Sensori e IoT per rendere le città meno inquinate

Le città diventano più intelligenti e, grazie alle nuove tecnologie, si spera anche meno inquinate. L’IoT potrebbe essere uno strumento utile
L’IoT aiuta nel monitoraggio e nella raccolta dei dati nelle città intelligenti

Lo scopo di rendere intelligenti le città è quello di migliorare la qualità della vita delle persone che le abitano, rendere efficienti i servizi, favorire nuove forme di socialità e di partecipazione, incoraggiare una governance trasparente e innovativa, nuovi modelli economici, ma anche di trovare un equilibrio tra l’uomo e l’ambiente, rispettando e proteggendo quest’ultimo. Il tema ambientale è sempre più rilevante e, soprattutto in città, la lotta all’inquinamento si fa sempre più difficile e in città la qualità dell’aria è una delle principali questioni da affrontare.

Anche se negli ultimi anni si sono intraprese diverse azioni per ridurre l’inquinamento atmosferico, come la realizzazione di piste ciclabili o l’introduzione dei veicoli elettrici, lo smog rimane un grande nemico della salute dei cittadini di tutto il mondo. Si stima che i tre quarti della popolazione urbana siano esposti a livelli eccessivamente alti rispetto alle indicazioni dell’OMS sui livelli di concentrazione nell’aria di polveri sottili. I danni sulla salute sono ingenti e le morti premature dovute all’inquinamento superano ogni anno i 60 mila casi. Tra gli inquinanti che si tengono monitorati ci sono le polveri sottili (Pm), il biossido di azoto e l’ozono troposferico.

L’IoT aiuta nel monitoraggio e nella raccolta dei dati

L’Internet of Things e i Big Data offrono la possibilità di attuare sistemi di monitoraggio e di raccolta dati complessi e precisi. La direzione presa è quella di moltiplicare i sensori presenti in città, per diversi scopi, al fine di poter monitorare tutti i fenomeni che si ritiene opportuno controllare. È chiaro che più sensori si predispongono, più dati si raccolgono e di conseguenza vanno analizzati e tradotti in informazioni utili per una migliore gestione della situazione monitorata. Nel caso dell’inquinamento atmosferico, oggi si utilizzano solo stazioni meteo statiche.

Ma la concentrazione atmosferica di queste sostanze può variare molto da zona a zona e per questo servirebbe un monitoraggio capillare. L’IoT, in un certo senso, permette di sensorizzare intere città ed avere aggiornamenti in tempo reale e completi sul livello di inquinamento dell’aria in ogni area. Questi sensori, proprio come le stazioni metereologiche, possono integrare anche la raccolta di dati come la temperatura, l’umidità e la pressione.

L’IoT, in sostanza, crea una rete di “stazioni metereologiche” comunicanti tra loro e diffuse sul territorio. I dati raccolti attraverso il monitoraggio della qualità dell’aria, potrebbero poi essere incrociati con i sistemi e i servizi legati alla gestione del traffico urbano, pianificando in modo più efficace le azioni utili a rendere più sostenibile la mobilità.

Città più pulite, con edifici più intelligenti

L’Internet of Things ha trovato ampia applicazione negli edifici, sia domestici, che dedicati al lavoro. Grazie all’IoT tutte queste strutture possono diventare più intelligenti, con grandi vantaggi in termini di comfort delle persone, ma anche di rispetto dell’ambiente. I sistemi domotici e di building automation, infatti, permettono di monitorare i consumi domestici e il funzionamento degli edifici, risparmiando energia e riducendo di conseguenza anche le emissioni. Quando si parla di smog si pensa molto più spesso al traffico, dimenticando che proprio le nostre case e i nostri uffici, sono tra i principali responsabili dell’inquinamento cittadino. Poter contare su un patrimonio immobiliare meno energivoro e più efficiente, potrebbe aiutare molto a ridurre l’inquinamento, dato che secondo il rapporto della Global Alliance of Buildings and Construction l’edilizia è responsabile di circa il 39% delle emissioni globali di anidride carbonica.

Non solo inquinamento dell’aria…

Le città, purtroppo, non sono vittime solo dell’inquinamento atmosferico. Un altro tipico problema dei centri urbani, ad esempio, è rappresentato dall’inquinamento acustico, causato dalla vicinanza di grandi infrastrutture, dal traffico e da varie attività presenti in città. L’inquinamento acustico può essere causa di stress e patologie cardiovascolari, quindi avere effetti sia fisici, che psichici.

Anche in questo caso, l’IoT e la sensoristica permettono di monitorare costantemente i valori sonori, elaborare i dati raccolti e relazionarli ad altri fenomeni, ad esempio alla rilevazione del numero di auto di passaggio in una strada trafficata. L’integrazione di diversi sensori e dispositivi, permette quindi di approfondire un determinato fenomeno, comprendendo anche le relazioni con altri aspetti della realtà. Nel caso dell’inquinamento acustico dovuto al traffico, ad esempio, i sensori e l’IoT permettono di rilevare il rumore ed intervenire in modo mirato, regolarizzando il flusso del traffico e riducendo le problematiche anche sul lungo periodo.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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