digitale del caffè Lavazza.
Lo stabilimento produttivo di Settimo Torinese (TO) ha infatti raggiunto nel 2024 ulteriori obiettivi smart. Da un lato, completando la migrazione verso software di nuova generazione, dall’altro affiancando a questo progetto la realizzazione di una nuova linea di produzione per il caffè in grani e la trasformazione digitale di quella esistente.
I traguardi raggiunti da Lavazza sono ancora una volta frutto della collaborazione con il team tecnico di Schneider Electric. Il quale, passo dopo passo, ha ascoltato e tradotto in progettualità le rinnovate esigenze di trasformazione digitale.
Tra gli obiettivi:
Così, la migrazione ad Aveva System Platform si aggiunge all’adozione dei software Aveva Historian e di componenti e sistemi di controllo di processo Schneider Electric più evoluti. Quali il controllore Modicon M580 Hot Standby e i variatori di velocità Altivar Process. Il tutto, nel quadro della piattaforma per l’automazione di processo EcoStruxure Plant.
Nell’ambito della storica collaborazione, Schneider Electric ha supportato Lavazza nel revamping dei sistemi di gestione del trattamento del caffè crudo e della tostatura. Portato a termine nel giro di due anni invece dei quattro previsti. A seguire, il raddoppio della linea di produzione per il caffè in grani, necessario per soddisfare l’accelerazione della domanda sul mercato. Anche qui, serviva rispettare un requisito critico: terminare il lavoro con downtime zero. Ovvero senza interrompere in alcun caso i processi produttivi.
Fondamentale, la possibilità di adottare fin dall’inizio una piattaforma come EcoStruxure. Questo perché si tratta di una soluzione aperta e basata su standard, con protocolli di connettività Ethernet che supportano agilmente ogni nuovo elemento del sistema. Garantendo una fluida interazione e integrazione con i sistemi IT aziendali (es. software ERP).
Come spiega Andrea Ziccardi, Automation Manager di Lavazza, “le sfide dell’automazione sono cambiate, la priorità è quella di avere flessibilità e robustezza allo stesso tempo. Impianti che reagiscono alle richieste variabili del mercato, costruiti con tecnologie scalabili, di agevole mantenimento e riutilizzabili. Le soluzioni EcoStruxure Plant ci hanno aiutato ad aumentare la capacità produttiva e avere una produzione molto più controllata. Inoltre, avere al nostro fianco il service Schneider Electric, con assistenza 24 ore su 24, è stato importantissimo per produrre senza interruzione. Oggi abbiamo una base solida per affrontare anche le esigenze future”.
Riguardo alle tecnologie integrate in Lavazza, non va dimenticata la cybersecurity. Tema centrale sia per l’aumento del rischio e della complessità degli attacchi informatici sia per l’evoluzione normativa. La soluzione di edge control hardware e software creata a Settimo Torinese (composta da software AVEVA e PLC Modicon M580) è certificata IEC 62443 e conforme agli aggiornamenti apportati ai sistemi operativi delle macchine su cui operano (patch, attivazione di policy, ecc.).
“Le caratteristiche della piattaforma EcoStruxure, unite all’aspetto software, hanno permesso di lavorare per iterazioni successive. Garantendo l’adeguamento alle nuove normative in ambito macchine e cybersecurity e fornendo soluzioni capaci di migliorare costantemente le performance. Poter condividere con Lavazza fin dall’inizio una roadmap evolutiva delle nostre tecnologie, nonché un software capace di garantire un livello così elevato di flessibilità lungo il ciclo di vita, è un fattore chiave nella collaborazione”, conclude Massimo Daniele, Key Account Manager, Food&Beverage e Life Sciences di Schneider Electric.